Anello delle cinque Fonti montane: Fonte Cascio, Fonte Nera, Fonte la Vece, Fonte degli Archi, Fonte del Salice
near Pettino, Abruzzo (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Le 5 (importanti e storiche) Fonti montane toccate, sono risultate tutte più o meno attive nonostante la siccità prolungata (non c'è traccia di pioggia ormai da parecchie settimane...).
La poca ma freschissima acqua che ho visto uscire dalle cannelle, era ovviamente quella causata dal disgelo delle nevi invernali.
Una sola raccomandazione:
Subito dopo Fonte Nera (seconda Fonte), ho iniziato a discendere tutto il fossato di "Valle Formaliscia" (da IGM) credendo vi fosse un sentiero (non trovato) che lo costeggiasse (almeno cosi risultava dalle mappe IGM). Ho percorso quindi il naturale tragitto delle acque, trovando salti divertenti fra il grosso pietrame...la discesa non è proprio agevolissima, ma fattibile. Si raccomanda massima prudenza nel muoversi in questo tratto di Canyon (che ho trovato quasi completamente asciutto, eccetto 2 o 3 punti) fra rocce e grandi sassi bianchi levigati (forse il toponimo "Formaliscia" deriva proprio da questo).
Ovviamente la discesa in questo Fosso è assolutamente da evitare (!!) in periodi in cui l'acqua potrebbe essere più o meno presente o peggio abbondante (le rocce sarebbero molto scivolose e troppo pericolose!!).
NB !
Ho poi verificato il giorno dopo su Google Earth, che l'attacco del comodo sentiero (praticamente quasi una carrareccia) ridiscende accanto e a sinistra del tortuoso Fosso di Valle Formaliscia, con inizio proprio sotto e vicino al vascone di Fonte Nera (vedi foto mappa IGM con il sentiero tracciato in rosso)... Vuol dire che a scendere per il sentiero, sarà per la prossima volta.
In alternativa, da Fonte Nera, potreste riprendere la vicinissima sterrata lasciata poco prima e continuare per una più facile discesa percorrendo l'altra carrareccia bianca che porta fino ai 12 tornanti delle "Ritorte" e quindi scendere più comodamente, arrivando lo stesso fino a Fonte la Vece (allungando un pò il percorso).
Giro comunque impegnativo, bella salita doppia iniziale sulla "Crocetta" (o Monte Castelvecchio) e su Pago Martino...e poi dopo diversi Km percorsi (oggi sotto il sole) da Fonte del Salice (quinto e ultimo Fontanile) ho scelto di risalire di nuovo in maniera abbastanza decisa fino a Croce Cozza prima e a Monte Pettino poi (ci vuole un po' di allenamento, questo è sicuro).
Da Monte Pettino a 1147 mt. (dove ho dovuto interrompere la traccia dell'anello) si può facilmente ridiscendere al parcheggio sopra Via Francia (o alla "Cava") per diversi itinerari.
Io... (e le mie gambe), abbiamo preferito ridiscendere per il direttissimo "Passo Crudele", il mio cane Aron avrebbe continuato ad oltranza e con il solito entusiasmo.
In alternativa si può ridiscendere anche dal comodo sentiero della "Rocchetta", oppure per il "Passo del Dottore".
NB
Dalla cima di Pago Martino, fino a poco più giù di Fonte la Vece, non ho trovato nessuna copertura telefonica.
Ho giudicato il tracciato "impegnativo" per la lunghezza e per il fatto di aver percorso il letto del Fosso sotto Fonte Nera anzichè il più comodo sentiero (non essendo riuscito a trovarlo) che lo costeggia.
Consiglio:
Per questo anello, da fare con molta calma, è consigliabile portare una ricca merenda/pranzo nello zaino. Utile anche una buona scorta di acqua, almeno fino a Fonte Nera.
Waypoints
Fonte Cascio a quota 968 (Prima Fonte)
Delle cinque Fonti, forse è quella più antica e con un'architettura davvero interessante. Con una duplice funzione di fonte e abbeveratoio, ha la singolare particolarità nella piccola finestra in conci di pietra, realizzata quasi a protezione della frescura e della cannella da cui fuoriesce la preziosa acqua. Fino a non molti anni fa, l'acqua di questa sorgente era stata "condotta" proprio nel sottostante convento di S.Giuliano. Ancora visibili in alcuni punti del sentiero che scende, il manufatto che incanalava l'acqua fino al monastero.
La Crocetta o Monte Castelvecchio (da IGM quota 1098)
Poco prima di superare Pago Martino e in vista di Colle Gizzi
Nella salita su Pago Martino, ho preferito fare un fuori sentiero, al posto della monotona carrareccia in salita...Arrivati sull'altura le viste sono sempre spettacolari, al cospetto della catena del Gran Sasso, in questo periodo innevata. I contrasti di colori e luce, in qualsiasi stagione, puoi catturarli con una semplice foto... ma i silenzi fortissimi e gli odori della natura sono sempre da meditare e assaporare sul posto e al momento...emozioni uniche che se riesci a percepire, le porterai sempre con te..
Fonte Nera a quota 1128 (Seconda Fonte)
Questo fontanile/abbeveratoio, rimane alquanto nascosto dalla carrareccia sovrastante. Esposto quasi a Nord, assicura su queste alture un minimo di riserva d'acqua in tutte le stagioni. E da qui che parte una conduttura che capta la sorgente sotterranea portandola fino a Fonte La Vece prima e a Fonte degli Archi poi.
Il Fosso di Valle Formaliscia
NB Ho poi verificato (il giorno dopo su Google Earth) che l'attacco del comodo sentiero/pista che ridiscende accanto e a sinistra del tortuoso Fosso di Valle Formaliscia è proprio sotto, quindi di fronte e vicino, al vascone di Fonte Nera...come da cartina IGM nella foto (in rosso il sentiero esistente ed in celeste il Fosso che ho percorso). Per il sentiero, sarà per la prossima volta.
Fonte la Vece a quota 852 (Terza Fonte)
Importante fontanile/abbeveratoio situato all'inizio del Fosso del Ferone. L'acqua è presente tutto l'anno, anche in estate, garantendo ristoro ai tanti aquilani che amano passare qui il Ferragosto all'aria aperta. E' praticamente il fontanile intermedio della conduttura d'acqua fra Fonte Nera e Fonte degli Archi.
La medievale Fonte degli Archi ad Arischia a quota 794 (Quarta Fonte)
Fontana medievale monumentale (Sec. XIII-XV) caratterizzata dalle tre ampie arcate a tutto sesto che offrono un robusto riparo ai tre vasconi in pietra. E' posizionata in uno snodo cruciale per le vie di collegamento da e per Arischia. Accanto alla cannella zampillante sotto il primo arco da destra, c'è uno stemma scolpito nella pietra con doppio simbolo ed una data 1425...L'acqua abbondante e preziosa è quella che arriva dalla sorgente "Forma Liscia" (praticamente da Fonte Nera e più giù da Fonte La Vece, appena toccate). Provate ad immaginare di fare un salto indietro nel tempo (anche di pochi decenni...) e vedrete questo luogo invaso da greggi numerosissimi che a turni ordinati si abbeverano nei bassi vasconi pieni di acqua fresca e limpida...i conci di pietra sapientemente composti, la cruda terra consumata e l'abbondante lana delle pecore, si fondono magicamente in un unico colore... Ma nulla era monotono e fermo, perché è proprio da questo lungo abbeveratoio che iniziava il tracciato (ormai in disuso, se non per gli amanti del Track ma ancora denominato "Via Antica Arischia") che dalla vallata agricola e pastorizia, sotto l'abitato di "Ariscla", conduceva e tutt'ora conduce verso la nuova città chiamata Aquila... . Il sentiero/mulattiera, (comunque ancora quasi totalmente integro almeno fino a Casale Barone) conquista da questa Fonte, in direzione Sud-Ovest, una leggera quota fino ad incrociare il valichetto e la Chiesa della "Madonna di Capo la Piaia", continuando in discesa fino ad attraversare "Valle Rummole" e con un "ponte"/sbarramento il "Fosso Cinaglia". Risale poi per la cappelletta o edicola votiva della "Madonna delle Querce" (oggi quasi totalmente diruta) fino a perdere ulteriore quota e a sfociare accanto a "Casale del Barone", prima di passare accanto ad un'altra piccola edicola votiva di fronte ad un edificio a due piani ormai quasi completamente diruto (forse una mansio o foresteria). Da qui, attraversando un tempo l'aperta campagna ed i vigneti di Cansatessa e Pitinum (Pettino), ricalcava più o meno la strada oggi esistente (ovviamente ora in asfalto) puntando dritto verso le mura urbiche aquilane.
Chiesa della Madonna di Capo la Piaia
Chiesa del XVI Secolo, di dimensioni abbastanza generose, da pochi anni (e comunque prima del sisma del 2009) ben restaurata. Presenta un bel porticato che protegge e sovrasta la semplice facciata. Sulla sommità di tale portico, in linea con il prospetto della facciata stessa, un'elegante e snello campanile. Accanto vi sono degli ambienti attigui, forse un tempo abitati. Sul piccolo portale di ingresso, una lunetta con i resti ormai indecifrabili di un affresco. L'interno dovrebbe avere tracce di affreschi forse meglio conservati.
Fonte del Salice a quota 842 (Quinta Fonte)
Anche questo fontanile/abbeveratoio ha la sua importanza, garantendo fresca acqua in una zona molto ampia e storicamente da sempre abitata (qui vicino ci sono i ruderi del monastero Equiziano di S. Severo e il sito archeologico della "Murata del Diavolo"). In questa vallata, ancora oggi si possono incontrare diversi tipi di alberi da frutto, segno inequivocabile che un tempo neanche troppo lontano, tutti i terreni strappati alla zona montuosa, venivano tenacemente coltivati. Il Fontanile del Salice incrocia da sempre un importante e strategico punto, da qui infatti si raggiungono facilmente, con antichissime mulattiere, gli abitati di Arischia, Cansatessa, Pettino e Collebrincioni.
Comments (1)
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bravo, un bravo anche ad Aron