Anello del Lago Nero, del Lago Piatto e del Passo di Annibale

La Val di Luce (già Val delle Pozze) è situata nell'Appennino tosco-emiliano, ed è percorsa dal Rio Le Pozze, affluente del torrente Scoltenna, tributario del fiume Panaro, che s'immette nel fiume Po. Fino agli anni Sessanta del Novecento si chiamava Valle delle Pozze; successivamente furono realizzate varie piste di sci ed impianti di trasporto a fune, nonché un collegamento con il comprensorio sciistico dell'Abetone, e per motivi di attrattività turistica fu ridenominata Val di Luce.

Nel passato era pressoché disabitata, a parte qualche capanna di taglialegna o qualche ricovero di pastori per portare le pecore al pascolo nella bella stagione. Tuttavia, era certamente frequentata da viandanti, da pellegrini e da mercanti. Infatti, nella zona esistono, fino da epoche remote, due valichi appenninici di una certa importanza che congiungono l'Etruria alla pianura del Po: il Passo di Annibale e il Passo della Vecchia. Sono situati entrambi presso la cima dell'Alpe delle Tre Potenze, la quale chiude emblematicamente tre vallate appartenenti un tempo a tre stati diversi: il Granducato di Toscana, il Ducato di Lucca e il Ducato di Modena.

L'esistenza del Passo di Annibale nell'alta Val di Luce è legata all'epopea del condottiero cartaginese che secondo alcuni storici, nella primavera del 217 a.C., durante la seconda guerra punica, provenendo dalla pianura padana, vi sarebbe transitato con il suo esercito di 50.000 uomini, proseguendo poi verso la pianura tra Pistoia e Fiesole, ove incontrò grandi difficoltà nelle paludi, come narra Tito Livio. Non manca chi afferma che sia invece passato dal Passo della Collina Pistoiese: certo è che ove sia realmente transitato dal Passo di Annibale, deve avere costeggiato il Lago Piatto e superando il Passo della Vecchia deve essere poi entrato nella Valle del Sestaione per discendere verso l'Etruria.

Questo itinerario ad anello, di lunghezza e dislivello contenuti, tocca alcuni dei luoghi più belli dell'alta val di Luce raggiungendo anche un paio di testimonianze "archeologiche" della prima valorizzazione turistica di quest'area, dovuta all'ingegner Lapo Farinati negli anni Trenta del Novecento: L'"Albergone", costruito su di uno sperone roccioso a quota 1700 metri, e il belvedere accanto al Passo di Annibale. Entrambi abbandonati, ma ancora oggi testimonianze notevoli di un'epoca passata, così vicina e insieme così lontana.