Anello Stagno - Monte Stagno - Croce di Geppe - Chiapporato (08/06/2023)
near Stagno, Emilia-Romagna (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
- Monte Stagno
- Passo del Balinello
- Croce di Geppe
- Chiapporato
Il borgo di Stagno è una delle 12 frazioni del Comune di Camugnano. È un piccolo borgo quattrocentesco, arroccato intorno alla chiesa, che fu sede di un potente castello, costituito da un ampio recinto murato all'interno del quale vi era la cisterna per la raccolta delle acque piovane ed alcuni piccoli edifici, case strette, addossate una all'altra, che si affacciano su vicoli angusti. Gran parte dei tetti è ancora oggi in lastre in arenaria, portici, finestre e portali, formano un tipico esempio di architettura appenninica. La posizione strategica, incuneata al confine fra Toscana ed Emilia, fece di Stagno l'oggetto di feroci contese fra longobardi, arrivati qui dal pistoiese a partire dal VI-VII secolo, pistoiesi e bolognesi. Queste contese territoriali cessarono nel 1522 quando Stagno tornò definitivamente sotto il regime comunale nella provincia di Bologna. La chiesa di San Michele Arcangelo, edificata nel 1570, si trova sul belvedere di Stagno, dove lo sguardo vola sul panorama, catturato dall'azzurro del lago di Suviana, un bacino artificiale, ma che da questa altezza è ben integrato col paesaggio circostante, aggiungendovi profondità e colore.
Waypoints
Svolta a destra
Svolta a sinistra
Passo Balinello
Raggiunto il passo Balinello si prende la breve deviazione a sinistra per raggiungere la cima del monte Stagno
Monte Stagno
Dalla cima del monte Stagno si può ammirare il lago di Suviana che è un bacino artificiale. La costruzione della diga iniziò il 15 ottobre 1928 su progetto degli ingegneri Francesco Pelagatti e Luigi Mirone e per conto delle Ferrovie dello Stato. Alta 97 metri, del tipo “a gravità a profilo triangolare”, aveva al centro un grande fascio littorio in bronzo, illuminato durante la notte. In questo periodo è la più imponente in Italia e, con il suo bacino di oltre 40 milioni di metri cubi di acqua, sovrasta la valle del Reno e la città di Bologna. La realizzazione dell'impianto idroelettrico di Suviana ha comportato un grande impiego di uomini e mezzi. Sono state costruite nuove strade e una teleferica per il trasporto di cemento dalla stazione di Porretta. La centrale elettrica situata ai piedi della diga, completata nel settembre 1932, è la maggiore tra quelle di proprietà pubblica. Sfrutta il salto creato dallo sbarramento. Vi sono installati tre grandi gruppi generatori. La produzione di energia è finalizzata alla elettrificazione delle linee ferroviarie, che attraversano l'Appennino. Col tempo saranno fatte confluire nel bacino di Suviana, tramite condotti sotterranei, le acque del Reno e del Limentra di Sambuca, attraverso i bacini di Molino del Pallone e Pavana. Negli anni 1970-1975 vi saranno forzate anche le acque del bacino del Brasimone e così il complesso Suviana-Brasimone diventerà il principale dell'Appennino Settentrionale, a livelli di potenza e produzione comparabili a quelli delle centrali alpine.
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Svolta a destra
Chiapporato
Si raggiunge il caratteristico borgo di Chiapporato, un gruppo di case alle pendici del monte Calvi. Le sue origini si possono far risalire al primo secolo dell'anno 1000. Infatti, il toponimo Chiapporato è documentato per la prima volta nel 1145 quando qui aveva possessi l'Abazia di S. Salvatore di Vaiano, un esempio unico di come un tempo l'architettonica aveva un profondo rispetto per l'ambiente. Abitato a lungo da carbonai, pastori e boscaioli, oggi è meta di itinerari turistici ed escursionistici. L'ambiente è aspro e l'abitato, prevalentemente diroccato, ha il fascino delle cose perdute di un mondo oramai lontano: resiste ancora un antico lavatoio, il forno, la buca della posta e apprezzabili segni di antiche targhe sui ruderi delle case. La chiesa dedicata a San Giovanni Battista, sovrastante il borgo, è stata restaurata nel 2005, dando speranza ad un ulteriore recupero del paese, e portando in paese finalmente anche l'energia elettrica, assente fino ad allora. Il paese è stato abitato fino al 2013 da solo due persone, madre e figlia, le due donne che vivevano con l'allevamento di conigli, pecore e galline, erano le uniche rimaste di una famiglia di pastori. Oggi giorno il borgo merita di essere riqualificato, in quanto ormai da anni vi regna l'incuria e la costante assenza di attività umana.
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