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Anello Laghetto effimero Palazzo Borghese, Sasso Palazzo Borghese e Palazzo Borghese da Foce di Montemonaco (AP) - PN Sibillini

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Trail stats

Distance
7.91 mi
Elevation gain
4,163 ft
Technical difficulty
Difficult
Elevation loss
4,163 ft
Max elevation
7,044 ft
TrailRank 
95 5
Min elevation
3,033 ft
Trail type
Loop
Moving time
4 hours 15 minutes
Time
7 hours 15 minutes
Coordinates
2262
Uploaded
April 7, 2024
Recorded
April 2024
  • Rating

  •   5 8 Reviews

near Foce, Marche (Italia)

Viewed 256 times, downloaded 4 times

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Itinerary description

Anello escursionistico dal gran valore naturalistico all'interno del Parco Nazionale dei Sibillini, la cui stagione primaverile si presenta come condizione ciclica per la formazione di un laghetto in una parte di conca che si accoccola fra Monte Argentella, Monte Porche ed il Sasso di Palazzo Borghese: la presenza di uno specchio di acqua, derivante dallo scioglimento della raccolta invernale di neve, è un fenomeno temporaneo soggetto a completa evaporazione nel periodo estivo o in quello di maggiore calura accompagnato da un periodo prolungato di assenza di piogge. In questo inverno atipico del 2024, la penuria di precipitazioni ha già reso particolarmente effimera la presenza del laghetto, infatti molti escursionisti commentavano la mancanza della caratteristica forma a cuore dello specchio di acqua.

La sorpresa è di vivere un aprile con una forte limitazione della presenza della "dama bianca", che appare nella maggior parte dei casi di consistenza soffice, simile ad acqua, ed al contempo intrisa della sabbia del Sahara che ha occupato per giorni i cieli di gran parte dello stivale nel periodo pasquale. L'intero anello è costruito su sentieri conosciuti e CAI 154, con alcuni tagli per l'ascesa/discesa della cima di Palazzo Borghese e nel ritorno verso l'avvicinamento al Canale Zappacosta.

L'incipit di escursione è caratterizzato da una partenza in ascesa molto impegnativa, difatti si affronta il cosiddetto "Canale" che presenta una distribuzione disomogenea e scarsamente indicata a mano a mano che si lascia il bosco e si guadagna quota, percorrendo 800 m circa di dislivello in 3,1 km.
La partenza avviene da Foce di Montemonaco, borghetto ferito dal sisma nel 2016, ma dall'inestimabile pregio per la vantaggiosa posizione che si insinua fra le creste di Cima della Prata, Monte Banditello, Sasso D'André e Monte Torrone sino al gigante Monte Vettore ad est, proseguendo da Piana della Gardosa sino ai Laghi di Pilato ed ovest con Monte Argentella, Cima del Lago, Cima del Redentore e Pizzo del Diavolo che cade a picco con il Gran Gendarme.
Lasciata l'auto all'ingresso del paese (ove vi è una fontana, in piazza), si percorre un breve tratto della provinciale che costeggia il fiume Aso, avendo come punto di riferimento l'area pic-nic che troveremo tornando sulla sx, precedendolo passando in un prato ove si avvistano due sentieri, uno che prosegue verso l'imbocco del CAI 154 (parte di raccordo dell'anello E17) e l'altro di sx che si inerpicherà sempre più ripidamente in un bosco che si distribuisce fra due grosse e lunghe pareti di Palazzo Borghese: quella che in salita appare a sx (ossia O) appartiene alla località "Tre Faggi" e quella di destra (ossia E) alla località "Frondosa". "Il Canale" appare come un'irta pietraia cui si osserverà più di un cartello che indica il "pericolo di caduta massi", situazione evidenziata dalla presenza di rocce di varie dimensioni nel corso della prima parte di cammino, con la faggeta che tende ad infoltirsi gradualmente con il progredire dell'ascesa: indubbiamente i fenomeni sismici del passato ed in aggiunta la formazione di neve incidono sulla tendenza alla franosità di un condotto molto largo ove presumibilmente defluiscono acque di raccolta che andranno ad alimentare il fiume Aso.
Nel corso della salita si incontreranno una serie di vie collaterali che si reincrociano fra loro, valida alternativa al salire in maniera rude e diretta il bosco, così come è altrettanto possibile effettuare alcune passaggi su un fondo più soffice fatto di tappeti di foglie arrugginite della faggeta, i quali potrebbero comunque occultare qualche deformità del terreno e dare sensazione di affondamento. L'uso dei bastoncini aiuta a vincere la pendenza, accompagnata da una faggeta che diviene sempre più ampia e fascinosa per i giochi di chiaroscuri creati dai raggi del sole che riescono a penetrare il bosco.
In questo primo tratto di salita si osservano evidenti segni CAI, i quali ad una biforcazione intorno al km 1,6 volgono su un sentiero sulla sx assieme ad alcuni ometti di pietra, mentre la direzione di destra, a mano a mano che si sale appare sempre più irregolare, priva di un vero e proprio sentiero e con la comparsa di sfasciume solcato da quello che sembra una serie di canali e faggi cresciuti un po' ovunque, così come qualche ramo spezzato. Dal km 1,7 occorre improvvisare, aiutandosi un po' con il GPS e soprattutto con concentrazione ed istinto, dato che mancheranno segni per imboccare il corretto cammino: un primo passaggio sottolinea una prima differenza fra la ghiaia nei punti meno fitti del bosco ed un canale che si può passare da sopra, districandosi da rami e percorrendolo quasi stile camminamento, condizione che termina non appena si assiste ad un lieve pareggiamento del terreno che suggerisce comunque che sgusciare fra rami e fusti dei faggi sia più vantaggioso anche per evitare i tanti detriti di un canale che inizia a divenire sempre più profondo, come mostrano le foto.
Sebbene il prosieguo sembra paradossalmente assurdo, poiché ostacolato dagli alberi, solo in occasione di un nuovo pareggiamento con il canale si può pensare di spostarsi sulla sponda dx dello stesso, attraversandolo in diagonale, prima di giungere sui 1500 m di altitudine, affinché si conquisti la radura che si intravede dal basso dal bosco: molto probabilmente questo spostamento precede il raggiungimento di una piccola fonte che si apre fra le rocce, da cui sgorga acqua (nella giornata di oggi non è stato possibile individuarla).
Nel guadagnare questo tratto di mezza costa, si osserva subito che la pendenza si riduce e occorrerà seguire uno dei tratturi che volgono verso il N (la dx, a salire), per scovarne uno subito dopo aver aggirato una consistente pianta di ginepro, individuando una traccia che decorre nei prati, avvicinandosi nuovamente al canale che diviene sempre più ampio e profondo, costeggiandolo quasi come un camminamento esposto in alcuni passaggi. Sui 1550 m, passate lingue di neve trasversali che non disturbano mai il cammino, si procede sui prati quasi come si stesse in collina, con le fioriture viola ed indaco di scilla silvestre e crochi che si fanno sempre più insistenti; seguendo qualche ometto di pietra si giunge al fantastico spettacolo del laghetto effimero, a ridosso di Pian delle Cavalle che è confinato dalla barriera offerta a nord dal crinale di Monte Porche, ad ovest ove si staglia l'imponente falesia di Sasso di Palazzo Borghese che ricorda effettivamente un edificio e a sud dalle curve di Monte Argentella: in questa conca, la persistenza allo stato liquido della neve è limitato alla primavera, l'estate con i suoi potenti raggi sarà avida nei confronti delle ultime rimanenti gocce.
Dopo una pausa che restituisce agli occhi lo sforzo delle creste parzialmente imbiancate, le fioriture e le prospettive del laghetto, ci si sposta in direzione NE, senza una vera e propria traccia, andando ad impegnare il crinale offerto in buona parte da Monte Porche, in percentuali meno consistenti dal Vallelunga che sarà comunque lo spettacolo più duraturo assieme alla Sibilla (purtroppo sfigurata nel suo crinale meridionale da una Z che la solca grossolanamente) durante questa parte di cammino: vale la pena volgere lo sguardo in direzione SE per apprezzare la vallata che da semplice canale si apre su Roccafluvione ed Ascoli Piceno (riconoscibile anche per i 3 scalini di Monte Ascensione) con i comuni costieri adriatici con il mare, ben visibile in occasione di una limpida giornata. Il movimento è indirizzato ad individuare il CAI 154, sentiero di crinale ben segnalato che decorre dolcemente per circa 1 km, sino a raggiungere la sella situata fra Sasso di Palazzo Borghese, Palazzo Borghese e Monte Porche, dirigendosi verso S per individuare il punto di attacco per "aggredire" la cresta del Sasso, che è breve ma ripida, con alcuni passaggi variabilmente esposti prima di giungere in cima.
La vetta è riconoscibile da un sasso spaccato cui la scritta in nero riporta nome ed altezza del monte che offre il suo primo scorcio verso sud in direzione di Monte Argentella e dietro di esso fan capolino la cima di maggiore altezza della cresta del Redentore e monte Vettore, completamente imbiancate; a ovest si nota la cima gemella di Palazzo Borghese (leggermente più alta) cui si nota la neve intrisa di sabbia desertica per le screziature del tipico colore, mentre volgendo lo sguardo più a nord si nota il crinale sud di monte Porche quasi completamente pulito, seguito spaziando ad est dalla cresta di Cima Vallelunga che giunge sino al Monte Sibilla, ove l'orizzonte si allunga sino al mare Adriatico. Il punto di osservazione più bello, tuttavia, è la crestina esposta che si raggiunge scavalcando i massi della vetta che dà direttamente su Pian della Cavalla (senza permettere di poter avvistare il sottostante laghetto) e le falesie che scendono a picco dallo stesso Sasso, ma anche da una parte comune con il monte Argentella che precede Fosso Mazzacarne: altri dettagli sono visualizzabili a livello di Passo di Sasso Borghese (senza allontanarsi dall'omonimo monte), provvedendo a scendere in maniera prudente a causa di qualche linguetta di neve, ripidità e sfasciume della pietraia di una salita che ricorda una tromba a spirale irregolare (ed anche esposta).
La salita sulla cima gemella di Palazzo Borghese avviene direttamente dal crinale orientale, ignorando qualsiasi percorso, in maniera molto ripida, aggirando al contempo le sdrucciolevoli lingue di neve per godere ai altre magnifiche prospettive di vetta dell'areale, inquadrando anche il comprensorio di Norcia che appare già primaverile (sguardo verso O-SO) con il monte Lieto che appare evidente sugli altri e gli occhi che a mano a mano che ritornano sino alla pietra di vetta, scritta anch'essa in nero, scrutano le curve di Fosso Brecciaro per allungarsi nuovamente in direzione di Monte Velino. La discesa avviene nelle medesime modalità, verso il crinale E-NE, aiutandosi con i bastoncini sia per la ripidità che per i tratti in terreno che sono ancor più micidialmente scivolosi di quelli di neve. Il ritorno avviene attraverso il CAI 154, che per tanti km scenderà il crinale in maniera evidente e dolce su un sentiero "sporcato" da pietre, nella cui località Ramatico, ai piedi della cresta di Cima Vallelunga si passa ad attraversare un tratturo che contrasta con i verdi prati popolati dai crochi alle gialle ficaria verna e le viola scille silvestri, che accompagnano i passaggi guidati dai segni CAI. Il sentiero sembrerebbe perdere fra qualche altra traccia (da non seguire) che porta a salire, seguendo il Vallelunga, mentre lo sguardo dell'escursionista è da proiettare verso il basso per individuare segni CA che si sparpagliano su massi, sassi ed occasionalmente qualche fusto, sino ad andare a raggiungere una fonte fatta di più vasche, Fonte Santa Maria (da considerare per procacciare acqua, soprattutto in emergenza). Dopo qualche tornante che sguscia da sx a dx e viceversa, si incrocia Fosso Zappacenere (ricorrente, poiché segna nel suo tratto di valle il raggiungimento di Foce), lievemente in salita, per poi attraversare la località Campi che comporta un breve attraversamento in faggeta, ben segnalato. Nuovamente in condizioni di apertura nei prati, si ammira dinanzi ai propri occhi tutta la cresta che da cima della Prata, Banditello, Sasso d'André e Monte Torrone porta al versante settentrionale di Monte Vettore. Effettuate un'altra serie di serpentine fra bosco e sottobosco, si percorre un'ampia pietraia che a circa 1000 m reincrocia Fosso Zappacenere per chiudere con quasi mezzo km in meno, ma più ripidamente, oppure preferendo il 154 che nell'ultimo tratto che avvista l'area pic-nic per chiudersi con una discesa molto declive ed instabile, cui sarà fondamentale il supporto dei bastoncini. Foce offre fonti e locali cui potersi abbeverare e sollazzarsi in chiusura di escursione.

L'intero anello può essere consigliato ad escursionisti almeno allenati e pronti ad una salita micidiale, da compiere repentinamente ed a freddo (Il canale), resta implicito quanto siano indispensabili calzature da trekking e bastoncini telescopici: in periodi come quello di inizio aprile, in condizioni ordinarie, anche l'attrezzatura da neve e ghiaccio è pienamente una dotazione da avere a seguito, poiché il sentiero è da ritenersi a tutti gli effetti un EEA.
Nei periodi maggiormente caldi, in quanto l'80% del percorso non è coperto dal sole, occorrono oltre alle protezioni opportune, anche un'adeguata scorta di acqua in vista di fonti in possibile condizione di secca, pertanto è consigliabile pianificare bene il proprio passeggio, considerando distanza e presenza di fonti di acqua: il panorama che si andrà ad incontrare ricompenserà lautamente lo sforzo profuso.

Waypoints

PictographPanorama Altitude 3,273 ft
Photo ofPanorama

Panorama

PictographWaypoint Altitude 3,086 ft
Photo ofA sx

A sx

PictographWaypoint Altitude 3,103 ft
Photo ofA sx Photo ofA sx Photo ofA sx

A sx

PictographWaypoint Altitude 3,290 ft
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Waypoint

PictographWaypoint Altitude 4,205 ft
Photo ofWaypoint Photo ofWaypoint

Waypoint

PictographWaypoint Altitude 4,360 ft
Photo ofRischio Photo ofRischio Photo ofRischio

Rischio

PictographWaypoint Altitude 4,942 ft
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Waypoint

PictographPanorama Altitude 5,097 ft
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Panorama

PictographWaypoint Altitude 5,509 ft
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Waypoint

PictographLake Altitude 5,566 ft
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Laghetto effimero di Palazzo Borghese

PictographPanorama Altitude 5,659 ft
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Panorama

PictographWaypoint Altitude 5,796 ft
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Waypoint

PictographPanorama Altitude 5,939 ft
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Panorama

PictographWaypoint Altitude 6,014 ft
Photo ofWaypoint

Waypoint

PictographPanorama Altitude 6,210 ft
Photo ofWaypoint

Waypoint

PictographWaypoint Altitude 6,564 ft
Photo ofWaypoint Photo ofWaypoint Photo ofWaypoint

Waypoint

PictographWaypoint Altitude 6,884 ft
Photo ofWaypoint

Waypoint

PictographSummit Altitude 6,921 ft
Photo ofSasso di Palazzo Borghese Photo ofSasso di Palazzo Borghese Photo ofSasso di Palazzo Borghese

Sasso di Palazzo Borghese

PictographPanorama Altitude 6,951 ft
Photo ofVetta Photo ofVetta Photo ofVetta

Vetta

PictographPanorama Altitude 6,876 ft
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Panorama

PictographSummit Altitude 7,025 ft
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Palazzo Borghese

PictographPanorama Altitude 6,010 ft
Photo ofPanorama

Panorama

PictographWaypoint Altitude 5,989 ft
Photo ofWaypoint

Waypoint

PictographWaypoint Altitude 5,817 ft
Photo ofWaypoint Photo ofWaypoint

Waypoint

PictographWaypoint Altitude 5,534 ft
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Waypoint

PictographWaypoint Altitude 5,355 ft
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Waypoint

PictographWaypoint Altitude 5,312 ft
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Waypoint

PictographFountain Altitude 5,076 ft
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Fonte Santa Maria

PictographWaypoint Altitude 4,991 ft
Photo ofFosso Zappacenere

Fosso Zappacenere

PictographWaypoint Altitude 4,960 ft
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Waypoint

PictographPanorama Altitude 4,551 ft
Photo ofPanorama Photo ofPanorama

Panorama

PictographFountain Altitude 4,462 ft
Photo ofFontana

Fontana

PictographWaypoint Altitude 4,434 ft
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Waypoint

PictographWaypoint Altitude 3,278 ft
Photo ofWaypoint

Waypoint

PictographIntersection Altitude 3,059 ft
Photo ofIntersezione

Intersezione

PictographPanorama Altitude 3,031 ft
Photo ofPanorama Photo ofPanorama Photo ofPanorama

Panorama

Comments  (15)

  • Photo of Alfredo Huanes
    Alfredo Huanes Apr 7, 2024

    Muy buena y fuerte ruta!

  • Photo of Il Marchese 18
    Il Marchese 18 Apr 7, 2024

    Grazie mille, Alfredo

  • Photo of Franchetiello Frauc Faruk
    Franchetiello Frauc Faruk Apr 8, 2024

    Grande avventura complimenti!

  • Photo of Il Marchese 18
    Il Marchese 18 Apr 8, 2024

    Grazie mille Frauc, lo è stata letteralmente!

  • Photo of californiagymsama
    californiagymsama Apr 8, 2024

    Maravilloso y duro recorrido plagado de bellos enclaves.
    Una gozada de ruta circular.
    Felicidades y gracias por compartir.

  • Photo of emilio viejo
    emilio viejo Apr 8, 2024

    Bonita y exigente ruta con fuerte desnivel y viendo neveros de nieve y algo de nieve en las montañas. Un abrazo

  • Photo of migueleloi
    migueleloi Apr 8, 2024

    Um percurso bem exigente, com uma subida difícil, mas compensada pela maravilha dessas montanhas, ainda com a última neve deste ano!
    Obrigado pela partilha de toda a informação,
    Um abraço

  • Photo of Il Marchese 18
    Il Marchese 18 Apr 8, 2024

    Muchas gracias por su valoracion, California y Emilio. Un abrazo, esta ruta fue exigente.

  • Photo of Il Marchese 18
    Il Marchese 18 Apr 8, 2024

    Grazie mille, Miguel, è stata impegnativa soprattutto nel primo tratto, ma rispetto all'anello che comprende il fiordo di Furore meno massacrante. Un abbraccio!

  • Photo of MPuet
    MPuet Apr 9, 2024

    Una gran ruta con magníficas fotografías gracias por compartirla. Saludos

  • Photo of Tolly Mune
    Tolly Mune Apr 10, 2024

    Pedazo ruta!!!
    No es muy larga pero el desnivel es impresionante!!!
    Debistes de acabar muerto!!!
    Felicidades!!!
    1Abrazo!!!

  • Photo of Il Marchese 18
    Il Marchese 18 Apr 10, 2024

    Gracias MPuet, saludos.

  • Photo of Il Marchese 18
    Il Marchese 18 Apr 10, 2024

    Gracias Tolly, de hecho la primera parte fue muy difícil, para llegar al estanque subió 800 m en 3 km. El resto fue bastante manejable, la semana pasada fue mucho más agotador el circular por el fiordo de Furore. Gracias de nuevo por la evaluación y el aprecio, un abrazo

  • Photo of Susy7
    Susy7 Apr 12, 2024

    Fantastico anello con vista sui laghetti effimeri, osservabili solo in un breve periodo dell'anno.

  • Photo of Il Marchese 18
    Il Marchese 18 Apr 13, 2024

    Grazie mille per la valutazione, Susy, beccato in tempo una finestra temporale per vederli ancora. Un abbraccio

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