Activity

anello Postiglione-Monte La Nuda

Download

Trail photos

Photo ofanello Postiglione-Monte La Nuda Photo ofanello Postiglione-Monte La Nuda Photo ofanello Postiglione-Monte La Nuda

Author

Trail stats

Distance
7.85 mi
Elevation gain
3,924 ft
Technical difficulty
Difficult
Elevation loss
3,924 ft
Max elevation
5,533 ft
TrailRank 
32
Min elevation
2,439 ft
Trail type
Loop
Coordinates
2022
Uploaded
November 1, 2022
Recorded
November 2022
Share

near Postiglione, Campania (Italia)

Viewed 83 times, downloaded 1 times

Trail photos

Photo ofanello Postiglione-Monte La Nuda Photo ofanello Postiglione-Monte La Nuda Photo ofanello Postiglione-Monte La Nuda

Itinerary description

Percorso ad anello da Postiglione (SA) a toccare il punto più alto su Monte La Nuda, 1704 m.

Tempo di percorrenza: 5h29m. 1h complessiva di tempo NON in movimento.

Partenza/arrivo: castagneto/area pic-nic/parcheggio/partenza del sentiero per la Grotta di Sant’Elia a Postiglione.

Un evidente sentiero in faggeta indicato da segnalini CAI bianco-rossi porta alla Grotta di Sant’Elia a Postiglione (a 900 m di quota ca.), visitata la quale, tornati indietro, si devia a destra, in ripida salita verso una gobba rocciosa dalla quale si può godere un favoloso panorama sulla valle del Sele (fino alla Costiera… E Capri!).

Da qui, proseguendo in direzione della falesia, si torna in bosco e, salendo su ripide pietraie, si giunge a percorrere il sentiero stando molto vicini alle pareti di roccia (sulla destra).

Il sentiero risulta sempre abbastanza evidente e ben indicato dai segnalini CAI bianco-rossi. Si giunge al primo vero bivio nei pressi di un cartello affisso al tronco di un faggio con indicazione Varco Colle Medoro (EE). Tralasciando il percorso a destra, in salita, proseguiamo su sali-scendi verso una traccia evidente di sentiero fino a salire nuovamente su ripide pettate. Sempre in bosco, si alternano varie pietraie fino ad un passaggio tra due paretine di roccia che conduce in cresta. Qui si può godere di un panorama mozzafiato sull’altopiano degli Alburni e su Colle Medoro.

Salendo in cresta verso la nostra sinistra (spalle a Postiglione) si giunge sulla cima di Monte La Nuda, a 1704 m (libro di vetta disponibile nel siluro d’acciaio cementato).

Proseguendo sulla cresta fino ad un evidente salto di roccia, si devia a destra fino a scendere nuovamente verso la faggeta. I segnalini CAI bianco-rossi si fanno sempre meno frequenti fino a quando si giunge ad un primo palo con vari cartelli indicanti diverse direzioni/percorrenze.

Seguendo le indicazioni verso Postiglione, ci si mantiene sempre nella faggeta, attraverso vari sali-scendi e mantenendo alta l’attenzione verso gli sporadici ed eterogenei segnalini (bianco-rossi, rossi orizzontali, blu orizzontali). Si giunge ad una ripida strettoia (passo obbligato) tra due paretine rocciose che deve essere discesa con l’ausilio di un cavo d’acciaio (Varco Michele Cicchiello).

Si discende sempre nella faggeta, su ripide pettate, poi oltrepassando vari anfiteatri erbosi circondati dai faggi, fino alla Grava della Strettina (1621 m) che può anche essere discesa -con attenzione-.

Tornati sui propri passi, la traccia del sentiero diventa sempre meno evidente ed esso è sempre meno indicato. Può dunque essere utile seguire la traccia gpx per cercare di evitare di perdersi. Il sentiero è sempre poco evidente ed i segnalini sono pressoché assenti.

Si giunge all’anfiteatro di Pian d’Amore e, da lì, sempre in faggeta, si discende verso un terrazzamento erboso/roccioso, oltrepassato il quale si entra nuovamente nella faggeta e si prosegue in evidente discesa riprendendo via via a vedere i segnalini CAI bianco-rossi. La discesa è ripida e prosegue fino ad una carrareccia che termina sulla strada asfaltata (due grossi massi bianchi impediscono l’accesso carrabile). Svoltando a sinistra, dopo qualche centinaio di metri, si torna all’inizio del percorso ad anello.

Il dislivello è importante; sia percorrendo l’anello in un senso o nell’altro, le fasi di salita/discesa sono sostenute ed ingaggianti. Noi abbiamo esplorato l’anello nell’ultimo giorno di ottobre, con condizioni meteo anomale (caldo) ed arrischiando una partenza tardiva (ore 10:45 ca.) iniziando la fase di discesa (dalla Grava della Strettina in poi) in ampio debito di luce. Il percorso è “difficile” perché impone un buon ritmo di salita sin da subito (necessario un buon allenamento) ed è davvero poco indicato per alcuni tratti. Richiede quindi una consolidata capacità di orientamento in montagna/bosco (oltre all’ausilio eventuale della traccia gpx).

All’inizio del percorso è possibile incontrare due randagi, “Stella” e “Tremolino”, ben noti agli abitanti locali. Sono mansueti, tenaci, e spesso accompagnano gli escursionisti come vere e proprie guide. Date loro acqua e carezze in cambio della loro insolita compagnia (son capaci di seguirvi per l’intero percorso).

Comments

    You can or this trail