Anello di Portonovo
near Portonovo, Marche (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Una facile escursione che comprende tutto ciò che può essere apprezzato a Portonovo, turistica baia alle pendici del Conero caratterizzata da spiagge riconosciute bandiera blu, ma soprattutto la sua origine legate alle frane ripetute da un costone del Conero (odiernamente visibile, nonostante la crescita di macchia mediterranea), soprattutto nel passaggio nella pineta che lascia Lago Profondo) sia per l'azione delle mareggiate, che per le dinamiche degli impluvi che hanno provocato "erosioni a ventaglio" sino a generare la formazione dei 2 laghetti dalle acque salmastre, alimentati per lo più dalle acque piovane e di falda, occasionalmente dalle mareggiate. E' cammino consigliabile in tutti i mesi dell'anno, ad eccezione del periodo estivo in quanto le spiagge ed i panorami locali richiamano veri e propri carnai che sottraggono le vedute, i suoni dell'avifauna e la possibilità di parcheggio che in altri periodi è agevole da raggiungere.
Lasciata l'auto in piazzetta (eventualità solitamente improbabile per l'esiguità del numero di posti auto) o preferibilmente nei pressi di Lago Grande, il sentiero 309 è il cardine di un anello che si compie in piano che sarebbe da definire una passeggiata più che un'escursione, tuttavia l'ho catalogata di livello maggiore in quanto un passaggio è compiuto in una sterrata stretta ed esposta, ove è segnalato pericolo di crollo del terreno: tale circostanza è individuabile per il distacco della rete di contenimento in tale passaggio fra i pini che sormonta la spiaggia di ciottoli del molo. Un'aggiunta all'anello in questione è la risalita (con relativa successiva discesa) dei tornanti che portano ad un punto panoramico (in genere sostano i motociclisti) per permette di apprezzare Mezzavalle e l'affioramento del Trave; causa passaggio di automobili, camion e moto, consiglio prudenza e attenzione durante questo spostamento.
I punti di interesse incontrati, nell'ordine, saranno Lago Grande (ove si può compiere anche una circumnavigazione) con alzavole, folaghe e germani ed il primo scorcio del Conero che sormonta Mezzavalle; raggiunto il Molo, camminando sulla spiaggia di sassi bianchi, c'è un camminamento che permette di perdersi fra i colori del cielo e del mare, ammirando il precedente panorama. Si continua, andando verso la dx, ancora si spiaggia ad incrociare le mura del fortino Napoleonico, edificato a sezione pentagonale nel 1810 per proteggere la costa Adriatica dagli attracchi della flotta britannica: attualmente è una struttura ristorativa adagiata sulla spiaggia.
Si arriva, proseguendo sulla spiaggia, alle cosiddette terrazze per risalire all'area picnic: di qui, è presente un cartello che vieta il passaggio all'interno della pineta su roccia per il pericolo di crollo (riconoscibile anche per la presenza di staccionate), pertanto ognuno sceglie se proseguire per questo brevissimo tratto che conduce nuovamente alla spiaggia (nella zona di ormeggio) che porta alla Torre Clementina (De Bosis), edificata originariamente a scopo difensivo. Vi è comunque la possibilità di aggirare il rischio e raggiungere ugualmente l'ex torre di guardia.
Il tratto successivo, a sx, conduce alla spiaggia della Vela, il cui fondo resta in sassi, ed è riconoscibile dallo scoglio bianco dalla tipica forma, litorale maggiormente ampio e sabbioso rispetto ai precedenti con un brevissimo sentierino [sconsigliato, da apposita cartellonistica] che si inerpica sulla paretina rocciosa da cui si può intravedere la chiesetta benedettina di Santa Maria a Portonovo, inaccessibile e completamente recintata da rete.
Proseguendo sulla spiaggia si può intravedere un tratto molto amato da nudisti.
Si ritorna indietro attraverso uno stabilimento e balneare e ci si incammina verso Lago Profondo, da cui si nota, guardando in alto, la parete del Conero interessata all'erosione che ha comportato la genesi di Portonovo; è evidente quanto patrimonio faunistico e vegetazionale sia stato perduto a causa dell'opera antropica che ha favorito un enorme flusso turistico, come raccontato dalla cartellonistica situata in quest'area (ancor più netto con tutte le strutture ricettive chiuse).
Il tratto che collega sino alla piazzetta è uno sbrecciato che decorre in pineta (pini d'Aleppo, tipica specie mediterranea che preferisce terreni calcarei), lecci e ginestre, preludio della salita per i tornanti di asfalto che portano sino ad un belvedere che permette di ammirare la rena falciforme di Mezzavalle con l'affioramento del trave, giù allo strapiombo della verde macchia mediterranea autunnale del Conero.
L'anello del Conero può essere percorso anche senza dei tratti meno raccomandati, non necessariamente con zaino, bastoncini o scarpe tecniche (indispensabili per i tratti scoscesi ed esposti) rendendola una passeggiata familiare.
Ulteriore raccomandazione è di evitare di camminare nel tratto interno della staccionata situata a destra, a salire, poiché esposta e con tratti cui è poco sicuro appoggiarcisi visti vari punti cui appare inclinata.
Lasciata l'auto in piazzetta (eventualità solitamente improbabile per l'esiguità del numero di posti auto) o preferibilmente nei pressi di Lago Grande, il sentiero 309 è il cardine di un anello che si compie in piano che sarebbe da definire una passeggiata più che un'escursione, tuttavia l'ho catalogata di livello maggiore in quanto un passaggio è compiuto in una sterrata stretta ed esposta, ove è segnalato pericolo di crollo del terreno: tale circostanza è individuabile per il distacco della rete di contenimento in tale passaggio fra i pini che sormonta la spiaggia di ciottoli del molo. Un'aggiunta all'anello in questione è la risalita (con relativa successiva discesa) dei tornanti che portano ad un punto panoramico (in genere sostano i motociclisti) per permette di apprezzare Mezzavalle e l'affioramento del Trave; causa passaggio di automobili, camion e moto, consiglio prudenza e attenzione durante questo spostamento.
I punti di interesse incontrati, nell'ordine, saranno Lago Grande (ove si può compiere anche una circumnavigazione) con alzavole, folaghe e germani ed il primo scorcio del Conero che sormonta Mezzavalle; raggiunto il Molo, camminando sulla spiaggia di sassi bianchi, c'è un camminamento che permette di perdersi fra i colori del cielo e del mare, ammirando il precedente panorama. Si continua, andando verso la dx, ancora si spiaggia ad incrociare le mura del fortino Napoleonico, edificato a sezione pentagonale nel 1810 per proteggere la costa Adriatica dagli attracchi della flotta britannica: attualmente è una struttura ristorativa adagiata sulla spiaggia.
Si arriva, proseguendo sulla spiaggia, alle cosiddette terrazze per risalire all'area picnic: di qui, è presente un cartello che vieta il passaggio all'interno della pineta su roccia per il pericolo di crollo (riconoscibile anche per la presenza di staccionate), pertanto ognuno sceglie se proseguire per questo brevissimo tratto che conduce nuovamente alla spiaggia (nella zona di ormeggio) che porta alla Torre Clementina (De Bosis), edificata originariamente a scopo difensivo. Vi è comunque la possibilità di aggirare il rischio e raggiungere ugualmente l'ex torre di guardia.
Il tratto successivo, a sx, conduce alla spiaggia della Vela, il cui fondo resta in sassi, ed è riconoscibile dallo scoglio bianco dalla tipica forma, litorale maggiormente ampio e sabbioso rispetto ai precedenti con un brevissimo sentierino [sconsigliato, da apposita cartellonistica] che si inerpica sulla paretina rocciosa da cui si può intravedere la chiesetta benedettina di Santa Maria a Portonovo, inaccessibile e completamente recintata da rete.
Proseguendo sulla spiaggia si può intravedere un tratto molto amato da nudisti.
Si ritorna indietro attraverso uno stabilimento e balneare e ci si incammina verso Lago Profondo, da cui si nota, guardando in alto, la parete del Conero interessata all'erosione che ha comportato la genesi di Portonovo; è evidente quanto patrimonio faunistico e vegetazionale sia stato perduto a causa dell'opera antropica che ha favorito un enorme flusso turistico, come raccontato dalla cartellonistica situata in quest'area (ancor più netto con tutte le strutture ricettive chiuse).
Il tratto che collega sino alla piazzetta è uno sbrecciato che decorre in pineta (pini d'Aleppo, tipica specie mediterranea che preferisce terreni calcarei), lecci e ginestre, preludio della salita per i tornanti di asfalto che portano sino ad un belvedere che permette di ammirare la rena falciforme di Mezzavalle con l'affioramento del trave, giù allo strapiombo della verde macchia mediterranea autunnale del Conero.
L'anello del Conero può essere percorso anche senza dei tratti meno raccomandati, non necessariamente con zaino, bastoncini o scarpe tecniche (indispensabili per i tratti scoscesi ed esposti) rendendola una passeggiata familiare.
Ulteriore raccomandazione è di evitare di camminare nel tratto interno della staccionata situata a destra, a salire, poiché esposta e con tratti cui è poco sicuro appoggiarcisi visti vari punti cui appare inclinata.
Waypoints
Comments (4)
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Information
Easy to follow
Scenery
Easy
Semplice passeggiata
Grazie per il contributo, la classificazione ad escursionismo (turistico) del sentiero 309 è del CAI, sicuramente con valutazione preventiva (vedasi anche il punto di frana, condizione che in una passeggiata alla portata di tutti non dovrebbe esserci).
Ruta corta , pero muy bonita. Un abrazo
Grazie mille Emilio