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Anello dei Laghi Gemelli - Passo del Monte Tonale (2273 m)

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Author

Trail stats

Distance
7.98 mi
Elevation gain
3,386 ft
Technical difficulty
Easy
Elevation loss
3,386 ft
Max elevation
7,458 ft
TrailRank 
37
Min elevation
5,177 ft
Trail type
Loop
Coordinates
987
Uploaded
July 25, 2022
Recorded
July 2022
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near Capovalle, Lombardia (Italia)

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Itinerary description

Anello dalla durata di 4.45 h

Itinerario ad anello non consueto che esplora la regione dei Laghi Gemelli, divenuti due laghi separati e decisamente sotto il loro livello medio in questo arido 2022. L'itinerario parte dal parcheggio delle baite di Mezzeno e punta a est verso il poco esplorato passo della Marogella, per poi sfiorare le cime allineate del Monte delle Galline e Punta Papa Giovanni Paolo II, per poi aprire lo sguardo verso i Laghi Gemelli. Il ritorno in senso antiorario può avvenire o seguendo la sponda ovest del lago e puntando al Passo di Mezzeno, oppure allargando l'itinerario alla scoperta di altri laghetti segreti e altri passi poco battuti: di Val Vegia e del Tonale.
Difficoltà sempre minima, adatto a tutti i camminatori con una buona attitudine alle medie distanze (15 km). Nessun tratto tecnico da superare: sentieri terrosi, erbosi o su placche orizzontali rocciose mai difficoltose.
Unica nota negativa: sentieri tracciati ma mai o poco segnalati. Pochissime paline di indicazione e rari i bolli di vernice. Fortunatamente i tracciati sono abbastanza palesi, ma sui pratoni (dove la folta vegetazione nasconde la traccia) e sulle placche orizzontali rocciose trovare la via è un piccolo rebus. Un preziosissimo aiuto è dato dai numerosi omini di pietra che qualche anima pia ha impilato a distanze più che ragionevoli: un grosso applauso a loro.

Dal parcheggio in fondo alla Val Secca, in loc. baite di Mezzeno (ticket 2€, arrivare presto alla mattina!), anziché risalire il sentiero che parte sulla sinistra (e che si percorrerà in discesa al ritorno), si prosegue lungo la strada sterrata fino al ponticello del torrente. Da qui sulla sinistra qualche traccia si diparte per superare il piccolo dosso erboso e iniziare a risalire immersi nel verde dei prati il versante est dell'ampio circo vallivo. Qui le mucche sono le padrone del territorio. La traccia non è sempre riconoscibile perché immersa nell'erba alta dei pascoli: il GPS è uno strumento indispensabile (basta una buona app con tracciatore in funzione). La salita è modesta e piacevole, un po' assolata.

Ben presto ci si rende conto di puntare un passo al termine della vallata: è il passo della Marogella. arrivati al passo il sentiero si divide: a destra punta verso il Pizzo Arera, grandioso nel suo versante nord; a sinistra si intuisce un percorso per creste. Infatti inizia una piacevole attraversata per cresta dell'ampio anfiteatro della Val Secca, passando dapprima affianco alla modesta cima del Monte delle Galline e in seguito alla più interessante cima del Monte Papa Giovanni Paolo II, che dalla sua croce bianca sommitale si apre per la prima volta il panorama sull'ampio bacino dei Laghi Gemelli, visti più in basso nella loro interezza.

Scendendo dal Monte Papa Giovanni Paolo II si segue verso est il sentierino che taglia in piano il colletto roccioso fino a intercettare il sentiero che giunge dalla Val Corte - Val Canale e che entra nella conca dei laghi presso il Passo dei Laghi Gemelli.

Per poter arrivare nei pressi delle rive dei laghi, si è costretti a perdere decisamente quota tramite un ripido sentiero sassoso. Il giro del lago avviene in senso antiorario, lungo la sponda est: un bel colpo d'occhio con l'imponente Monte Tonale che giganteggia sulla sponda opposta.

Oltrepassata la diga e raggiunti il grande rifugio, si può scegliere un itinerario che evita la folla di escursionisti in transito da ogni dove: un sentierino appena accennato rimonta la spalletta erbosa a fianco del grande rifugio, addentrandosi in una amena valletta verde tra pini mughi e pino cembro. Qui il sentiero va e viene, bisogna saper leggere bene le tracce. Con occhio vigile si inizia a riconoscere gli omini di pietra che segnano a vista il percorso. Il paesaggio diventa via via più roccioso, e inizia una traversata di placche rocciose orizzontali, appiattite da antichi ghiacciai.

Degli omini sulla sinistra deviano dal percorso principale e portano in breve tempo al segretissimo Laghetto della Paura, incastonato in un piccolo catino roccioso. È normale essere le uniche persone ad ammirare le rive del laghetto.

Ritornando alle placchette rocciose, si prosegue in falsopiano omino dopo omino fino a raggiungere una baita in legno adagiata sulle pendici di un bel pratone panoramico. La vista si apre verso i Laghi artificiali Piano Casere e Lago Marcio, i laghi più a ridosso del salto verso Carona.

Il sentiero ora inizia a risalire la spalla erbosa puntando verso un valico sommitale: si raggiunge così con qualche goccia di sudore il Passo di Val Vegia, ampio e brullo. Al passo, sulla sinistra si possono attraversare senza difficoltà i vari prati in quota punteggiati da grandi massi solitari, fino a scoprire il piccolo laghetto torboso di Val Vegia. Belle foto con l'iconica piramide rocciosa del Pizzo dell'Orto allineata di fronte.

Dal passo il sentiero, divenuto sassoso tipicamente d'alta quota, prosegue alternando tratti in falsopiano a tratti in modesta pendenza fino a entrare nello stretto fine valle della Val Carnera, dominata dalla grande mole rocciosa del Monte del Tonale. Il passo è una stretta via che ci riporta in vista dei Laghi Gemelli, ora visti dall'alto del versante ovest. La traccia si perde tra strati rocciosi e tra i grandi blocchi distaccatisi dal Monte Tonale al nostro fianco: la sequenza di omini è l'unico aiuto che porta a ricollegarsi con il sentiero dei laghi, proprio presso il Passo di Mezzeno.

Da qui inizia la lunga e ripida discesa, dovendo ridiscendere gli oltre 500 metri di dislivello del gradino morfologico della Ruga prima di poter ritornare al parcheggio. La discesa non è da sottovalutare: è la tipica "spacca ginocchia", con solo brevi tratti di falsopiani erbosi. Il sentiero è prevalentemente roccioso e sassoso, con tratti sdrucciolevoli.

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