Alta Via dei Monti Lepini (2 giorni) - Secondo giorno

Dopo la tranquilla nottata trascorsa sul Monte La Croce, disturbata solamente da qualche cavallo che si è avvicinato alla tenda, ma è stato tradito dal rumore delle pietre che smuoveva, riparto alle 5:30, destinazione Morolo.
Percorro la cresta fino al Monte Erdigheta, che non sarebbe incluso nell'Alta Via, ma è talmente vicino al percorso che non si può non includerlo.
Scendo la valle sottostante e dove il sentiero curva a sx, come riportato nella guida, mi avvio fuori sentiero sulla cresta che và verso il Perrone del Corvo.
Questo è, secondo me, il tratto più complicato dell'intero percorso.
Seguo la cresta più o meno sul filo per vaghe tracce di bestiame, aggirando speroni rocciosi; ad un certo punto la cresta finisce su una liscia inclinata placconata rocciosa, bisogna tornare poco indietro e scendere, per aggirarla, sul versante di Pian della Faggeta.
La guida diceva di aggirare sulla sx questo punto, ma non è facile interpretare la descrizione di Milani di questo tratto dell'itinerario; comunque, ad onor del vero, la descrizione dell'intero percorso fatta dall'autore è schematica ed essenziale ma molto efficace.
Proseguo sulla cresta ed inizia un tratto con vegetazione pari ad una foresta amazzonica; qui iniziano a vedersi i segni rossi, un po' sbiaditi, descritti nella guida.
Bisogna prestare massima attenzione ai segni, che indicano l'unico sentiero possibile e via d'uscita; ahi quanto a dir qual era è cosa dura esta selva selvaggia e aspra e forte..
Il sentiero sale e scende continuamente a dx e sx della cresta, dove sul filo, ed ogni volta che perdo i segni mi ritrovo in punto morto, impenetrabile.
Il tratto non è lungo, ma lo sembra, a causa delle difficoltà descritte.
Non appena non vedo più alcun segno ed il bosco comincia a diradarsi, come per magia mi trovo sul sentiero, una comodissima mulattiera, che qualche anima pia ha anche ben segnato con vernice rossa; riesco così ad arrivare sulla SR609, proprio nel punto esatto descritto nella guida.
Con un breve tratto su asfalto raggiungo il sentiero che porta prima alla Fonte del Carpino dove, in sosta, incontro tre runner che facevano la TransLepini con partenza e rientro a Norma (60 Km in un giorno.. partiti alle 4:00 prevedevano l'arrivo alle 19:00), e poi in vetta al Malaina.
Dal Malaina scendo per cresta e raggiungo il bivio del sentiero (solitamente percorso da chi sale al Malaina o al Maraoni partendo da Gorga) che mi porta sullo Sprone Maraoni.
In vetta la soddisfazione è tanta; mi avvio così verso Morolo e da lì con circa 4 Km su asfalto, per nulla trafficato, raggiungo la stazione FS, dove ho lasciato l'auto.
Un giro bellissimo, superconsigliato.