Anello Palagano - Antico borgo Cà de Corsini - Poggio Bianco Dragone - Poggio Caparione. Boschi, metati, ruscelli, panorami.
near Palagano, Emilia-Romagna (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Un itinerario attraverso splendidi boschi con numerosi ruscelli e frequenti panorami, soprattutto sulla Valle del torrente Dragone. Parte della passeggiata attraversa la IT4040006 - ZSC - Poggio Bianco Dragone, un'area Natura 2000 dove si trova l’affioramento ofiolitico più imponente dell’Appennino modenese.
La passeggiata inizia proprio accanto al centro di Palagano su Via Ventitre Dicembre (vicino al numero civico 43). C'è un ampio parcheggio.
Palagano è un bel paesino di montagna dove si possono ancora trovare negozi di ogni genere. Percorriamo prima un breve tratto attraverso il paese dove troviamo una pasticceria e una gelateria. Passiamo davanti all'imponente Parrocchia San Giovanni Apostolo Evangelista di cui spicca in particolare la cupola rotonda. Ma presto lasciamo il paese e proseguiamo su sentieri. In questa prima parte passiamo a volte da cortili di case ma c'è la segnavia di un percorso CAI, quindi non dobbiamo preoccuparci se è consentito o meno. A poco a poco ci addentriamo sempre più nella foresta in un ambiente con frequenti ruscelli e occasionali castagni secolari. Che qui in passato le castagne abbiano avuto un ruolo rilevante nell'economia locale è confermato dalla presenza dei numerosi metati: il metato (o seccatoio) è un piccolo edificio o locale, realizzato in pietra o mattoni, destinato alla essiccazione delle castagne. Dopo due chilometri dall'inizio superiamo infatti il metato del Moro, ancora quasi del tutto integro. E poi, anche nel antico Borgo Cà di Corsini che passiamo poco dopo, si nota chiaramente l'impronta di un passato in cui le castagne furono importanti.
Dopo Cà di Corsini iniziamo la nostra salita del Poggio Bianco Dragone e saliamo decisamente più ripidamente. Percorriamo ora un tratto con bellissimi boschi e ogni tanto suggestivi scorci sulla valle del torrente Dragone: siamo entrati nel IT4040006 - ZSC - Poggio Bianco Dragone.
IT4040006 - ZSC - Poggio Bianco Dragone.
Nella zona sub-montana e montana tra i Comuni di Montefiorino e Palagano, si estendono i Cinghi di Boccassuolo, l’affioramento ofiolitico più imponente dell’Appennino modenese, principalmente sviluppato sul versante destro del torrente Dragone intorno al Poggio Bianco Dragone (905 m), fino ai 1075 m del Cinghio del Corvo. Affioramenti rocciosi più ridotti si trovano sul versante opposto, al Poggio di Medola e al Monte Calvario (tra 600 e 780 m). I blocchi ofiolitici, derivati per metamorfosi da antichi basalti, poggiano su un letto di marne e argille del Complesso Caotico e danno origine a un paesaggio aspro e variato, ricco di boschi (50%), soprattutto cerrete anche coniferate, arbusteti e ginepreti (20%), garighe, praterie ed ambienti rocciosi di vario tipo. Il letto del torrente Dragone e gli ambienti ripariali connessi sono abbastanza ben conservati. A monte della fascia collinare più antropizzata e a valle dell’alto appennino più ricco di ambienti naturali, il sito mantiene diverse peculiarità ambientali legate al substrato ofiolitico, antiche miniere metallifere e alcune memorie storico-architettoniche di pregio (antiche vie di transito e insediamenti medievali).
(Fonte: https://ambiente.regione.emilia-romagna.it/it/parchi-natura2000/rete-natura-2000/siti/it4040006 )
Poco prima di raggiungere il Poggio Bianco Dragone passiamo un belvedere da cui abbiamo una vista spettacolare sulla vallata del torrente Dragone. Da quel punto è facile vedere che siamo in un paesaggio molto speciale. C'erano avvertimenti su questo tratto per i MTB: solo esperti perché era un po' esposto (Nessun problema per gli escursionisti che si muovono nelle direzione indicata di questo percorso!)
Poco dopo il Poggio Bianco Dragone arriviamo in quello che probabilmente un tempo era un posto molto bello per picnic. Sono presenti alcuni tavoli in legno che purtroppo in diversi casi si sono deteriorati. Ma per fortuna, con qualche ricerca, riusciamo ancora a trovare un buon posto dove mangiare un pranzo a sacco. Oltre alle tavole, troviamo anche un punto informativo riguardante le miniere di rame che un tempo si trovavano in questa zona.
Da questo punto in poi, il percorso diventa molto diverso. Ora ci sono molte più aree aperte e i percorsi sono più ampi e più facili da percorrere, quindi attraversiamo una zona molto panoramica. A volte ci sono anche (brevi) tratti asfaltati. Passiamo anche attraverso alcuni pezzi di bosco, in cui possiamo trovare molti funghi in questo periodo dell'anno (metà settembre).
Alla fine questo ci riporta al paese, che percorriamo lungo la strada principale. In questo modo passiamo vari bar e negozi, così possiamo mangiare qualcosa prima di tornare a casa se ne abbiamo voglia......
Qualche dettaglio in più:
Il percorso è ideato in senso antiorario.
Tempo impiegato: totale = 7 ore 43 minuti di cui in movimento = 3 ore 27 minuti
Presenza di tavoli picnic: a 5 km dall'inizio
Presenza di acqua potabile: a 3 km dall'inizio
Il percorso è medio dal punto di vista tecnico. Questo percorso non è adatto ai principianti. Soprattutto l'orientamento sui sentieri forestali tra Cà di Corsini e il Poggio Bianco Dragone può essere una sfida.
Presenza di segnavia bianco-rosso:
Sebbene molti tratti abbiano i soliti segnavia CAI, può essere difficile orientarsi. Questo perché i segnali sono vecchi e incompleti e si trovano spesso nei posti sbagliati in cui non fanno nulla per aiutare a trovare la strada. Inoltre, i numeri indicati non corrispondevano alle rotte GPX che avevo precedentemente scaricato dal sito REER. Quindi è meglio seguire la traccia gpx di questo percorso e non prestare attenzione alla segnalazione in situ.
Ho avuto l'impressione che una volta le vie fossero tracciate con grande entusiasmo in questa zona, ma che non fossero più mantenute. Peccato, perché questa zona è unica per i suoi splendidi boschi e la presenza di ofioliti.
NB. Nota che ci sono diverse piante che sembrano il Zafferano lungo il percorso. Infatti c'è lo Zafferano (Crocus sativus) che non è velenoso e ricercato per il polline ma anche lo Zafferano bastardo (Colchicum autumnale) che è molto velenoso. Quindi non toccarli, può essere pericoloso. Inoltre, non raccogliamo comunque piante rare.....
Hai fatto il percorso e ti è piaciuto: lascia un feedback. Se hai solo guardato la descrizione e le foto e le hai trovato informative: lascia un applauso. Se hai avuto problemi: fai un commento e spiega la soluzione che hai trovato.
Ricorda che ci vuole molto meno tempo per scrivere un commento o una recensione che per creare e pubblicare un percorso! Ma solo cosi l'informazione rimane aggiornata.
La passeggiata inizia proprio accanto al centro di Palagano su Via Ventitre Dicembre (vicino al numero civico 43). C'è un ampio parcheggio.
Palagano è un bel paesino di montagna dove si possono ancora trovare negozi di ogni genere. Percorriamo prima un breve tratto attraverso il paese dove troviamo una pasticceria e una gelateria. Passiamo davanti all'imponente Parrocchia San Giovanni Apostolo Evangelista di cui spicca in particolare la cupola rotonda. Ma presto lasciamo il paese e proseguiamo su sentieri. In questa prima parte passiamo a volte da cortili di case ma c'è la segnavia di un percorso CAI, quindi non dobbiamo preoccuparci se è consentito o meno. A poco a poco ci addentriamo sempre più nella foresta in un ambiente con frequenti ruscelli e occasionali castagni secolari. Che qui in passato le castagne abbiano avuto un ruolo rilevante nell'economia locale è confermato dalla presenza dei numerosi metati: il metato (o seccatoio) è un piccolo edificio o locale, realizzato in pietra o mattoni, destinato alla essiccazione delle castagne. Dopo due chilometri dall'inizio superiamo infatti il metato del Moro, ancora quasi del tutto integro. E poi, anche nel antico Borgo Cà di Corsini che passiamo poco dopo, si nota chiaramente l'impronta di un passato in cui le castagne furono importanti.
Dopo Cà di Corsini iniziamo la nostra salita del Poggio Bianco Dragone e saliamo decisamente più ripidamente. Percorriamo ora un tratto con bellissimi boschi e ogni tanto suggestivi scorci sulla valle del torrente Dragone: siamo entrati nel IT4040006 - ZSC - Poggio Bianco Dragone.
IT4040006 - ZSC - Poggio Bianco Dragone.
Nella zona sub-montana e montana tra i Comuni di Montefiorino e Palagano, si estendono i Cinghi di Boccassuolo, l’affioramento ofiolitico più imponente dell’Appennino modenese, principalmente sviluppato sul versante destro del torrente Dragone intorno al Poggio Bianco Dragone (905 m), fino ai 1075 m del Cinghio del Corvo. Affioramenti rocciosi più ridotti si trovano sul versante opposto, al Poggio di Medola e al Monte Calvario (tra 600 e 780 m). I blocchi ofiolitici, derivati per metamorfosi da antichi basalti, poggiano su un letto di marne e argille del Complesso Caotico e danno origine a un paesaggio aspro e variato, ricco di boschi (50%), soprattutto cerrete anche coniferate, arbusteti e ginepreti (20%), garighe, praterie ed ambienti rocciosi di vario tipo. Il letto del torrente Dragone e gli ambienti ripariali connessi sono abbastanza ben conservati. A monte della fascia collinare più antropizzata e a valle dell’alto appennino più ricco di ambienti naturali, il sito mantiene diverse peculiarità ambientali legate al substrato ofiolitico, antiche miniere metallifere e alcune memorie storico-architettoniche di pregio (antiche vie di transito e insediamenti medievali).
(Fonte: https://ambiente.regione.emilia-romagna.it/it/parchi-natura2000/rete-natura-2000/siti/it4040006 )
Poco prima di raggiungere il Poggio Bianco Dragone passiamo un belvedere da cui abbiamo una vista spettacolare sulla vallata del torrente Dragone. Da quel punto è facile vedere che siamo in un paesaggio molto speciale. C'erano avvertimenti su questo tratto per i MTB: solo esperti perché era un po' esposto (Nessun problema per gli escursionisti che si muovono nelle direzione indicata di questo percorso!)
Poco dopo il Poggio Bianco Dragone arriviamo in quello che probabilmente un tempo era un posto molto bello per picnic. Sono presenti alcuni tavoli in legno che purtroppo in diversi casi si sono deteriorati. Ma per fortuna, con qualche ricerca, riusciamo ancora a trovare un buon posto dove mangiare un pranzo a sacco. Oltre alle tavole, troviamo anche un punto informativo riguardante le miniere di rame che un tempo si trovavano in questa zona.
Da questo punto in poi, il percorso diventa molto diverso. Ora ci sono molte più aree aperte e i percorsi sono più ampi e più facili da percorrere, quindi attraversiamo una zona molto panoramica. A volte ci sono anche (brevi) tratti asfaltati. Passiamo anche attraverso alcuni pezzi di bosco, in cui possiamo trovare molti funghi in questo periodo dell'anno (metà settembre).
Alla fine questo ci riporta al paese, che percorriamo lungo la strada principale. In questo modo passiamo vari bar e negozi, così possiamo mangiare qualcosa prima di tornare a casa se ne abbiamo voglia......
Qualche dettaglio in più:
Il percorso è ideato in senso antiorario.
Tempo impiegato: totale = 7 ore 43 minuti di cui in movimento = 3 ore 27 minuti
Presenza di tavoli picnic: a 5 km dall'inizio
Presenza di acqua potabile: a 3 km dall'inizio
Il percorso è medio dal punto di vista tecnico. Questo percorso non è adatto ai principianti. Soprattutto l'orientamento sui sentieri forestali tra Cà di Corsini e il Poggio Bianco Dragone può essere una sfida.
Presenza di segnavia bianco-rosso:
Sebbene molti tratti abbiano i soliti segnavia CAI, può essere difficile orientarsi. Questo perché i segnali sono vecchi e incompleti e si trovano spesso nei posti sbagliati in cui non fanno nulla per aiutare a trovare la strada. Inoltre, i numeri indicati non corrispondevano alle rotte GPX che avevo precedentemente scaricato dal sito REER. Quindi è meglio seguire la traccia gpx di questo percorso e non prestare attenzione alla segnalazione in situ.
Ho avuto l'impressione che una volta le vie fossero tracciate con grande entusiasmo in questa zona, ma che non fossero più mantenute. Peccato, perché questa zona è unica per i suoi splendidi boschi e la presenza di ofioliti.
NB. Nota che ci sono diverse piante che sembrano il Zafferano lungo il percorso. Infatti c'è lo Zafferano (Crocus sativus) che non è velenoso e ricercato per il polline ma anche lo Zafferano bastardo (Colchicum autumnale) che è molto velenoso. Quindi non toccarli, può essere pericoloso. Inoltre, non raccogliamo comunque piante rare.....
Hai fatto il percorso e ti è piaciuto: lascia un feedback. Se hai solo guardato la descrizione e le foto e le hai trovato informative: lascia un applauso. Se hai avuto problemi: fai un commento e spiega la soluzione che hai trovato.
Ricorda che ci vuole molto meno tempo per scrivere un commento o una recensione che per creare e pubblicare un percorso! Ma solo cosi l'informazione rimane aggiornata.
Waypoints
Religious site
2,473 ft
Oratorio della B.V. delle Grazie di Cà di Vinchio. Poi passiamo davanti ad alcuni cortili di case (su un sentiero CAI = OK)
Waypoint
2,708 ft
Metato del Moro
Il metato (o seccatoio) è un piccolo edificio o locale, realizzato in pietra o mattoni, destinato alla essiccazione delle castagne.
Intersection
3,494 ft
Diritto per il bordo del campo, poi un passaggio attraverso un bosco con tanti funghi
Waypoint
2,843 ft
Attraversare il campo e poi tenere sinistra, poi discesa sentiero con pietre (divieto per mezzo non autorizzate)
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