Badia-Falerio-Avvocata-Cetara-Cappella Vecchia

Ho desiderato percorrere questo sentiero per diverso tempo, ero un po' titubante sulla distanza che con un ingresso diverso al circuito segna 18km, tuttavia larga parte mi era conosciuta, il solo tratto dell'Avvocata, numerose volte affrontato copre un terzo della distanza alla sola andata. Al Falerio, non ci ero mai stato e nemmeno avevo mai individuato chiaramente il modo per arrivarci, alla fine mi sono svegliato presto deciso ad andare. Reflex, panino, acqua e treppiede a far da peso inutile mi sono avviato verso la Badia per parcheggiare alle 7 del mattino. Raggiungere le pendici del Falerio è stato semplice, per salire in cima in sicurezza, invece, ho cercato di stare basso e assicurarmi di ogni passo. Al ritorno ho preso per errore il sentiero che conduce alla Cappella Nuova, ho perso molto tempo tra i rovi e rocce che è meglio evitare, alla fine però ho trovato un accesso sicuro per risalire poco prima del piazzale. Ho approfittato della Sorgente di Acquafredda e di quella del Santuario per ricaricare le scorte d'acqua. Per la prima volta scendevo a Cetara tramite i sentieri 305 e 305a, mi ha davvero affascinato. Più giù si trova un'altra sorgente e un torrente, forse stagionale, con una discreta portata, per continuare bisogna attraversarlo. Dietro una curva, in lontananza, il Piano di Viesco infonde una certa serenità anche se ho rimandare ad altra occasione una maggiore conoscenza del posto. Per raggiungere Cetara il sentiero continua su gradoni in discesa facilmente percorribili, in città, pochi metri più su del vicolo su cui si esce, bisogna intraprendere la risalita con una serie di gradini. Raggiungere la Sella del Falerio è stato abbastanza faticoso ma le forze sono tornate appena aggirata Cappella Vecchia e ripreso il tratto più familiare