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Araschisi, in su Sartu de Atzara

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Trail stats

Distance
2.74 mi
Elevation gain
607 ft
Technical difficulty
Very difficult
Elevation loss
607 ft
Max elevation
1,268 ft
TrailRank 
25
Min elevation
703 ft
Trail type
Loop
Moving time
one hour 14 minutes
Time
one hour 45 minutes
Coordinates
791
Uploaded
January 30, 2022
Recorded
January 2022
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near Primo Maggio, Sardegna (Italia)

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Itinerary description

SOMMARIO
Dalla strada carrabile al fiume; risalita lungo il corso del fiume; arrampicata e ritorno alla strada carrabile (AAA: si attraversano cancelli e proprietà private).

TOPONIMO
Il fiume è l'Araschisi (in atzarese); Arascisi in altri comuni limitrofi toccati dal fiume. Araxisi, che parrebbe essere la denominazione ufficiale, è probabilmente solo una trascrizione viziata da ipercorrettismo, visto che il toponimo, di probabile derivazione fenicia, è Arasc (che significa creta, sito palustre - dal vocabolario Canonico Spano) e che la pronuncia non è [3i] ma è chiaramente [∫]; o [sk] nell'atzarese.

LOCATION
Siamo nel tratto del fiume poco sopra S'ammesturadòrgiu (letteralmente traducibile con mischiatoio), il punto in cui Araschisi raccoglie le acque del Rio di Ortueri. A S'ammesturadòrgiu si incontrano gli agri di Atzara, Meana e Samugheo. Il fiume divide geograficamente il territorio di Atzara da quello di Meana, per cui la sponda nord del fiume (sulla quale camminiamo noi) è territorio di Atzara, quella Sud di Meana.

IL PERCORSO
Dalla SP61, all'altezza dell'incrocio denominato Grughe si seguono le indicazioni per il Nuraghe Abbagadda e si percorre la strada fino al punto in cui termina l'asfalto (alcuni km dal suddetto incrocio).

Si parcheggia l'auto e dopo pochi metri, all'interno di un cancello si vedono tre sentieri. Si percorre il primo a sinistra (l'unico che scende) per 500m finché la strada si divide per la prima volta. Lì si va a destra e si segue la strada per un bel pezzo, anche quando sembra si stia allontanando dal fiume.

Si arriva a un punto in cui sulla sinistra si intravede uno spiazzo. Da questo spiazzo partono due stradine. Una, a sx, scende, l'altra si ricongiunge in breve a quella principale percorsa fino a quel momento (che porta a S'Ammesturadòrgiu).

Prendiamo la stradina a sinistra e dopo poche centinaia di metri arriviamo al fiume senza difficoltà. Qui ci ritroviamo davanti un cancello in rete e sulla sx una "moderina", ossia una piccola costruzione diroccata in pietra (in foto). Superiamo il cancello ma solo per fare qualche foto. Decidiamo di risalire il corso del fiume. Durante tutto il corso è presente una rete di recinzione, per cui ci ritroviamo a scavalcarla e a tratti a doverci passare sotto.

Il percorso è tutt'altro che segnalato. La vegetazione spesso si infittisce e costringe a piccole arrampicate e a salti tra le rocce. Ma si passa per dei boschi incantevoli. Dopo un lungo attraversamento si giunge al punto probabilmente più suggestivo dell'intero percorso (presente in due foto). Con una temperatura più calda, farsi un bagno sarebbe l'ideale, ma la nostra preoccupazione diventa presto un'altra.

Siamo infatti arrivati in un punto in cui un'altissima parte rocciosa si erge sul nostro percorso senza lasciare spazio ad alcun sentiero. Dunque: o si guada il fiume, ma l'acqua non è bassissima, è molto fredda e il fondo è pietroso, oppure si scala la parete. Tornare indietro e riattraversare le frasche ci sembra impensabile, così decidiamo di arrampicarci. Senza un minimo di nozioni di arrampicata, la parete presenta delle difficoltà. Per fortuna non abbiamo zaini né altri impedimenti e ce la caviamo.

Ci ritroviamo in piedi su uno strapiombo. Riprendiamo a camminare "a orrugadura", ossia in un percorso senza sentiero e dalla pendenza piuttosto impegnativa. Nel giro di 20/30 minuti siamo su dove la strada si divideva per la prima volta. Dopo una bella scarica di adrenalina, il percorso per tornare all'auto si percorre saltellando.

Il consiglio è di non avventurarsi se si soffre di vertigini e se non si hanno nozioni di arrampicata.

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