Activity

Altar Knotto

Download

Trail photos

Photo ofAltar Knotto Photo ofAltar Knotto Photo ofAltar Knotto

Author

Trail stats

Distance
6.31 mi
Elevation gain
1,955 ft
Technical difficulty
Easy
Elevation loss
1,955 ft
Max elevation
4,662 ft
TrailRank 
55
Min elevation
2,934 ft
Trail type
Loop
Time
5 hours 5 minutes
Coordinates
956
Uploaded
January 15, 2022
Recorded
January 2022

near Rotzo, Veneto (Italia)

Viewed 947 times, downloaded 28 times

Trail photos

Photo ofAltar Knotto Photo ofAltar Knotto Photo ofAltar Knotto

Itinerary description

Giro ad anello con partenza da Rotzo.
In discesa si attraversa il paese sino a raggiungere quasi la chiesetta di Santa Margherita, circa 100 metri prima si imbocca una strada sulla destra e la si segue; io ad un certo punto ho scelto di seguire un sentiero sulla sinistra e dopo mi sono addentrato nel bosco per vedere animali liberi. Dopo mi sono ricongiunto al sentiero principale e ho raggiunto prima l'Alta Burg, poi il famoso altare cimbro Altar Knotto e infine il riparo naturale Alta Kugela.
Dopo mi sono ricongiunto con la strada asfaltata e in discesa sono sceso, prima alla fonte Romita e dopo a Rotzo.

Waypoints

PictographTunnel Altitude 4,492 ft
Photo ofAlta Kugela Photo ofAlta Kugela Photo ofAlta Kugela

Alta Kugela

Uno dei 'tanti' luoghi magici dell'altopiano. Un riparo per uomini preistorici e per soldati della prima guerra mondiale. Alta Kugela o Kuvola (1380 m), che in cimbro significa “antico riparo”

PictographPanorama Altitude 4,432 ft

Altar Knotto

È questo uno dei luoghi più suggestivi dell'Altopiano. La conformazione dell'enorme masso a forma di altare e la sua posizione a precipizio sulla Val d'Astico hanno fatto supporre che in questo luogo gli antichi abitatori dell'Altopiano venissero a pregare le loro divinità ma, ad oggi, non sono mai state trovate testimonianze o fonti materiali che attestino una tale ipotesi. E' soprannominato "el scagno del diavolo". Davanti a noi si apre uno splendido panorama. Verso Sud è possibile ammirare la parte più occidentale della conca dell'Altopiano con le contrade di Treschè Conca. Ad Ovest possiamo vedere Tonezza e alle sue spalle le cime del Pasubio e del Carega. Ancora più in là, l’altopiano di Lavarone, il Becco di Filadonna e, sullo sfondo, le dolomiti di Brenta.Altar

PictographSummit Altitude 4,270 ft
Photo ofAlta Burg Photo ofAlta Burg Photo ofAlta Burg

Alta Burg

L’Altaburg, il cui nome significa antico villaggio, è un luogo denso di leggende situato a poche centinaia di metri dall’Altarknotto. Posto sulla sommità di un promontorio a 1300 m di altitudine e sormontato da una croce, rappresenta la meta finale del “sentiero della fede” ed è un luogo molto caro agli abitanti di Rotzo, che proprio qui hanno voluto erigere un simbolo della loro unità e devozione già nel 1900. Secondo l'abate Dal Pozzo, in questo luogo si svolgevano riti pagani e le croci e le processioni cristiane, che si succedettero nel tempo, furono un modo per riconsacrare a Dio questa località.

PictographFountain Altitude 3,243 ft
Photo ofFonte Romita Photo ofFonte Romita Photo ofFonte Romita

Fonte Romita

ROMITA E' una storia singolare che, in parte, mi è stata raccontata da una simpatica signora di Rotzo, novantunenne Stefani Maria ved. Cunico, su suggerimento del figlio Lauro con lei convivente. Altre notizie in merito mi sono state fornite da una mia cognata Dal Pozzo Caterina Rafel, ottantanovenne, che abita nella mia frazione di Castelletto di Rotzo. In difetto, però, dei dati anagrafici, sono salito in Comune e qui, dopo attenta ricerca, ho trovato la pagina riguardante la signorina Maria Romita, che recita: " Toniazzo Maria fu Pietro e fu Costa Maria, nata a Rotzo il 07.06.1847 e morta a Stradella (PV) il 06.03.1928- Filatrice di canapa - unica in famiglia". Il cognome della suddetta non è di Rotzo, al contrario della madre, per cui si presume che il padre sia qui emigrato da qualche paese del Friuli o giù di lì e che poi si sia sposato a Rotzo, stabilendo qui la sua residenza. Del resto, fatti del genere ne sono avvenuti anche dopo le due guerre mondiali. Fin qui, niente di anormale. Ciò che stuzzica la curiosità e rende la cosa interessante, per non dire affascinante, è il fatto che, diversi anni prima del 1° conflitto mondiale, troviamo la signorina Toniazzo Maria tutta sola in un baito di sua proprietà vicino ad una sorgente di acqua limpidissima che sgorga dalla montagna a più di 100 metri sopra la contrada Valle, dove era nata e dove prima abitava con i genitori. Le cause possono essere state diverse. Forse un motivo valido può essere stato il possesso lassù di un baito in buon stato con attorno alcuni piccoli appezzamenti di terreno coltivabile e soprattutto la vicinanza dell'acqua sorgente. La sorgente era ed è protetta da un manufatto in pietra, tuttora ben conservato, alto 2 metri, largo e profondo 3 metri, incassato un po' nel monte, con tetto spiovente in lastre di pietra. Sul davanti, una finestra da cui esce l'acqua che riempie 2 vaschette: una interna ed una esterna e poi corre lungo la valle detta del Pach. Sappiamo infatti che prima del 1914, anno durante il quale fu ultimata la costruzione dell'acquedotto comunale, la gente attingeva l'acqua da bere e per cucinare dai pozzi scavati nei luoghi dove l'uomo, con la sua esperienza ed il suo intuito, aveva avvertito la presenza della preziosa bevanda. Ed ora cerchiamo di appagare la nostra curiosità salendo l'aspra mulattiera ed entrando, con la fantasia, nel baito della Maria Romita per vedere come era e come viveva. In questo ci assiste la testimonianza delle due signore che abbiamo all'inizio citato, le quali, quando in età scolare, di Domenica, andavano alla dottrina cristiana, non vedevano l'ora che finisse la lezione per correre alla fontana della Romita per dissetarsi a quell'acqua fresca e pura che sgorgava dalla montagna. Le bambine. Dicevo, che salivano lassù per dissetarsi, entravano poi nel baito dove viveva la signora Romita (abbreviato di eremita), scambiando qualche frase con la stessa, osservando poi, con curiosità tutta femminile, l'ambiente e tutto ciò che conteneva. Era una donna piuttosto anziana, alta, snella, occhi neri tristi e penetranti, vestita come le nostre nonne, sempre di nero, con gonne lunghe. Però era gentile con le bambine che volevano vedere tutto nel baito. In un angolo della cucina, il camino con gli attrezzi necessari per cucinare, di fianco, il secchiaio in pietra con l'occorrente per appendere i secchio di rame smaltato per l'acqua, che, nella bella stagione, faceva entrare sotto il secchiaio in una vaschetta di pietra rossa con un sistema di spole da lei inventato. In un angolo, di fronte all'ingresso, dietro un divisorio in legno, belava una capretta che le dava il latte con cui si faceva degli ottimi formaggini. La parete di fronte al camino era occupata da un telaio a mano di cui si serviva per confezionare tela di canapa che poi vendeva. Filava, riparava ombrelli ed oggetti di cucina per la gente del paese. Era, come si dice, un'autentica factotum. Ogni tanto, scendeva in paese per consegnare gli oggetti riparati o per andare ad Arsiero, a piedi, per acquistare l'occorrente per la filatura. Tutto ciò non le impediva di coltivare i piccoli appezzamenti di terra davanti e dietro l'abitazione, che le davano i prodotti di cui abitualmente si ciba la gente di montagna. Ma un giorno di Maggio 1916, anche lei dovette partire profuga, come gli altri abitanti del paese e si rifugiò a Stradella, provincia di Pavia, dove morì nel 1928 all'età di 81 anni. Tratto dal libro VOCI DALL'ALTOPIANO di Giovanni Dal Pozzo

PictographIntersection Altitude 3,740 ft
Photo ofCurva del Tellale Photo ofCurva del Tellale Photo ofCurva del Tellale

Curva del Tellale

Comments  (2)

  • Photo of Franca Asghar
    Franca Asghar Jul 2, 2022

    Dopo punta altaburg seguite le frecce del sentiero, non questo percorso perché vi ritrovate in mezzo ad un bosco con molte piante abbattute e non c'è sentiero segnato ma si va a caso, da evitare!!!!

  • Photo of Franca Asghar
    Franca Asghar Jul 2, 2022

    Scusate ho dimenticato di dirvi che io l'ho percorso al contrario di questo cioè in senso antiorario, è per farvi capire qual'e' il tratto che dovete evitare!

You can or this trail