Anello sentieri S e P tra S. Vittorino e Salle

Circuito probabilmente effettuato assai sporadicamente, nonostante sia percorso da sentieri segnati. Si passa per tutta la zona a mezzacosta del versante NE del Morrone, tenendosi su quote relativamente basse, incontrando il piccolo paese di Salle, con il suo Museo delle Corde Armoniche (famoso in tutto il mondo) ed il castello, nella parte vecchia del paese. La partenza e’ stata effettuata, per motivi logistici, presso le Case del Barone (Agriturismo-Ristorante Locanda del Barone), a San Vittorino (frazione di Caramanico), dove gia’ la strada e’ il sentiero S. Si passa per l’incrocio con il P (volendo, si puo’ tagliare risparmiando un paio di km) e si prosegue sempre sulla piccola stradina asfaltata, con traffico nullo. Si giunge cosi’ al palo che dalla strada (sentieri P ed S), indirizza a sx per l’A1. Lo si segue (sterrata) costeggiando l’Orta fino ad una centrale elettrica. Si prosegue dritti in una pista su prato, sempre seguendo il fiume, fino al bivio che segnala l’A1 verso il bosco soprastante. Si sale tra gli alberi, in ambiente ombreggiato e solitario, si passa una bella radura e si prosegue lungamente sempre costeggiando dall’alto il fiume. Guadato facilmente il Torrente Riomaggio, in salita si arriva presso uno spuntone roccioso dove e’ possibile, con estrema cautela, affacciarsi sul vallone sottostante, dove scorre l’Orta. In breve si sbuca a Salle, dove in una piazzetta possiamo trovare una fresca fontanella. Per andare verso Salle Vecchio si passa per il museo e, dopo circa 2.5 km, si arriva al castello. Da li, ora si tratta di seguire la lunghissima sterrata che, con diversi tornanti ed incontrando alcune stalle, si dirige verso il versante NE del Morrone incrociando (940 mt) l’ippovia e la pista che conducono verso sx (E) a Roccacaramanico. Al palo indicatore con l'ippovia e il sentiero P, si prende per quest’ultimo, inizialmente per piacevole pista erbosa. Mai sentiero fu cosi’ invitante ed illusorio ! In breve si arrivera’ in un tratto franato dove occorre molta attenzione ai pali che si incontreranno (se le condizioni del tracciato rimarrano le stesse, questa traccia, per chi vorra’ rifare l’anello, sara’ una mano santa !). Attenzione a non dirigersi dritti in basso, ma puntate al palo1 indicato dal wp. Da qui, i pali che ho indicato sulla traccia, fino al palo6, sono quasi invisibili nell’erba alta, nell’intricato bosco e nei “roveti assassini”; ho penato molto per trovare la via (eppure si tratta del sentiero P, quello del Parco !) pur con la cartografia caricata sul GPS. Il sentiero segue la traccia sulla carta della Majella solo dal bivio poco prima del palo6; nessuna traccia su Openmtbmap, Wanderkarte e Trekmap fino a li. E’ stato un vero esercizio di orienteering ! Una volta al palo6, seguendo il sassoso sentierino si sbuca all’incrocio con la sospirata stradina asfaltata e, da li, in breve al punto di partenza. Senz’altro un percorso da fare se avete tempo (e’ lungo), pazienza e voglia di avventura. Certo, con la traccia sara’ mooolto piu’ semplice…