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Anello Colli di Fontanelle Sirenuse Torca Fiordo di Crapolla Torre di Crapolla Camminamento Punta Sant'Elia

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Trail stats

Distance
8.21 mi
Elevation gain
5,305 ft
Technical difficulty
Very difficult
Elevation loss
5,305 ft
Max elevation
1,761 ft
TrailRank 
99 5
Min elevation
168 ft
Trail type
Loop
Moving time
3 hours 11 minutes
Time
8 hours 35 minutes
Coordinates
2156
Uploaded
February 25, 2023
Recorded
February 2023
  • Rating

  •   5 5 Reviews

near Colli di Fontanelle, Campania (Italia)

Viewed 1087 times, downloaded 19 times

Trail photos

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Itinerary description

Escursione panoramico-storica di bassa quota con lunghi periodi in area costiera, il cui anello è costruito sul raccordo di sentieri CAI (300, 335 e 344) con 2 tracce non ufficiali maggiormente impegnative, descritte nel particolare e nell'ordine di percorrenza (qualche tratto è ripetuto):

-CAI 300, Colli di Fontanelle-Torca (il cosiddetto sentiero delle Sirenuse), difficoltà E - giudizio personale, moderato (grado 4 per l'impegno fisico, pavimentazione irregolare e tratti in asfalto, distanza [~3,9 km sino alla chiesa San Tommaso Apostolo a Torca], presenza minima di tratti lievemente esposti];

-CAI 344, Torca-Fiordo di Crapolla, difficoltà E - giudizio personale, moderato (grado 2-3 per impegno fisico (a scendere, a salire 4) che è concentrato nella discesa/salita dei 700 scalini che da manuale portano all'Abbazia di San Pietro, poi alle rovine romane sulla spiaggia, distanza [~1,9 km con discesa di quasi 400 m complessivi, salita meno di 100 m];

-antico sentiero dei torrieri che conduce dalla scalinata di Crapolla a Torca (passando su Monte di Torca, inclusa torre Vicereale), personalmente definibile come difficile (grado 3) poiché ha caratteristiche di esposizione, sentiero non facilmente individuabile, soprattutto il tratto iniziale, anche con GPS, irregolarità del fondo e passaggi in vegetazione alta che occultano il passaggio, altri aiutandosi con le mani, compiuti in pieno crinale del Monte Torca [~1 km con risalita di quasi 250 m complessivi];

- camminamento da Torca a Sant'Elia, incrociando il CAI 335, tratto più complesso dell'intero percorso (personalmente "per esperti", grado 3-4) per esposizione pressoché costante, sentiero invaso da vegetazione, fondo in alcuni punti soggetto a possibile frana (anche in tratti cui si passa letteralmente con un piede), assenza di segni conduttori con possibilità di perderlo ed indispensabile uso del GPS: un percorso di ~1,8 km complessivi di salite e discese repentine con tratti di falsopiano in costante "tensione", per poco più di 200m in salita e sui 370m di discesa. Sul camminamento spenderò varie parole e soprattutto non lo consiglio, se proprio si volesse costruire un anello di ritorno si può ripetere il Sirenuse-CAI 300 o collegarsi tramite asfaltata al tratto alto sorrentino dalla torre panoramica.

- CAI 335, Punta Sant'Elia-Colli di Fontanelle, definito E, personalmente definibile moderato (grado 1-2) (esclusa la via diretta a Punta Sant'Elia A/R, non percorsa per limiti di tempo e luce), privo di segnali CAI ma totalmente intuibile il decorso che non ha mai punti esposti e fondo insidioso (esclusi i periodi di forte umidità), ~2,4 km cui si compiono sui 480 m di ascesa complessivi e discesa sui 60 m.

Chiedo venia per la stesura prolissa, ma il percorso entusiasma per tutta la leggendaria bellezza e per la parte selvaggia che lo caratterizza. Il punto di partenza è dalla piazzetta di via Nastro Azzurro, a Colli di Fontanelle (frazione di Sorrento), ove sono presenti stalli a pagamento (esclusi i giorni festivi) e varie strutture ristorative. In pochi passi si percorre in salita un brevissimo tratto asfaltato di 500 m, prima a via Pietrapiana, sulla dx (è presente un primo segnavia che riporta le 6 mete dal CAI 300), incrociando la SS 145 cui sono riportati segni CAI che conducono alla svolta sulla corsia di sx (a salire) cui inizia il boschetto delle Sirenuse (come riferimento, guardando sulla curva a dx una cappelletta votiva). Si continua in salita, per il boschetto di lecci che gradualmente si aprirà, con netta prevalenza di roverelle e vegetazione arbustiva, permettendo di scorgere le isolette Li Galli, lo scoglio Vetara e alle proprie spalle i profili costieri di Positano e Praiano sino a raggiungere il climax di veduta sul promontorio del Pizzetiello, in cima alle falesie di Punta Sant’Elia; qui si gode della più vicina e spettacolare vista sulle Sirenuse (luogo leggendario in cui le sirene viventi fra le rocce dei monti tentarono con il proprio canto Ulisse e si trasformarono per l'onta subita nelle isolette circostanti) con il panorama che si estende sino a Capri con i suoi Faraglioni assieme alla baia di Jeranto.
Il restante percorso si snoda lungo terrazzamenti, valloni e falesie ed è per buona parte su fondo terroso-petroso: si attraverseranno orti e uliveti, macchia mediterranea, rosmarino, gariga, ginestre, querceto, castagneto, pineta, occasionalmente mimose: quello che incanta è avere un intero campo aperto in cui le colture (friarielli, cipolle e carciofi) ben si sposano con la cura (e le condizioni di igiene) sia degli animali da cortile (conigli e galline) che di grossa taglia (vacche ed asini) e l'ingente varietà di arbusti e fiori che in primavera non possono che essere un tripudio. Ci si avvicina a Torca percorrendo la strada bianca di via Monticello che diviene asfalto nel tratto urbano che si allontana progressivamente dalle campagne, con la fioritura di magnolie soulangeanae. Si arriva alla piazza della chiesa di San Tommaso Apostolo dalle pareti gialline, poi varie svolte (la prima a sx per via Nula, la seconda ancora a sx per via Gesine, poi a dx per via Casalvecchio con cartelli e segnavia che contrassegnano il CAI 344) per iniziare una nuova discesa, al fiordo di Crapolla, inizialmente per un boschetto di lecceti, euforbia, trifoglio, mirto, lentisco, felci e pietre. Si superano alcuni scalini invasi da muschio, roccette, sino a svoltare a sx (lì dove si incrocia via Cafariello), seguendo per un po' di passi il rivo Iarito che sfocia a mare proprio a livello della Marina di Crapolla: è da qui che inizia la panoramica quanto lunga scalinata in basolato di pietra da 700 gradini, segnalati ogni 50 da una piastrella in ceramica con un limone nell'angolo in basso a sx.
La veduta delle isolette di Li Galli e Vetara si completa con il più grande "scoglio d'Isca" ed appulcrata dalle pareti rocciose di questa insenatura naturale, geograficamente compresa fra Recommone e Punta Taschiero nell'area protetta di Punta Campanella. Il percorso è interamente esposto al sole e non presenta alcuna area ripida. Nel progredire della discesa inizia a far capolino la torre vicereale di Crapolla, il cui antico sentiero non è visibile da questo punto (e neanche intuibile): si giunge all'Abbazia di San Pietra, luogo leggendario per le successioni (e le suggestioni) legate ai culti praticati nel tempo: nato come tempio di Apollo in periodo greco (da cui deriva il nome Crapolla), divenne tempio romano e poi Monastero dei Benedettini Neri. Attualmente è una cappelletta dedicata a San Pietro che secondo la leggenda sarebbe passato proprio in quest'area costiera, prima di raggiungere Roma. Intorno, ci si può concedere un momento di silenzio nel piazzale, ammirando la pavimentazione blu della cappelletta, il netto profilo di scoglio d'Isca, il grande crocifisso in legno posto nella curva della scalinata, la targhetta dedicata ai benedettini e le colonne nella parte lateral-posteriore di sx dell'edificio. Non resta che compiere gli ultimi tornanti per scendere fra le rovine romane (cisterne e munezzare, ossia ricoveri per le barche), poi divenuto borgo marinaro (ora disabitato) sino alla spiaggia in ciottoli di Marina di Crapolla per ascoltare il canto del mare fra le asperità rocciose che emergono dal mare e magari fare un bagno.
Goduto degli scorci e dei profumi di questa tappa, si risalgono le scale per alcuni tornanti per recarsi alla torre di Crapolla che è situata nel lato orientale del fiordo: occorre essere attenti alla comparsa di linea azzurra su muretto in pietra ed un pallino rosso su una roccetta, effettuati circa un paio di tornanti, per individuare un sentierino sulla dx che si inerpica nella vegetazione e passa sopra ed alle spalle degli antichi edifici marinari. Si deve continuare a seguire la destra, lì dove sembrerebbe che la svolta sia a sx, fra le rocce, per continuare a sormontare l'area della Marina di Crapolla.
Si continua e si ammirano nei punti di maggiore esposizione della roccia su mare, esposta, il lato occidentale di Crapolla con isolette, scalinata di Crapolla, cappelletta di San Pietro e le coste rocciose amalfitane. In alcuni punti ci si aiuta anche con le mani, ma la bellezza della torre in pietra (edificata in punto impervio, quasi sul mare, nel 1570 dall'ingegner Cafaro, su sentiero quasi impraticabile, per avvistare non solo le scorribande saracene, ma anche per garantire l'approvvigionamento di acqua dal rivo Iarito), diroccata, ma non pericolante, di godere di scorci non solo dalle sue mura, ma sulla sua cima. Ci si immedesima alle vedette dei tempi passati, ma soltanto nei confronti del panorama a 360 ° raccolto anche nelle foto: questo può essere un punto di sollazzo anche per il pranzo, consumato fra le piante di rosmarino cresciute sulla stessa cima. Si risale sul crinale di monte di Torca, su tratti più o meno esposti, talvolta con l'aiuto delle mani (lo si apprezza anche dalle foto), fra erba alta (sconsigliato in estate, per possibili infestazioni da zecche), rare le piante spinose, ma comunque presenti, seguendo segni rossi, a forma di C o virgola, talora segni azzurri che conducono su una serpentina che ad un certo punto si perde; ci si può comunque orientare tramite GPS, anche in questi casi aiutandosi con le mani nei punti maggiormente stabili (non mancano punti di frane) per salire in una pineta diradata e seguire intuitivamente un sentiero dal fondo terroso che porta a nuovi segni rossi conduttori, rientrando nuovamente a Torca, da via Gargiulo, superando una recinzione ed alcune scalette. Si torna a via Monticello, in salita, da via Torricella. Da qui, si raggiungerà quello che sarà il tratto più ostico dell'intera escursione.
Questo camminamento di raccordo, riconoscibile da un cartello che indica Sant'Elia nell'ultimo tratto di strada bianca che si insinua fra villette e colture, è idonea per hikers esperti, privi di paura o sensazioni di disagio rispetto al vuoto, poiché sarà condotta su di un tracciato ormai quasi del tutto abbandonato ma che, proprio per questo suo carattere prettamente selvaggio, consente di godere di emozioni e scenari superbi, nella consapevolezza che vi saranno passaggi esposti con spazio ridotto per il passaggio fisico ed altri maggiormente occulti (strapiombo ben coperto, ma non in senso assoluto) che possono essere evitati ripercorrendo il CAI 300 delle Sirenuse oppure la più agevole parte sorrentina a partire dalla torre che concede un maggiore riposo, oltre che condizioni di sicurezza.
Riepilogando, via Monticello ha un tratto rotabile che si seguirà prendendo la dx scendendo fra villette private sino ad individuare il suddetto cartello.
Da qui il cammino procede in discesa, per circa una centinaio di metri, fino a quando il sentiero diviene un falsopiano, prima attraversando una parte chiusa da reti e filo spinato che tutto sommato rappresentano una possibilità di orientamento (in questa percorrenza mancheranno completamente segni di qualunque tipo, ad esclusione dell'ultimo tratto che si avvicina al CAI 335) e di senso di sicurezza: ci si trova immersi tra i coltivi ad olivi e le diverse piante della macchia mediterranea. Il tracciato continua a procedere in discesa, divenendo, praticamente, un vicinale. Non si dovrà camminare molto prima di poter ammirare il profilo degli isolotti de Li Galli, con lo scoglio di Vetara a fargli da sfondo. All’altezza di un antico pozzo piovano si sceglie di proseguire a destra (direzione praticamente quasi obbligata). E’ la vegetazione, ora, a prendere il sopravvento ed in alcuni casi a dominare ed occultare il fondo e quindi la visibilità del calpestio, occorre la massima prudenza e pazienza e soprattutto valutare con un bastone esploratore la stabilità del terreno. Una prima prova la si ha già in prossimità di una recinzione metallica che il camminamento affianca in forte pendenza, per poi seguire verso sud. Si consiglia di prestare particolare attenzione ai gradini in pietra viva ormai quasi del tutto instabili, i quali conducono, attraverso un leggero saliscendi, fino ad un “bivio” ormai celato dagli arbusti. Il cammino prosegue, a sx, tra la fitta macchia, fra salite, discese, punti in cui è meglio aiutarsi con le mani, facendo attenzione ad eventuali piante spinose ed in alcuni casi spingendo "di spalla" i rami che quasi occludono passaggi anche molto ristretti, la concentrazione deve restare sempre massima, concedendosi le giuste pause per ammirare tanta bellezza della roccia dalle venature bianche, grigie e rossastre, del mare e dei colori e della varietà della vegetazione (asfodelio, euforbia, carrubo, brachylaena, ginestra, ginestra spinosa, mirto). Non mancano punti di terreno infido, che sembra franabile. Si giunge sino ad dei punti più interessanti dell’intero camminamento: i resti della porta occidentale, costruita per difendere la popolazione che abitava il fondo di Sant’Elia dalle incursioni dei turchi. Da qui il sentiero si restringe divenendo oltretutto molto impegnativo. Dopo aver attraversato un rivolo, passando su di un piccolo ponticello, si inizia a scendere a forti balze tra cespugli di mirto, rosmarino ed euforbia. Da questo punto il tracciato riprende a salire fino ad un balcone naturale, estremamente panoramico, su cui ci si può fermare per ammirare le isole delle Sirene. L’escursione, ora, entra nella fase più “avventurosa” in quanto bisogna “intuire” i passaggi migliori per poter attraversare la gola che divide il Monte di Torca da Punta Sant’Elia. L’ideale è tenersi in quota, degli alberi di corbezzolo quasi equidistanti fungono da “segnavia”, e non lasciarsi ingannare dai piccoli sentieri che degradano verso mare. Essi, infatti, rappresentano le stradine che i cacciatori utilizzano per giungere ai rustici – ormai fatiscenti – costruiti per il ricovero della posta. Se si rispettano queste indicazioni dovrebbe apparire dinanzi agli occhi, a pochi metri dal sentiero guardando verso il mare, un suggestivo pinnacolo che volge proprio sul lato conclusivo della passeggiata.
L’attraversamento della gola rappresenta il tratto, seppure breve, più difficile da percorrere in quanto, da anni oramai, non c’è passaggio periodico di persone (non sarebbe erroneo l'uso di guanti e cesoie), scavalcando questa altura. Comparirà, in basso, l’antica cappella di Sant’Elia, una rustica costruzione, un tempo officiata, di cui oggi restano solo delle malinconiche mura, con segni rossi o a forma di C di colore anche blu che porta ancora nel bosco. Ormai, si è giunti al sentiero CAI 335 il cui andamento e fondo sono pienamente regolari, larghi e privi di tratti esposti con il caratteristico cancello che conduce nella tenuta Sant'Elia, terreno privato che può esser anche trovato chiuso. Seguiranno una serie di tornanti che impegnano la montagna in modo modicamente ripido e tortuoso, lasciando spazi alla visione precedentemente raccontata sul mare, quindi ad una serie di pinnacoli rocciosi, rispettivamente Pizzo 'e Cardillo ed il pilastro occidentale del famoso Arco di Sant’Elia, cui ci si gode altro scorcio.
Si risale lungo gradoni in pietra sino a via Belvedere, percorsa dal lato sx, per raggiungere il punto di partenza.

I consigli fondamentali per l'esecuzione di questo percorso variano a seconda della stagione: in primavera antistaminici per la rigogliosa fioritura, con temperature alte sicuramente insettorepellenti, crema solare ed occhiali da sole, quindi almeno 2 litri di acqua a causa dell'impossibilità di procurarsene, a meno dei passaggi in ambiente urbano.
Fondamentali adeguate calzature da trekking, idonee ad eventuali tratti sdrucciolevoli nei periodi più umidi e soprattutto bastoncini telescopici, utili anche come strumento di sondaggio del terreno se si dovesse pensare di fare un passaggio attraverso il selvaggio camminamento Sant'Elia, territorio ove potrebbero occorrere anche cesoie e guanti.
Esiste un'interessante discesa a mare dalla traccia della torre vicereale, ma abbastanza scoscesa ed ostica. Come si nomina una possibilità più avventurosa, si ribadisce la possibilità di chiudere l'anello percorrendo a ritroso il tratto di Sirenuse-300 fatto all'andata, oppure salire tramite asfalto ad un raccordo più alto dalla torre panoramica di Sorrento, evitando di fatto un tratto lungo ed esposto che potrebbe risultare ansiogeno e su cui non possono essere commessi errori e cadute e che al contempo non è neanche facilmente individuabile nel suo prosieguo e sviluppi.
Ad ognuno il proprio senso di responsabilità e sensibilità, il giudizio di "molto difficile" (spropositato rispetto all'intero percorso) tiene conto di questo aspetto che voglio sottolineare, orientandolo alla visione dell'escursionista medio e alla sicurezza individuale e di gruppo.

Waypoints

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PictographWaypoint Altitude 1,361 ft
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PictographPanorama Altitude 1,377 ft
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Panorama

PictographWaypoint Altitude 1,524 ft
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Panorama

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Panorama

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PictographPanorama Altitude 1,758 ft
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Pizziniello

PictographPanorama Altitude 1,698 ft
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Panorama

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Panorama

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Panorama

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Picnic

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Picnic

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San Tommaso Apostolo a Torca

PictographWaypoint Altitude 1,269 ft
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PictographWaypoint Altitude 966 ft
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Panorama

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Scoglio Isca

PictographWaypoint Altitude 388 ft
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PictographReligious site Altitude 296 ft
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Cappelletta di San Pietro a Crapolla

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PictographBeach Altitude 294 ft
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Marina di Crapolla

PictographWaypoint Altitude 228 ft
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Svolta a dx della scalinata di Crapolla per il sentiero che conduce alla torre vicereale

PictographWaypoint Altitude 336 ft
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PictographPanorama Altitude 245 ft
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Panorama

PictographWaypoint Altitude 272 ft
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PictographRuins Altitude 299 ft
Photo ofTorre vicereale di Crapolla con interno e veduta dalla sommità Photo ofTorre vicereale di Crapolla con interno e veduta dalla sommità Photo ofTorre vicereale di Crapolla con interno e veduta dalla sommità

Torre vicereale di Crapolla con interno e veduta dalla sommità

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PictographWaypoint Altitude 532 ft
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PictographWaypoint Altitude 1,013 ft
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PictographWaypoint Altitude 1,039 ft
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PictographWaypoint Altitude 955 ft
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PictographWaypoint Altitude 749 ft
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Panorama

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Comments  (13)

  • Photo of emilio viejo
    emilio viejo Mar 3, 2023

    Bonitas vistas, bonitos senderos con fotos espectaculares.Un abrazo

  • Photo of Il Marchese 18
    Il Marchese 18 Mar 3, 2023

    Muchas gracias, amigo. Es un camino que se haré en primavera como si estuviera literalmente en el paraíso precioso. No creo que esté exagerando 😅. Un abrazo

  • Photo of Susy7
    Susy7 Mar 3, 2023

    I have followed this trail  View more

    Meraviglioso, l'ultima parte è da fare con una certa consapevolezza come è stato già ampiamente evidenziato nella descrizione della traccia.

  • Photo of mehdi.tabibvand
    mehdi.tabibvand Mar 4, 2023

    What a nice trail and wonderful photos

  • Photo of Franchetiello Frauc Faruk
    Franchetiello Frauc Faruk Apr 14, 2023

    I have followed this trail  View more

    Bellissimo! Tranne la parte di Sant'Elia l'ho fatto tutto pochi giorni fa! Grazie per la traccia!

  • Photo of migueleloi
    migueleloi Apr 14, 2023

    A very tough route, with a very difficult climb, but which combines the wonder of the mountains with the beauty of the Mediterranean coast.
    Thanks for sharing

  • Photo of Il Marchese 18
    Il Marchese 18 Apr 14, 2023

    Thanks for the appreciation, this coastal path is probably the most beautiful along with a ring that encloses Punta Campanella and the Baia of Ieranto that I have equally traveled. There are technical difficulties both in one case and in the other. I only have to walk the Fiord of Furore in the area of the Amalfi coast. It’s a pleasure to share these beauties and I got to appreciate yours too. Good excursions, always!

  • Photo of Il Marchese 18
    Il Marchese 18 Apr 14, 2023

    È un piacere mettere a disposizione percorsi non solo per condividerne la possibile bellezza, ma anche per aiutare i passi di tutti quelli che vogliono conoscere determinati itinerari e luoghi. Sicuramente ti sarai divertito

  • Photo of giuseppe.mari
    giuseppe.mari May 15, 2023

    Salve, ho avuto grandi difficoltà scesi al Fiordo di Caprolla dalla Cappella di San Pietro ad individuare dove prosegue il setiero per la Torre Vicereale. Alla fine ho rinunciato. Per curiosità dove attacca quest'altra parte di sentiero ? E' molto esposta ? grazie mille

  • Photo of Il Marchese 18
    Il Marchese 18 May 15, 2023

    Ciao Giuseppe, per individuare il sentiero (non CAI) che porta alla Torre Vicereale, una volta raggiunto il borgo marinaro sul mare, devi risalire quella scalinata che hai fatto per scendere e dopo un paio di tornanti
    troverai un muretto su cui appare una linea azzurra e soprattutto un pallino rosso su una roccetta. nella mia traccia ci sono 2 foto per questi 2 segni come per visualizzare il sentierino e lo intitolai "Svolta a dx della scalinata di Crapolla per il sentiero che conduce alla torre vicereale". Ti consiglio di andare sulla tua versione Google di Wikiloc per cogliere meglio il dettaglio.
    Per quanto riguarda l'esposizione, lo è un po' ,una volta che si è passati al di sopra degli edifici marinari ed in alcune parti occorre aiutarsi un po' con le mani; ovviamente l'impatto dell'esposizione è personale e credo che chi ne soffre possa avere maggiore disagio per la via di risalita a Torca dalla Torre. Come avrai potuto leggere, l'erba è alta e alcuni passaggi sono ripidi, esposti al sole ed anche esposti, un tratto sono roccettine su cui ci si aiuta con le mani.
    Ti consiglio una rilettura, qualora tu voglia ritentare, da solo come in compagnia. Spero di essere stato di aiuto.

  • Photo of giuseppe.mari
    giuseppe.mari May 15, 2023

    Grazie mille, molto chiaro, gentile e di grande aiuto. Mi hai tolto una cursiosità , non ci sarei mai arrivato. Buona giornata.

  • Photo of Martinab76
    Martinab76 Apr 25, 2024

    Complimenti per il giro e la descrizione dettagliata! Forse non lo farò mai perché un po' troppo per le mie possibilità ma complimenti davvero!

  • Photo of Il Marchese 18
    Il Marchese 18 Apr 25, 2024

    Grazie @Martinab76 per l'apprezzamento del luogo e di come abbia cercato di fornire dettagli sull'intero anello: ad oggi, da come ho saputo da altri escursionisti, la situazione di vegetazione "invasiva" è rimasta praticamente invariata ed il mio obiettivo era di rendere edotti altri appassionati dei pericoli che si possono incontrare. Nulla toglie che si può provare a costruire un anello con un passaggio differente che escluda il camminamento. Buone escursioni e buon cammino!

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