Appennino Tosco Emiliano. Monte Prado - Cima dell'Angelo - Monte La Piella- Sasso del Morto - Monte Cusna da Pian Vallese

Impegnativo anello per salire sulla vetta più alta dell'Appennino Tosco Emiliano con un tratto breve che prevede passaggi di II grado leggermente esposti.

Il Percorso parte dall'ampio pianoro di Pian Vallese, siamo sul versante Emiliano, a poche centinaia di metri dalla frazione turistica di Rescadore e a 3km dal paese di Febbio. Per giungere al punto di partenza occorre percorrere una breve salita su carrareccia adatta anche a semplici utilitarie.

Da Pian Vallese si prende il sentiero 615 che in 1h20 raggiunge il Passone e 1h40 il Rifugio Battisti. Si sale dapprima dolcemente nel fitto del faggeto. Strada utilizzata da boscaioli e carbonai la pista si presenta ampia e solcata da rigagnoli d'acqua che scendono lungo il Fosso della Piella.
Gli abbondanti acquazzoni che da un mese colpiscono la regione non lasciano scampo nelle ore pomeridiane e ogni escursione va pianificata nel dettaglio, quindi saliamo senza sosta anche quando usciti dalla faggeta il sentiero diventa più ripido fino al Passone.

Il sole alto mette in moto l'inversione termica e ampie nubi di condensa iniziano a salire lungo il crinale offuscando a tratti la vista sul Passone e abbassando inevitabilmente la temperatura.
Sul Passone appare nitida la dorsale del Monte Cipolla dietro il quale si cela il primo obiettivo della giornata, il Monte Prado.
Scendendo verso il Rifugio Battisti si incontra dapprima un laghetto, poi delle nude rocce argillose solcate da listoni di carbonato di calcio e tutto intorno un alternarsi di faggi e abeti che scendono a fondo valle.
Il rifugio Battisti è ad un tiro di schioppo, fino al Passo della Lama Lite una comoda carrareccia permette a turisti ed escursionisti della domenica di salirvi senza fatica, due fonti d'acqua potabile sono utili anche quando il rifugio è chiuso come oggi.
Seguendo una comoda carrareccia si arriva al bivio per il Lago della Bargetana. Voltando a sinistra sul sentiero 631 si sale brevemente attraversando un piccolo corso d'acqua fino a raggiungere la conca glaciale che con lo scorrere delle piogge dalle pendici del Cipolla e del Prado alimenta l'ampio lago nelle cui limpide acque schizzano via veloci le trote.

Oltrepassato il lago si continua sul 631 salendo velocemente fino alla Sella del Monte Prado. Lo spettacolo se il tempo permette è garantito. Tutte le maggiori vette delle Alpi Apuane si alternano tra cuspidi terrificanti e bianche rocce marmoree, ma bisogna proseguire prima che il tempo cambi. La salita al Prado non è impegnativa e si snoda su un tracciolino lungo 1km.
Dalla sommità del Monte Prado 2054m lo spettacolo sulle Apuane è ancora garantito.
Si scende di nuovo fino al Rifugio Battisti e si torna indietro pressappoco fino al Passone poi si sale progressivamente su di un pratone poco ripido fino alla cresta della Cima dell'Angelo. Il tempo ora è cambiato, le nubi frutto dell'inversione termica non permettono più un'ampia visibilità e solo a sprazzi ci è lasciato vedere il profilo del Monte La Piella.

Tutta la linea di cresta fino alla vetta del Monte La Piella è dolce ma esposta al vento, superata l'Anticima 2070m e la cima 2077m si scende verso gli impianti della seggiovia che conducono al Rifugio "Il Crinale", aperto solo nella stagione invernale.
Davanti a noi il roccioso profilo del Sasso del Morto 2076m ci colpisce per forma e composizione, tutt'intorno è un brulicare di marmotte che agitate fischiano e ci osservano drizzandosi sulle zampe posteriori.
Scesi dal Sasso del Morto si prosegue tranquillamente fino alla Sella del Cusna dove un cartello indica i due modi per salirne in cima, o attraverso l'escursionistico sentiero 607A o quello EE per il 607. Optando per il 607 si deve passare con l'aiuto di mani e piedi sul profilo roccioso del Cusna con passaggi al massimo di II grado con qualche trattino esposto.

Il panorama dal Cusna 2120m ci è negato, le nuvole basse non lasceranno più il monte fino alla tarda serata, quindi si fa presto e si scende sul morbido crinale seguendo le indicazioni per il Passone prima e Rescadore poi.
Il sentiero che costeggia il Fosso degli Arati non è mai troppo impegnativo seppur costellato di corsi d'acqua che in un punto, l'attraversamento del Fosso in corrispondenza di una cascatella, potrebbe risultare difficile in presenza di una più ampia portata d'acqua.
Si scende alternando alla faggeta ampi prati verdi sino all'attraversamento degli impianti sciistici e di una pista da sci.
I segnavia abbondanti e ben collocati non lasciano spazio ad errori tranne un po' di confusione sulle tempistiche per Pian Vallese.
Si attraversano numerosi torrentelli e zone fangose, nel fitto della boscaglia si intravedono i segni dello sfruttamento del bosco con la realizzazione di carbonaie e piste utilizzate dagli animali da sona per portare a valle il carbone e la legna.
Dopo aver superato il Fosso della Piella fa capolino la carrareccia di Pian Vallesi e si arriva all'auto pochi minuti prima dello scroscio dell'acquazzone.