Anello del Sasso Simone da Passo Cantiniera attraverso la strada della Todt
near Carpegna, Marche (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Classica escursione “a palloncino” con partenza e arrivo da Passo Cantiniera.
In prossimità del passo ci sono numerose possibilità di parcheggio.
Qualora non fosse possibile trovare posto nell’ampio parcheggio di ghiaia, sul lato opposto della strada rispetto al Ristorante il Mandriano, si può imboccare la strada per Valpiano (SP84) e parcheggiare a lato della strada.
In periodo di apertura (verificare su Google oppure telefonare) presso il Ristorante il Mandirano è possibile sia pranzare che fare dei panini per l’escursione, oppure prendere un caffè e una fetta di crostata.
Si parte imboccando subito il sentiero CAI 118 (che passa accanto al ristorante La Capinera, chiuso da tempo) che sale verso il Parco Avventura.
Prima del parco avventura il sentiero scende a sinistra, su ampia strada ghiaiata, ed attraversa la strada di Valpiano SP 84.
Si segue verso destra per un breve tratto la SP 84 riprendendo subito dopo a sinistra (indicato da appositi cartelli) il sentiero CAI 118.
Questo tratto in autunno ed inverno è spesso fangoso, e nel caso occorre cercare nel bosco a lato del sentiero, un percorso per aggirare le pozze di fango che possono essere insidiose.
Si sale gradualmente su sentiero facile e ben marcato fino al bivio in località Banditella.
Questo primo tratto, dalla Sp 84 è noto anche come “strada della Todt” dato che venne costruita (i lavori si interruppero in prossimità della località Banditella) dall’ente di costruzione tedesco Organizzazione Todt che forniva supporto per attività di genio e ligustica alle forze armate tedesche durante la seconda guerra mondiale facendo ampio utilizzo del lavoro coatto dei prigionieri di guerra.
Fine della strada era quello di rendere il bosco percorribile aI mezzi militari sia per raggiungere le postazioni difensive lungo la linea gotica sia per portare avanti, lungo in versante meridionale del Sasso Simone, un’attività di carattere estrattivo per fornire il manganese (di cui la roccia calcarea del sasso è ricca) alle fonderie dell’industria bellica tedesca.
Lo sbarco in Normandia e i bombardamenti alleati sulle fabbriche di armi resero inutile il progetto.
Salendo su ampio sentiero si arriva alla Banditella dove si prosegue tenendo la sinistra fino al bivio successivo.
La traccia gira attorno al Sasso Simone in senso anti orario seguendo il sentiero CAI 119 che passa accanto alla sorgente del mutino.
Si cammina nel bosco di cerri e faggi sempre all’ombra.
Dal terreno emergono alcuni massi ciclopici ricoperti di muschio figli di frane del monte in secoli lontani.
Proseguendo tra qualche saliscendi si arriva nella piana del Faggio Solitario.
Per salire sulla sommità del Sasso si tiene la destra salendo lungo gli antichi ciottoli della strada medicea che portava alla Città del Sole, la città fortezza voluta da Cosimo I dei Medici nella seconda metà del XVI secolo.
La Città, con una piccola abbazia benedettina, duro meno di un decennio abbandonata a causa delle pessime condizioni climatiche durante quella che gli storici hanno definito piccola era glaciale.
Dalla sommità del Sasso si torna sui propri passi e prima del faggio solitario si scende tenendo la destra attraversando i grandi massi della frana vecchia di secoli.
È questo il sentiero CAI 17, in cui si affronta il tratto più tecnico e complesso camminando in discesa su terreno franoso.
Si attraversano i grandi massi e il tratto conclusivo, prima di risalire prevede un piccolo salto su un grande masso piatto.
Da qui la traccia sale fuori sentiero verso la Sella dei Sassi, torna a imboccare il CAI 17 e lo segue fino al bivio attraversato in precedenza.
Qui il palloncino si chiude e si torna al punto di partenza camminando in discesa nella cerreta sul percorso affrontato all’andata.
In prossimità del passo ci sono numerose possibilità di parcheggio.
Qualora non fosse possibile trovare posto nell’ampio parcheggio di ghiaia, sul lato opposto della strada rispetto al Ristorante il Mandriano, si può imboccare la strada per Valpiano (SP84) e parcheggiare a lato della strada.
In periodo di apertura (verificare su Google oppure telefonare) presso il Ristorante il Mandirano è possibile sia pranzare che fare dei panini per l’escursione, oppure prendere un caffè e una fetta di crostata.
Si parte imboccando subito il sentiero CAI 118 (che passa accanto al ristorante La Capinera, chiuso da tempo) che sale verso il Parco Avventura.
Prima del parco avventura il sentiero scende a sinistra, su ampia strada ghiaiata, ed attraversa la strada di Valpiano SP 84.
Si segue verso destra per un breve tratto la SP 84 riprendendo subito dopo a sinistra (indicato da appositi cartelli) il sentiero CAI 118.
Questo tratto in autunno ed inverno è spesso fangoso, e nel caso occorre cercare nel bosco a lato del sentiero, un percorso per aggirare le pozze di fango che possono essere insidiose.
Si sale gradualmente su sentiero facile e ben marcato fino al bivio in località Banditella.
Questo primo tratto, dalla Sp 84 è noto anche come “strada della Todt” dato che venne costruita (i lavori si interruppero in prossimità della località Banditella) dall’ente di costruzione tedesco Organizzazione Todt che forniva supporto per attività di genio e ligustica alle forze armate tedesche durante la seconda guerra mondiale facendo ampio utilizzo del lavoro coatto dei prigionieri di guerra.
Fine della strada era quello di rendere il bosco percorribile aI mezzi militari sia per raggiungere le postazioni difensive lungo la linea gotica sia per portare avanti, lungo in versante meridionale del Sasso Simone, un’attività di carattere estrattivo per fornire il manganese (di cui la roccia calcarea del sasso è ricca) alle fonderie dell’industria bellica tedesca.
Lo sbarco in Normandia e i bombardamenti alleati sulle fabbriche di armi resero inutile il progetto.
Salendo su ampio sentiero si arriva alla Banditella dove si prosegue tenendo la sinistra fino al bivio successivo.
La traccia gira attorno al Sasso Simone in senso anti orario seguendo il sentiero CAI 119 che passa accanto alla sorgente del mutino.
Si cammina nel bosco di cerri e faggi sempre all’ombra.
Dal terreno emergono alcuni massi ciclopici ricoperti di muschio figli di frane del monte in secoli lontani.
Proseguendo tra qualche saliscendi si arriva nella piana del Faggio Solitario.
Per salire sulla sommità del Sasso si tiene la destra salendo lungo gli antichi ciottoli della strada medicea che portava alla Città del Sole, la città fortezza voluta da Cosimo I dei Medici nella seconda metà del XVI secolo.
La Città, con una piccola abbazia benedettina, duro meno di un decennio abbandonata a causa delle pessime condizioni climatiche durante quella che gli storici hanno definito piccola era glaciale.
Dalla sommità del Sasso si torna sui propri passi e prima del faggio solitario si scende tenendo la destra attraversando i grandi massi della frana vecchia di secoli.
È questo il sentiero CAI 17, in cui si affronta il tratto più tecnico e complesso camminando in discesa su terreno franoso.
Si attraversano i grandi massi e il tratto conclusivo, prima di risalire prevede un piccolo salto su un grande masso piatto.
Da qui la traccia sale fuori sentiero verso la Sella dei Sassi, torna a imboccare il CAI 17 e lo segue fino al bivio attraversato in precedenza.
Qui il palloncino si chiude e si torna al punto di partenza camminando in discesa nella cerreta sul percorso affrontato all’andata.
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