Anello della Montagna d'Ugni (vallone di Palombaro)

partendo dall'area picnic del Vallone di Palombaro ci si trova subito al bivio fra il sentiero dell'andata (G5 a sinistra) e del ritorno (G4 a destra). La salita per il vallone di Palombaro è straordinaria. Il sentiero passa in mezzo a pareti di roccia altissime. In alcuni punti il passaggio è largo solo pochi metri e la vegetazione rigogliosa spesso invade il sentiero. Da un certo punto alzando la testa è facile scorgere i numerosi camosci sulla sommità delle pareti pronti ad osservarvi da lontano. Quando il Vallone stretto finalmente si apre, il terreno risulta costellato di pini mughi ed è necessario farsi largo proprio in mezzo. La salita complessivamente è faticosa (1300 m di dislivello) fino al rifugio Martellese (2035 metri, non custodito ma ben tenuto) da cui si può notare lì accanto come la cima del Monte d'Ugni sia in realtà ricoperta da pini mughi. E' infatti praticamente impossibile raggiungere il vertice vero e proprio. Io mi sono addentrato finchè ho potuto per poi desistere inesorabilmente. Dal rifugio la vista sul Monte Acquaviva e sulla Cima delle Murelle è spettacolare. In un'altra escursione si potrebbe utilizzare il rifugio per pernottare e poi raggiungere la cima del Martellese e proseguire per la cima delle Murelle. La discesa l'ho effettuata per il sentiero G4 dall'altro lato della montagna. All'inizio si percorre una carrettiera forestale fino all'altro rifugio chiamato Montagna d'Ugni (anche questo non custodito ma in buone condizioni per dormire e mangiare). Da lì si abbandona la carrareccia e si prosegue per il sentiero che ridiscende fino ad incrociare di nuovo la carrareccia presso Colle Strozzi. Un po' di zig-zag e si torna al punto di partenza. questa è una Majella diversa rispetto a quella dei percorsi più conosciuti ma realmente spettacolare per la particolarità dell'ambiente. Poco frequentata ma molto appagante