Alta via dei Colli Euganei 3º tappa Teolo-Faedo
near Teolo, Veneto (Italia)
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Itinerary description
Partenza di questa terza tappa dell'alta via dei Colli Euganei da Teolo.
Il Comune di Teolo con le sue numerose frazioni (Bresseo, Teolo,Treponti, Praglia, Feriole, Castelnuovo, San Biagio, Tramonte e Villa) è situato nel quadrante settentrionale dei Colli Euganei, ad ovest della città di Padova. Già all’inizio del ‘900 era meta di cittadini e di turisti grazie a una tramvia che lo collegava direttamente al capoluogo di provincia.
Il borgo più antico di Teolo si trova su un’altura tra il Monte Venda, il più alto degli Euganei, e il Monte della Madonna. E’ ricordato come probabile luogo di nascita del celebre storico latino Tito Livio. Nel ‘300 Teolo viene scelta dai Carraresi come capoluogo di Vicaria e tale rimane sotto il dominio della Repubblica di Venezia. A quel periodo risale il Palazzetto dei Vicari, con caratteristica torretta al centro della facciata, abitato dai nobili padovani designati come amministratori dei Comuni della zona. Oggi, dopo un opportuno restauro, il Palazzetto ospita il Museo d'arte Contemporanea intitolato all'artista Dino Formaggio.
Il percorso naturalistico del Monte della Madonna, su cui si trova dal ‘500 il Santuario della Beata Vergine Assunta, permette agli escursionisti di godere appieno delle bellezze circostanti. Una deviazione attraverso il bosco sottostante il cosidetto Passo delle Fiorine, consente inoltre di raggiungere l'antichissima Chiesa di Sant'Antonio Abate e la leggendaria Grotta di Santa Felicita.
In località Castelnuovo si trova Rocca Pendice, formata da una parete di trachite alta ben 130 metri, e oggi meta di appassionati scalatori. Ospita i resti di un'antica fortezza dei vescovi di Padova e poi dei Carraresi, ormai coperta dalla vegetazione sovrastante.
Nel XI secolo fu costruita l'Abbazia di Praglia, con chiesa rifatta alla fine del XV secolo su disegno di Tullio Lombardo ed eleganti chiostri cinquecenteschi. E’ ancora oggi dimora di monaci benedettini, impegnati nel restauro di manoscritti e libri antichi, nonchè centro rinomato di turismo religioso.
Ci incamminiamo verso Sud sulla Provinciale 89, per poi svoltare a destra su Via Trespole che ci conduce in breve fuori dal centro abitato.Appena usciti dal paese di Teolo incrociamo Via Buca dell'Oro, che imbocchiamo alla nostra sinistra. In leggera discesa ora camminiamo su di una strada secondaria immersi fra le campagne di Teolo, e la camminata assume un andatura sciolta e rilassante.
Dopo quasi due chilometri dalla partenza ci rimettiamo sulla SP9 Via Caiti, ma solo per poche decine di metri prima di lasciarla nuovamente per un sentiero che inizia sulla nostra sinistra, inerpicandosi ripidamente sulla collina. Percorreremo un chilometro e saliremo cento metri di dislivello prima di imboccare alla nostra sinistra Via Monte Rovarolla. Ci lasceremo alla nostra sinistra Via Contea, proseguendo sulla nostra strada, fino a svoltare a sinistra su Via Costanzo. Siamo circondati da vigneti e coltivazioni. Nonostante la strada in salita, le case rurali che affiorano in questi poderi disegnati come in una cartolina trasmettono un senso di pace e serenità.
Percorso un chilometro e duecento metri dall'ultima svolta, raggiungiamo la SP101 Via Ronco, e percorso poco meno di duecento metri, imbocchiamo il ripido sentiero alla nostra destra, che si nota a fatica fra la fitta vegetazione. È proprio in corrispondenza di un cartello stradale, e il disegno sull'albero non lascia alcun dubbio, è il sentiero numero uno dell'altavia con il classico triangolo a sfondo bianco, e il numero uno rosso in mezzo.
In questo tratto di sentiero raggiungiamo il dislivello massimo della giornata, i 395m di altitudine. Non sottovalutiamo questi numeretti riferiti al dislivello, perché nei Colli Euganei non vedremo mai delle cifre importanti, il problema è come li si fanno. Nella migliore delle ipotesi di una salita media si percorrono pendenze intorno al venti per cento, in alcuni tratti anche ben oltre. Non mancano le occasioni dove si sale a quattro zampe, proprio come in questo tratto.
Il Monte Venda, situato nei comuni di Teolo, Cinto Euganeo, Galzignano e di Vo' è, con i suoi 601,3 metri, la maggiore elevazione dei Colli Euganei. Adiacente ad esso è il Monte Rua, sulla cui cima si erge il famoso Eremo; per poco non può essere considerato una montagna, secondo i parametri internazionali, in quanto non raggiunge i 2000 piedi (610 metri).
Sulla cima, tra installazioni militari ormai in disuso e ripetitori radiotelevisivi, sorgono le rovine dell'antico Monastero degli Olivetani, nato intorno al 1100 su iniziativa di un eremita, e un secolo dopo passato ai monaci Benedettini. I ruderi, recentemente restaurati e messi in sicurezza, permettono di godere la pace di un posto panoramico e tranquillo, con splendide visioni su tutti i Colli, sulla Pianura Padana e sul Monte Rua.
Percorso circa quattro chilometri e cinquecento metri dall'ultimo tratto di strada asfaltata sulla SP101, imbocchiamo Via Sassoni alla nostra sinistra. Siamo sul Monte Venda e il panorama verso Sud è veramente bello. Alla nostra destra appena svoltati ci troviamo L'agriturismo Alto Venda e la terrazza interna ha un panorama incantevole.
Proseguiamo su Via Sassoni che diventerà poi un sentiero che scende in un chilometro su Via Pedevenda, che imboccheremo alla nostra destra davanti ad una casa colonica.
Nel proseguo la nostra strada diventerà Via Mantovane, e poi di nuovo un tratto di sentiero nel bosco, prima di attraversare una zona di coltivazioni su di una carreggiata. A poco meno di un chilometro dall'arrivo raggiungeremo la SP99 Via del Molino, che imboccheremo alla nostra sinistra. Attraversando il paese di Faedo, taglieremo su di un pedonale il lungo tornante della Provinciale, dove andremo concluderemo la tappa.
Il nostro riferimento per questo posto tappa è stato l'Agriturismo Azienda Agricola Villa Alessi. Anche qui abbiamo ricevuto una gran bella accoglienza. Il proprietario, il Signor Ivano, in un momento libero dalle sue attività si è prestato per una degustazione di alcuni dei loro vini, e spiegarci la peculiarità di questi terreni vulcanici per quanto riguarda la relazione con i loro vini. Anche qui la recensione è ottima: 5/5.
Villa Alessi
Secondo un’antica tradizione la prima costruzione, risalente al XII secolo, sarebbe stata un castello o palazzo, appartenuto alla famiglia dei Delesmanini: costituiva di fatto un baluardo tra i versanti di Fontanafredda e di Galzignano nella lotta tra Carraresi e Scaligeri. Un documento del 1380 ricorda l’acquisto da parte del marchese Onofrio degli Sperandio di “una casa con torri e mura situata in Faeo”, mentre in un atto del 1653 si attesta l’avvenuta eredità di Sperandio Sperandii, dal padre Giacomo, di “una casa domenicale con un campo e quartieri tre di terra”; nel 1740 la stessa famiglia dichiara la proprietà di cento campi, oltre alla casa domenicale. Più volte modificata e restaurata, la villa rimase agli Sperandio fino al 1768, quando subentrò la famiglia Conti: nell’atto di vendita l’edificio appare composto da “casa di muro con teza e stalle, colombara, cortivo e orto serrato da muro”. Fu poi acquistata dalla famiglia estense Alessi, che ne mantenne la proprietà fino agli inizi del ‘900, quando subentrarono altri proprietari, l’ultimo dei quali è la famiglia Fontana.
La villa si compone oggi di un nucleo principale a pianta rettangolare, con un loggiato aperto a sud su un terrazzo cui si accede tramite un’ampia scala; a nord si appoggia l’antica “teza”, mentre a est si uniscono una serie di adiacenze, frutto di lavori di ampliamento condotti a più riprese nel corso del ‘900. Nel lato rivolto verso il cortile interno, che unisce il corpo della villa storica con il complesso agrituristico e la vinoteca, si apre un’elegante finestra trilobata.
Il Comune di Teolo con le sue numerose frazioni (Bresseo, Teolo,Treponti, Praglia, Feriole, Castelnuovo, San Biagio, Tramonte e Villa) è situato nel quadrante settentrionale dei Colli Euganei, ad ovest della città di Padova. Già all’inizio del ‘900 era meta di cittadini e di turisti grazie a una tramvia che lo collegava direttamente al capoluogo di provincia.
Il borgo più antico di Teolo si trova su un’altura tra il Monte Venda, il più alto degli Euganei, e il Monte della Madonna. E’ ricordato come probabile luogo di nascita del celebre storico latino Tito Livio. Nel ‘300 Teolo viene scelta dai Carraresi come capoluogo di Vicaria e tale rimane sotto il dominio della Repubblica di Venezia. A quel periodo risale il Palazzetto dei Vicari, con caratteristica torretta al centro della facciata, abitato dai nobili padovani designati come amministratori dei Comuni della zona. Oggi, dopo un opportuno restauro, il Palazzetto ospita il Museo d'arte Contemporanea intitolato all'artista Dino Formaggio.
Il percorso naturalistico del Monte della Madonna, su cui si trova dal ‘500 il Santuario della Beata Vergine Assunta, permette agli escursionisti di godere appieno delle bellezze circostanti. Una deviazione attraverso il bosco sottostante il cosidetto Passo delle Fiorine, consente inoltre di raggiungere l'antichissima Chiesa di Sant'Antonio Abate e la leggendaria Grotta di Santa Felicita.
In località Castelnuovo si trova Rocca Pendice, formata da una parete di trachite alta ben 130 metri, e oggi meta di appassionati scalatori. Ospita i resti di un'antica fortezza dei vescovi di Padova e poi dei Carraresi, ormai coperta dalla vegetazione sovrastante.
Nel XI secolo fu costruita l'Abbazia di Praglia, con chiesa rifatta alla fine del XV secolo su disegno di Tullio Lombardo ed eleganti chiostri cinquecenteschi. E’ ancora oggi dimora di monaci benedettini, impegnati nel restauro di manoscritti e libri antichi, nonchè centro rinomato di turismo religioso.
Ci incamminiamo verso Sud sulla Provinciale 89, per poi svoltare a destra su Via Trespole che ci conduce in breve fuori dal centro abitato.Appena usciti dal paese di Teolo incrociamo Via Buca dell'Oro, che imbocchiamo alla nostra sinistra. In leggera discesa ora camminiamo su di una strada secondaria immersi fra le campagne di Teolo, e la camminata assume un andatura sciolta e rilassante.
Dopo quasi due chilometri dalla partenza ci rimettiamo sulla SP9 Via Caiti, ma solo per poche decine di metri prima di lasciarla nuovamente per un sentiero che inizia sulla nostra sinistra, inerpicandosi ripidamente sulla collina. Percorreremo un chilometro e saliremo cento metri di dislivello prima di imboccare alla nostra sinistra Via Monte Rovarolla. Ci lasceremo alla nostra sinistra Via Contea, proseguendo sulla nostra strada, fino a svoltare a sinistra su Via Costanzo. Siamo circondati da vigneti e coltivazioni. Nonostante la strada in salita, le case rurali che affiorano in questi poderi disegnati come in una cartolina trasmettono un senso di pace e serenità.
Percorso un chilometro e duecento metri dall'ultima svolta, raggiungiamo la SP101 Via Ronco, e percorso poco meno di duecento metri, imbocchiamo il ripido sentiero alla nostra destra, che si nota a fatica fra la fitta vegetazione. È proprio in corrispondenza di un cartello stradale, e il disegno sull'albero non lascia alcun dubbio, è il sentiero numero uno dell'altavia con il classico triangolo a sfondo bianco, e il numero uno rosso in mezzo.
In questo tratto di sentiero raggiungiamo il dislivello massimo della giornata, i 395m di altitudine. Non sottovalutiamo questi numeretti riferiti al dislivello, perché nei Colli Euganei non vedremo mai delle cifre importanti, il problema è come li si fanno. Nella migliore delle ipotesi di una salita media si percorrono pendenze intorno al venti per cento, in alcuni tratti anche ben oltre. Non mancano le occasioni dove si sale a quattro zampe, proprio come in questo tratto.
Il Monte Venda, situato nei comuni di Teolo, Cinto Euganeo, Galzignano e di Vo' è, con i suoi 601,3 metri, la maggiore elevazione dei Colli Euganei. Adiacente ad esso è il Monte Rua, sulla cui cima si erge il famoso Eremo; per poco non può essere considerato una montagna, secondo i parametri internazionali, in quanto non raggiunge i 2000 piedi (610 metri).
Sulla cima, tra installazioni militari ormai in disuso e ripetitori radiotelevisivi, sorgono le rovine dell'antico Monastero degli Olivetani, nato intorno al 1100 su iniziativa di un eremita, e un secolo dopo passato ai monaci Benedettini. I ruderi, recentemente restaurati e messi in sicurezza, permettono di godere la pace di un posto panoramico e tranquillo, con splendide visioni su tutti i Colli, sulla Pianura Padana e sul Monte Rua.
Percorso circa quattro chilometri e cinquecento metri dall'ultimo tratto di strada asfaltata sulla SP101, imbocchiamo Via Sassoni alla nostra sinistra. Siamo sul Monte Venda e il panorama verso Sud è veramente bello. Alla nostra destra appena svoltati ci troviamo L'agriturismo Alto Venda e la terrazza interna ha un panorama incantevole.
Proseguiamo su Via Sassoni che diventerà poi un sentiero che scende in un chilometro su Via Pedevenda, che imboccheremo alla nostra destra davanti ad una casa colonica.
Nel proseguo la nostra strada diventerà Via Mantovane, e poi di nuovo un tratto di sentiero nel bosco, prima di attraversare una zona di coltivazioni su di una carreggiata. A poco meno di un chilometro dall'arrivo raggiungeremo la SP99 Via del Molino, che imboccheremo alla nostra sinistra. Attraversando il paese di Faedo, taglieremo su di un pedonale il lungo tornante della Provinciale, dove andremo concluderemo la tappa.
Il nostro riferimento per questo posto tappa è stato l'Agriturismo Azienda Agricola Villa Alessi. Anche qui abbiamo ricevuto una gran bella accoglienza. Il proprietario, il Signor Ivano, in un momento libero dalle sue attività si è prestato per una degustazione di alcuni dei loro vini, e spiegarci la peculiarità di questi terreni vulcanici per quanto riguarda la relazione con i loro vini. Anche qui la recensione è ottima: 5/5.
Villa Alessi
Secondo un’antica tradizione la prima costruzione, risalente al XII secolo, sarebbe stata un castello o palazzo, appartenuto alla famiglia dei Delesmanini: costituiva di fatto un baluardo tra i versanti di Fontanafredda e di Galzignano nella lotta tra Carraresi e Scaligeri. Un documento del 1380 ricorda l’acquisto da parte del marchese Onofrio degli Sperandio di “una casa con torri e mura situata in Faeo”, mentre in un atto del 1653 si attesta l’avvenuta eredità di Sperandio Sperandii, dal padre Giacomo, di “una casa domenicale con un campo e quartieri tre di terra”; nel 1740 la stessa famiglia dichiara la proprietà di cento campi, oltre alla casa domenicale. Più volte modificata e restaurata, la villa rimase agli Sperandio fino al 1768, quando subentrò la famiglia Conti: nell’atto di vendita l’edificio appare composto da “casa di muro con teza e stalle, colombara, cortivo e orto serrato da muro”. Fu poi acquistata dalla famiglia estense Alessi, che ne mantenne la proprietà fino agli inizi del ‘900, quando subentrarono altri proprietari, l’ultimo dei quali è la famiglia Fontana.
La villa si compone oggi di un nucleo principale a pianta rettangolare, con un loggiato aperto a sud su un terrazzo cui si accede tramite un’ampia scala; a nord si appoggia l’antica “teza”, mentre a est si uniscono una serie di adiacenze, frutto di lavori di ampliamento condotti a più riprese nel corso del ‘900. Nel lato rivolto verso il cortile interno, che unisce il corpo della villa storica con il complesso agrituristico e la vinoteca, si apre un’elegante finestra trilobata.
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Comments (1)
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Bel percorso soprattutto i passaggi freschi nel bosco… 😁😁😁