Anello di colle Miruci da San Rufina- Percorso tra storia e memoria

Anello di colle Miruci, tra storia e memoria.
Un percorso facile (solo difficoltà di orientamento in alcuni punti) ad anello tra storia e memoria. Il cammino inizia da sotto al campanile della chiesa del cimitero di santa Rufina a Roio ( San Marciano e Nicandro) dove, procedendo in direzione SE si imbocca via San Marciano che porta ben presto a Roio Piano. Si attraversa quindi il centro del paese ancora visibilmente segnato dal terremoto del 2009 e dove si possono visitare i ruderi della casa natale di San Franco. Usciti dall'abitato ci si inerpica lungo il tratturo (il percorso è nettamente individuabile) risalendo il quale, con una piccola digressione dalla sterrata, si possono visitare i ruderi di un villaggio pastorale costituito dai resti di alcuni tholos. Da qui, abbandonando la sterrata e puntando decisamente a NNW in direzione di un'antenna ripetitrice del segnale telefonico, si giunge a Colle Ripa (q. 1017m) dal quale, seguendo sempre la stessa direzione, si prosegue sulla linea di confine comunale tra i territori del comune dell'Aquila e quelli del comune di Lucoli senza nessuna traccia evidente sul terreno. Si scende per 250 m circa fino a quota 975 m dove si incrocia di nuovo la traccia di una sterrata la quale, continuando a scendere seguendo sempre la stessa direzione, dopo circa 300 m, a quota 925m, sfocia su un ampio parcheggio asfaltato che si trova lungo la strada che collega Roio a Lucoli. Camminando sulla strada in direzione Roio (verso destra), dopo poche decine di metri, in prossimità di un'ampia curva, si prende la sterrata che si apre a sinistra (dir NNW) lungo la quale, dopo circa 250m, si incontra il cippo di Colle Miruci (Q. 880m). Il cippo, sormontato da una croce è stato posto dall'Ana di Genzano per segnalare l' epicentro della scossa delle 3:32 del terremoto del 6 aprile 2009. Bellissima la veduta sulla città dell'Aquila e sul Gran Sasso. Si scende quindi seguendo la sterrata sempre in direzione NNW e, dopo qualche centinaia di metri abbandonando il tracciato della strada si piega a SE senza nessun evidente tracciato sul terreno ma già intravvedendo l'ennesima traccia di sterrata che si intercetta ben presto anche seguendo alcune frecce in giallo di chissà quale percorso che miracolosamente ci appaiono quasi dal nulla. Seguendo il tracciato della strada che scendendo attraversa zone recintate e coltivi (fare attenzione al filo spinato) si va ad incrociare ben presto una carrareccia imbrecciata all'altezza di una stazione (la n.7) di una "Via Crucis". Seguendo il percorso della via sacra si va a lambire l'abitato di Santa Rufina. Qui, oltrepassando l'ennesimo incrocio, si tralascia a destra un fontanile asciutto e la stazione n. 2 della via crucis e si prosegue fino ad arrivare di nuovo alla chiesa di San Marciano dove l'anello del percorso si chiude. Tutto il percorso è di circa 7 km e mezzo con un dislivello di circa 250 metri