Altare dello Stincone - Cima dell'Altare - Cima di Colle di Acquaviva
near Taranta Peligna, Abruzzo (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Escursione molto impegnativa in uno degli angoli meno battuti e remoti della Majella.
Partenza alle 6:40 dal piazzale antistante la strada che conduce alla cestovia della Grotta del Cavallone. Purtroppo in questo periodo è chiusa per manutenzione e consiglio a chi volesse fare questa escursione o a chi volesse visitare la grotta di informarsi sulla sua riapertura. Detto questo, per arrivare all'attacco del' H4 che passa dalla Grotta del Cavallone e che conduce per il Vallone della Taranta sino alla cima dello Stincone occorre fare una lunga e scomoda carrareccia, 3km con un dislivello di 700m, molto faticosa!
Alle 8:15 ho raggiunto la fine della cestovia e immediatamente sulla sinistra ho preso l'H4 che continua a salire all'interno del Vallone della Taranta. Tutto ben segnato, si alterna tra macchia e ghiaioni scoperti, il panorama regala un paesaggio imponente, un canyon con pareti altissime che schiacciano a terra le speranze che la salita sia finita.
Si arriva finalmente in un tratto in piano che anticipa la ripida impettata su ghiaia per raggiungere il Fontanile della Taranta, realizzato nel 1898 per imbrigliare le acque che saranno poi spedite a valle. Sono le ore 9:20. Sulla destra del fontanile prosegue l'H4 che si arrampica facilmente sulla parete, vi sono anche due corde per facilitare il passaggio. Salito in cima si apre davanti un altro canyon gigantesco, il tutto sempre condito da grotte piccole e grandi incastonate sulle sue pareti, uno spettacolo! Il sentiero è ora in falso piano e si procede spediti sino al bastione dello Stincone. Aggirato sul fianco sinistro risalgo di nuovo attraverso un bello strappo sino alla pietra che segnala il sentiero H6, sulla sua destra salgo fuori sentiero sino alla cima dell'Altare dello Stincone 2473mt, ore 11:00. Il paesaggio è fantastico, sembra di essere in un canyon nordamericano, dietro di me il paesaggio lunare della dorsale del Macellaro, il Monte Amaro e le grandi colline che mi separano dalla seconda vetta. Sferzato da un forte vento in una giornata tersa e fantastica indosso il guscio e mi dirigo a N/E seguendo la traccia di Martinez, scavalcato un grande colle mi ritrovo su un pianoro che precede il canyon del Vallone di Macchialunga, altro lato remoto e impervio della Majella, suggestive le sue pareti a picco, l'immenso ghiaione che conduce a fitte macchie di pini mughi e infine al lago di Fara S. Martino, poi il mare!
Camminando su un tracciolino di cresta, si tratta dell'H5, senza grande dislivello mi dirigo verso la Cima dell'Altare, in un canale ho la fortuna di incontrare un tranquillo branco di camosci, 15/20, belli e rilassati al sole. Alle 12:20 sono in cima all'Altare 2542mt. Paesaggio marziano più che lunare, sono circondato dal complesso del Monte S.Angelo, dal Monte d'Acquaviva, dietro di me la Valle Cannella che porta al Monte Amaro. Riprendo il sentiero H5 percorrendo gran parte della cresta che si affaccia sul Vallone di Macchialunga, il sentiero lo smarrisco e lo riprendo cercando di godermi il paesaggio spoglio e desertico, scendo in coincidenza di un canalone che penso si tratti della Valle dei Fontanili, superato un arido fontanile mi butto sulla destra in direzione dell'ultima vetta di giornata, la Cima di Colle di Acquaviva 2200mt che raggiungo alle 13:40. Ora, dopo una breve pausa non mi resta che scendere ad occhio verso il sentiero H3 che rintraccerò seguendo un canalone ghiaioso. E infatti già in lontananza vedo la terra scavata dal passaggio di animali e uomini e si tratta propio dell'H3. Ora il percorso si fa più comodo e in un batter d'occhio sono all'incrocio con l'H4 contraddistinto da un cartello. Mi devo buttare sulla destra in direzione della Grotta del Cavallone. Ci tengo a sottolineare che questo è il punto più rischioso dell'escursione. L'H4 segue un tracciolino strettissimo e ghiaioso che passa su una profonda scarpata, è suggestivo quanto delicato, dopo più di 15km la fatica si fa sentire e scivolare è non è impossibile. Secondo me la cosa più importante è dotarsi di un caschetto, infatti sovente si passa sotto pareti a strapiombo alte decine di metri e la caduta di sassi è frequente! Il paesaggio offre un privilegiato punto di vista sul Vallone della Taranta, è semplicemente fantastico! Arrivato alla Grotta, ore 15, osservo come i lavori di risistemazione siano molto lontani dal completamento. Dalla cestovia a un centinaio di metri dalla Grotta devo rifarmi 3km penosissimi di carrareccia, tornanti su tornanti, scivoloni, imprecazioni...alle 16:10 però sono di nuovo alla macchina, stanco ma soddisfatto.
Partenza alle 6:40 dal piazzale antistante la strada che conduce alla cestovia della Grotta del Cavallone. Purtroppo in questo periodo è chiusa per manutenzione e consiglio a chi volesse fare questa escursione o a chi volesse visitare la grotta di informarsi sulla sua riapertura. Detto questo, per arrivare all'attacco del' H4 che passa dalla Grotta del Cavallone e che conduce per il Vallone della Taranta sino alla cima dello Stincone occorre fare una lunga e scomoda carrareccia, 3km con un dislivello di 700m, molto faticosa!
Alle 8:15 ho raggiunto la fine della cestovia e immediatamente sulla sinistra ho preso l'H4 che continua a salire all'interno del Vallone della Taranta. Tutto ben segnato, si alterna tra macchia e ghiaioni scoperti, il panorama regala un paesaggio imponente, un canyon con pareti altissime che schiacciano a terra le speranze che la salita sia finita.
Si arriva finalmente in un tratto in piano che anticipa la ripida impettata su ghiaia per raggiungere il Fontanile della Taranta, realizzato nel 1898 per imbrigliare le acque che saranno poi spedite a valle. Sono le ore 9:20. Sulla destra del fontanile prosegue l'H4 che si arrampica facilmente sulla parete, vi sono anche due corde per facilitare il passaggio. Salito in cima si apre davanti un altro canyon gigantesco, il tutto sempre condito da grotte piccole e grandi incastonate sulle sue pareti, uno spettacolo! Il sentiero è ora in falso piano e si procede spediti sino al bastione dello Stincone. Aggirato sul fianco sinistro risalgo di nuovo attraverso un bello strappo sino alla pietra che segnala il sentiero H6, sulla sua destra salgo fuori sentiero sino alla cima dell'Altare dello Stincone 2473mt, ore 11:00. Il paesaggio è fantastico, sembra di essere in un canyon nordamericano, dietro di me il paesaggio lunare della dorsale del Macellaro, il Monte Amaro e le grandi colline che mi separano dalla seconda vetta. Sferzato da un forte vento in una giornata tersa e fantastica indosso il guscio e mi dirigo a N/E seguendo la traccia di Martinez, scavalcato un grande colle mi ritrovo su un pianoro che precede il canyon del Vallone di Macchialunga, altro lato remoto e impervio della Majella, suggestive le sue pareti a picco, l'immenso ghiaione che conduce a fitte macchie di pini mughi e infine al lago di Fara S. Martino, poi il mare!
Camminando su un tracciolino di cresta, si tratta dell'H5, senza grande dislivello mi dirigo verso la Cima dell'Altare, in un canale ho la fortuna di incontrare un tranquillo branco di camosci, 15/20, belli e rilassati al sole. Alle 12:20 sono in cima all'Altare 2542mt. Paesaggio marziano più che lunare, sono circondato dal complesso del Monte S.Angelo, dal Monte d'Acquaviva, dietro di me la Valle Cannella che porta al Monte Amaro. Riprendo il sentiero H5 percorrendo gran parte della cresta che si affaccia sul Vallone di Macchialunga, il sentiero lo smarrisco e lo riprendo cercando di godermi il paesaggio spoglio e desertico, scendo in coincidenza di un canalone che penso si tratti della Valle dei Fontanili, superato un arido fontanile mi butto sulla destra in direzione dell'ultima vetta di giornata, la Cima di Colle di Acquaviva 2200mt che raggiungo alle 13:40. Ora, dopo una breve pausa non mi resta che scendere ad occhio verso il sentiero H3 che rintraccerò seguendo un canalone ghiaioso. E infatti già in lontananza vedo la terra scavata dal passaggio di animali e uomini e si tratta propio dell'H3. Ora il percorso si fa più comodo e in un batter d'occhio sono all'incrocio con l'H4 contraddistinto da un cartello. Mi devo buttare sulla destra in direzione della Grotta del Cavallone. Ci tengo a sottolineare che questo è il punto più rischioso dell'escursione. L'H4 segue un tracciolino strettissimo e ghiaioso che passa su una profonda scarpata, è suggestivo quanto delicato, dopo più di 15km la fatica si fa sentire e scivolare è non è impossibile. Secondo me la cosa più importante è dotarsi di un caschetto, infatti sovente si passa sotto pareti a strapiombo alte decine di metri e la caduta di sassi è frequente! Il paesaggio offre un privilegiato punto di vista sul Vallone della Taranta, è semplicemente fantastico! Arrivato alla Grotta, ore 15, osservo come i lavori di risistemazione siano molto lontani dal completamento. Dalla cestovia a un centinaio di metri dalla Grotta devo rifarmi 3km penosissimi di carrareccia, tornanti su tornanti, scivoloni, imprecazioni...alle 16:10 però sono di nuovo alla macchina, stanco ma soddisfatto.
Waypoints
Car park
2,375 ft
Inizio
Ore 6:40. La sbarra chiude la strada per la cestovia della Grotta del Cavallone. Riapertura non specificata, consultare il sito.
Fountain
7,746 ft
Fontanile arido.
Dovrebbe esser lìinizio della Valle dei Fontanili, tenersi alla destra del fontanile e salire a mezzacosta e seguire il tracciolino che conduce alla cima del Colle di Acquaviva.
Intersection
5,434 ft
H3-H4
Indossare un caschetto prima di affrontare la discesa, pericolo caduta massi.
Comments (2)
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M ho seguito la tua ottima traccia , fortunatamente sono salito in cestovia :)
Grazie per il commento Francesco.