Anello Castagneti di Marola e Monte le Borelle
near Marola, Emilia-Romagna (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Anello Castagneti di Marola e Monte le Borelle.
Un percorso natura attraverso il bacino del torrente Tassobbio e i Castagneti Matildici di Marola
Il percorso parte da un parcheggio accanto all'ufficio postale di Marola. Attraversiamo la strada ed entriamo in una stradina laterale che finisce quasi subito su un sentiero nel bosco. Oltrepassiamo quello che sembra un antico lavatoio e ci addentriamo nel bosco fino a raggiungere un torrente.
Seguiremo ora all'incirca la valle del torrente Tassobbio. In primavera qui nel sottobosco si possono trovare molti fiori: l'elleboro, la primula, l'erba trinità, la polmonaria, la farfara.
Ad un certo punto arriviamo in località Cascate del Tassobbio, dove abbandoniamo brevemente il percorso principale e teniamo la sinistra verso il torrente stesso. Arriviamo poi ad un punto dove, se c'è molta acqua, ci sono delle cascate. Ma anche senza cascatelle è un luogo suggestivo a cui bisogna assolutamente dare un'occhiata.
Proseguiamo poi attraverso castagneti fino ad arrivare a Corbella. Da lì percorriamo un breve tratto su asfalto prima di svoltare a destra, dopodiché attraversiamo un paesaggio prevalentemente aperto. Superiamo un bar-ristorante e poi proseguiamo verso Portola, dopodiché seguiremo una bel sentiero forestale.
A questo punto abbiamo già iniziato la salita del Monte le Borelle. Una salita abbastanza ripida ma non lunga.
Sulla cima di questa montagna troviamo un luogo di pellegrinaggio e un monumento ai caduti. Siamo qui al termine della via Crucis che dal Seminario porta a questa vetta.
Seguiamo ora questa la via Crucis (in senso contrario) e arriviamo all'inizio del percorso attraverso il Castagneto Matildico.
Il Castagneto Matildico di Marola.
Abbraccia quasi totalmente il Monte Borello, cuore verde tra le valli dei torrenti Tresinaro e Tassobbio. Si estende per 6 ettari, con oltre 600 castagni secolari e 12 varietà di castagne (cultivar). Nel Medio Evo faceva parte della grande distesa boschiva che copriva l'Appennino. In età matildica ha costituito una muraglia impenetrabile fra i due castelli di Carpineti e Canossa, dove Matilde trovava sicuro rifugio.
Qui troviamo le tracce dell'impianto "a sesto matildico", particolare tecnica di piantare i castagni che la Contessa promosse e diffuse attraverso i suoi monasteri, veri presidi del territorio, perché le castagne - il pane dei poveri - fossero di sostentamento agli abitanti e ai pellegrini.
A questo castagneto è storicamente legata la nascita della chiesa abbaziale di Santa Maria: qui, in silva Maraulae, come dicono i documenti, viveva l'eremita Giovanni, che nel Concilio di Carpineti (1092) indusse la Contessa a resistere contro l'imperatore Enrico IV. Erano gli anni della "Lotta per le Investiture" tra Papato e Impero.
La scelta fu giusta e Matilde, in segno di gratitudine, volle che nel luogo dove sorgeva il romitorio di Giovanni fosse edificato un eremo-ospitale con annessa chiesa. Era il primo nucleo del complesso di oggi: correva l'anno 1106. Da allora la storia del castagneto di Marola segue da vicino quella dell'abbazia, che, per oltre due secoli, accanto alle altre abbazie di fondazione canossana (Canossa, Frassinoro ... ), ricoprì un ruolo determinante per la promozione economica, culturale e religiosa del territorio reggiano e non solo.
Dopo un periodo di decadenza (da metà '500 all'età napoleonica), il luogo rinasce a nuova vita e scrive una pagina di storia importante per la cultura e la fede dell'Appennino: per 150 anni è sede del Seminario Diocesano per la formazione di futuri sacerdoti e "quasi università" per moltissimi laici divenuti poi protagonisti di rilievo nella società civile. Dal 1973 l'abbazia ospita il Centro Diocesano di Spiritualità e Cultura e dal 2006 il Centro Diocesano di Studi Storici. Recentemente il bosco, grazie all' "Associazione Amici del Castagneto Matildico di Marola", porta avanti un radicale recupero naturalistico e spirituale nel segno della Laudato si' di papa Francesco.
L'Abbazia e il suo castagneto, insieme, hanno così ritrovato la loro antica vocazione - già matildica - all'accoglienza, alla cultura e alla preghiera.
Dopo il castagneto superiamo i bellissimi edifici del Seminario dove, come di consueto in un luogo religioso, a tutti i passanti è chiesto di osservare un RISPETTOSO SILENZIO.
Passato il Seminario proseguiamo sulla Via Matildica del Volto Santo.
Poi, tanto per cambiare si attraversa un querceto e poco dopo si raggiunge il Metato di Frazera. Non c'è molto da vedere qui, tranne che ci sono alcuni tavoli da picnic e aree barbecue.
Proseguiamo poi ancora verso Marola. Prima di ritornare al punto di partenza facciamo una piccola deviazione su una stradina molto panoramica (almeno quando il cielo è sereno e non c'è nebbia).
Qualche dettaglio in più:
Il percorso è ideato in senso orario.
Tempo impiegato: totale = 5 ore 54 minuti di cui in movimento = 2 ore 24 minuti.
Presenza di tavoli picnic: Negli ultimi tre chilometri in vari punti.
Presenza di acqua potabile: a Marola.
Il percorso è facile dal punto di vista tecnico. Si sconsiglia di fare questo percorso nelle calde giornate estive.
Presenza di segnavia bianco-rosso:
Il percorso è quasi interamente segnalato con indicazioni sia dei percorsi Pro-Marola che del CAI.
Hai fatto il percorso e ti è piaciuto: lascia un feedback. Se hai solo guardato la descrizione e le foto e le hai trovato informative: lascia un applauso. Se hai avuto problemi: fai un commento e spiega la soluzione che hai trovato.
Ricorda che ci vuole molto meno tempo per scrivere un commento o una recensione che per creare e pubblicare un percorso! Ma solo cosi l'informazione rimane aggiornata.
Disclaimer.
I have personally performed and then downloaded the route described, along with the track and waypoints, based on my personal experience. However, it is important to note that these should be considered as general guides and not precise instructions. Trails may not always accurately represent the exact itinerary due to factors such as weak satellite reception during GPS recording, especially in areas with ravines, deep gorges, dense forests, and similar conditions. Furthermore, the situation of the hiking trails may change over time, meaning that the descriptions given no longer correspond to the current situation.
It is the sole responsibility of the individual undertaking these trails to take appropriate safety measures, which should be tailored to the specific difficulty level and be in accordance to the prevailing weather conditions. Additionally, it should be realized that one's technical and physical preparedness play a crucial role in ensuring a safe hiking experience.
I strongly recommend hiking with a companion when venturing into the mountains. Always inform a friend or family member of your itinerary and estimated time of return. Ensure that your phone has a sufficient battery charge, and carry an adequate supply of water, food, and appropriate shelter for the season and the chosen route.
Please commit to leaving the natural environment as pristine as you found it, or even better. This way, we can all continue to enjoy the beauty of these trails, leaving behind only the traces of our footsteps.
Un percorso natura attraverso il bacino del torrente Tassobbio e i Castagneti Matildici di Marola
Il percorso parte da un parcheggio accanto all'ufficio postale di Marola. Attraversiamo la strada ed entriamo in una stradina laterale che finisce quasi subito su un sentiero nel bosco. Oltrepassiamo quello che sembra un antico lavatoio e ci addentriamo nel bosco fino a raggiungere un torrente.
Seguiremo ora all'incirca la valle del torrente Tassobbio. In primavera qui nel sottobosco si possono trovare molti fiori: l'elleboro, la primula, l'erba trinità, la polmonaria, la farfara.
Ad un certo punto arriviamo in località Cascate del Tassobbio, dove abbandoniamo brevemente il percorso principale e teniamo la sinistra verso il torrente stesso. Arriviamo poi ad un punto dove, se c'è molta acqua, ci sono delle cascate. Ma anche senza cascatelle è un luogo suggestivo a cui bisogna assolutamente dare un'occhiata.
Proseguiamo poi attraverso castagneti fino ad arrivare a Corbella. Da lì percorriamo un breve tratto su asfalto prima di svoltare a destra, dopodiché attraversiamo un paesaggio prevalentemente aperto. Superiamo un bar-ristorante e poi proseguiamo verso Portola, dopodiché seguiremo una bel sentiero forestale.
A questo punto abbiamo già iniziato la salita del Monte le Borelle. Una salita abbastanza ripida ma non lunga.
Sulla cima di questa montagna troviamo un luogo di pellegrinaggio e un monumento ai caduti. Siamo qui al termine della via Crucis che dal Seminario porta a questa vetta.
Seguiamo ora questa la via Crucis (in senso contrario) e arriviamo all'inizio del percorso attraverso il Castagneto Matildico.
Il Castagneto Matildico di Marola.
Abbraccia quasi totalmente il Monte Borello, cuore verde tra le valli dei torrenti Tresinaro e Tassobbio. Si estende per 6 ettari, con oltre 600 castagni secolari e 12 varietà di castagne (cultivar). Nel Medio Evo faceva parte della grande distesa boschiva che copriva l'Appennino. In età matildica ha costituito una muraglia impenetrabile fra i due castelli di Carpineti e Canossa, dove Matilde trovava sicuro rifugio.
Qui troviamo le tracce dell'impianto "a sesto matildico", particolare tecnica di piantare i castagni che la Contessa promosse e diffuse attraverso i suoi monasteri, veri presidi del territorio, perché le castagne - il pane dei poveri - fossero di sostentamento agli abitanti e ai pellegrini.
A questo castagneto è storicamente legata la nascita della chiesa abbaziale di Santa Maria: qui, in silva Maraulae, come dicono i documenti, viveva l'eremita Giovanni, che nel Concilio di Carpineti (1092) indusse la Contessa a resistere contro l'imperatore Enrico IV. Erano gli anni della "Lotta per le Investiture" tra Papato e Impero.
La scelta fu giusta e Matilde, in segno di gratitudine, volle che nel luogo dove sorgeva il romitorio di Giovanni fosse edificato un eremo-ospitale con annessa chiesa. Era il primo nucleo del complesso di oggi: correva l'anno 1106. Da allora la storia del castagneto di Marola segue da vicino quella dell'abbazia, che, per oltre due secoli, accanto alle altre abbazie di fondazione canossana (Canossa, Frassinoro ... ), ricoprì un ruolo determinante per la promozione economica, culturale e religiosa del territorio reggiano e non solo.
Dopo un periodo di decadenza (da metà '500 all'età napoleonica), il luogo rinasce a nuova vita e scrive una pagina di storia importante per la cultura e la fede dell'Appennino: per 150 anni è sede del Seminario Diocesano per la formazione di futuri sacerdoti e "quasi università" per moltissimi laici divenuti poi protagonisti di rilievo nella società civile. Dal 1973 l'abbazia ospita il Centro Diocesano di Spiritualità e Cultura e dal 2006 il Centro Diocesano di Studi Storici. Recentemente il bosco, grazie all' "Associazione Amici del Castagneto Matildico di Marola", porta avanti un radicale recupero naturalistico e spirituale nel segno della Laudato si' di papa Francesco.
L'Abbazia e il suo castagneto, insieme, hanno così ritrovato la loro antica vocazione - già matildica - all'accoglienza, alla cultura e alla preghiera.
Dopo il castagneto superiamo i bellissimi edifici del Seminario dove, come di consueto in un luogo religioso, a tutti i passanti è chiesto di osservare un RISPETTOSO SILENZIO.
Passato il Seminario proseguiamo sulla Via Matildica del Volto Santo.
Poi, tanto per cambiare si attraversa un querceto e poco dopo si raggiunge il Metato di Frazera. Non c'è molto da vedere qui, tranne che ci sono alcuni tavoli da picnic e aree barbecue.
Proseguiamo poi ancora verso Marola. Prima di ritornare al punto di partenza facciamo una piccola deviazione su una stradina molto panoramica (almeno quando il cielo è sereno e non c'è nebbia).
Qualche dettaglio in più:
Il percorso è ideato in senso orario.
Tempo impiegato: totale = 5 ore 54 minuti di cui in movimento = 2 ore 24 minuti.
Presenza di tavoli picnic: Negli ultimi tre chilometri in vari punti.
Presenza di acqua potabile: a Marola.
Il percorso è facile dal punto di vista tecnico. Si sconsiglia di fare questo percorso nelle calde giornate estive.
Presenza di segnavia bianco-rosso:
Il percorso è quasi interamente segnalato con indicazioni sia dei percorsi Pro-Marola che del CAI.
Hai fatto il percorso e ti è piaciuto: lascia un feedback. Se hai solo guardato la descrizione e le foto e le hai trovato informative: lascia un applauso. Se hai avuto problemi: fai un commento e spiega la soluzione che hai trovato.
Ricorda che ci vuole molto meno tempo per scrivere un commento o una recensione che per creare e pubblicare un percorso! Ma solo cosi l'informazione rimane aggiornata.
Disclaimer.
I have personally performed and then downloaded the route described, along with the track and waypoints, based on my personal experience. However, it is important to note that these should be considered as general guides and not precise instructions. Trails may not always accurately represent the exact itinerary due to factors such as weak satellite reception during GPS recording, especially in areas with ravines, deep gorges, dense forests, and similar conditions. Furthermore, the situation of the hiking trails may change over time, meaning that the descriptions given no longer correspond to the current situation.
It is the sole responsibility of the individual undertaking these trails to take appropriate safety measures, which should be tailored to the specific difficulty level and be in accordance to the prevailing weather conditions. Additionally, it should be realized that one's technical and physical preparedness play a crucial role in ensuring a safe hiking experience.
I strongly recommend hiking with a companion when venturing into the mountains. Always inform a friend or family member of your itinerary and estimated time of return. Ensure that your phone has a sufficient battery charge, and carry an adequate supply of water, food, and appropriate shelter for the season and the chosen route.
Please commit to leaving the natural environment as pristine as you found it, or even better. This way, we can all continue to enjoy the beauty of these trails, leaving behind only the traces of our footsteps.
Waypoints
Fountain
2,546 ft
Acqua potabile, olo estate. Postazione picnic coperta
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