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Alta via dei Colli Euganei 1º tappa Monselice - Castelnuovo

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Trail stats

Distance
12.51 mi
Elevation gain
2,388 ft
Technical difficulty
Moderate
Elevation loss
1,742 ft
Max elevation
1,489 ft
TrailRank 
74 5
Min elevation
7 ft
Trail type
One Way
Moving time
4 hours 18 minutes
Time
9 hours 36 minutes
Coordinates
3212
Uploaded
May 2, 2022
Recorded
April 2022
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near Monselice, Veneto (Italia)

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Itinerary description

Inizio di questa prima tappa dell'altavia dei colli Euganei da Monselice.

Monselice, il cui nome deriva da Mons silicis – Monte della pietra, ha una storia antichissima. Il sito era abitato sin dal periodo paleoveneto e successivamente diviene sede di un insediamento romano e bizantino. Assume le caratteristiche di centro urbano grazie ai Longobardi che nel VII secolo costruiscono una fortificazione sul colle della Rocca, scelta che diventerà importante per la strategia di difesa della città. Nel XI sec. l’aumento della popolazione favorisce il sorgere di nuovi agglomerati e nel sec. XIII Monselice diviene territorio dell’impero di Federico II di Svevia e, sotto il diretto controllo di Ezzelino III da Romano, vicario dell’imperatore, viene ingrandito e migliorato il sistema difensivo che arriva a includere, all’interno di una importante cinta muraria, l’intero abitato. Si devono ancora a Ezzelino da Romano la costruzione del Mastio sulla sommità della Rocca, la Torre Civica e il Palazzo, attualmente detto “di Ezzelino”.

Lasciamo la macchina nell'enorme parcheggio davanti alle mura della città, chiamato anche "Campo della Fiera", e ci incamminiamo su Via 28 Aprile 1945 in direzione Sud. Svoltiamo a destra su Via XI Febbraio e attraversiamo il canale Bisatto che attraversa Monselice.

Il canale Bisatto o Bisato, che attraversa Monselice, è un emissario del fiume Bacchiglione e del lago di Fimon. Il nome Bisato in dialetto veneto significa anguilla, probabile riferimento all'andamento sinuoso di questo corso d'acqua.

Iniziamo a percorrere Via Trento e Trieste dopo aver attraversato il canale Bisatto, dove poi in realtà troveremo uno sbarramento con la ferrovia. Un vecchio attraversamento pedonale è stato messo in sicurezza e quindi non è più agibile. Consiglio piuttosto di scendere verso Sud su Via del Porto, una volta attraversato il Bisatto, per poi prendere la SP6 a destra dopo duecento metri e attraversare cosi la ferrovia. Per poi riallacciarsi al percorso originale con la SP73 sulla nostra sinistra su Via San Vito.

Percorsi circa trecento metri la nostra strada diventa Via Pignara, che esce dalla città in direzione Nord/Ovest. Presto ci troveremo circondati da campagne e coltivazioni, e la nostra strada che nel mentre è diventata Via Palazzina comincia a dirigersi più decisamente verso Nord.

Percorsi circa cinque chilometri, seguiremo la nostra strada a sinistra dirigendoci di nuovo verso Ovest, lasciando alla nostra destra Via Montericcio che prosegue verso Nord. Percorso circa ottocento metri da quest'ultimo incrocio, raggiungiamo i parcheggi ai piedi di Arquà Petrarca.

Arquà Petrarca è un comune italiano di 1 827 abitanti della provincia di Padova in Veneto, ubicato ai piedi del Monte Piccolo e del Monte Ventolone, nei Colli Euganei. Fa parte dell'associazione I borghi più belli d'Italia.

Nel comune è localizzato il Laghetto della Costa, uno dei siti palafitticoli preistorici, dal 2011 nell'elenco del patrimonio dell'umanità dell'UNESCO.

Il paese di Arquà ha origini molto antiche, lo dimostrano i ritrovamenti (dell'Ottocento) di una stazione preistorica risalente all'età del bronzo nei dintorni del Laghetto della Costa, tra Arquà e Monselice. Successivamente fu abitato dagli Eneti, e poi, nell'epoca Augustea, fu annesso alla X Regio Venetia et Histria: sono molte le testimonianze della dominazione romana, a partire dai toponimi (Bignago deriva da Bennius, Mercurana da Mercurius) e dai reperti archeologici come cippi e corredi funerari, monete imperiali e condutture per lo scarico dell'acqua.

Il borgo sorse probabilmente nel periodo in cui veniva a collocarsi su una probabile linea difensiva che doveva esistere già in epoca barbarica e che congiungeva la Rocca di Monselice, centro della locale giurisdizione politico amministrativa longobarda, con Valle San Giorgio, Cinto Euganeo e la fascia pianeggiante verso Vicenza, a occidente dei colli.

In epoca medievale fu costruito un castello (castrum) abitato da Rodolfo Normanno, come si attesta in un documento del 985 d.C. Proprio sull'altura fortificata, per questo detta Monte Castello, si sviluppò l'originario villaggio, che si articolava in due nuclei distinti su vari livelli e raccolti attorno alle chiese di S. Maria e della Trinità, ancora ravvisabili nei due Borghi di Sopra e di Sotto. Nel borgo medievale si trovano gli edifici di culto, uno votato a Santa Maria e ricordato con l'importante titolo di pieve nel 1026, l'altro dedicato alla SS. Trinità e attestato nel 1181, entrambi dotati di fonte battesimale. Nel 1213 passò dagli Estensi al Comune di Padova, in seguito Signoria, e fu vicaria. Un secolo dopo, nel 1322, nella guerra tra Carraresi e Scaligeri, il castello venne incendiato e distrutto.

In questo periodo, nel 1364, Francesco Petrarca conobbe Arquà, mentre soggiornava ad Abano per sottoporsi alle cure termali prescrittegli per la scabbia. Pochi anni dopo, nel 1369, ottenne delle terre ad Arquà, dove decise di stabilirsi per trascorrere gli ultimi anni della sua vita, che si concluse nel 1374.

Nel 1405, la dominazione della Repubblica di Venezia subentrò al dominio carrarese e Arquà mantenne intatta la vasta giurisdizione vicariale che racchiudeva numerosi altri centri dell'area euganea come Baone, Galzignano, Montegrotto, Abano, sino a giungere a Valbona. In questo periodo la notorietà e la moda petrarchesche spinsero alcune famiglie aristocratiche padovane e veneziane, come i Contarini, i Pisani, i Capodivacca e gli Zabarella, a costruire delle sontuose residenze. Dopo il Cinquecento la crescita edilizia del paese rallentò parecchio, preservandone in tal modo il caratteristico aspetto: ancora oggi, infatti, si possono ammirare le nobili dimore gotiche che circondano la piazza di Arquà Bassa, in cui domina l'arcipretale di Santa Maria Assunta.

Alla caduta della Repubblica Veneta, nel 1797, il paese perse gradualmente importanza; tuttavia nel 1866, dopo l'annessione del Veneto all'Italia, fu elevato al grado di Comune, e nel 1868 poté aggiungere al nome di Arquà quello di Petrarca.

Lasciamo Arquà Petrarca e la casa del Petrarca su Via Valleselle, dirigendoci verso Nord. Alla fine di questa strada inizia il sentiero Atesino, che salendo e con andamento sinuoso ci conduce su Via Marlunghe che imboccheremo alla nostra destra.

In circa un chilometro raggiungeremo il Pianoro del Mottolone a 219 m./s.l. e proseguendo verso Nord inizieremo a percorrere Via Scalette. Oltrepassata una abitazione sulla nostra destra imboccheremo un sentiero sempre a destra, che attraversando un bosco, ci conduce poi su una strada sterrata che arriverà su Via Roverello. Scendiamo a sinistra alcune decine di metri per poi riprendere il sentiero dall'altra parte della strada.

Il sentiero ora è facilmente contraddistinto con il numero uno all'interno di un triangolo bianco bordato di rosso: il simbolo dell'altavia numero uno. Il sentiero raggiungerà Via Giarin e poi Via San Pietro, la SP99 che imboccheremo alla nostra sinistra per circa centocinquanta metri. Percorso quest'ultimo tratto svolteremo a destra su Via Pedevenda. L'inizio di questa strada non è incoraggiante, perché proprio sulla nostra destra il cartello stradale indica una pendenza del 30%. Abbiamo già all'attivo dalla partenza della tappa più di tredici chilometri, e ci troviamo in un contesto meraviglioso tipico dei Colli Euganei. Lo scenario alterna tratti di bosco a vigneti, quindi cerchiamo di trovare le energie per affrontare questa dura salita dall'ambiente che ci circonda.

Salendo di quota I panorami intorno a noi si sprecano, e proseguendo sul nostro sentiero raggiungiamo l'anfiteatro del Venda.

L'Anfiteatro del Venda è uno spazio verde attrezzato ospitato all’interno dei vigneti della azienda agricola Ca’ Lustra – Zanovello, nel cuore dei Colli Euganei, 20 km a sud di Padova.

Nel 2013, appena sopra i vigneti più alti e panoramici e giusto al margine dei boschi del monte Venda, è stato allestito questo teatro naturale.
Naturale perché il luogo ne aveva già la forma, essendo un vecchio fronte di frana per via di una sorgente appena sovrastante, ora convogliata.
E naturale perché immerso nella vegetazione, in un silenzio fatto di canti dei grilli e rumori del bosco, con un panorama nel quale gli occhi possono viaggiare dal vicino eremo del monte Rua fino alla laguna di Venezia, o ai primi Appennini.

L’intento è molteplice: avere un luogo in cui fare didattica ambientale, cercare di vitalizzare la scena culturale e il confronto all’interno del Parco, e portare sempre più persone delle città limitrofe a scoprire la bellezza dei colli e della valle di Faedo in particolare, ospitando eventi e spettacoli di richiamo. L’attrezzatura è minimale, ci si siede sull’erba davanti al grande palco di larice; c’è una casetta di legno per l’accoglienza e la mescita del vino, e i servizi igienici.

Riprendiamo il sentiero nel bosco fino ad incrociare Via Venda nel punto più alto di questa tappa, a 457 m. di altitudine, dove svoltando a destra ne percorreremo circa cento metri, e poi ributtarci nel fitto del bosco. Sempre in leggera discesa raggiungiamo Via Siesa che imbocchiamo a sinistra, e arrivando ad incrociare la SP43 tenendo sempre la sinistra, ci dirigiamo verso Castelnuovo.

Castelnuovo fa parte del comune di Teolo, in provincia di Padova, nella regione Veneto. La frazione o località di Castelnuovo dista 2,16 chilometri dal medesimo comune di Teolo di cui essa fa parte.

In località Castelnuovo si trova Rocca Pendice, formata da una parete di trachite alta ben 130 metri, e oggi meta di appassionati scalatori. Ospita i resti di un'antica fortezza dei vescovi di Padova e poi dei Carraresi, ormai coperta dalla vegetazione sovrastante.

Nei pressi di Castelnuovo di Teolo si trova una piccola cascata immersa nel bosco; si tratta di un sito naturalistico molto suggestivo e decisamente singolare nel comprensorio dei Colli Euganei. La cascatella è conosciuta con il nome di cascata Schivanoia, dal toponimo che identifica la località in cui nel XV secolo la ricca famiglia dei Capodilista deteneva vasti possedimenti fondiari e una casa di villeggiatura (in passato il termine schivanoia indicava luoghi di svago in campagna).

Concludiamo qui a Castelnuovo la prima tappa dell’Alta via dei colli Euganei. Appena cinquecento metri fuori dal paese, ospiti dell'azienda agricola "I Gradoni" con annesso circolo ippico. Qui abbiamo soggiornato con pernottamento e colazione e ci siamo trovati molto bene. La nostra recensione è sicuramente ottima 5/5. Il circolo organizza gite a cavallo nella zona su prenotazione. Una necessaria menzione va anche all'albergo ristorante Turetta, in centro a Castelnuovo, ancora a gestione famigliare, dove abbiamo cenato divinamente.

Waypoints

PictographWaypoint Altitude 16 ft
Photo ofPartenza Photo ofPartenza Photo ofPartenza

Partenza

PictographWaypoint Altitude 39 ft
Photo ofAttraversamento chiuso

Attraversamento chiuso

PictographWaypoint Altitude 66 ft
Photo ofVia Palazzina Photo ofVia Palazzina Photo ofVia Palazzina

Via Palazzina

PictographWaypoint Altitude 59 ft
Photo ofArquà Petrarca Photo ofArquà Petrarca Photo ofArquà Petrarca

Arquà Petrarca

PictographWaypoint Altitude 115 ft
Photo ofCentro di Arquà Photo ofCentro di Arquà Photo ofCentro di Arquà

Centro di Arquà

PictographWaypoint Altitude 121 ft
Photo ofPiazza e tomba del Petrarca Photo ofPiazza e tomba del Petrarca Photo ofPiazza e tomba del Petrarca

Piazza e tomba del Petrarca

PictographWaypoint Altitude 256 ft
Photo ofCasa del Petrarca Photo ofCasa del Petrarca Photo ofCasa del Petrarca

Casa del Petrarca

PictographWaypoint Altitude 236 ft
Photo ofSentiero Atestino Photo ofSentiero Atestino Photo ofSentiero Atestino

Sentiero Atestino

PictographPanorama Altitude 469 ft
Photo ofPanorama Photo ofPanorama Photo ofPanorama

Panorama

PictographSummit Altitude 774 ft
Photo ofMottolone 219m. Photo ofMottolone 219m. Photo ofMottolone 219m.

Mottolone 219m.

PictographWaypoint Altitude 968 ft
Photo ofSentiero Photo ofSentiero Photo ofSentiero

Sentiero

PictographWaypoint Altitude 771 ft
Photo ofSalita Photo ofSalita Photo ofSalita

Salita

PictographWaypoint Altitude 1,214 ft
Photo ofAnfiteatro del Venda Photo ofAnfiteatro del Venda Photo ofAnfiteatro del Venda

Anfiteatro del Venda

PictographWaypoint Altitude 1,358 ft
Photo ofSentiero dell’Altavia Photo ofSentiero dell’Altavia Photo ofSentiero dell’Altavia

Sentiero dell’Altavia

PictographIntersection Altitude 942 ft
Photo ofA Sx per Castelnuovo

A Sx per Castelnuovo

PictographWaypoint Altitude 925 ft
Photo ofCastelnuovo Photo ofCastelnuovo Photo ofCastelnuovo

Castelnuovo

Comments  (1)

  • Photo of Clara77
    Clara77 Jul 22, 2022

    Bellissima tappa con sosta ad Arquà Petrarca… 😜

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