Anello Santuario Madonna del Castello, Calvario, Madonna del Sito Alto - CAI 602,601
near (former) Roman Catholic Diocese of Sala Consilina, Campania (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
GPS 13,6 km
Il fascino della lentezza, che ai piedi di questo sentiero inizia dalla parte più antica del paese, oltre le case arroccate su una ripida salita, con la vista che già da questo scorcio di cielo, spazia sulla valle un tempo paludosa.
Il sentiero dei Pellegrini inizia più in basso ma abbiamo scelto di cominciare da qui per favorire l'anello e evitare ulteriori passaggi stradali. Per pochissimi metri la traccia è cementata ma ci si ritrova sulla carrereccia già al primo rudere, e girato l'angolo, ad una piacevole area pic-nic da poco allestita.
Sarà il caldo o la colazione fatta da poco ma la salita, pur contenuta, ci impegna già nei primi sforzi. La traccia, abbondantemente visibile, è interamente segnalata dai colori CAI e da bellissimi cartelli in legno dalle scritte scavate.
L'accesso al castello avviene tramite un portale in muratura, la prima vista è davvero affascinante, una staccionata in legno e la prospettiva appena dopo la curva ripagano l'escursionista anche dei chilometri fatti per raggiungere questa località. All'interno la piccola chiesa, il prato raccontano di un luogo ben curato, splendido poi, il vasto panorama sulla pianura.
Ripreso il cammino ci voltiamo verso il castello che spicca con il suo tetto rosso tra le cime dei cipressi e proseguiamo verso il Calvario. Per lunga parte si avanza lungo una specie di canale coperto in certa parte da ramificazioni leggere e densamente ravvivato, in questo periodo, da anemoni, primule e pratoline. Per coloro che amano godere della bellezza, un passaggio magico. Del Calvario non sappiamo come era un tempo ma non è rimasto che un bivio. Una cosa di cui non siamo certi di aver avuto buona cognizione, sono le tempistiche indicate sui cartelli. Meglio far riferimento alla propria esperienza.
Alla chiesa della Madonna del Sito Alto, oggi che era aperta, abbiamo trovato parecchie persone, gran parte giunte con Panda e jeep. Nonostante il nostro desiderio di silenzio, trovato un posticino dove sostare per il pranzo un po' distante dalla saletta sotto la chiesta, abbiamo vissuto con genuino piacere l'allegro vociare. Diversamente da altri posti, facilmente accessibili, dove le grida rovinano l'aria, qui sembrava di essere tutti legati da medesime vibrazioni, nonostante le differenze di approccio.
Solo in questo tratto, nella prima discesa sulla via del ritorno, abbiamo notato una mancanza di adeguata segnaletica, che tuttavia riprende subito dopo il primo pendio. Della capanna del Boscaiolo resta poco e nulla ma poco più in basso il sentiero ricomincia a lasciarsi seguire con facilità, proseguendo con una serpentina panoramica sulla quale alcune pietre e un po' di ghiaia possono infastidire coloro che potrebbero arrivarvi stanchi.
Nonostante si è all'interno, ho trovato bellissimo e sorprendente riconoscere in molti tratti, improvvisi, l'odore meraviglioso delle pinete. Trovarsi a svoltare una curva e vedere il calpestio disseminato di aghi di pino. Un sentiero che sicuramente consiglierei, da evitare tuttavia nelle stagioni più calde.
Il fascino della lentezza, che ai piedi di questo sentiero inizia dalla parte più antica del paese, oltre le case arroccate su una ripida salita, con la vista che già da questo scorcio di cielo, spazia sulla valle un tempo paludosa.
Il sentiero dei Pellegrini inizia più in basso ma abbiamo scelto di cominciare da qui per favorire l'anello e evitare ulteriori passaggi stradali. Per pochissimi metri la traccia è cementata ma ci si ritrova sulla carrereccia già al primo rudere, e girato l'angolo, ad una piacevole area pic-nic da poco allestita.
Sarà il caldo o la colazione fatta da poco ma la salita, pur contenuta, ci impegna già nei primi sforzi. La traccia, abbondantemente visibile, è interamente segnalata dai colori CAI e da bellissimi cartelli in legno dalle scritte scavate.
L'accesso al castello avviene tramite un portale in muratura, la prima vista è davvero affascinante, una staccionata in legno e la prospettiva appena dopo la curva ripagano l'escursionista anche dei chilometri fatti per raggiungere questa località. All'interno la piccola chiesa, il prato raccontano di un luogo ben curato, splendido poi, il vasto panorama sulla pianura.
Ripreso il cammino ci voltiamo verso il castello che spicca con il suo tetto rosso tra le cime dei cipressi e proseguiamo verso il Calvario. Per lunga parte si avanza lungo una specie di canale coperto in certa parte da ramificazioni leggere e densamente ravvivato, in questo periodo, da anemoni, primule e pratoline. Per coloro che amano godere della bellezza, un passaggio magico. Del Calvario non sappiamo come era un tempo ma non è rimasto che un bivio. Una cosa di cui non siamo certi di aver avuto buona cognizione, sono le tempistiche indicate sui cartelli. Meglio far riferimento alla propria esperienza.
Alla chiesa della Madonna del Sito Alto, oggi che era aperta, abbiamo trovato parecchie persone, gran parte giunte con Panda e jeep. Nonostante il nostro desiderio di silenzio, trovato un posticino dove sostare per il pranzo un po' distante dalla saletta sotto la chiesta, abbiamo vissuto con genuino piacere l'allegro vociare. Diversamente da altri posti, facilmente accessibili, dove le grida rovinano l'aria, qui sembrava di essere tutti legati da medesime vibrazioni, nonostante le differenze di approccio.
Solo in questo tratto, nella prima discesa sulla via del ritorno, abbiamo notato una mancanza di adeguata segnaletica, che tuttavia riprende subito dopo il primo pendio. Della capanna del Boscaiolo resta poco e nulla ma poco più in basso il sentiero ricomincia a lasciarsi seguire con facilità, proseguendo con una serpentina panoramica sulla quale alcune pietre e un po' di ghiaia possono infastidire coloro che potrebbero arrivarvi stanchi.
Nonostante si è all'interno, ho trovato bellissimo e sorprendente riconoscere in molti tratti, improvvisi, l'odore meraviglioso delle pinete. Trovarsi a svoltare una curva e vedere il calpestio disseminato di aghi di pino. Un sentiero che sicuramente consiglierei, da evitare tuttavia nelle stagioni più calde.
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