Anello Spiaggia della Scalaccia Santa Margherita e Spiaggia Scogli Lunghi da Villa Romana

Anello di tipo naturalistico che si sviluppa fra le campagne, la costa e la città dorica con continui capovolgimenti di scenario e frequenti discese e salite, anche impegnative poiché ripide. La partenza avviene dallo spiazzo dello storico ristorante Villa Romana, da cui, in pochi metri percorsa la Provinciale Strada del Castellano si sviluppa una sterrata non ufficiale che si addentra in un boschetto di roverelle, ontani, edera a terra e che abbraccia completamente vari fusti, si percorre una carrozzabile con al centro un tappetino si muschio sino ad incontrare una svolta a sx che con una discesa a picco fra i prati conduce sino alla strada bianca del Cammino Porta d'Oriente (direzione parco). Per individuarla vi è un cartello che riporta la scritta Valle Miano che deriva dal torrente che decorre parallelamente alla strada bianca. In questo frangente vale la pena godersi i colori dei campi verdi ed ingialliti che si incontrano simili ad onde e le fioriture di varie sfumature di rosa delle sulle e pisello eterno a due fiori che con le spighe sembra facciano da stipite al varco che porta sino al ponticello del torrente Miano, con alla sx un'area coltivata curata da un'associazione ed una florida barriera di canne.
La strada bianca non è altro che un fondo morbido di pietre lavorate con rullo compressore che attraversa la sponda del boschetto con quella campi, risalendo l'asfaltata di via Bartolini fra ginestre ed ulivi sino ad incrociare via del Conero conducendo al bivio di sx (riconoscibile per l'osteria del Baffo) che in breve sbocca sul CAI 313B di Monte Venanzio che scende sono alla spiaggia della Scalaccia, i cui dettagli sono raccontati in questo link, come anche la parte in salita del 313 che porta sino al segnavia di Santa Margherita: https://it.wikiloc.com/percorsi-escursionismo/anello-spiaggia-della-scalaccia-forte-altavilla-127851848 .
La differenza rispetto al sentiero d'inverno è la lussureggiante vegetazione che in alcuni punti divora letteralmente il sentierino, con canneto, corbezzolo (con bacche rosse) e ginestre a dominare; in alcuni passaggi possono esserci ortiche e rovi, quindi è consigliabile indossare pantaloni lunghi, anche per evitare ipotetici inconvenienti con zecche (mai viste per l'intera percorrenza). Dopo una discesa a mare con relativa risalita, si alternano passi in falsopiano e poi in netta salita, con il 313-Sentiero della Selva che offre un punto panoramico su costa e vasche romane. Per continuare la mezza costa del bosco, occorre seguire la traccia a destra, indicata da segno CAI a dx e ginestra a sx al suo ingresso.
Questo passaggio permette di avere quasi costantemente lo sguardo a mare, sino ad incrociare un altro sentiero di discesa a mare, interdetto per l'intera percorrenza per pericolo di caduta. L'ingresso è chiuso da una catena ed è consigliabile ad escursionisti che abbiano esperienza con terreni franosi, fondi irregolari e ripidi su sentieri ristretti modicamente esposti: infatti, questa calata a mare appare un po' come una discesa su una tromba di scale fatta da gradini irregolari, accompagnati da corrimano fatti da pali arrugginiti e steccati molto instabili e fragili. In un primo passaggio vi è anche una corda fissata al fusto di un corbezzolo che accompagna degli stretti gradini rimediati con un po' di terreno arrangiato con una tavoletta di legno trasversale che ha il compito di mantenimento di ogni singolo scalino. A questo si alternano irti canalini in fondo terroso-calcareo che concludono la loro svolta incrociando una parete che appare a sua volta friabile. A mano a mano che si scende lo scenario diviene bellissimo a mare, ma resta l'obbligo di restare concentrati ad altri gradini di altezza e dimensione variabile accompagnati da staccionate raffazzonate e fatiscenti da un lato e l'altro, talora corde fissate per l'aiuto. Risalire è molto più semplice ed è pienamente comprensibile la decisione di estromettere tale sentiero dal comune passaggio.
Un altro punto di belvedere concede la veduta non solo sulla Scalaccia, le vasche romane e i lunghi Scogli ma anche verso il Passetto con l'intera Ancona sino a Colle Guasco.
Non resta che risalire in città, nella consapevolezza che Monte Santa Margherita è occupato alla sommità da case. Si rientra a Pietralacroce con le campane in movimento e tonanti della Chiesa di Santa Croce, per raggiungere via Impastato (incrociando anche una vecchia cabina telefonica, ormai dismessa ma ancora in buono stato) per scendere le scale e guadagnare la sterrata verso sx.
È possibile compiere un calpestio nell'erba, rasentando prima una rete, poi muovendosi in diagonale, costeggiando un ciliegio, in direzione della strada bianca del Cammino della Porta d'Oriente per compiere l'ultima ascesa sino al punto di partenza.
L'intero anello, se escluse le discese alle spiagge è percorribile anche come passeggiata di famiglia (sconsigliata con carrozzini) con preadolescenti, nel caso della Scalaccia anche con il proprio cane.
In generale, le discese alla spiaggia sono sconsigliate a persone che soffrono punti variabilmente esposti e non muniti si idonee calzature, almeno sagomate. I bastoncini sono consigliati per coloro che ne sono avvezzi all'uso. L'anello darà grande soddisfazione per panorami e passaggi molto caratteristici in natura, compiendo uno sforzo da non sottovalutare per quanto raccontato assieme alle insidie delle discese sulle spiagge.