Alpi Feltrine: Viàz Monte Ramezza (nord) e salita alla Piazza del Diaol. Dalla Val Noana.
near Ormanico, Trentino-Alto Adige (Italia)
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Itinerary description
Il percorso ricalca il viaz proposto nel libro "Sentieri e Viaz dimenticati delle Alpi Feltrine" di Aldo De Zordi descritto (in parte) anche su questo sito in maniera puntuale, chiara e precisa da ZioMario a questo link:
https://it.wikiloc.com/percorsi-escursionismo/alpi-feltrine-viaz-monte-ramezza-sulla-parete-nord-partendo-da-buse-el-belo-in-val-nagaoni-38787384 (merita sicuramente una lettura)
La differenza sta nel fatto che noi al momento di scendere in doppia lungo il canalino attrezzato abbiamo preferito allungare l'itinerario salendo ad intercettare il sentiero CAI 801 "Alta via n. 2" per poi scendere per la forcella del Valon e ritornare al punto di partenza.
In questo modo è possibile (certo non obbligatorio!) effettuare l'intero percorso senza l'uso di corde. Tuttavia il consiglio è di portare comunque uno spezzone di corda per i passaggi in cengia più esposti, da utilizzarsi senza esitazione in caso di terreno bagnato o piede insicuro. Il percorso, benché ben provvisto di punti di assicurazione, rimane riservato ad escursionisti esperti. L'alternativa qui proposta è comunque presente (anch'essa in parte) sul libro di De Zordi.
Per la descrizione della prima parte del percorso si rimanda all'impeccabile relazione di ZioMario menzionata sopra, io non potrei scriverla meglio.
Mi limito solo a descrivere la salita del canale e una parte del rientro.
Al momento di entrare nel canalino di discesa dove sono state attrezzate le doppie si ritorna indietro di una cinquantina di metri per salire l'evidente e largo canalone dalle rocce nere. Noi lo abbiamo trovato un po' umido nei primissimi passi, ma nulla di difficile. La risalita inizialmente non è obbligata e lascia libertà di scelta. Tuttavia alcuni bolli rossi, per la verità un po' sbiaditi ma sempre evidenti, agevolano di sicuro l'orientamento. In linea di massima si tratta di risalire il canale puntando a un anfiteatro dalle pareti verticali che si trova in alto a quota 2060, un po' spostato a sinistra. I passaggi su roccia fino a qui non superano il I grado. Arrivati sotto la bastionata si percorrono poche decine di metri verso destra (ovest) alla ricerca del posto migliore per risalire uno piccolo salto di 2 metri di roccia (forse II). Da qui si può già scorgere il sentiero CAI che passa poco più in alto sui prati nell'unico passaggio in cui l'alta via (tra il monte Ramezza e la Piazza del Diaol) guarda verso il Primiero. Ora si intuisce che l'uscita più agevole dal canale è ad est, in direzione del monte Ramezza. Ancora qualche passaggio di I o I+ e si arriva sul prato sommitale. In totale sono 270 m circa di dislivello all'interno del canale per un'oretta di cammino.
Da qui si prende il sentiero CAI in direzione del rifugio Dal Piaz, si attraversa prima la caratteristica Piazza del Diaol per giungere in vista alla Busa di Pietena. Si incontra il bivio per la forcella del Valon che si raggiunge con pochissimi metri di dislivello. Ora si scende in versante nord sempre per sentiero CAI. Il primo tratto è tutto un saliscendi. A quota 1580m circa si incontrano delle tabelle CAI, qui si lascia il sentiero segnato svoltando a destra per prendere una traccia di sentiero (alcuni segni blu) che rimanendo sostanzialmente sempre alla stessa quota riporta a ricongiungersi al viaz originale proprio dove la relazione di ZioMario parla di una freccia metallica rossa con una "P" nera attaccata ad un albero.
https://it.wikiloc.com/percorsi-escursionismo/alpi-feltrine-viaz-monte-ramezza-sulla-parete-nord-partendo-da-buse-el-belo-in-val-nagaoni-38787384 (merita sicuramente una lettura)
La differenza sta nel fatto che noi al momento di scendere in doppia lungo il canalino attrezzato abbiamo preferito allungare l'itinerario salendo ad intercettare il sentiero CAI 801 "Alta via n. 2" per poi scendere per la forcella del Valon e ritornare al punto di partenza.
In questo modo è possibile (certo non obbligatorio!) effettuare l'intero percorso senza l'uso di corde. Tuttavia il consiglio è di portare comunque uno spezzone di corda per i passaggi in cengia più esposti, da utilizzarsi senza esitazione in caso di terreno bagnato o piede insicuro. Il percorso, benché ben provvisto di punti di assicurazione, rimane riservato ad escursionisti esperti. L'alternativa qui proposta è comunque presente (anch'essa in parte) sul libro di De Zordi.
Per la descrizione della prima parte del percorso si rimanda all'impeccabile relazione di ZioMario menzionata sopra, io non potrei scriverla meglio.
Mi limito solo a descrivere la salita del canale e una parte del rientro.
Al momento di entrare nel canalino di discesa dove sono state attrezzate le doppie si ritorna indietro di una cinquantina di metri per salire l'evidente e largo canalone dalle rocce nere. Noi lo abbiamo trovato un po' umido nei primissimi passi, ma nulla di difficile. La risalita inizialmente non è obbligata e lascia libertà di scelta. Tuttavia alcuni bolli rossi, per la verità un po' sbiaditi ma sempre evidenti, agevolano di sicuro l'orientamento. In linea di massima si tratta di risalire il canale puntando a un anfiteatro dalle pareti verticali che si trova in alto a quota 2060, un po' spostato a sinistra. I passaggi su roccia fino a qui non superano il I grado. Arrivati sotto la bastionata si percorrono poche decine di metri verso destra (ovest) alla ricerca del posto migliore per risalire uno piccolo salto di 2 metri di roccia (forse II). Da qui si può già scorgere il sentiero CAI che passa poco più in alto sui prati nell'unico passaggio in cui l'alta via (tra il monte Ramezza e la Piazza del Diaol) guarda verso il Primiero. Ora si intuisce che l'uscita più agevole dal canale è ad est, in direzione del monte Ramezza. Ancora qualche passaggio di I o I+ e si arriva sul prato sommitale. In totale sono 270 m circa di dislivello all'interno del canale per un'oretta di cammino.
Da qui si prende il sentiero CAI in direzione del rifugio Dal Piaz, si attraversa prima la caratteristica Piazza del Diaol per giungere in vista alla Busa di Pietena. Si incontra il bivio per la forcella del Valon che si raggiunge con pochissimi metri di dislivello. Ora si scende in versante nord sempre per sentiero CAI. Il primo tratto è tutto un saliscendi. A quota 1580m circa si incontrano delle tabelle CAI, qui si lascia il sentiero segnato svoltando a destra per prendere una traccia di sentiero (alcuni segni blu) che rimanendo sostanzialmente sempre alla stessa quota riporta a ricongiungersi al viaz originale proprio dove la relazione di ZioMario parla di una freccia metallica rossa con una "P" nera attaccata ad un albero.
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