Anello di Canate

In una giornata uggiosa, tipica per la visita a Canate di Marsiglia, paese abbandonato nella prima parte della Val Bisagno a pochi chilometri dall'ingresso nel capoluogo genovese, partiamo di buon ora da Via ai Filtri, passaggio sull'acquedotto storico di Genova dalla frazione di San Martino di Struppa. Saliamo seguendo i segnavia Rombo rosso, Croce rossa e Cerchio rosso barrato. Dopo un paio di km in salita tra creuze, splendide casette eccoci al bivio. Qua seguiremo solo Cerchio rosso barrato. Il bivio sulla sinistra porta invece al Monte Alpesisa, un picco sulla prima entroterra genovese, conosciuto per la sua durissima salita finale. Oggi alla volta di Canate lo lasceremo da parte. Proseguiamo il percorso tra le rovine di Case Tigui, antico villaggio ora distrutto e abbandonato in una larga piana che divide il monte. Scende la nebbia ed iniziamo a vedere il paese di Canate. Lo raggiungiamo dopo quasi due ore di cammino. Il paese spettrale ed è mantenuto abbastanza bene, considerato che è abbandonato da 50 anni. Ci vivono in 3, senza agi, di sola pastorizia con ogni tanto qualche discesa a valle per beni di prima necessità. Qualche foto di rito, due discorsi col simpatico Francesco e siamo pronto per la discesa. Inizia a piovere e il fondo si fa viscido. Evitiamo il sentiero "1000 scalini" conosciuto per i suoi 2800, ma poi sintetizzato in 1000 nel nome, ci dirigiamo verso Marsiglia, quindi a Scandolaro scendiamo alla volta di Cavassolo. Guadiamo il rio Canate un paio di volte poichè il sentiero nel tempo è crollato fino all'imbocco di Cavassolo con l'Acquedotto storico. E' tardi e buio e armati di frontaline raggiungiamo il punto di partenza. Ottima gita, ottima compagnia.