Altopiano di Asiago o dei Sette Comuni: risalita della Val d'Assa da Pedescala in Val d’Astico al Laghetto Spillek di Roana
near Pedescala, Veneto (Italia)
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Itinerary description
Risalita integrale della parte selvaggia della Val d’Assa, rimanendo sempre nell’alveo del Torrente Assa a parte il primo tratto in basso fuori Pedescala dove c’è gran portata d’acqua e c’è una comoda stradetta che porta fino al punto di inizio della parte camminabile senza dover fare il bagno.
La guida di riferimento è “Sui sentieri della Val d’Astico” di Liverio Carollo.
Come scritto nella guida, la parte media e alta oltre i tratti segnati CAI «è un percorso non segnalato, malagevole, ma fattibile perché l’Assa sale con pendenza regolare e non “salta” mai».
Il termine “malagevole” è riferito in confronto ai normali sentieri CAI, ma nella categoria “percorsi selvaggi” è divertente e un buon test per capire se possono piacere questo tipo di itinerari – ci sono varie possibilità di uscite intermedie se non si vuol andare fino in fondo.
Se non ci si organizza con doppia auto, si può rientrare alla partenza in bicicletta (quasi 😊) senza sforzo.
Oggi abbiamo fissato il termine al Laghetto Spillek di Roana solo per preferenze personali, la guida indica un’altra chiusura un po’ più corta e si possono fissare molti altri arrivi tra Roana e Canove.
La parte selvaggia in effetti finisce sotto il Ponte di Roana, poi è una facile passeggiata.
Nella descrizione ho indicato i problemi incontrati oggi per alcuni alberi abbattuti dal maltempo dei giorni immediatamente precedenti l’escursione.
A mio giudizio l’unico tratto davvero fastidioso era nella zona più frequentata e segnata CAI delle Incisioni Rupestri di Tunkelbald, e quindi c’è da aspettarsi una manutenzione in tempi brevi che ripristini questa facile parte che anticipa il finale verso il Ponte di Roana.
Occhio alla neve che rimane a fondo valle nonostante le basse quote: direi di non provare prima di fine Aprile se ci sono state grandi nevicate in stagione.
Non è opportuno partire troppo presto sia per avere un migliore soleggiamento che per … dare il tempo ai lupi di finire i loro giri: oggi abbiamo trovato i resti di un cervo ENORME appena SBRANATO … impressionante!
Descrizione della risalita integrale della Val d’Assa da Pedescala al Laghetto Spillek di Roana
Da qualsiasi punto di parcheggio scelto a Pedescala, bisogna dirigersi verso il Cimitero dove inizia la stradetta che si inoltra in Val d’Assa.
In mezz’ora o poco più si arriva alla fine della stradetta sul lato destro direzione salita – o sinistra idrografica – rispetto al Torrente Assa.
Pochi metri prima del fine stradetta si può notare alta sulla destra la Grotta Belcùgola che merita una veloce visita salendo il ripido sentierino laterale.
Dalla fine della stradetta di fondovalle c’è un brevissimo tratto di sentiero che finisce nell’alveo del Torrente Assa che a questo punto dovrebbe essere in secca salvo forti precipitazioni appena precedenti.
Qui il tracciato – che è ancora ufficialmente CAI – continua nell’alveo dove si trovano qualche segnavia e qualche ometto.
Sul lato destro direzione salita è possibile percorrere brevi tratti al di fuori dell’alveo, ma a mio giudizio non ne vale la pena visto che i pochi saltini presenti sono comunque facilmente aggirabili se non si vogliono usare le mani.
In mezz’oretta o poco più dall’ingresso nell’alveo si arriva al punto dove il tracciato CAI esce verso sinistra in direzione di Albaredo (vedi itinerario Val d’Astico: da Pedescala ad Albaredo per il Sentiero delle Cenge della Val d’Assa con rientro per il fondo della Val d'Assa), e c’è anche un’altra uscita meno evidente a destra che porta verso Dosso.
Ora inizia la parte mediamente più stretta della valle con alte pareti verticali che la delimitano, la pendenza è sempre tranquilla e si trova qualche roccetta in centro solo poco prima di arrivare al “gran pinnacolo” che anticipa la diramazione verso destra per la valle del Torrente Ghelpach.
Per rimanere sul semplice conviene stare sul ramo di sinistra dell’alveo della Val d’Assa prima di passare proprio di fronte all’uscita della Valle del Ghelpach: noi abbiamo dato un’occhiata dentro la Valle del Ghelpach e poi siamo rientrati sul percorso previsto verso sinistra con breve “ravanata boschiva” senza tornare indietro per il breve tratto necessario ad evitarla.
Dalla ripresa dell’alveo del Torrente Assa iniziano i primi pochi isolati alberi abbattuti che richiedono qualche semplice aggiramento o salto “non troppo atletico”.
Dopo circa 5 minuti abbiamo trovato il “cervo sbranato” menzionato all’inizio.
Ora si avanza a lungo sul largo e facile, incontrando anche uno slargo a fondo terra con evidenti tracce di un branco di cinghiali, tracce sia in forma di orme che … organiche – non abbiamo capito da dove siano scesi i cinghiali fino a lì, ma un passaggio di lato deve esserci perché è difficile credere che i cinghiali ci arrivino percorrendo un lungo fondovalle altrimenti tutto roccioso.
In tutto questo tratto abbiamo notato a terra vari “brandelli/ciuffi” di pellicce non identificati …
Si arriva a un breve tratto veramente stretto della valle con doppia curva sinistra-destra: di solito queste strettoie improvvise sono rognose, ma qui il fondo rimane percorribile su piccoli gradini un po’ scivolosi per stillicidio ma facili da gestire.
Poi la valle si riallarga e aumentano gli alberi abbattuti ma sempre abbastanza distanziati l’uno dall’altro per poterli evitare senza “manovre complesse”.
Di lato, verso destra direzione salita, ci sono più grotte di grandi dimensioni a mezza altezza: ne ho raggiunta una per fare una foto alla valle da posizione rialzata.
Finite le alte pareti verticali laterali si sbuca su una lunga e larga area prativa che anticipa il rientro su un tratto CAI del Sentiero Naturalistico della Val d’Assa in località S. Antӧnle o Sant’Antonio.
Da qui – in condizioni normali – si va molto facilmente fino alla località indicata da cartello come “Val d’Assa” dove si trova un’area pic-nic, e da dove si può uscire comodamente in direzione Roana o Canove.
In realtà oggi qui iniziavano gli alberi abbattuti più ravvicinati e l’andatura era rallentata: immagino che non passerà molto tempo per la sistemazione vista l’alta frequentazione di questo tratto.
Dall’area pic-nic, rimanendo sulla destra direzione salita e seguendo la segnaletica, si arriva in breve alle Incisioni Rupestri di Tunkelbald (oggi ancora rallentamenti per alberi abbattuti).
Le incisioni rupestri sono delimitate da una recinzione con porta chiusa a lucchetto e apertura a richiesta per evitare danneggiamenti da parte di visitatori non accompagnati.
Oggi, però, gli alberi schiantati presentavano una situazione con la recinzione schiacciata in più punti, e si poteva girare liberamente fin sotto le incisioni storiche: speriamo in un pronto ripristino.
Dalla fine dell’area di interesse storico si va verso una grande briglia di contenimento delle acque che sbarra il fondovalle.
Oggi sono serviti poco meno di 10 minuti, nell’unico vero “tratto di ravanamento” di giornata, per il misto abeti ancora verdi appena abbattuti, con neve che li ricopriva parzialmente e nascondeva i punti più logici dove appoggiare i piedi.
La grande briglia si supera verso sinistra iniziando da un sentierino che si alza sul pendio laterale una cinquantina di metri prima – una diramazione di questo sentierino può condurre a un’uscita anticipata verso Roana.
Noi abbiamo proseguito sul fondo valle fino alla base del “muro” della grande briglia e ci siamo ricollegati al sentierino solo per l’ultimo tratto.
Da sopra la briglia, la Val d’Assa si allarga moltissimo e diventa veramente dolce, e oggi finivano gli impedimenti da maltempo.
Si prosegue velocemente fin sotto il Ponte di Roana dove un evidente sentiero guida al superamento della strettoia, e poi ci si immette su una stradetta che accompagna alla curva che indirizza la valle verso nord.
Ora tutto facile fino alla fine nord della valle camminando sempre nei pressi del piatto impluvio sassoso in mezzo ai larghi prati verdi che lo affiancano.
Per andare al Laghetto Spillek di Roana bisogna imboccare un largo sentiero-mulattiera verso sinistra all’altezza di quella che è indicata come “Erteltal” sulle cartine Tabacco 050 e Kompass 623.
Il sentiero è largo e facile, ma non inizia proprio dal fondovalle, e oggi era segnalato solo da un piccolo ometto già dentro la breve traccia di collegamento: per nulla intuitivo, ma sapendo che bisogna uscire in corrispondenza di quella piccola valle laterale e confrontandosi con le cartine (o … con questa traccia GPS) si può individuare.
A quel punto si esegue un gran tornante di ritorno e si arriva al Laghetto Spillek di Roana senza alcun problema.
Credo che questo imbocco della “Erteltal” sia l’unico punto in cui questa traccia GPS è veramente utile, perché è uno dei pochi punti con buona ricezione del segnale senza rimbalzi ed è l’unico punto non a percorso obbligato.
Per il resto, quando si è imboccato il fondo valle all’inizio dopo la Grotta Belcùgola c’è solo da … pedalare e stare attenti ai lupi! 😊
**********
I dati di dislivello calcolati da Wikiloc sono errati: in realtà sono circa 850/900 metri di salita e una cinquantina di discesa dovuta a qualche saliscendi di aggiramento degli alberi abbattuti lungo il percorso come specificato nella descrizione, più una discesetta finale di qualche metro sopra il Laghetto Spillek di Roana.
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La guida di riferimento è “Sui sentieri della Val d’Astico” di Liverio Carollo.
Come scritto nella guida, la parte media e alta oltre i tratti segnati CAI «è un percorso non segnalato, malagevole, ma fattibile perché l’Assa sale con pendenza regolare e non “salta” mai».
Il termine “malagevole” è riferito in confronto ai normali sentieri CAI, ma nella categoria “percorsi selvaggi” è divertente e un buon test per capire se possono piacere questo tipo di itinerari – ci sono varie possibilità di uscite intermedie se non si vuol andare fino in fondo.
Se non ci si organizza con doppia auto, si può rientrare alla partenza in bicicletta (quasi 😊) senza sforzo.
Oggi abbiamo fissato il termine al Laghetto Spillek di Roana solo per preferenze personali, la guida indica un’altra chiusura un po’ più corta e si possono fissare molti altri arrivi tra Roana e Canove.
La parte selvaggia in effetti finisce sotto il Ponte di Roana, poi è una facile passeggiata.
Nella descrizione ho indicato i problemi incontrati oggi per alcuni alberi abbattuti dal maltempo dei giorni immediatamente precedenti l’escursione.
A mio giudizio l’unico tratto davvero fastidioso era nella zona più frequentata e segnata CAI delle Incisioni Rupestri di Tunkelbald, e quindi c’è da aspettarsi una manutenzione in tempi brevi che ripristini questa facile parte che anticipa il finale verso il Ponte di Roana.
Occhio alla neve che rimane a fondo valle nonostante le basse quote: direi di non provare prima di fine Aprile se ci sono state grandi nevicate in stagione.
Non è opportuno partire troppo presto sia per avere un migliore soleggiamento che per … dare il tempo ai lupi di finire i loro giri: oggi abbiamo trovato i resti di un cervo ENORME appena SBRANATO … impressionante!
Descrizione della risalita integrale della Val d’Assa da Pedescala al Laghetto Spillek di Roana
Da qualsiasi punto di parcheggio scelto a Pedescala, bisogna dirigersi verso il Cimitero dove inizia la stradetta che si inoltra in Val d’Assa.
In mezz’ora o poco più si arriva alla fine della stradetta sul lato destro direzione salita – o sinistra idrografica – rispetto al Torrente Assa.
Pochi metri prima del fine stradetta si può notare alta sulla destra la Grotta Belcùgola che merita una veloce visita salendo il ripido sentierino laterale.
Dalla fine della stradetta di fondovalle c’è un brevissimo tratto di sentiero che finisce nell’alveo del Torrente Assa che a questo punto dovrebbe essere in secca salvo forti precipitazioni appena precedenti.
Qui il tracciato – che è ancora ufficialmente CAI – continua nell’alveo dove si trovano qualche segnavia e qualche ometto.
Sul lato destro direzione salita è possibile percorrere brevi tratti al di fuori dell’alveo, ma a mio giudizio non ne vale la pena visto che i pochi saltini presenti sono comunque facilmente aggirabili se non si vogliono usare le mani.
In mezz’oretta o poco più dall’ingresso nell’alveo si arriva al punto dove il tracciato CAI esce verso sinistra in direzione di Albaredo (vedi itinerario Val d’Astico: da Pedescala ad Albaredo per il Sentiero delle Cenge della Val d’Assa con rientro per il fondo della Val d'Assa), e c’è anche un’altra uscita meno evidente a destra che porta verso Dosso.
Ora inizia la parte mediamente più stretta della valle con alte pareti verticali che la delimitano, la pendenza è sempre tranquilla e si trova qualche roccetta in centro solo poco prima di arrivare al “gran pinnacolo” che anticipa la diramazione verso destra per la valle del Torrente Ghelpach.
Per rimanere sul semplice conviene stare sul ramo di sinistra dell’alveo della Val d’Assa prima di passare proprio di fronte all’uscita della Valle del Ghelpach: noi abbiamo dato un’occhiata dentro la Valle del Ghelpach e poi siamo rientrati sul percorso previsto verso sinistra con breve “ravanata boschiva” senza tornare indietro per il breve tratto necessario ad evitarla.
Dalla ripresa dell’alveo del Torrente Assa iniziano i primi pochi isolati alberi abbattuti che richiedono qualche semplice aggiramento o salto “non troppo atletico”.
Dopo circa 5 minuti abbiamo trovato il “cervo sbranato” menzionato all’inizio.
Ora si avanza a lungo sul largo e facile, incontrando anche uno slargo a fondo terra con evidenti tracce di un branco di cinghiali, tracce sia in forma di orme che … organiche – non abbiamo capito da dove siano scesi i cinghiali fino a lì, ma un passaggio di lato deve esserci perché è difficile credere che i cinghiali ci arrivino percorrendo un lungo fondovalle altrimenti tutto roccioso.
In tutto questo tratto abbiamo notato a terra vari “brandelli/ciuffi” di pellicce non identificati …
Si arriva a un breve tratto veramente stretto della valle con doppia curva sinistra-destra: di solito queste strettoie improvvise sono rognose, ma qui il fondo rimane percorribile su piccoli gradini un po’ scivolosi per stillicidio ma facili da gestire.
Poi la valle si riallarga e aumentano gli alberi abbattuti ma sempre abbastanza distanziati l’uno dall’altro per poterli evitare senza “manovre complesse”.
Di lato, verso destra direzione salita, ci sono più grotte di grandi dimensioni a mezza altezza: ne ho raggiunta una per fare una foto alla valle da posizione rialzata.
Finite le alte pareti verticali laterali si sbuca su una lunga e larga area prativa che anticipa il rientro su un tratto CAI del Sentiero Naturalistico della Val d’Assa in località S. Antӧnle o Sant’Antonio.
Da qui – in condizioni normali – si va molto facilmente fino alla località indicata da cartello come “Val d’Assa” dove si trova un’area pic-nic, e da dove si può uscire comodamente in direzione Roana o Canove.
In realtà oggi qui iniziavano gli alberi abbattuti più ravvicinati e l’andatura era rallentata: immagino che non passerà molto tempo per la sistemazione vista l’alta frequentazione di questo tratto.
Dall’area pic-nic, rimanendo sulla destra direzione salita e seguendo la segnaletica, si arriva in breve alle Incisioni Rupestri di Tunkelbald (oggi ancora rallentamenti per alberi abbattuti).
Le incisioni rupestri sono delimitate da una recinzione con porta chiusa a lucchetto e apertura a richiesta per evitare danneggiamenti da parte di visitatori non accompagnati.
Oggi, però, gli alberi schiantati presentavano una situazione con la recinzione schiacciata in più punti, e si poteva girare liberamente fin sotto le incisioni storiche: speriamo in un pronto ripristino.
Dalla fine dell’area di interesse storico si va verso una grande briglia di contenimento delle acque che sbarra il fondovalle.
Oggi sono serviti poco meno di 10 minuti, nell’unico vero “tratto di ravanamento” di giornata, per il misto abeti ancora verdi appena abbattuti, con neve che li ricopriva parzialmente e nascondeva i punti più logici dove appoggiare i piedi.
La grande briglia si supera verso sinistra iniziando da un sentierino che si alza sul pendio laterale una cinquantina di metri prima – una diramazione di questo sentierino può condurre a un’uscita anticipata verso Roana.
Noi abbiamo proseguito sul fondo valle fino alla base del “muro” della grande briglia e ci siamo ricollegati al sentierino solo per l’ultimo tratto.
Da sopra la briglia, la Val d’Assa si allarga moltissimo e diventa veramente dolce, e oggi finivano gli impedimenti da maltempo.
Si prosegue velocemente fin sotto il Ponte di Roana dove un evidente sentiero guida al superamento della strettoia, e poi ci si immette su una stradetta che accompagna alla curva che indirizza la valle verso nord.
Ora tutto facile fino alla fine nord della valle camminando sempre nei pressi del piatto impluvio sassoso in mezzo ai larghi prati verdi che lo affiancano.
Per andare al Laghetto Spillek di Roana bisogna imboccare un largo sentiero-mulattiera verso sinistra all’altezza di quella che è indicata come “Erteltal” sulle cartine Tabacco 050 e Kompass 623.
Il sentiero è largo e facile, ma non inizia proprio dal fondovalle, e oggi era segnalato solo da un piccolo ometto già dentro la breve traccia di collegamento: per nulla intuitivo, ma sapendo che bisogna uscire in corrispondenza di quella piccola valle laterale e confrontandosi con le cartine (o … con questa traccia GPS) si può individuare.
A quel punto si esegue un gran tornante di ritorno e si arriva al Laghetto Spillek di Roana senza alcun problema.
Credo che questo imbocco della “Erteltal” sia l’unico punto in cui questa traccia GPS è veramente utile, perché è uno dei pochi punti con buona ricezione del segnale senza rimbalzi ed è l’unico punto non a percorso obbligato.
Per il resto, quando si è imboccato il fondo valle all’inizio dopo la Grotta Belcùgola c’è solo da … pedalare e stare attenti ai lupi! 😊
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I dati di dislivello calcolati da Wikiloc sono errati: in realtà sono circa 850/900 metri di salita e una cinquantina di discesa dovuta a qualche saliscendi di aggiramento degli alberi abbattuti lungo il percorso come specificato nella descrizione, più una discesetta finale di qualche metro sopra il Laghetto Spillek di Roana.
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Waypoints
Waypoint
1,077 ft
01 - Parcheggio partenza in Piazza Garibaldi a Pedescala di Valdastico
Waypoint
1,822 ft
07 - Fine parte bassa segnata CAI nell'alveo del Torrente Assa al bivio di uscita verso Albaredo
Waypoint
2,760 ft
21 - Inizio sentierino di aggiramento della briglia di contenimento della acque prima del Ponte di Roana
Waypoint
3,174 ft
29 - Uscita poco visibile dall'alta Val d'Assa per buon sentiero-mulattiera all'altezza della Erteltal
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