Anello Santa Maria del Giudice - Le Cimette - Monte Cupola - Grotta e Eremo della Spelonca - Passo di Dante.

Un percorso con tanta natura meravigliosa per chi ama un po' di avventura. Il cammino comprende anche alcune attrazioni culturali. l'escursione non è consigliata ai principianti.
Molti dei FIORI lungo il percorso (e sulle foto) sono PROTETTI. Quindi è VIETATO RACCOGLIERLI!!!

Il percorso inizia in un parcheggio proprio accanto al centro di Santa Maria del Giudice (Traversia Prima di Via Della Pieve Vecchia). Vicino al parcheggio è presente un Bar - Pizzeria.
Percorriamo prima un breve tratto attraverso il villaggio e presto oltrepassiamo la chiesa di San Giovanni Battista.

La pieve di San Giovanni Battista o Pieve Vecchia.
La prima menzione della pieve risale al 918. L'edificio, che si caratterizza per la struttura a tre navate, con unica abside illuminata da tre monofore e, all'interno, colonne sormontate da capitelli classicheggianti, è databile agli anni 1160-1170, come conferma l'iscrizione sull'architrave del portone. La decorazione del paramento e il motivo della facciata a doppio ordine di loggette cieche rimandano a soluzioni decorative di origine pisana. Forse più antica è la torre campanaria (XI secolo).
Nel 1360 avvenne l'unione fra la pieve suddetta e la chiesa di S. Maria Assunta costruita dalla famiglia di Santa Maria del Giudice “Leone”. In quest'ultima venne autorizzata la costruzione del fonte battesimale nel sec. XVI. Al termine dell’edificazione della nuova chiesa l'antica Pieve di S. Giovanni Battista fu soprannominata dai paesani "Pieve Vecchia".
(Fonte Wikipedia)

Vale sicuramente la pena vedere l'interno della chiesa. Quindi prendetevi del tempo per esaminarlo.

Ben presto lasciamo il paese alle nostre spalle e camminiamo per un po' su facili strade sterrate. Superata una vecchia miniera dismessa, il nostro percorso prosegue lungo un bellissimo sentiero naturalistico attraverso un paesaggio abbastanza aperto con pochi alberi. In primavera ci sono tantissimi fiori nella zona che ora attraversiamo, tra cui spiccano gli iris e le orchidee.
Man mano che avanziamo, intorno a noi compaiono gradualmente sempre più arbusti e alberi.
E ad un certo punto il nostro percorso prosegue attraverso un bosco lungo un piccolo canyon e poi porta attraverso il letto di un ruscello (stiamo ancora camminando sul sentiero 39). Sugli alberi cresce muschio ovunque e qua e là si trovano le felci Lingua di Cervo, indicatori di un ambiente fresco e umido.
Ci sono alcuni tronchi d'albero qua e là sul sentiero che rallentano un po' l'avanzamento, ma non è mai difficile passare sopra o sotto di essi. Servirebbe un po' più di manutenzione sul sentiero!

Il sentiero termina infine su una strada sterrata indicata come sentiero 00
Quindi camminare è ora molto facile e si prosegue così per quasi due chilometri. Passiamo per una bella foresta con viste occasionali. Poi prendiamo nuovamente i sentieri nel bosco e attraversiamo alcune aree in cui incontriamo molta Scopa da Bosco (Erica arborea), che in primavera produce tantissimi fiori bianchi meravigliosamente profumati.
Iniziata nettamente la discesa, passiamo davanti ad un luogo molto interessante: la Grotta e l'Eremo della Sperlonca.

Grotte e Eremo della Spelonca.
L’eremo della Spelonca fu fondato dagli eremiti neri alla fine del XII secolo. In realtà, non erano affatto eremiti, perché vivevano in piccoli gruppi ma servivano la popolazione locale come supporto spirituale e religioso.
La chiesetta della Spelonca si trova in un piccolo spiazzo. La chiesa è a navata unica e sono presenti resti della pittura settecentesca e dell’altare interno. La facciata è la parte più antica dell’Eremo della Spelonca.
Accanto all’Eremo della Spelonca c’è una scalinata che conduce ad una piccola piazza. Molti buchi nella roccia suggeriscono che forse qui c’era una struttura in legno. Dall’altro lato c’è una vasca scavata nella roccia e un po’ più indietro una cisterna. Su questo lato si trova anche la grotta (Spelonca) che ha dato il nome all’eremo. Una scala conduce alla parte anteriore, lunga e stretta. Sono visibili alcune stalattiti. Si dice che le persone vivessero qui in tempi antichi e si può ben immaginare che la grotta offra protezione, qui si trovano anche i fori per le travi in legno che fanno pensare ad una struttura con pavimento in legno.
(Fonte: https://tuscany-exclusive.it/eremo-della-spelonca/)

Poco dopo questo bellissimo posto lasciamo il bosco e attraversiamo di nuovo un paesaggio più aperto, che in primavera è anche pieno di fiori.

Passiamo per il Passo Croce, dove un tempo conduceva l’antica strada tra Lucca e Pisa.
Da lì proseguiamo verso il Passo di Dante. Arriviamo sempre più al limite delle colline in modo da avere bellissimi panorami in lontananza.

Poco prima di raggiungere il Passo (e Sasso) di Dante, dobbiamo scendere per un brevissimo tratto da un ripido pendio. Sembra che ci siano tracce di una scala che una volta era lì, ma ora troviamo solo pochi picchetti nel terreno. Questa non è una cosa da fare per i principianti. Per loro è meglio svoltare a sinistra al Passo Croce (waypoint 5,3 km dall'inizio) in direzione Catro - sentiero 120 - ed evitare questo punto!

Dal Passo di Dante abbiamo una bella vista. Da qui seguiamo una strada facile e tranquilla per tornare al paese e al nostro punto di partenza.

Qualche dettaglio in più:
Il percorso è ideato in senso antiorario.
Tempo impiegato: totale = 7 ore 20 minuti di cui in movimento = 2 ore 37 minuti
Presenza di tavoli picnic: assente
Presenza di acqua potabile: solo vicino al punto di partenza (ultimo waypoint)

Il percorso è medio dal punto di vista tecnico.
Il percorso è generalmente abbastanza facile, ma dopo circa due chilometri attraversiamo una zona dove ci sono parecchi alberi sul sentiero (ma è molto particolare dal punto di vista paesaggistico) e prima del Passo di Dante c'è un difficile (ma brevissima) discesa.
Questo percorso non è consigliato in condizioni di pioggia e durante le calde giornate estive.
È necessaria una condizione fisica adeguata. Si consiglia di indossare scarpe robuste, portare bastoni da passeggio e indossare pantaloni robusti (per i rovi).

Presenza di segnavia bianco-rosso:
Il percorso è quasi interamente su sentieri segnalati, ma soprattutto al sentiero 39 la segnaletica non è più così netta. La manutenzione dei percorsi lascia in alcuni punti molto a desiderare.

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Disclaimer.

I have personally performed and then downloaded the route described, along with the track and waypoints, based on my personal experience. However, it is important to note that these should be considered as general guides and not precise instructions. Trails may not always accurately represent the exact itinerary due to factors such as weak satellite reception during GPS recording, especially in areas with ravines, deep gorges, dense forests, and similar conditions. Furthermore, the situation of the hiking trails may change over time, meaning that the descriptions given no longer correspond to the current situation.

It is the sole responsibility of the individual undertaking these trails to take appropriate safety measures, which should be tailored to the specific difficulty level and be in accordance to the prevailing weather conditions. Additionally, it should be realized that one's technical and physical preparedness play a crucial role in ensuring a safe hiking experience.

I strongly recommend hiking with a companion when venturing into the mountains. Always inform a friend or family member of your itinerary and estimated time of return. Ensure that your phone has a sufficient battery charge, and carry an adequate supply of water, food, and appropriate shelter for the season and the chosen route.

Please commit to leaving the natural environment as pristine as you found it, or even better. This way, we can all continue to enjoy the beauty of these trails, leaving behind only the traces of our footsteps.