Anello Pomonte Creste Elbane Monte Capanne Monte Cenno Monte Orlano
near Pomonte, Toscana (Italia)
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Itinerary description
Si parte da Pomonte e ci incamminiamo sul sentiero costiero fino al paese di Chiessi da dove iniziamo a salire tra i terrazzamenti fino a raggiungere il pianoro e il colle di San Bartolomeo mt 437, spettacolare panettone granitico che domina le valli di Pomonte e Chiessi, alla cui base nel pianoro dell’Oppito si trovano i ruderi di una piccola chiesa romanica in granito, testimonianza più evidente di un piccolo insediamento medioevale. Risaliamo tra le fioriture della macchia il sentiero che ci conduce alla Terra mt 576 dove imbocchiamo “la scorcia” il ripido sentiero che ci porterà sulle vette Isolane. Giunti alla Pente all’Ennera mt 728 incontriamo un monumento e i resti del quadrimotore De Havilland DH.114 precipitato nell’ottobre del 1960. A seguito di questo tragico evento in cui morirono 11 persone questa località è conosciuta da noi Elbani come “l’aereo”. Il sentiero sempre più panoramico con una breve deviazione ci porta al meraviglioso pianoro della Tabella mt 882 dove troviamo il primo caprile (rifugio pastorale) della nostra escursione. Continuiamo l’ascesa immersi in un ambiente fascinoso e selvaggio fino alla vetta del Monte di Cote mt 950, per poi ritornare sulla “scorcia” nel suo punto più alto, da dove inizia la discesa nel versante Marcianese. Noi continuiamo a salire iniziando la “via delle creste” il sentiero più spettacolare dell’Elba, tra fioriture di “prunelle”e “ giuderbe” saliamo sugli arditi graniti de La Tavola mt 936 e poi su quelli ancora più temerari e spettacolari de La Galera mt 989, camminando tra Mare e Cielo avvolti da un panorama maestoso che abbraccia tutta l’Elba, la Corsica e altre Isole Toscane. Il nostro cammino tra le vette granitiche in un crescendo di emozione ci porta fino al culmine del Monte Capanne mt 1019 la vetta dell’Isola e di tutto l’Arcipelago Toscano. Iniziamo la discesa dal costone granitico sul lato Sud del Capanne fino alla selle delle Filicaie mt 870 spartiacque tra le maggiori valli Elbane, quella della Nivera a Nord-Est e quella di Pomonte a Sud-Ovest. Il nostro cammino continua a scendere tra i lastroni della via del Malpasso incontrando chiusi e rifugi sottoroccia e poi tra le surreali coti della Grottaccia mt 630, dove nel bel pianoro possiamo ammirare le tracce di insediamenti preistorici e quelle più evidenti e ben conservate dei pastori che fino a pochi decenni fa erano quotidiani frequentatori delle nostre montagne. Avvolti in un’atmosfera senza tempo tra sculture naturali di granito e fioriture di macchia, raggiungiamo il piccolo altopiano delle Mure mt 631, dove si trovano i resti del più grande villaggio in pietra della montagna Elbana. Qui alcune centinaia di metri di spessi muri a secco collegano i crinali rocciosi che delimitavano i confini di un insediamento che gli esperti fanno risalire a 3500 anni fa. È un luogo di grande fascino che all’interno di questo perimetro conserva numerosi manufatti in pietra e argilla, recinti e capanni pastorali di epoca molto più recente magistralmente costruiti usando le pietre dell’antico villaggio.
Il nostro cammino “archeo-naturalistico”continua tra maestosi scenari, toccando il Monte Cenno mt 592 per proseguire lungo il crinale di Sud-Ovest fino al Monte Orlano mt 546 e agli stupendi caprili della Collìca per poi raggiungere i grandi liscioni granitici del Monte Schiappone mt 315 e si rientra a Pomonte.
Il nostro cammino “archeo-naturalistico”continua tra maestosi scenari, toccando il Monte Cenno mt 592 per proseguire lungo il crinale di Sud-Ovest fino al Monte Orlano mt 546 e agli stupendi caprili della Collìca per poi raggiungere i grandi liscioni granitici del Monte Schiappone mt 315 e si rientra a Pomonte.
Comments (1)
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Ciao , fatto ieri , scelto tra i tanti proprio per l’accurata descrizione , ma hai tralasciato di scrivere che la parte finale per la cima delCapanne è in ferrata e neanche tanto facile , abbiamo provato a farne un pezzo ma poi ci siamo resi conto che non era nelle nostre capacità visto che eravamo sprovvisti di imbraco e cordini .
Secondo me non è una cosa che si può tralasciare anche perché quando te ne rendi conto hai fatto 1200 m di dislivello per poi dover tornare indietro .
Detto questo tutto il percorso fatto è veramente bello , i colori e i profumi della macchia uniti al paesaggio sono unici .