Anello Pessola - Lago di Tradosso - Monte Dosso
near Pessola, Emilia-Romagna (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Il punto di partenza del percorso è presso il cimitero di Pessola dove possiamo facilmente parcheggiare.
Per prima cosa camminiamo un po' in salita e attraversiamo la SP112. Proseguiamo poi su una stradina con pavimentazione antica fino alla bella chiesa di Santa Maria Immacolata. La giriamo intorno e poco oltre proseguiamo su una strada sterrata che dopo poche centinaia di metri si trasforma in un sentiero. L'inizio di questo sentiero è un po' difficile da trovare perché ci crescono alcune piante sopra, ma subito dopo si rivela un bel sentiero che possiamo seguire senza problemi. Si prosegue per un po' fino a raggiungere un tratto dove si percorre prevalentemente facili strade sterrate con molte aree aperte di campi agricoli. Questo offre molteplici vedute del Monte Barigazzo. Ogni tanto passiamo piccole frazioni in cui molte case sono costruite nel tipico stile originale dei muri di pietre naturali accatastate. Troviamo anche diversi autentici lavatoi lungo il nostro percorso. I lavatoi restano a testimoniare aspetti di vita e cultura contadina oggi del tutto scomparso. Provengono da un tempo in cui l'acqua non arrivava ancora nelle stalle e nelle case e l'ora dell'approvvigionamento, del bucato e dell'abbeverata rappresentava anche un momento di incontro e socializzazione per gli abitanti delle contrade rurali.
Dopo circa due chilometri dalla partenza il paesaggio cambia e attraversiamo una zona boschiva che percorriamo per poco meno di un chilometro prima di raggiungere il lago di Tradosso. Poco prima di arrivare al lago dobbiamo attraversare una recinzione. Ci troviamo infatti su un terreno privato. Ma possiamo continuare indisturbati: ho parlato con il proprietario e mi ha assicurato che l'accesso è consentito!
Proseguiamo sul retro del sito (altra recinzione) e ora inizia la salita vera e propria, prima al Monte Pelato e poi fino ad avvicinarci al Monte Dosso. Poco prima di raggiungere la vetta del Monte Dosso c'è una stradina sulla sinistra con un punto panoramico che merita sicuramente una visita (finché rimaniamo sul sentiero non è pericoloso e vertigini non sono un problema).
Sul Monte Dosso troviamo la cappelletta Dosso. Inoltre c'è un gran prato con sul bordo all'ombra un enorme tavolo da picnic.
Da qui inizia la nostra discesa. Camminiamo ancora principalmente attraverso la foresta, occasionalmente interrotta da un'area aperta.
Gli ultimi due chilometri del percorso passano principalmente attraverso aree aperte dove spesso abbiamo bei panorami. Ancora una volta, qui spiccano i frequenti Maestà.
Interessanti in quest'ultimo tratto sono la formazione di rocce ofiolitiche di colore rossastro lungo la nostra strada e l'antico borgo di Corticella che attraversiamo. A Corticella possiamo ancora vedere molto bene come le case fossero fatte in passato impilando pietre una sopra l'altra e ricavando tetti da pezzi piatti di pietra naturale.
Qualche dettaglio in più:
Il percorso è ideato in senso orario.
Tempo impiegato: totale = 7 ore 5 minuti di cui in movimento = 3 ore 20 minuti
Presenza di tavoli picnic: 1,6 e 5,9 km dall'inizio
Presenza di acqua potabile: 1,6 e 2,8 km dall'inizio
Il percorso è facile dal punto di vista tecnico, ma poiché ci sono pezzi con pietre, si consiglia di indossare scarpe robuste. Inoltre il tratto tra Monte Pelato e Monte Dosso è piuttosto ripido. È molto facile camminare, ma è richiesta una condizione fisica ragionevole.
Presenza di segnavia bianco-rosso:
CAI 814a: km 4,1 > 7,8
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Waypoints
Chiesa di Santa Maria Immacolata
STORIA / Il luogo di culto originario fu edificato in epoca medievale; la più antica testimonianza della sua esistenza risale al 1352, quando la cappella fu menzionata tra le dipendenze della pieve di Varsi.[1] / Entro il 1563 la chiesa fu elevata a sede parrocchiale autonoma.[1] / Nel corso del XVII secolo il tempio fu ricostruito.[1] / Nel 1856 una frana danneggiò pesantemente il luogo di culto, che fu in seguito abbattuto; il 3 maggio del 1859 furono avviati i lavori di costruzione di un nuovo edificio, che fu completato l'anno successivo; tra il 1862 e il 1863 fu inoltre edificata in adiacenza la canonica.[1] / Nel 1957 la chiesa fu sottoposta a lavori di restauro.[1] / Nel 1976 fu risistemata la zona del presbiterio.[1] / DESCRIZIONE / La chiesa si sviluppa su un impianto a croce latina, con una navata unica affiancata da una cappella per lato, transetto e presbiterio absidato a nord.[1] / La simmetrica facciata a salienti, interamente intonacata come il resto dell'edificio, è scandita verticalmente da quattro lesene ioniche, di cui le centrali binate, tutte elevate su un alto basamento; nel mezzo, raggiungibile attraverso una breve scalinata, è collocato l'ampio portale d'ingresso, inquadrato da una larga cornice in pietra e sormontato da un architrave in aggetto, sopra il quale campeggia l'epigrafe DOM; più in alto si apre un finestrone a lunetta; in sommità si staglia, su una trabeazione spezzata in rilievo, un frontone triangolare con cornice in aggetto, coronato da tre grandi statue in cemento raffiguranti rispettivamente Cristo risorto al centro e San Paolo e San Pietro alle estremità. Su ciascun lato, in corrispondenza della cappella laterale si trova una bifora ad arco a tutto sesto, scandita da una colonnina dorica; ogni fronte è delimitata da due lesene doriche, a sostegno della balaustrata cieca di coronamento.[1] / Dai fianchi aggettano i bassi volumi dei locali accessori; in sommità si aprono in corrispondenza dei due rami del transetto due finestroni a lunetta; al termine del lato sinistro si erge il campanile, decorato su ogni prospetto con due ordini di specchiature rettangolari; la cella campanaria si affaccia sulle quattro fronti attraverso alte monofore ad arco a tutto sesto, affiancate da lesene doriche; in sommità si eleva oltre il cornicione modanato in aggetto una lanterna a pianta ottagonale, decorata su ogni lato con una nicchia a tutto sesto; a coronamento si staglia un pinnacolo a bulbo in rame.[1] / All'interno la navata, coperta da una volta a botte, è affiancata nella prima campata dalle ampie arcate a tutto sesto delle cappelle, intitolate rispettivamente al battistero sulla destra e al Sacro Cuore sulla sinistra; ai lati si erge una serie di lesene doriche a sostegno del cornicione perimetrale in aggetto.[1] / I due rami del transetto accolgono le cappelle della Madonna delle Grazie a destra e della Madonna Addolorata a sinistra; la crociera è chiusa superiormente da una volta a vela decorata con affreschi.[1] / Il presbiterio, lievemente sopraelevato, è preceduto dall'arco trionfale a tutto sesto, retto da paraste doriche; l'ambiente, coperto da una volta a botte dipinta, accoglie l'altare maggiore a mensa in marmo del 1976, retto da colonnine binate; sul fondo l'abside, chiusa superiormente dal catino affrescato, è illuminata da due finestre laterali.[1] / Fonte: Wikipedia 20-08-2021
Tenere destra / lavatoio
i lavatoi restano a testimoniare aspetti di vita e cultura contadina oggi del tutto scomparso. Provengono da un tempo in cui l'acqua non arrivava ancora nelle stalle e nelle case e l'ora dell'approvvigionamento, del bucato e dell'abbeverata rappresentava anche un momento di incontro e socializzazione per gli abitanti delle contrade rurali.
Vicino alla casetta
Comments (2)
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Information
Easy to follow
Scenery
Easy
Bel percorso per una passeggiata tra i boschi di circa 3 ore, con bellissima vista sulla val Ceno dal Monte Dosso.
Ciao thefabfab, grazie per la recensione e la verifica.
È molto bello sentire che ti è piaciuto il percorso 👍👍
Ti auguro tante altre belle passeggiate!