Anello con Sentiero alto degli dei (Monte 3 Calli e Capo Muro) Monte Catiello Nocelle Sentiero basso degli dei
near Bomerano, Campania (Italia)
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Itinerary description
Escursione che racchiude un anello panoramico ed impegnativo che culmina la sua ascesa al monte Catiello, inserendo anche alcuni tratti a gradoni da affrontare in semplice arrampicata (in salita e discesa), calpestando i sentieri 329, 329E (classificato EE), in parte il 329C, il 329B, tracce non riconosciute dal CAI, 327 e 327A.
La motivazione per la quale si classifica tale anello come difficile è legata al dislivello particolarmente concentrato in ascesa e discesa nei km percorsi che si sente al termine della giornata anche nel caso di escursionisti maggiormente allenati, parti di arrampicata in salita e discesa e brevi tratti non segnalati in ascesa (nella parte che conduce da Capo Muro al Catiello), i continui saliscendi nella via di ritorno e la condizione di restare esposti a sole o vento per il 75% del percorso (condizioni su cui ragionare in alcune stagioni e/o giornate).
La partenza avviene da Piazza Capasso, celeberrima a tutti gli escursionisti, anche a coloro che percorrono solo il classico "Sentiero degli dei" ed anche per la statua della mucca agerolese (all'interno di un'aiuola) e la chiesa di San Matteo Apostolo. L'incrocio fra via Mannini e via Pennino è altrettanto accompagnato da un cartello con tutte le mete percorribili con relative direzioni: si va dritto lungo il sentiero 329, iniziando il circuito Tre Calli, la cosiddetta quota maggiore del Sentiero degli dei. dopo qualche centinaio di metri, si segue la strada di sinistra ad un quadrivio. Dopo 200 m, poco dopo una curva a sinistra, Il primo impatto avviene salendo verso destra su una scalinata tra terrazzamenti coltivati e muri in pietra. Si prosegue sino ad incrociare via Paipo, costeggiando una rete ed un ovile, continuando ancora per scale con gradini più o meno stretti, in lastricato; si sceglie di percorrere la sterrata che passa da un fondo cementizio ad uno prima acciottolato, quindi sentiero in terreno accompagnato in questo periodo da fogliame soprattutto di castagni, macchia mediterranea dai profumi balsamici (apprezzati soprattutto in cresta in direzione di Capo Muro, ad ogni folata di vento) ed altre latifoglie: questo percorso è sicuramente meno duro e meno esposto ai venti rispetto alla scelta di salire il Tre Calli dalla parte del crinale in pietre e rocce, alcune delle quali anche friabili o soggette a rottura, oltre che maggiormente ripido. Tuttavia va considerato che nel periodo autunnale è probabile, in caso di caduta, impattare sull'enorme numero di ricci di castagno che sono al suolo... In entrambi i casi la traccia ha un certo grado di ripidità ed è segnata con schizzi in rosso, mente il sentiero che attraversa il castagneto presenta anche segni CAI che sono pressoché costanti; si gode già di alcuni scorci che interessano il Golfo di Salerno e Praiano.
Giunti in cresta, è inevitabile non farsi rapire da un panorama mozzafiato (addirittura più apprezzabile che sul sentiero degli dei) che permette di contemplare in serie (in diagonale come in un asse unico quanto più procede l'ascesa) Monte Comune, il Golfo di Salerno e parte di quello di Napoli, Li Galli, Monte San Costanzo, Punta Campanella, Capri con i suoi Faraglioni, in lontananza Ischia e Procida. Ci si muove fra roccette e spuntoni superficiali non particolarmente regolari, sino a raggiungere la vetta del Tre Calli (il cui nome potrebbe derivare da tre cavalli per la conformazione dell'allungata sommità di quattro cime allineate separate da tre selle) dalla cui cima sud ci si perde ancor più nella veduta dopo un interessante sforzo (circa 600 m in 2,5 km). Il prosieguo verso il monte Calabrice e Capo Muro è un piacevole e rapido passaggio soprattutto nella macchia mediterranea, qualche quercia, l'olezzo della vegetazione e l'incontro con capre al pascolo (come testimoniano anche le costanti deiezioni) sino a raggiungere il caratteristico "fungo di pietra di circa 3 m" ove è forte la tentazione di scattare foto ergendosi all'impiedi sopra di esso. E' da questo punto che si intraprende il sentiero 329E verso il crinale sud del Catiello ed è opportuno segnalare che non sempre è facile individuare segnali CAI prossimi a sbiadire (ma comunque supportati da un cerchio rosso acceso che aiuta l'individuazione), tanto è vero che in un tratto, nell'incertezza del prosieguo, si è preferito arrampicare sulla parete rocciosa (un I grado+) che offre appigli ma che al contempo appare anche friabile (essendo un fuori traccia si è fissata ad uno spuntone ben resistente una corda di sicurezza che era utile anche per il solo supporto psicologico). Sostanzialmente tale ascesa di 300 metri in 930 m è caratterizzata da punti mai realmente troppo esposti che possono essere evitati nel corso dell'ascesa prediligendo rocce vicine o di I grado cui occorre solo costanza nella progressione ed un po' di orientamento. In tali punti sono frequenti sia i cerchi rossi che i segni CAI e solitamente non è una via particolarmente attraversata: più si va in alto, più si nota non solo una parte del Golfo di Napoli con Castellammare, Pompei, il Vesuvio e Torre Annunziata ed alle proprie spalle anche Positano con Monte Pertuso, ma si restringe anche la via rocciosa di ascesa che offre sempre appigli e punti ampiamente calpestabili. Arrivati in vetta, il vento è forte quanto il panorama, a cui si aggiungono nella lievissima foschia anche le altre 2 cime di Sant'Angelo a Tre Pizzi dal profilo roccioso, ossia l'acuminato Canino e il più alto Molare (che ricorda la forma del dente).
La discesa procede per lo stesso percorso di ascesa, in vari tratti ci si aiuta con le mani, si può ridurre il baricentro per evitare cadute ed offrire minore distanza in certi punti all'appoggio di almeno un piede. I segni CAI sono costanti, pertanto si individua la serpentina ufficiale fra la macchia mediterranea che permette di evitare il "canalino estemporaneo della salita" e ritornare a Capo Muro. Di qui, si percorrerà il sentiero 329C diretto verso via Paipo che sarà attraversato nella sua prima parte solo per poco più di mezzo km, quindi si lascerà per intraprendere sulla dx un sentiero non ufficiale, ma che riporta segni di vernice rossa che alternerà tratti boschivi in saliscendi e dal fondo terroso o sbrecciato sino al bivio che porterà salendo sulla dx sino ad incrociare il 329B sino a Nocelle, mentre a sx attraverserà Campo dei Galli.
Si va verso Nocelle, ed a 7,1 km si percorre fiancheggiando la falesia di roccia a dx, con una staccionata a sx che in più punti è anche instabile e se ne sconsiglia l'appoggio nei punti più declivi ed insidiosi per evitare rovinose cadute.
A 7,5 km, andando a sx, ove vi è anche uno strapiombo, è istallata dal 1961 una grossa croce metallica votiva che "accompagna" lo scorcio già apprezzato dal Tre Calli, con maggiore visibilità delle case di colore bianco di Nocelle; ormai mancano poche serpentine di scale in pietra con assi in legno, ghiaione ed il centro abitato visibile da una prima villetta. Si scende una bella serie di scale (in un cartello si parla di 1700 scalini, [chissà se li abbiam fatti] ed in una delle rampe è presente anche una fontanina potabile) sino in piazzetta ove è presente un chiosco per limonate, bagni ben tenuti, la chiesetta di Santa Croce dalle pareti esterne rosa, una fontanina, la veduta di Positano, il mare e tanti gatti affabili.
Un po' per il luogo accogliente per scambiare 2 chiacchiere, un po' per il panorama ed i felini in cerca di carezze, si arriva al tramonto e si risalgono le scale per intraprendere da via Pizzillo il rientro attraverso il CAI 327, ossia il Sentiero degli dei.
Si riparte fra saliscendi su stilizzazioni di scale, passaggi nella parte esterna del bosco, costeggiando il Vallone Grarelle con vari punti esposti riparati da staccionata in legno, un'area picnic di sosta a poco di 700 m da Nocelle, punti panoramici continui (le uniche foto significative sono state scattate con l'illuminazione dei centri abitati che hanno creato una differente atmosfera da quella diurna e crepuscolare). Nessuna difficoltà nel percorrere questi passaggi, la vernice è fluorescente e con le lampade frontali si individua molto agevolmente.
Si arriva alla biforcazione con il 327A (i dettagli del 327 saranno trattati nel percorso che unisce il "Circuito Tre Calli" con il Sentiero degli dei) al Cisternuolo: questa è una variante meno panoramica e meno esposta del 327, di lunghezza 1,3 km che passa nel bosco, su terreno più morbido e minor numero di saliscendi, sino a reincrociare il 327 al Colle La Serra.
Si prosegue sino a terminare l'escursione a Piazza Capasso.
NB: questo anello è decisamente più impegnativo del sentiero degli dei unito al circuito Tre Calli, è d'obbligo avere idonee calzature e valutare l'uso dei bastoncini telescopici che sicuramente non aiuteranno nei tratti più ripidi del crinale sud del Catiello. Consigliate borraccia per approvvigionamento di acqua e crema solare.
NB2: un vero peccato constatare una presenza purtroppo frequente di cartucce di petardi, fra Capo Muro, Calabrice sino ai Tre Calli, atto totalmente incivile e irresponsabile per rischio incendi e frane.
NB3: il percorso è consigliato ad escursionisti almeno allenati, il Tre Calli può essere percorso anche per le roccette da coloro che desiderano un'ascesa più intrigante, nel caso del Catiello è opportuno non temere la sensazione di vuoto o soffrire di vertigini e occorre un po' di esperienza con i movimenti di arrampicata (di basso livello) in salita e soprattutto in discesa.
La motivazione per la quale si classifica tale anello come difficile è legata al dislivello particolarmente concentrato in ascesa e discesa nei km percorsi che si sente al termine della giornata anche nel caso di escursionisti maggiormente allenati, parti di arrampicata in salita e discesa e brevi tratti non segnalati in ascesa (nella parte che conduce da Capo Muro al Catiello), i continui saliscendi nella via di ritorno e la condizione di restare esposti a sole o vento per il 75% del percorso (condizioni su cui ragionare in alcune stagioni e/o giornate).
La partenza avviene da Piazza Capasso, celeberrima a tutti gli escursionisti, anche a coloro che percorrono solo il classico "Sentiero degli dei" ed anche per la statua della mucca agerolese (all'interno di un'aiuola) e la chiesa di San Matteo Apostolo. L'incrocio fra via Mannini e via Pennino è altrettanto accompagnato da un cartello con tutte le mete percorribili con relative direzioni: si va dritto lungo il sentiero 329, iniziando il circuito Tre Calli, la cosiddetta quota maggiore del Sentiero degli dei. dopo qualche centinaio di metri, si segue la strada di sinistra ad un quadrivio. Dopo 200 m, poco dopo una curva a sinistra, Il primo impatto avviene salendo verso destra su una scalinata tra terrazzamenti coltivati e muri in pietra. Si prosegue sino ad incrociare via Paipo, costeggiando una rete ed un ovile, continuando ancora per scale con gradini più o meno stretti, in lastricato; si sceglie di percorrere la sterrata che passa da un fondo cementizio ad uno prima acciottolato, quindi sentiero in terreno accompagnato in questo periodo da fogliame soprattutto di castagni, macchia mediterranea dai profumi balsamici (apprezzati soprattutto in cresta in direzione di Capo Muro, ad ogni folata di vento) ed altre latifoglie: questo percorso è sicuramente meno duro e meno esposto ai venti rispetto alla scelta di salire il Tre Calli dalla parte del crinale in pietre e rocce, alcune delle quali anche friabili o soggette a rottura, oltre che maggiormente ripido. Tuttavia va considerato che nel periodo autunnale è probabile, in caso di caduta, impattare sull'enorme numero di ricci di castagno che sono al suolo... In entrambi i casi la traccia ha un certo grado di ripidità ed è segnata con schizzi in rosso, mente il sentiero che attraversa il castagneto presenta anche segni CAI che sono pressoché costanti; si gode già di alcuni scorci che interessano il Golfo di Salerno e Praiano.
Giunti in cresta, è inevitabile non farsi rapire da un panorama mozzafiato (addirittura più apprezzabile che sul sentiero degli dei) che permette di contemplare in serie (in diagonale come in un asse unico quanto più procede l'ascesa) Monte Comune, il Golfo di Salerno e parte di quello di Napoli, Li Galli, Monte San Costanzo, Punta Campanella, Capri con i suoi Faraglioni, in lontananza Ischia e Procida. Ci si muove fra roccette e spuntoni superficiali non particolarmente regolari, sino a raggiungere la vetta del Tre Calli (il cui nome potrebbe derivare da tre cavalli per la conformazione dell'allungata sommità di quattro cime allineate separate da tre selle) dalla cui cima sud ci si perde ancor più nella veduta dopo un interessante sforzo (circa 600 m in 2,5 km). Il prosieguo verso il monte Calabrice e Capo Muro è un piacevole e rapido passaggio soprattutto nella macchia mediterranea, qualche quercia, l'olezzo della vegetazione e l'incontro con capre al pascolo (come testimoniano anche le costanti deiezioni) sino a raggiungere il caratteristico "fungo di pietra di circa 3 m" ove è forte la tentazione di scattare foto ergendosi all'impiedi sopra di esso. E' da questo punto che si intraprende il sentiero 329E verso il crinale sud del Catiello ed è opportuno segnalare che non sempre è facile individuare segnali CAI prossimi a sbiadire (ma comunque supportati da un cerchio rosso acceso che aiuta l'individuazione), tanto è vero che in un tratto, nell'incertezza del prosieguo, si è preferito arrampicare sulla parete rocciosa (un I grado+) che offre appigli ma che al contempo appare anche friabile (essendo un fuori traccia si è fissata ad uno spuntone ben resistente una corda di sicurezza che era utile anche per il solo supporto psicologico). Sostanzialmente tale ascesa di 300 metri in 930 m è caratterizzata da punti mai realmente troppo esposti che possono essere evitati nel corso dell'ascesa prediligendo rocce vicine o di I grado cui occorre solo costanza nella progressione ed un po' di orientamento. In tali punti sono frequenti sia i cerchi rossi che i segni CAI e solitamente non è una via particolarmente attraversata: più si va in alto, più si nota non solo una parte del Golfo di Napoli con Castellammare, Pompei, il Vesuvio e Torre Annunziata ed alle proprie spalle anche Positano con Monte Pertuso, ma si restringe anche la via rocciosa di ascesa che offre sempre appigli e punti ampiamente calpestabili. Arrivati in vetta, il vento è forte quanto il panorama, a cui si aggiungono nella lievissima foschia anche le altre 2 cime di Sant'Angelo a Tre Pizzi dal profilo roccioso, ossia l'acuminato Canino e il più alto Molare (che ricorda la forma del dente).
La discesa procede per lo stesso percorso di ascesa, in vari tratti ci si aiuta con le mani, si può ridurre il baricentro per evitare cadute ed offrire minore distanza in certi punti all'appoggio di almeno un piede. I segni CAI sono costanti, pertanto si individua la serpentina ufficiale fra la macchia mediterranea che permette di evitare il "canalino estemporaneo della salita" e ritornare a Capo Muro. Di qui, si percorrerà il sentiero 329C diretto verso via Paipo che sarà attraversato nella sua prima parte solo per poco più di mezzo km, quindi si lascerà per intraprendere sulla dx un sentiero non ufficiale, ma che riporta segni di vernice rossa che alternerà tratti boschivi in saliscendi e dal fondo terroso o sbrecciato sino al bivio che porterà salendo sulla dx sino ad incrociare il 329B sino a Nocelle, mentre a sx attraverserà Campo dei Galli.
Si va verso Nocelle, ed a 7,1 km si percorre fiancheggiando la falesia di roccia a dx, con una staccionata a sx che in più punti è anche instabile e se ne sconsiglia l'appoggio nei punti più declivi ed insidiosi per evitare rovinose cadute.
A 7,5 km, andando a sx, ove vi è anche uno strapiombo, è istallata dal 1961 una grossa croce metallica votiva che "accompagna" lo scorcio già apprezzato dal Tre Calli, con maggiore visibilità delle case di colore bianco di Nocelle; ormai mancano poche serpentine di scale in pietra con assi in legno, ghiaione ed il centro abitato visibile da una prima villetta. Si scende una bella serie di scale (in un cartello si parla di 1700 scalini, [chissà se li abbiam fatti] ed in una delle rampe è presente anche una fontanina potabile) sino in piazzetta ove è presente un chiosco per limonate, bagni ben tenuti, la chiesetta di Santa Croce dalle pareti esterne rosa, una fontanina, la veduta di Positano, il mare e tanti gatti affabili.
Un po' per il luogo accogliente per scambiare 2 chiacchiere, un po' per il panorama ed i felini in cerca di carezze, si arriva al tramonto e si risalgono le scale per intraprendere da via Pizzillo il rientro attraverso il CAI 327, ossia il Sentiero degli dei.
Si riparte fra saliscendi su stilizzazioni di scale, passaggi nella parte esterna del bosco, costeggiando il Vallone Grarelle con vari punti esposti riparati da staccionata in legno, un'area picnic di sosta a poco di 700 m da Nocelle, punti panoramici continui (le uniche foto significative sono state scattate con l'illuminazione dei centri abitati che hanno creato una differente atmosfera da quella diurna e crepuscolare). Nessuna difficoltà nel percorrere questi passaggi, la vernice è fluorescente e con le lampade frontali si individua molto agevolmente.
Si arriva alla biforcazione con il 327A (i dettagli del 327 saranno trattati nel percorso che unisce il "Circuito Tre Calli" con il Sentiero degli dei) al Cisternuolo: questa è una variante meno panoramica e meno esposta del 327, di lunghezza 1,3 km che passa nel bosco, su terreno più morbido e minor numero di saliscendi, sino a reincrociare il 327 al Colle La Serra.
Si prosegue sino a terminare l'escursione a Piazza Capasso.
NB: questo anello è decisamente più impegnativo del sentiero degli dei unito al circuito Tre Calli, è d'obbligo avere idonee calzature e valutare l'uso dei bastoncini telescopici che sicuramente non aiuteranno nei tratti più ripidi del crinale sud del Catiello. Consigliate borraccia per approvvigionamento di acqua e crema solare.
NB2: un vero peccato constatare una presenza purtroppo frequente di cartucce di petardi, fra Capo Muro, Calabrice sino ai Tre Calli, atto totalmente incivile e irresponsabile per rischio incendi e frane.
NB3: il percorso è consigliato ad escursionisti almeno allenati, il Tre Calli può essere percorso anche per le roccette da coloro che desiderano un'ascesa più intrigante, nel caso del Catiello è opportuno non temere la sensazione di vuoto o soffrire di vertigini e occorre un po' di esperienza con i movimenti di arrampicata (di basso livello) in salita e soprattutto in discesa.
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Comments (12)
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Non mi risulta che il sentiero per Monte Catiello sia poco visibile e non indicato, avendolo fatto più volte.
È un pó complesso in quanto presenta qualche tratto a 4 mani, ma anche un escursionista non allenato é in grado di farlo.
Vorrei fare la salita per il Catiello però non ho capito quanto è difficile. Ci sono punti che danno vertigini e il sentiero è visibile?
L'ascesa al Catiello si effettua attraverso il percorso 329E che è classificato EE, partendo da Capo Muro. I segni iniziano a sbiadire, ma qualcuno ha tracciato cerchi rossi per rendere tutto più semplice. Ti dico che in un tratto, quando ancora bassi, la vegetazione occulta una parte di segni CAI, per cui (se vuoi evitare un fuori traccia non consigliabile a tutti per la friabilità della roccia e un passaggio in cui può occorrere forza) ci si deve tenere verso la sx e seguire i segni che bisogna un po' individuare. Appena si apre, salendo, è tutto più semplice nel seguire la traccia. Considera che c'è una certa ripidità e i tratti esposti si possono limitare convergendo in parti più interne; fondamentalmente è tutto visibile e solo in alcuni momenti occorre essere più concentrati e usare un po' di forza nelle gambe, ma nulla di troppo complesso. Una curiosità, andresti solo?
L'intero percorso non è una passeggiata, pesa alla fine della giornata, soprattutto se si limitano le pause, non lo consiglio a bambini e persone che non hanno consuetudine all'arrampicata semplice e a circuiti con gran dislivello concentrato e saliscendi.
Sarò con 2 amici. Grazie per i consigli ti faccio sapere poi come andrà
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Easy to follow
Scenery
Very difficult
Grazie per la traccia e i consigli, c'è stata qualche nube ma il panorama era comunque bellissimo. È un sentiero duro, per il rientro abbiamo preferito fare via Paipo e non siamo stati a Nocelle e sul sentiero degli dei. Lo consiglio a tutti quelli che hanno voglia di fare un pò di fatica e attenzione ai punti esposti che potrebbero dare ansia
Ringrazio te per la valutazione e soprattutto mi fa piacere che l'escursione abbia dato emozioni 😁
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Easy to follow
Scenery
Very difficult
Percorso impegnativo ma sorprendente sotto tutti i punti di vista, vedute mozzafiato su mari e monti. Provare per credere
Una scoperta continua, non solo per i panorami, ma anche per le variabili di percorso che non lo rendono mai banale.
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Easy to follow
Scenery
Moderate
Anello spettacolare, grazie!
Ti ringrazio per la valutazione, spero che il punto di attacco per la salita sul crinale del Monte Catiello non sia stato ostico da individuare.
Bonita y exigente ruta con fuerte desnivel y con Espectaculares vistas, lo malo son las subidas y las bajadas que deben de ser bestiales. Es de esas rutas que no olvidas nunca y no esta alcalce todo el mundo. Con buen registro fotografico. Un abrazo
Muchas gracias por su comentario. La circular es desafiante desde un punto de vista físico y de concentración mental, de hecho hay algunos pasos de escalada de nivel I para llegar a la cima de Monte Catiello. Las vistas y los gatos afables de Positano recompensan todo el esfuerzo. Un abrazo!