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Anello Pizzo Diavolo di Tenda (Passo Selletta 2372 m)

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Author

Trail stats

Distance
15.37 mi
Elevation gain
5,443 ft
Technical difficulty
Moderate
Elevation loss
5,443 ft
Max elevation
7,736 ft
TrailRank 
34
Min elevation
3,482 ft
Trail type
Loop
Coordinates
1483
Uploaded
August 15, 2022
Recorded
August 2022
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near Porta, Lombardia (Italia)

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Itinerary description

Anello dalla durata di 7.00 h

Un lungo itinerario che dal paese di Carona in alta Val Brembana prosegue fino alle sorgenti del Brembo, al cospetto della verde mole rocciosa del Diavolo di Tenda. Per la notevole bellezza delle montagne e per l'abbondante presenza di laghi e torrenti, impreziositi da salti e cascate, la conca dell'alto Brembo si può giustamente definire uno dei luoghi più suggestivi delle Orobie.
Grazie alla presenza dei due grandi rifugi Longo e Calvi che si intercettano lungo l'itinerario è possibile dividere l'escursione in due giornate, pernottando ai rifugi.
La difficoltà dell'itinerario è varia. I percorsi che uniscono i due rifugi al paese di Carona avvengono su strade asp asfaltate o cementate, accessibili a tutti i turisti appassionati di montagna. Il percorso che compie il periplo dell'alta valle, raggiungendo le sorgenti del Brembo e collegando ad anello il Longo al Calvi, è classificato E, con tratti di difficoltà più moderata per l'accentuata pendenza per il superamento di alcune placchette rocciose.
Il sentiero è per la maggior parte del suo sviluppo ottimamente segnalato, anche se in alcuni punti la traccia diventa labile, soprattutto sulle placchette rocciose al passo Selletta e lungo i prati del torrente Carmisana.
Ultima fontanella potabile in località Pagliari. La fontanella al Longo non è potabile, e quella al Calvi è addirittura chiusa (agosto 2022). Altre fontanelle sorgive non ce ne sono... Ma ai rifugi si possono sempre acquistare bottigliette d'acqua.

Trovato miracolosamente parcheggio a Carona (il primo parcheggio sulla SP5 è il più comodo ma il più lontano), a monte delle ultime case di Carona si segue una strada in pietra (210) che attraverso il bosco porta dopo due tornantini sulla strada asp e che in costante pendenza giunge all'antico borgo di Pagliari, dalle caratteristiche case dai muri in ardesia raggruppate in un'unico conglomerato edilizio. La fontanella - lavatoio si trova a destra in uno slargo al centro del nucleo abitativo.

Il percorso continua un po' monotono lungo la strada asp, ora asfaltata, ora cementata, ora dissestata. Pendenza tuttavia sostenuta in lunghi tratti, acquistando via via quota con il Brembo che man mano si sente scorrere sempre più in basso nella stretta valle boscosa.

Si risale in buona pendenza il versante solivo della valle, incontrando sulla sinistra la bella cascata di Sambuzza. Ulteriori tornantini rimontano un piccolo ma ripido versante, con alcune baite (località Il Dosso). La strada asp attraversa ora in falsopiano in bosco, e più avanti si incontra finalmente l'indicazione in legno il quale indica a sinistra il sentiero per il Rifugio Longo.

Inizia un bel sentiero che attraversa in leggera pendenza un bel bosco di abeti, e dopo un tornantino e alcuni tronchi caduti conduce al bel pratone che ospita il piccolo Rifugio Baitone (del CAI di Sesto San Giovanni) e altre casere della All Dei Sass. Una palina indica il segnavia 208 direzione Rifugio Longo.

Superati i prati delle casere, si rientra in bel sentiero nel bosco per intercettare poco dopo la strada asp cementata, che con la definitiva indicazione verso il Longo porta in costante pendenza al termine dell'assolata Valle del Monte Sasso, su cui si adagia il rifugio. Sosta con bella vista su tutta la vallata prospiciente e sulla lunga spalla rocciosa della Cabianca, gruppo montuoso che segna il confine meridionale della Val Brembo. È anche possibile scorgere il Rifugio Calvi dall'altro versante della valle.

Proseguendo la strada oltre il Longo, si raggiunge tagliando per prati e dossetti rocciosi la piccola diga che chiude a valle il Lago del Diavolo, ai piedi della spettacolare parete ovest del Monte Aga, caratterizzata dalle immense colate detritiche scaricate lungo le rive del laghetto.

Attraversata la diga, la strada finisce ed inizia il sentiero che in decisa salita porta al Passo Selletta (segnavia 246-248), visibile sulla sinistra del Monte Aga. Il sentiero si perde un po' nel tratto del ghiaione, da superare con balzi e molto equilibrio. Risalendo il sentiero, con un ultimo sforzo su terreno smosso argilloso si perviene alla Selletta, habitat di stambecchi. Qui si apre per la prima volta la vista dell'alta valle Camisana, con i due pizzi del Diavolo e il Pizzo Poris a chiudere il circo glaciale in prossimità del Passo di Valsecca.

Si prosegue in direzione Passo di Valsecca su bel sentiero in mezzacosta, che ridiscende un breve tratto di macereto. Il sentiero continua alto e assolato verso un bel pascolo di pecore, e ancora un po' in mezzacosta e un po' in discesa intercetta alcuni grandi massi dalla piatta superficie, dove numerose incisioni raffigurano uomini e donne vissuti in passato. Molto bella la raffigurazione di un soldato del XVII secolo.

Ignorato un bivio con indicazione Calvi, si punta decisi verso un ripido dosso roccioso da risalire con qualche sbuffo in più. Le vallette che si aprono davanti sono le pozze da cui prende vita il Brembo, qui visibile in foggia di rivoli e minuscoli meandri superabili con brevi balzi.
Luogo ameno e silenzioso, ci si gode il bellissimo e desolato pianoro sotto l'imponente mole del Pizzo del Diavolo e del Poris.

Una palina indica la discesa verso il Rifugio Calvi.
Si lascia il laghetto del Passo e si inizia a ridiscendere il ripido sentiero al fianco del Brembo, che inizia fragoroso a compiere balzi e cascate giù per la valle. Si supera in discesa un gradino roccioso e successivamente dei brevi saliscendi. Intercettato il sentiero proveniente dai pascoli di Armentarga, si continua a ridiscendere il facile sentiero, toccando più avanti le Baite del Poris e un rado bosco di pini cembro.

Il rifugio Calvi è visibile dopo aver superato alcune placchette rocciose. Alla base del rifugio si apre il Lago Rotondo, a cui si giunge in breve discesa. Bordando le rive del laghetto e risalita la spalletta erbosa, si arriva al rifugio e alle folle di turisti.

Dal rifugio giunge la strada cementata di servizio alla diga di Fregabolgia. Si prosegue dunque lungo la strada, osservando ciò che resta del grande lago: una desolata conca vuota con una triste pozza centrale (agosto 2022).

Ridisceso il dossetto dello sbarramento e oltrepassate le sparute Baite Costa della Mersa, si nota a sinistra il sentiero e la palina che indica la direzione Carona e Laghi Gemelli. È infatti possibile fare ritorno al paese lungo un bellissimo percorso in mezzo al bosco anziché proseguire sulla noiosissima strada asp asfaltata.

Il sentiero è lungo ma incredibilmente variegato, che da solo vale una escursione. Si attraversano infatti in successione prati e pascoli, una bella chiusa del Brembo, un macereto franato dalla stretta Valle dei Frati, con annessa grotta delle condutture idrauliche, un colletto erboso e un dolce impluvio pascolivo, dei grandi massi erratici ed infine fitti boschi di larici e ontani.

Dopo questa lunga escursione nei boschi si giunge finalmente alle case di pietra di Pagliari, intercettando quindi la strada asp dell'andata e ritornando lungo la stessa al parcheggio di Carona.

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