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Anello Grotta Drappi e S Barbara, Fiordo di Furore, Sentiero Agavi in Fiore, Praiano, Convento San Domenico da Agerola (NA)

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Author

Trail stats

Distance
8.72 mi
Elevation gain
5,633 ft
Technical difficulty
Difficult
Elevation loss
5,633 ft
Max elevation
2,175 ft
TrailRank 
99 5
Min elevation
15 ft
Trail type
Loop
Moving time
4 hours 6 minutes
Time
8 hours 50 minutes
Coordinates
2369
Uploaded
March 30, 2024
Recorded
March 2024
  • Rating

  •   5 7 Reviews

near Pianillo, Campania (Italia)

Viewed 322 times, downloaded 9 times

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Itinerary description

Anello dal valore naturalistico-religioso-storico che raccoglie passaggi di montagna a mare, sviluppato su sentieri CAI (354, 354 A, 327)ed altri non ufficiali con alcuni necessari passaggi urbani nei comuni della Costiera Amalfitana come Praiano e Furore i cui dettagli possono essere così sintetizzati:

- Grotte dei Drappi e Santa Barbara (1.2 km)
- Torrente Schiato (4 km)
- Fiordo di Furore (4,12 km)
- Sentiero Agave in Fiore (7,1 km)
- Chiesa San Luca Evangelista (8.7 km)
- Convento di San Domenico (10.7 km)
- Colle la Serra - Sentiero degli Dei(11.6 km)
- Grotta Biscotto (12.7 km).

La sintesi di tanta bellezza è la sfida nell'affrontare fra i 1200-1500 scalini per questo angolo marittimo del fiordo di Furore, riconosciuto patrimonio UNESCO, con la possibilità di raccordarlo attraverso il sentiero dell'Agave in Fiore (che segue il più semplice Sentiero dell'amore, turistico)a Praiano: questa via può essere paragonata ad un camminamento che consta di tratti variabilmente esposti sviluppati su saliscendi con passaggi declivi non banali e non tutti perfettamente stabili, talora già parzialmente invasi dalla macchia mediterranea locale. L'esperienza potrebbe valere la pena per ammirare chiese e scorci meravigliosi, sino all'attacco (non semplice da individuare) per i quasi 1000 scalini che conducono al Convento San Domenico (altra meraviglia, poco nota ai più), eremo a metà strada fra Agerola e Praiano che si congiunge al sentiero degli dei con tratti ripidi, variabilmente esposti e dal fondo irregolare. Il famosissimo "Path of Gods" sarà percorso da Colle La Serra in poi, sino a Piazza Capasso ed i dettagli su Pinnacolo e Grotta Biscotto sono sintetizzati in questa traccia: https://it.wikiloc.com/percorsi-escursionismo/sentiero-degli-dei-e-convento-san-domenico-da-bomerano-155230757 .

Una premessa importante sulla genesi del fiordo è che stato generato dal fenomeno erosivo intervenuto al continuo passaggio delle acque fluviali del torrente Schiato (che è possibile osservare muovendosi in direzione contraria alla spiaggia, via terra, assieme alla cappella rupestre di S. Caterina d'Alessandria [protettrice dei mugnai] e gli antichi opifici ad acqua (tre mulini e due cartiere), che sono stati da poco restaurati e musealizzati) il cui nome rimanda ad una netta frattura fra le falesie, rimarginata dall'opera ingegneristica del ponte di Furore; il fenomeno naturale è spiegato localmente con un’antica leggenda secondo cui l’insenatura è stata formata dal diavolo in persona che aveva tentato invano di accaparrarsi le anime degli abitanti di Furore ed è narrata su alcune maioliche, scendendo le ultime serie di scale del sentiero della volpe pescatrice.

La partenza avviene dal solito parcheggio di Bomerano (leggere il link), per individuare l'attacco e seguire il CAI 354 al ponte di legno, seguendo il lastricato che segue la sx. Dopo un breve tratto che non raggiunge neanche 1 km di passeggio, su un basolato accompagnato da residui di terreno ed i classici terrazzamenti per le vigne dell'areale, la discesa del CAI 354 prende maggiore spazio panoramico rispetto al CAI 327 che attraversa a mezza costa monte Tre Calli, impadronendosi di scorci altrettanto suggestivi sul golfo di Salerno che svelano i profili di una parte del sentiero degli dei dal basso. Con l'avvicinarsi alle grotte, la falesia collinare diviene sempre più alta e frastagliata ed il fondo progressivamente ripido e sconnesso: al km 1,1 si inizia ad ammirare una serie di piccole grotte ed anfratti che popolano questa parte del "sentiero Pizzo Corvo", le quali alcune sono più facilmente visitabili (anche attraversando un fondo roccioso fuori sentiero non proprio agevole, come è apprezzabile anche dalle foto) come la Grotta dei Drappi (la cui individuazione è affidata ad una cappelletta con all'interno l'immagine della natività della Madonna con il bambino fra due monaci), la quale ha anche una parte interna con formazioni che ricordano stalattiti e che trasudano umidità, mentre l'anfratto esterno era ed è probabilmente utilizzato come ricovero di fortuna dei greggi. Si notano più alto, lungo la scarpata che orla a meridione l’altipiano di Agerola che si impegna in basso con il sentiero per Furore, due grotte riconducibili alle aperture principali della Grotta di Santa Barbara, di quella che fu una chiesa edificata nel 1800 e poi crollata: tali ruderi e le caverne più in alto non possono essere raggiunte senza essere attrezzati e pratici di falesie a causa di salti verticali, rocce scivolose, macerie instabili ed altro sfasciume che precludono tali luoghi a visitatori ed escursionisti. Esistono in letteratura anche dati speleologici relativi a questo sito, oltre a quelli storici ed artistici che sono quelli maggiormente tangibili, odiernamente, a partire da quella che fu un'opera fatta nel X secolo da una comunità di monaci eremitici che aggiunse alle preesistenti celle rupestri la chiesetta (la quale dà il nome al sito ed alla maggiore delle grotte ivi presenti) con l'aggiunta di una cisterna per la raccolta delle acque.
Il sentiero diviene per pochi metri un serpentina dal fondo un po' dissestato, quasi come testimonianza di un antico crollo locale, per tornare a scendere in maniera regolare sui terrazzamenti e le colture che procedono Furore, continuando a dividere gli occhi sulle figure delle pareti che si stagliano sopra la propria testa ed il mare che presenta in maniera netta le isolette Li Galli. Giunti a via Centena, bisogna prepararsi psicologicamente alla discesa di circa 2200 scalini che passando per via San Nicola e Li Candidi offrono scorci di mare e la convivenza in alcuni tratti di boschetto con il borgo, fino a raggiungere il (sotto)Sentiero della Volpe Pescatrice al km 2,9 che condurrà sino al Fiordo di Furore,mostrando ginestre in fiore, curve di scale che esitano sul mare, valloni in penombra ricoperti da macchia mediterranea costiera ed altri 1500 scalini.
Gli ultimi passaggi sono probabilmente quelli che catturano maggiormente la memoria, quando il mare azzurro turchese si insinua fra due ripide pareti unite da un ponte, l'ex borgo marinaro di Marina Furoris che prende forma con le casette accalcate nell'angusto spazio di falesia. Giunti giù alle scale, vale la pena percorrere prima il tratto di terra svoltando a sx, verso il torrente Schiato (di cui non si osserva cascata), apprezzando tutte le opere in premessa; ci si adagia poi sui ciottoli della spiaggia, restando incantati da un luogo che non è ancora massivamente frequentato. Si risale in direzione del ponte, continuando sino a via le Porpore che sarà percorsa con un taglio di scale che esclude tre curve, per salire su asfalto sino alla Chiesa di Sant'Elia (purtroppo chiusa), dalla quale, proseguendo diritto, ci si incammina prima sul brevissimo e semplice sentiero dell'amore, i cui panorami sul mare ed alcune poesie su maiolica decantano il luogo.
Una di queste maioliche è da interpretare opportunamente, prima di incamminarsi sul sentiero dell'Agave in Fiore (tratto di mezza costa del CAI 354, antica mulattiera che collega Furore con Praiano, passando sopra la Marina di Praia), riprendendo uno stralcio dei versi a mo' di monito: "qui, in questo luogo caro agli dei, in questo giardino pensile abbarbicato alla montagna e proteso verso l'azzurro del cielo e del mare. Qui, tra la vite e l'ulivo, tra l'agave e il fico d'India, tra i campanili e le scalinatelle. Qui, puoi toccare le nuvole...".
Le sinestesie fra colori, profumi e sensazioni tattili andranno ad amalgamarsi con un vero e proprio camminamento di 1,2 km sino allo scavalcamento del torrente e vallone Praia, fatto di panorami mozzafiato, macchia mediterranea rigogliosa (soprattutto in estate, quando le agavi saranno eventualmente fiorite, a costo di una gran calura) e punti esposti in maniera occulta, alcuni in maniera più netta, altri resi maggiormente difficoltosi da saliscendi con discese anche ripide e dissestate, talora su roccia o terreno sdrucciolevole (quando umido), altri tratti coperti dalla macchia e non molto visibili anche a distanza di passo oppure invasi dal bellissimo ginestrone che seppur nella sua fioritura gialla, resta micidiale per le spine e come se bastasse si diradano i segni rossi... E' necessario che chi soffre il vuoto, i passaggi esposti o voglia un contatto meno selvaggio con la natura percorra il primissimo tratto di scalinata e pavimentazione regolare con muretto per godersi la macchia mediterranea citata nei precedenti versi e così anche la parte di costa della marina di Praia con la riconoscibile torre Asciola; più avanti inizia un sentierino ristretto che serpeggia un profilo dell'altipiano percorribile, ma esposto, offrendo panoramiche costiere su roccia ed altre fra le fenditure della macchia che sarà l'indiscussa protagonista del prosieguo sino al Vallone Praia con l'euforbia, il ginestrone, fichi d'india ed alaterno. Occorre attenzione e cautela nell'affrontare i saliscendi, nei passaggi più insidiosi e modicamente ripidi con il rischio di caduta nella scarpata, pertanto sarà necessario l'ausilio dei bastoncini, mentre nei tratti di roccia sarà fondamentale avere passo fermo nei punti di appoggio del piede più ristretti (e necessari da scavalcare), quindi in quelli più irregolari si potrà ridurre il baricentro ed aiutarsi con le mani, come nel caso del km 6,7. Dopo una breve successione di serpentine si intravedono una serie di terrazzamenti che anticipano l'incontro con un numero variabile di ovini ed uliveti, tuttavia vi è ancora un passaggio più complesso nella gestione di terreno e della propria emotività, quasi intorno al km 7,2, caratterizzato da uno "scalino" che precede un ripido tratto di discesa su terreno (talora sdrucciolevole, in condizioni di umidità). Non manca molto ad incrociare il Vallone da cui esita il passaggio del torrente Praia, che compie un salto comunque importante (ad occhio 6-7 m), al km 7,3. Da qui in poi, raggiunti una serie di larghi scalini, si costeggia una proprietà rurale aperta cui segue un tratto asfaltato (riconoscibile anche per la presenza di una cappelletta) che porta sino ai vicoli di Praiano, luogo cui merita indubbiamente una visita la Chiesa di San Luca Evangelista.
Prima di ciò è importante segnalare che da via Piazza Costantinopoli si scende la scalinata di via Lama per raggiungere al suo termine una fontana che permetterà l'approvvigionamento di acqua. Continuando sulla dx, si arriva in un enorme piazzale con veduta su Furore e mare, continuando un po' si apprezza meglio l'imponente facciata bianca e gialla della chiesa del santo patrono locale che è un capolavoro barocco il cui stile comprende anche le maioliche di orologio, pavimento e immagine interna di San Luca.

Da questo punto si prosegue andando dritto, superando un arco, per andare ad impegnare una scalinata che è alla sx di una macchina distributrice di acqua, alla destra della fontana in maiolica in fondo al piazzale: questa non è altro che una scalinata del 327 B che porterebbe in tal maniera sino a Colle Serra, sul Sentiero degli Dei, tuttavia ci siamo riservati un'altra tappa prima di chiudere l'anello sul celeberrimo sentiero, ossia di raggiungere l'Eremo di San Domenico.
Si svolta a sx, nuovamente su via Piazza Costantinopoli, ove le maioliche dalle sfumature blu che ritraggono Praiano e le sue bellezze, portano ad una biforcazione: effettivamente, scendendo la via di sx, è possibile trovare l'attacco per la lunga scalinata (quasi come una penitenza o un modo figurativo per vivere le via Crucis con le sue tappe) da via Capriglione, oppure di andare sino in un fondo se si opta di seguire via Croce dalla dx, percorrendola interamente per svoltare subito a dx al km 9,8, facendosi guidare dall'andamento della scalinata che sembra portare in un luogo rurale: terminata la stessa si dovrà seguire il sentiero di terra, che passa in un boschetto di roverelle per un brevissimo tratto, sino ad intercettare la lunga gradinata in pietra (si dice 1000 gradini, ma credo meno con il nostro punto di attacco) che con varie piccole sculture (cherubini e figure animali) e tappe della via Crucis, porterà prima al Poggio di San Giuseppe al km 10,5, con cappella votiva dedicata cui si apprezza un quadro in maiolica che lo ritrae con Gesù bambino.
L'eremo di San Domenico è preceduto da un anfratto modellato a mo' di sistema di grotte nella roccia, con i cherubini scolpiti e pendenti sul "soffitto", la croce e varie sculture che richiamano anche elementi mitologici, come ad esempio una testa serpentina di gorgone.
Proseguendo più avanti, nella mura di quello che doveva essere un chiostro, è presente un bar cui ci si può ristorare; infine, svoltando l'angolo e superando un tunnel ad arco, ci si ritrova in un luogo che fa desistere dal ritornare nei centri urbani: da una parte il giardino della Chiesa di Santa Maria a Castro/San Domenico (con l'impareggiabile veduta della parte NO del Golfo di Salerno che spazia da Positano, Monte Vico Alvano, Monte San Costanzo e Punta Campanella, a Capri con faraglioni e Monte Solaro, riconoscibili nonostante il cielo intriso di sabbia desertica, panoramica che fa da sfondo a speroni di roccia e terrazzamenti per vigna e oliveti che si sviluppano un po' più in basso da questa prospettiva) e dall'altra l'edificio religioso a cinque navate, costruite in varie fasi, in particolare nel 1430 fu costruita la navata sinistra che conserva un prezioso affresco nella zona absidale, distinguibile in 2 registri: in quello superiore l’immagine ieratica del Cristo benedicente, affiancata dalle figure dei Santi Pietro e Paolo ed angeli, di chiara derivazione bizantina; in quello inferiore compare la Vergine con il Bambino in trono, inquadrata in un baldacchino, con angeli musici e santi, tra cui è riconoscibile un vescovo (che rivela due fasi di realizzazione), forse San Giovanni Battista con la penna ed il libro, quindi a sinistra in basso dei personaggi laici, presumibili committenti dell'opera.
Una pausa è d'obbligo, prima di rientrare attraverso il sentiero degli dei che si raggiunge dall'eremo attraverso una serie di passaggi simili a gradini o comunque appoggi dal fondo in pietra deformata che si inerpicano in maniera piuttosto ripida, sfruttando in vari passaggi le cenge formate dalla roccia: occorre prestare attenzione a segni rossi che compaiono abbastanza frequentemente, trattandosi di un sentiero non ufficiale che nella parte che porta ad Agerola non è particolarmente curato ed anche variabilmente esposto e ripido, pertanto se ne consiglia la percorrenza a salire, più che a scendere, soprattutto dopo giornate di pioggia e/o prolungata umidità.
In un fazzoletto di circa 200 m, superati alcuni gradini svoltando sulla dx, si seguono i predetti passaggi (vedere waypoints e non fare affidamento sulla staccionata che appare abbastanza vetusta e rimaneggiata), in serie, passando anche in un vero e proprio corridoio in pietra, con una concavità nella parete della falesia; superato questo tratto, si avrà sulla destra un piccolo arco naturale, vera e propria finestra nella roccia.
I restanti tratti, difficoltosi come ripidi gradoni stilizzati, dal fondo irregolare e talora variabilmente esposti, possono essere letti nella traccia del link sovrastante sino al rientro a Piazza Capasso, a Bomerano.

In sintesi, l'anello raccoglie una serie di perle panoramiche sino al livello del mare, ove si ha l'occasione di rinfrescarsi, per poi ritornare ad Agerola.
Il percorso potrebbe sembrare banale, in realtà è opportuno considerare che si andranno a percorrere sia in discesa che in salita 3000 scalini o poco più e tale condizione può divenire più complicata in condizioni di allenamento minimo, l'aumento delle temperature, la riduzione delle ore di luce ed in generale un movimento che non è tipico e neanche costante per l'attività di escursione o similari; a ciò si aggiungono dei sentieri con variabile grado di esposizione, uno a mo' di camminamento con saliscendi (Sentiero dell'Agave in Fiore), l'altro ripido in salita (e ancor più in discesa) dal fondo irregolare ed altrettanto variabilmente esposto (tratto di sentiero dall'Eremo San Domenico al Sentiero degli Dei).
Nei periodi più caldi, è fondamentale commensurare le proprie esigenze di acqua, tenendo conto dei tre punti indicati nel percorso (fontana di Praiano, Bar di San Domenico, Fontana sentiero degli dei), ricordando che sono indispensabili opportune calzature da trekking e per alcuni passaggi i bastoncini.

La valutazione di "difficile" potrebbe ricadere anche per l'escursionista pratico in un valore di 6 o 7 in una scala da 10, considerando l'intenso sforzo fisico (che si sentirà dopo tanti scalini), i tratti esposti, il fondo deformato e poco stabile in alcuni passaggi, sentieri non sempre evidenti e non segnalati, infine alcuni tratti ripidi concentrati.

Waypoints

PictographBridge Altitude 2,012 ft
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Ponte in legno

PictographWaypoint Altitude 1,809 ft
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Waypoint

PictographCave Altitude 1,710 ft
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Grotta dei Drappi

PictographCave Altitude 1,705 ft
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Grotta dei Drappi

PictographCave Altitude 1,673 ft
Photo ofGrotta di Santa Barbara

Grotta di Santa Barbara

PictographWaypoint Altitude 1,652 ft
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Waypoint

PictographWaypoint Altitude 1,672 ft
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Waypoint

PictographPanorama Altitude 1,595 ft
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Panorama

PictographWaypoint Altitude 1,574 ft
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Waypoint

PictographPanorama Altitude 1,539 ft
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Panorama

PictographWaypoint Altitude 1,610 ft
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Waypoint

PictographWaypoint Altitude 1,559 ft
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Waypoint

PictographWaypoint Altitude 858 ft
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Waypoint

PictographWaypoint Altitude 518 ft
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Waypoint

PictographPanorama Altitude 212 ft
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Fiordo di Furore e Ponte

PictographMuseum Altitude 111 ft
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Borgo marinaro ed antichi mulini

PictographRiver Altitude 42 ft
Photo ofTorrente Schiato, cappella rupestre di S. Caterina d'Alessandria e cartiere Photo ofTorrente Schiato, cappella rupestre di S. Caterina d'Alessandria e cartiere Photo ofTorrente Schiato, cappella rupestre di S. Caterina d'Alessandria e cartiere

Torrente Schiato, cappella rupestre di S. Caterina d'Alessandria e cartiere

PictographRiver Altitude 46 ft
Photo ofTorrente Schiato

Torrente Schiato

PictographBeach Altitude 15 ft
Photo ofFiordo di Furore

Fiordo di Furore

PictographWaypoint Altitude 55 ft
Photo ofVia Roberto Rossellini Photo ofVia Roberto Rossellini Photo ofVia Roberto Rossellini

Via Roberto Rossellini

Dedicata al celebre regista che consumò proprio a Furore un amore tormentato con l'attrice Anna Magnani

PictographPanorama Altitude 124 ft
Photo ofFiordo di Furore Photo ofFiordo di Furore

Fiordo di Furore

PictographReligious site Altitude 839 ft
Photo ofChiesa di Sant'Elia

Chiesa di Sant'Elia

PictographWaypoint Altitude 832 ft
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Waypoint

PictographPanorama Altitude 828 ft
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Praiano

PictographWaypoint Altitude 845 ft
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Waypoint

PictographWaypoint Altitude 831 ft
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Waypoint

PictographWaypoint Altitude 804 ft
Photo ofTratto roccioso irregolare, con esposizione, valutare come compiere il passaggio

Tratto roccioso irregolare, con esposizione, valutare come compiere il passaggio

PictographPanorama Altitude 661 ft
Photo ofPanorama Photo ofPanorama

Panorama

PictographWaypoint Altitude 570 ft
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Waypoint

PictographWaypoint Altitude 732 ft
Photo ofWaypoint

Waypoint

PictographFountain Altitude 634 ft
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Fontana

PictographReligious site Altitude 602 ft
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Chiesa di San Luca Evangelista p

PictographWaypoint Altitude 607 ft
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Waypoint

PictographFountain Altitude 599 ft
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Waypoint

PictographWaypoint Altitude 608 ft
Photo ofPraiano Photo ofPraiano Photo ofPraiano

Praiano

PictographPanorama Altitude 695 ft
Photo ofPanorama Photo ofPanorama Photo ofPanorama

Panorama

Photo ofAttacco alla scalinata per San Domenico, una volta salita la serie di gradini, svoltare subito a sx per il sentiero di terra

Attacco alla scalinata per San Domenico, una volta salita la serie di gradini, svoltare subito a sx per il sentiero di terra

PictographWaypoint Altitude 655 ft
Photo ofWaypoint

Waypoint

PictographWaypoint Altitude 738 ft
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Waypoint

PictographReligious site Altitude 1,092 ft
Photo ofPoggio San Giuseppe Photo ofPoggio San Giuseppe

Poggio San Giuseppe

PictographCave Altitude 1,192 ft
Photo ofGrotta Photo ofGrotta Photo ofGrotta

Grotta

PictographReligious site Altitude 1,258 ft
Photo ofConvento San Domenico Photo ofConvento San Domenico Photo ofConvento San Domenico

Convento San Domenico

PictographReligious site Altitude 1,316 ft
Photo ofEremo di San Domenico Photo ofEremo di San Domenico Photo ofEremo di San Domenico

Eremo di San Domenico

PictographReligious site Altitude 1,311 ft
Photo ofSito religioso Photo ofSito religioso Photo ofSito religioso

Sito religioso

PictographPanorama Altitude 1,330 ft
Photo ofGolfo di Salerno Photo ofGolfo di Salerno

Golfo di Salerno

PictographWaypoint Altitude 1,269 ft
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Waypoint

PictographWaypoint Altitude 1,295 ft
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Waypoint

PictographCave Altitude 1,332 ft
Photo ofArco naturale Photo ofArco naturale

Arco naturale

PictographWaypoint Altitude 1,448 ft
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Waypoint

PictographWaypoint Altitude 1,559 ft
Photo ofWaypoint Photo ofWaypoint

Waypoint

Comments  (14)

  • Photo of californiagymsama
    californiagymsama Mar 30, 2024

    Magnifico recorrido circular con hermosas vistas a una costa preciosa.
    Un reportaje fotográfico excelente.
    Felicitaciones y gracias por compartir.

  • Photo of Il Marchese 18
    Il Marchese 18 Mar 30, 2024

    Muchas gracias California, un abrazo.

  • Photo of Tolly Mune
    Tolly Mune Apr 1, 2024

    Bonita caminata con unas fotos preciosas, especialmente las de la cala con el puente.
    1Abrazo!!!

  • Photo of Alfredo Huanes
    Alfredo Huanes Apr 1, 2024

    Gran desnivel! Felicitaciones!

  • Photo of Il Marchese 18
    Il Marchese 18 Apr 1, 2024

    Muchas gracias por su comentario, Tolly y Alfredo. El puente que une los 2 cabos es el fiordo de Furore, un sitio que está reconocido como patrimonio de la UNESCO. Podría ser una idea para visitar algún lugar italiano, tal vez evitando todo mi recorrido o dividirlo en 2 partes uniendo también el sendero de los dioses (path of gods). Un abrazo a los dos!

  • Photo of migueleloi
    migueleloi Apr 1, 2024

    Fantástico este percurso, apesar do grande desnível, e da dificuldade!
    É curioso que já tinha visto imagens dessa ponte, mas não sabia o sítio exacto dela.
    Excelentes descrições, e fotografias de toda a etapa.
    Obrigado pela partilha,
    Um abraço

  • Photo of Il Marchese 18
    Il Marchese 18 Apr 1, 2024

    Grazie mille Miguel, sono contento che il mio percorso renda giustizia e conoscenza del punto esatto di un luogo che è bellissimo e che si può raggiungere anche con una fatica molto minore rispetto a quella che è stata profusa, ma ben ripagata da tantissime panoramiche e luoghi d'arte dell'intera percorrenza.
    Ps: un giorno imparerò il portoghese. Un abbraccio

  • Photo of Anima Sibillina
    Anima Sibillina Apr 5, 2024

    WOW!!!

  • Photo of Mëlina
    Mëlina Apr 7, 2024

    Che meraviglia! Un percorso che offre scorci davvero spettacolari. Grazie per la descrizione dettagliata e la condivisione.
    Complimenti

  • Photo of Il Marchese 18
    Il Marchese 18 Apr 8, 2024

    Grazie per il giudizio, Melina, ho provato a dare il giusto rilievo ad un areale che è sorprendente non solo esclusivamente per i panorami

  • Photo of emilio viejo
    emilio viejo Apr 8, 2024

    Espectacular ruta y fotos. Gracias por compartir. Un abrazo

  • Photo of Il Marchese 18
    Il Marchese 18 Apr 8, 2024

    Muchas gracias, Emilio, un abrazo.

  • Photo of Susy7
    Susy7 Apr 13, 2024

    Eccellente descrizione di un percorso tanto bello quanto articolato e complesso. Sicuramente una tale precisione nell' articolazione dell' anello può aiutare a costruirne uno ex-novo, togliendo e/o aggiungendo qualcosa.

  • Photo of Il Marchese 18
    Il Marchese 18 Apr 13, 2024

    Grazie mille per aver sottolineato che da questa traccia possono nascere altre opportunità ed avventure, a seconda dei gusti, rendendolo ancor più articolato, magari meno complesso.

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