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Alta via dei Colli Euganei 4º tappa Faedo - Este

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Trail stats

Distance
12.27 mi
Elevation gain
1,759 ft
Technical difficulty
Moderate
Elevation loss
2,156 ft
Max elevation
977 ft
TrailRank 
75 5
Min elevation
82 ft
Trail type
One Way
Moving time
4 hours 22 minutes
Time
7 hours 41 minutes
Coordinates
3303
Uploaded
May 2, 2022
Recorded
May 2022
  • Rating

  •   5 1 review
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near Faedo, Veneto (Italia)

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Itinerary description

Partenza per quest'ultima tappa dell'alta via dei Colli Euganei da Faedo.

Faedo di Cinto Euganeo è un piccolo paesino di soli 300 abitanti sito al centro dei Colli Euganei, nella splendida vallata a Sud del monte Venda.
In occasione della festività di San Pietro buona parte dei suoi abitanti si prodiga per dare buona accoglienza a quanti saranno ospiti.
In antichità Faedo si chiamava "Pedevenda"; il nome "Faedo" deriva da faggio, albero un tempo molto diffuso in zona. Che Faedo sia stato abitato fin dalla preistoria lo dimostrano oggetti di selce e di corno di cervo rinvenuti in loco.
Il primo intervento documentato dell'autorità romana in zona risale al 141 a.C., quando, a causa di una disputa territoriale insorta tra Este e Padova, il procuratore Lucio Cecilio Metello per mandato del senato romano pose cippi confinari, uno rinvenuto sul lato meridionale del monte Venda.
Durante le invasioni barbariche, nella discesa verso Roma, uno di questi eserciti, accampatosi nella zona di Battaglia Terme per approvvigionarsi di viveri e altro, faceva razzie sui colli, uccidendo e distruggendo quanto incontrava. In Cronistoria si legge: "I valligiani di Faedo riunitisi li affrontarono in località Sereo e dopo averli uccisi li tagliarono a pezzi". Forse all'epoca, per personaggi tanto terribili, la semplice uccisione sembrava non essere di sicuro effetto.
Anche se piccolo Faedo ha la sua compagnia teatrale, "Noaltri", e il gruppo di volontariato "Amissi del filò" per far compagnia a infermi, anziani o persone sole e forse presto un centro di lettura.
Si partecipa attivamente alla Protezione civile, Pro Loco, Gruppo Caritas e Comitato Sagra, che nel 2003 ha organizzato una mostra di attrezzature agricole ed enologiche dei secoli scorsi che ha avuto un insperato successo. La mostra era dedicata ad Angelo Candeo, insigne agronomo e geniale inventore nato a Faedo nel 1843, vissuto e morto a Mestrino (PD). Mestrino gli sta ora dedicando il I° Concorso degli inventori (per informazioni: biblioteca@comune.mestrino.pd.it).
La festa di San Pietro si svolge negli spazi adiacenti alla chiesa, che, costruita tra il 1815 e il 1818, è la quinta della serie. Sulla prima, vecchia e cadente, nel 1497 venne costruita la seconda, la quale bruciò nel 1556 e nel 1563 ne venne edificata una terza insieme all'attuale campanile. Nel 1775 un terremoto la fece cadere; subito se ne costruì una quarta, che nel 1812 fu distrutta da una frana.
Le spese per le ricostruzioni e i restauri venivano immediatamente coperte con la generosità della popolazione, anche se povera. La chiesa era infatti un punto di riferimento non solo spirituale. Alcuni paesi, come Fontanafredda, Arquà Petrarca e Galzignano, vedendo la sfortuna di questi vicini e il loro attaccamento alla chiesa, contribuirono alla sua ricostruzione.
La sagra paesana in onore del patrono San Pietro era da tempi immemorabili un punto di incontro spontaneo per numerose persone dei paesi limitrofi. Oggi è organizzata all'insegna dell'amicizia sempre gli ultimi due week-end di giugno.

Lasciamo Faedo in direzione Sud/Ovest sulla SP99, e percorsi circa un chilometro e trecento metri imbocchiamo una strada sterrata sulla nostra sinistra. Da qui la strada comincia in leggera salita a dirigersi verso Sud, aggirando il Monte Rusta.

Il Monte Rusta (396 m), situato nel comune di Cinto Euganeo (Padova), è una delle maggiori elevazioni sud orientali dei Colli Euganei. La sua origine vulcanica viene messa in evidenza dalla sua forma perfettamente conica. Circondato da stupendi vigneti, è uno dei pochi colli rimasto quasi allo stato selvaggio, infatti è solcato solamente da una strada forestale e da pochi sentieri.

Percorsi circa due chilometri e ottocento metri raggiungiamo una strada asfaltata, Via Monte Fasolo, che imboccheremo alla nostra sinistra. Dopo appena quattrocento metri lasceremo la comoda strada, per salire un sentiero alla nostra destra. Questa deviazione che più avanti ci riporterà sulla strada che abbiamo appena lasciato, serve a raggiungere sul Monte Gemola Villa Beatrice.

Villa Beatrice, porta il nome di una Santa, la Beata Beatrice, qui vissuta tra il 1221 e il 1226. Sul posto dell'attuale villa sorgeva allora un piccolo cenobio, in precedenza abitato da eremiti. Beatrice discendeva dall'illustre casata degli Estensi, i quali, prima di trasferirsi a Ferrara, avevano signoria su Este e su parte del territorio padovano. Beatrice prese i voti inizialmente nel piccolo monastero di Santa Margherita di Salarola, tra Monte Cero e Monte Castello: dopo circa un anno e mezzo nel 1221, si trasferi' sul Gemola riadattando i resti di un primitivo convento abbandonato. Qui visse insieme alle sue compagne con grande fervore religioso, fino a che la tisi non la porto' alla morte nel 1226. La fama della sua santita' si sparse rapidamente nella regione e il monastero fu oggetto, per tutto il Duecento, di generose offerte e lasciti. Nel 1576 le religiose del monastero del Gemola vennero trasferite a Padova e le spoglie di Beatrice traslate nella Chiesa di Santa Sofia. Dopo un periodo di abbandono il convento nel 1657 risulta di proprieta' di un mercante veneziano. A tale epoca risale la trasformazione del monastero in villa, sistemazione in seguito non piu' modificata, tranne per l'antica area cimiteriale, in gran parte sconvolta all'inizio del secolo attuale a seguito della costruzione della barchessa. Il restauro del monumento promosso da Enti Pubblici negli anni Settanta e Ottanta e' stato preceduto da accurate ricerche che consentono oggi di intravedere, all'interno della villa, tracce dell'antico monastero. Attualmente alcuni locali al piano terra della villa sono stati destinati alla sezione naturalistica del museo provinciale. In questa sede vengono delineati gli aspetti vegetazionali e faunistici del territorio dei Colli e della circostante pianura.

Lasciamo la cancellata di Villa Beatrice per raggiungere la strada bianca che ne determina l'accesso principale. Scendendo verso Nord e riprendiamo Via Monte Fasolo proprio davanti a noi, e tra coltivazioni e vigneti riprendiamo la salita che in circa un chilometro e ottocento metri ci conduce alla Cappella di San Gaetano.

Percorrere il sentiero numero 12 del Monte Fasolo per conoscere la geologia di un “Laccolite” fra i più interessanti dei Colli Euganei, in cui la spinta della lava non è riuscita a sfondare gli strati di roccia sedimentaria soprastante ma li ha solo sollevati. Lungo il percorso vedremo un camino vulcanico con breccia basaltica, un bel bosco misto con i faggi più vetusti e gli unici esemplari di cerro dei Colli Euganei, una Fattoria le cui cantine sono scavate sotto la cima del monte, nel luogo in cui la tradizione identifica la dimora di alcuni eremiti e dove venne eretta nel 1669 la Cappella di S. Gaetano.

Abbiamo raggiunto il punto più alto del Monte Fasolo e della tappa di oggi, 298m di altitudine, e davanti a noi si apre un bellissimo panorama a centottanta gradi.
Dopo una breve sosta di contemplazione e qualche foto riprendiamo il cammino in discesa sempre sulla strada bianca che ci ha condotto fin qua, Via Monte Fasolo.

Sul percorso troveremo due incroci nei quali terremo sempre la destra, ed il secondo è una vecchia conoscenza. Ci sembra di avere un dejavù, questo posto lo conosciamo! in realtà è proprio cosi, siamo sul Pianoro del Mottolone a 238m. Eravamo passati di qui un paio di giorni fa salendo da Arquà Petrarca. Ora però svoltiamo a destra e dirigiamo verso Ovest su di una strada bianca che è un po' l'emblema dei Colli Euganei. Circondata da campagna e cespugli di Ginestra in discesa, questa strada bianca inconfondibile per le due staccionate ai lati, propone uno dei più bei panorami sul Monte Venda.

Scendendo avremo percorso quasi un anello dal punto dell'inizio della salita al Monte Fasolo che non si chiude per poco. Raggiungiamo con una ripida stradina asfaltata in discesa, l'abitato di Muro, e proprio su Via Muro ci dirigiamo decisamente verso Sud. Arriviamo cosi in circa un chilometro e quattrocento metri a Valle San Giorgio.

Sul muro laterale della chiesa di Valle San Giorgio sono infissi nove frammenti di iscrizioni lapidee di VIII-IX sec., sette dei quali ricomponibili a formare il testo CVMCVRRITE AD AVLA AVGVS[TA MA]RTIRVM FELICI ET FORTVNATI, SEO EREDES DEI S[EO COHEREDES CHRISTI … PA]CEM MAR[TIRVM … SIT DO] MINVS BENEDICTVS e altri due relativi invece a un altro testo meno perspicuo […]ORE SANCTE S[…].
Gran parte di tali frammenti (di un decimo resta solo memoria scritta), pur dispersi in vari luoghi, sono sempre rimasti a Valle, mentre altri due nel XIX sec. erano stati ceduti al Museo Atestino e solo verso il 1922 la serie venne ricomposta e murata dove ora si trova. Il testo principale riprende al centro un passo della lettera di san Paolo ai Romani (8, 17: “coloro che sono guidati dallo Spirito sono figli di Dio … e se siamo figli siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo”) e nell’insieme accenna a una chiesa dedicata ai martiri Felice e Fortunato, dove la pietra fungeva probabilmente da architrave della pergula lunga oltre 6 metri separante l’aula destinata ai fedeli dal presbiterio. Si trattava verosimilmente dell’antico luogo di culto di cui il 31 maggio 1571 restavano ancora pochi avanzi e a proposito del quale il verbale della visita pastorale alla chiesa di San Giorgio di Valle di Sotto, effettuata quel giorno dal vescovo di Padova Nicolò Ormaneto, così annota, alternando latino e volgare: “e regione suprascriptæ ecclesiæ sunt vestigia oratorij, et iste locus vocatur la chiesa vecchia. Reverendissimus dominus episcopus iussit che siano getate giù quelle muraglie et fattovi un sacello, et si accomodi che li animali non vi possino entrare”. Secondo la Passio di IV-V sec., Felice e Fortunato erano due fratelli vicentini, forse soldati imperiali di stanza presso Aquileia, città dove nel 303-304, durante le persecuzioni di Diocleziano e Massimiano, furono denunciati come cristiani, arrestati e decapitati dopo un sommario processo (durante il quale stranamente si dissero originari de vicino loco non longe de hac civitate) e varie torture.

Qui è importante fare una sosta ristoratrice, perché davanti a noi ci aspetta una salita al Monte Cero, che dai 41m d'altitudine della Provinciale 21 ci porterà ai 245m di Calaone, il paesino che sovrasta il colle.

Scendendo da Via Villanova e poi da Via Chiesetta Branchine possiamo ammirare la vista panoramica su Este, il nostro traguardo finale. Raggiungiamo la SP6 con all'attivo diciassette chilometri, e ora con l'orgoglio di chi sta per raggiungere un traguardo, svoltiamo a destra dirigendoci verso il centro di Este.

Este è un comune italiano di 15 980 abitanti della provincia di Padova in Veneto, situato a meridione dei Colli Euganei, in posizione sud-ovest rispetto al capoluogo. I Colli Euganei offrono alla città una parziale protezione dalle correnti fredde da Nord-Est.

La città di Este (Ateste) è abitata da tempi molto antichi: già nell'età del ferro, infatti, era il principale insediamento degli antichi Veneti o Paleoveneti, i quali svilupparono la città, facendo fiorire l'economia grazie agli scambi con le civiltà limitrofe, ma anche con i Greci e i Romani.

All'inizio dell'Alto Medioevo, Este era inclusa nel regno degli Ostrogoti (secc. V-VI d.C.). In seguito il villaggio fu annesso all'Impero bizantino, il quale detenne il potere sui territori veneti soltanto per pochi decenni, poiché già alla fine del VI secolo fu soppiantato in loco dai Longobardi; tale popolazione istituì un regno che sopravvisse per due secoli, e fu infine sconfitto dal Sacro Romano Impero di Carlo Magno.

Sotto il dominio veneziano (1405-1797), Este divenne un insediamento prospero. In seguito la Repubblica veneta venne conquistata da Napoleone Bonaparte, che cedette tutti i suoi territori all'Impero asburgico: anche la cittadina euganea, dunque, entrò a far parte del Regno Lombardo-Veneto. Dal 1850 al 1853 fu sede di una commissione militare austriaca, avente lo scopo di debellare il brigantaggio diffusosi nel territorio dopo i moti del 1848-49.

Durante la seconda guerra mondiale, Este ospitò le truppe tedesche, le quali si scontrarono contro i partigiani e le truppe degli Alleati. Vennero deportati dalla cittadina persone di religione ebraica. Nel 1943 il territorio atestino fece parte della Repubblica Sociale Italiana. Il 28 aprile 1945 vi arrivarono le truppe alleate, che costrinsero alla ritirata le truppe dell'Asse. Nel 1946 Este divenne parte della neonata Repubblica Italiana.

Sicuramente Este è una cittadina che merita molto più tempo ed energie, ma anche con quasi venti chilometri sulle spalle non ci siamo negati un passaggio per le Vie del Centro. Quindi dopo una breve passeggiata dirigiamo verso la stazione dei treni, dove ufficialmente finirà questa tappa, collegando Este a Monselice ( il punto di arrivo al punto di partenza di questa Altavia dei Colli Euganei in quattro tappe) con appena dieci minuti di treno.

Waypoints

PictographIntersection Altitude 240 ft
Photo ofSeguire a Sx Photo ofSeguire a Sx Photo ofSeguire a Sx

Seguire a Sx

PictographSummit Altitude 390 ft
Photo ofMonte Rusta Photo ofMonte Rusta Photo ofMonte Rusta

Monte Rusta

PictographIntersection Altitude 400 ft
Photo ofSeguire a Sx Photo ofSeguire a Sx Photo ofSeguire a Sx

Seguire a Sx

PictographIntersection Altitude 502 ft
Photo ofSeguire a Dx su sentiero Photo ofSeguire a Dx su sentiero Photo ofSeguire a Dx su sentiero

Seguire a Dx su sentiero

PictographIntersection Altitude 554 ft
Photo ofA Sx su traccia Photo ofA Sx su traccia Photo ofA Sx su traccia

A Sx su traccia

PictographWaypoint Altitude 823 ft
Photo ofVilla Beatrice Photo ofVilla Beatrice Photo ofVilla Beatrice

Villa Beatrice

PictographSummit Altitude 968 ft
Photo ofMonte Venda Photo ofMonte Venda Photo ofMonte Venda

Monte Venda

PictographReligious site Altitude 938 ft
Photo ofChiesetta di S. Gaetano Photo ofChiesetta di S. Gaetano Photo ofChiesetta di S. Gaetano

Chiesetta di S. Gaetano

PictographIntersection Altitude 791 ft
Photo ofSeguire a Dx Photo ofSeguire a Dx Photo ofSeguire a Dx

Seguire a Dx

PictographIntersection Altitude 781 ft
Photo ofSeguire a Dx sul pianoro del Mottolone Photo ofSeguire a Dx sul pianoro del Mottolone Photo ofSeguire a Dx sul pianoro del Mottolone

Seguire a Dx sul pianoro del Mottolone

PictographIntersection Altitude 207 ft
Photo ofSeguire diritto Photo ofSeguire diritto Photo ofSeguire diritto

Seguire diritto

PictographReligious site Altitude 167 ft
Photo ofChiesa di valle San Giorgio Photo ofChiesa di valle San Giorgio Photo ofChiesa di valle San Giorgio

Chiesa di valle San Giorgio

PictographIntersection Altitude 236 ft
Photo ofSeguire a Dx su via Vallesana Photo ofSeguire a Dx su via Vallesana Photo ofSeguire a Dx su via Vallesana

Seguire a Dx su via Vallesana

PictographPanorama Altitude 489 ft
Photo ofVista di Monselice Photo ofVista di Monselice Photo ofVista di Monselice

Vista di Monselice

PictographPanorama Altitude 607 ft
Photo ofVista su Baone Photo ofVista su Baone Photo ofVista su Baone

Vista su Baone

PictographWaypoint Altitude 732 ft
Photo ofCalaone Photo ofCalaone Photo ofCalaone

Calaone

PictographWaypoint Altitude 118 ft
Photo ofEste Photo ofEste Photo ofEste

Este

PictographCastle Altitude 43 ft
Photo ofCastello di Este Photo ofCastello di Este Photo ofCastello di Este

Castello di Este

PictographWaypoint Altitude 36 ft
Photo ofPiazza Maggiore e vie del centro di Este Photo ofPiazza Maggiore e vie del centro di Este Photo ofPiazza Maggiore e vie del centro di Este

Piazza Maggiore e vie del centro di Este

PictographWaypoint Altitude 33 ft
Photo ofFine tappa Stazione dei treni di Este

Fine tappa Stazione dei treni di Este

Comments  (3)

  • Photo of Giulietta_06
    Giulietta_06 May 9, 2022

    Bellissime 4 tappe!! Bravissimi!! Adesso dovete portare anche me!

  • Photo of Melotz
    Melotz May 11, 2022

    Molto volentieri… 👍

  • Photo of Clara77
    Clara77 Jul 22, 2022

    Bello. Però un pesante la salita a Calaone su asfalto… 😰😰😰

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