ANELLO DELLE MONACHINE - 30.6.2021- PRIMA USCITA NELL'AMBITO DEL PROGETTO MAPPA DI COMUNITÀ DEI MONTI LIVORNESI
near Quercianella, Toscana (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Successive ricognizioni 8/6/2021 e 21/6/2021
Ultima ricognizione: 11 marzo 2023
L'accesso è da Pian della Pineta che si trova lungo la via Quercianella, in direzione mare, poco oltre la Curva Nuvolari nel punto dove la strada in discesa spiana leggermente
Si riconosce a destra un'evidente deviazione su sentiero sterrato e lì si
lascia l'auto.
Proseguendo a piedi in avanti sulla strada asfaltata per pochi metri si individua, sempre sulla propria destra, un sentiero sterrato. Si sceglie la direttrice in leggera salita da dove inizia l'Anello delle Monachine.
Evidenziamo alcuni punti di forza dell'itinerario:
- Percorso breve, agevole e di facile individuazione
- Presenza di una sorgente d'acqua tuttora attiva
- Prevalenza di "macchia mediterranea dominata dal Leccio con Corbezzolo, Scopa da ciocco, Tino, Lentisco, Fillirea e qualche Pino d'Aleppo" (Gianfranco Barsotti - La Macchia costiera del Poggio delle Monachine in Storia Naturale dei Monti Livornesi - Ed.Belforte agosto 2000)
- Balcone Marittimo di Poggio delle Monachine: radura dalla quale si apre un vasto e pregevole panorama particolarmente suggestivo all'alba e al tramonto.
- Presenza sullo stesso Balcone di numerosi frammenti di diaspro.
- Sempre sul Balcone caratteristica è la presenza della Ginestra spinosa (Calycotome villosa) il cui sviluppo è stato favorito dall'incendio del 1990. Pianta xerofita, vale a dire che si adatta a vivere in ambienti particolarmente aridi come appunto quelli successivi ad un incendio e particolarmente utile alla rigenerazione del bosco, in quanto protegge nuovi polmoni dai venti e, come fissatrice di azoto, favorisce la crescita di altre specie (idem opera di Gianfranco Barsotti, sopra citata).
Considerazioni conclusive:
Il percorso condensa nella sua brevità una serie di spunti e stimoli paesaggistici e culturali.
Un approfondimento sull'origine del toponimo del nome Le Monachine offre vari spunti alternativi che qualcuno ha ritenuto di riconoscere nel fatto che la diffusione in loco dell'antica attività dei carbonai facesse si che il riverbero notturno di alcune fiammelle delle carbonaie fosse tradotto dall'immaginario collettivo in una sorta di processione notturna di piccole suore con un cero in mano.
Come pure la presenza di un'antica sorgente, di due piloni in mezzo alla macchia e di un'abbondanza di diaspro rappresentano altrettanti stimoli per l'approfondimento di una presenza umana attiva sul territorio fin da epoche remote senza che, tuttavia, sia stato sinora possibile ricostruirla in modo attendibile.
Un esempio insomma di quanto siano ancora innumerevoli le tracce esistenziali da seguire in qualsiasi lembo di bosco dei nostri monti.
Waypoints
Sorgente
Romulea Columnae e Romulea bulbocodium
Famiglia delle Iridacee Divisione: Angiosperme Piante che sviluppano foglie e fiori dal bulbo Specie il cui habitat è strettamente legato alla costiera del Mediterraneo. Nomi volgari: zafferanetto di Colonna e zafferanetto comune
Anemone hortensis e Pistacia Lentiscus
Anemone hortensis Pianta bulbosa Famiglia delle Ranuncolaceae Divisione Angiosperme Nome volgare: Anemone fior di stella. Frequente ai margini delle strade, nelle radure, negli oliveti Specie con habitat strettamente legato alla costa mediterranea Pistacea Lentiscus (nome volgare Lentisco) Famiglia delle Anacardiacee Divisione Angiospermae Pianta officinale Dal tronco e dai rami si ricava una sostanza detta mastice di Chio con impieghi molteplici impieghi, soprattutto in passato nel settore dolciario. cosmetico e per usi officinali (proprietà antinfiammatorie, antisettiche e antireumatiche). L'isola greca di Chio è la principale produttrice con autorizzazione alla raccolta e all'esportazione in tutto il mondo. Da noi come altrove la pianta è protetta. Dalle bacche spremute si ottiene un olio un tempo usato per illuminazione e anche come scadente succedaneo dell'olio d'oliva. In Sardegna si ottengono cordami sfibrando i rami e poi avvolgendoli. Pianta ricca di tannino e perciò usata, in passato, per la concia delle pelli. Specie pioniera nella riqualificazione del suolo dopo gli incendi.
Cistus monspeliensis e Ginestra spinosa - Licheni
Cistus monspeliensis Nome comune: Cisto marino o Imbrentano Pianta pianta pirofila ben riconoscibile per le foglie lanceolate, vischiose e aromatiche. Nelle giornate calde il suo profumo si avverte anche a distanza. I fiori banchi, della durata effimera di un solo giorno, sono talmente copiosi che la fioritura dura per alcune settimane. Ginestra spinosa (Calycotome villosa) il cui sviluppo, sul Poggio delle Monachine è stato favorito dall'incendio del 1990. Pianta xerofita, vale a dire che si adatta a vivere in ambienti particolarmente aridi come appunto quelli successivi ad un incendio e particolarmente utile alla rigenerazione del bosco, in quanto protegge nuovi polmoni dai venti e, come fissatrice di azoto, favorisce la crescita di altre specie. (Fonte di ambedue le descrizioni: Gianfranco Barsotti - Storia Naturale dei Monti Livornesi. Ediz. Belforte agosto 2000)
Vipera
Se ne stava ai margini in punto del sentiero ed è rimasta immobile impassibile e incurante di prudenti ma numerosi fotografi intenti a ritrarla. Una dimostrazione che, se non viene molestata intenzionalmente o accidentalmente, si tratta di un animale schivo che richiede certo rispetto e attenzione ma che non merita l'alta patente di pericolosità che comunemente le viene attribuito.
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