Alpi Feltrine: Monte San Mauro con salita per le Creste di Val Zervele e rientro per il Viàz Nord della Cima del San Mauro
near Arson, Veneto (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Escursione al Monte San Mauro con un paio di varianti rispetto alla via normale per il ben noto e alquanto ripido e scivoloso vallone erboso esposto a sud.
Questo lungo e largo vallone è tutto tappezzato di “loppe”, ovvero ciuffi/blocchi di erba molto compatti, lunghi e resistenti; e estremamente scivolosi in condizioni di bagnato o secco, e “solo molto scivolosi” in condizioni normali.
A mio giudizio non supera i 45 gradi di pendenza come indicato in alcune guide, ma è gestibile in sicurezza solo se affrontato con tranquillità e PREFERIBILMENTE con i ramponcini da prato o forestali o “Fèr da tàc”.
Comunque, siccome la via normale a una cima è per definizione la più facile, le varianti di oggi non sono certamente banali.
Nella prima variante delle Creste di Val Zervele considero i ramponcini obbligatori come per il vallone della via normale che oggi ho percorso solo in discesa.
Nelle giornate di buona visibilità, e data la sua particolare posizione un po’ staccata dalle altre Vette Feltrine, il Monte San Mauro è una cima super-panoramica a 360°, sia verso i monti che verso la pianura.
DETTAGLIO ITINERARIO DI QUESTA ESCURSIONE
Dal parcheggio alla Chiesa di San Mauro si segue il CAI 819, inizialmente per stradette forestali e poi per facile e generalmente largo sentiero (solo un cavo in un punto che era franato ma ora mi sembra ben ripristinato).
Dalla Chiesa di San Mauro alla Forcella di San Mauro il sentiero si restringe, ma è sempre segnato e ben riconoscibile sul terreno.
Il primo tratto dalla Forcella di San Mauro è facile e con traccia abbastanza evidente anche con l’erba ancora alta di metà Settembre come oggi.
Poi si doppia una prima piccola costola e si inizia a camminare su piani inclinati lateralmente, esposti ma ben gestibili per chi è abituato, fino ad arrivare a un gran “covolo”.
Da qui ritengo “saggio” (vale a dire praticamente obbligatorio) calzare i ramponcini: c’è una piccola piazzola abbastanza comoda per poterlo fare.
Il mio consiglio, però, è di farlo già dalla Forcella di San Mauro per abituarsi allo stile di camminata con i ramponcini prima di arrivare dove veramente servono.
Subito dopo il covolo si piega a destra per salire un ripido canaletto erboso, assimilabile a un I° grado di difficoltà con qualche singolo passo che può essere di II°.
Pochi metri prima di raggiungere la cresta sovrastante, si piega a sinistra e si doppia la costola che delimita questo canale.
Da qui la vista si apre verso un (molto) largo canale-invaso-vallone (in realtà multiplo): un attimo di pausa per “focalizzare” un gran faggio solitario che sta dal lato opposto più o meno alla stessa altezza.
Bisogna raggiungere questo faggio e sfiorarlo appena da sopra, e per arrivarci si percorre la bancata erbosa senza una linea definita, ma cercando di mantenere la quota e sfruttando qualche traccia probabilmente creata dagli animali (si noteranno anche varie tracce più in basso e più in alto, ma bisogna “puntare” il faggio).
Poco dopo il faggio “emerge” una buona impronta a terra che porta in un breve intaglio/canalino (più o meno un I° grado un po’ inerbato) che conduce sopra l’inizio di una larga dorsale.
Si sale la larga dorsale seguendo la linea di massima pendenza (comunque meno pendente della via normale), e si piega naturalmente in diagonale sinistra andando ad inserirsi nel vallone della via normale pochissimi metri sotto la Forcella Valpiana.
Dalla Forcella Valpiana tutto abbastanza evidente come impronta a terra e bolli rossi: iniziale strappetto verso sinistra, poi traverso quasi piatto, breve canalino gradinato verso destra (segnalato da una freccia rossa) e facilissima cresta verso sinistra per raggiungere la Croce del Monte San Mauro.
In realtà la Croce è posta sulla “cima escursionistica” che non è la più alta.
Quella più alta sta sopra una cintura rocciosa che si aggira con il viàz scelto per la discesa.
Dopo il primo strappetto dalla Forcella Valpiana, si nota un po’ più in alto sulla destra un gran bollo rosso: è il punto di uscita o ingresso est del viàz che contorna a nord la cima del Monte San Mauro.
Dalla Croce della “cima escursionistica” si torna brevemente alla selletta che divide le due cime del San Mauro; verso nord (direzione opposta alla provenienza) è molto evidente una traccia che scende alla base della fascia rocciosa in parte con “impronta aperta” e in parte fra i mughi: questo è il punto di uscita o ingresso ovest del viàz.
Il viàz non è difficile nella “scala cenge”, ma è sicuramente difficile se valutato nella scala escursionistica generale.
Svariati tratti abbastanza esposti e pure in profondità, però si appoggiano sempre completamente tutti e due i piedi.
Qualche tratto è ben protetto dai mughi.
In questo passaggio ho trovato i frequenti tagli di mughi in buono stato di manutenzione: “non c’è da litigare con i baranci”, si cammina abbastanza agevolmente accompagnati da bolli rossi e qualche ometto.
Per chi ha esperienza – se si procede con attenzione – è un viàz divertente senza momenti di ansia.
Se si segue il tracciato di questa registrazione GPS per la propria prima volta sul San Mauro, non bisogna sottovalutare la discesa dalla Forcella Valpiana per il vallone della via normale.
Non è facile capire a un primo colpo d’occhio dall’alto quanto può essere scivoloso quel tappeto erboso senza averlo mai calpestato.
Oggi ho calzato i ramponcini anche qui, a Dicembre 2016 non li avevo e ho rischiato con una pessima scivolata.
Dopo i primi metri in alto, ci sono delle tracce che passano vicino a rocce con bolli rossi e ometti, ma poi si passa invariabilmente su “qualche spezzone di sole loppe”, e la troppa confidenza in questi tratti può essere MOLTO PERICOLOSA.
Infine si rientra nel sentiero che fa il Giro del San Mauro e si torna velocemente alla Chiesa: tratto facile e segnato con solo un cavo con funzione di corrimano su una placca un po’ inclinata.
Per il Giro del San Mauro eventualmente vedi itinerario → Alpi Feltrine: Giro Orario del Monte San Mauro e Giazzèra (o Giazèra) di Ramezza partendo dall’imbocco Val Fraina in Val Canzoi.
Questo lungo e largo vallone è tutto tappezzato di “loppe”, ovvero ciuffi/blocchi di erba molto compatti, lunghi e resistenti; e estremamente scivolosi in condizioni di bagnato o secco, e “solo molto scivolosi” in condizioni normali.
A mio giudizio non supera i 45 gradi di pendenza come indicato in alcune guide, ma è gestibile in sicurezza solo se affrontato con tranquillità e PREFERIBILMENTE con i ramponcini da prato o forestali o “Fèr da tàc”.
Comunque, siccome la via normale a una cima è per definizione la più facile, le varianti di oggi non sono certamente banali.
Nella prima variante delle Creste di Val Zervele considero i ramponcini obbligatori come per il vallone della via normale che oggi ho percorso solo in discesa.
Nelle giornate di buona visibilità, e data la sua particolare posizione un po’ staccata dalle altre Vette Feltrine, il Monte San Mauro è una cima super-panoramica a 360°, sia verso i monti che verso la pianura.
DETTAGLIO ITINERARIO DI QUESTA ESCURSIONE
Dal parcheggio alla Chiesa di San Mauro si segue il CAI 819, inizialmente per stradette forestali e poi per facile e generalmente largo sentiero (solo un cavo in un punto che era franato ma ora mi sembra ben ripristinato).
Dalla Chiesa di San Mauro alla Forcella di San Mauro il sentiero si restringe, ma è sempre segnato e ben riconoscibile sul terreno.
Il primo tratto dalla Forcella di San Mauro è facile e con traccia abbastanza evidente anche con l’erba ancora alta di metà Settembre come oggi.
Poi si doppia una prima piccola costola e si inizia a camminare su piani inclinati lateralmente, esposti ma ben gestibili per chi è abituato, fino ad arrivare a un gran “covolo”.
Da qui ritengo “saggio” (vale a dire praticamente obbligatorio) calzare i ramponcini: c’è una piccola piazzola abbastanza comoda per poterlo fare.
Il mio consiglio, però, è di farlo già dalla Forcella di San Mauro per abituarsi allo stile di camminata con i ramponcini prima di arrivare dove veramente servono.
Subito dopo il covolo si piega a destra per salire un ripido canaletto erboso, assimilabile a un I° grado di difficoltà con qualche singolo passo che può essere di II°.
Pochi metri prima di raggiungere la cresta sovrastante, si piega a sinistra e si doppia la costola che delimita questo canale.
Da qui la vista si apre verso un (molto) largo canale-invaso-vallone (in realtà multiplo): un attimo di pausa per “focalizzare” un gran faggio solitario che sta dal lato opposto più o meno alla stessa altezza.
Bisogna raggiungere questo faggio e sfiorarlo appena da sopra, e per arrivarci si percorre la bancata erbosa senza una linea definita, ma cercando di mantenere la quota e sfruttando qualche traccia probabilmente creata dagli animali (si noteranno anche varie tracce più in basso e più in alto, ma bisogna “puntare” il faggio).
Poco dopo il faggio “emerge” una buona impronta a terra che porta in un breve intaglio/canalino (più o meno un I° grado un po’ inerbato) che conduce sopra l’inizio di una larga dorsale.
Si sale la larga dorsale seguendo la linea di massima pendenza (comunque meno pendente della via normale), e si piega naturalmente in diagonale sinistra andando ad inserirsi nel vallone della via normale pochissimi metri sotto la Forcella Valpiana.
Dalla Forcella Valpiana tutto abbastanza evidente come impronta a terra e bolli rossi: iniziale strappetto verso sinistra, poi traverso quasi piatto, breve canalino gradinato verso destra (segnalato da una freccia rossa) e facilissima cresta verso sinistra per raggiungere la Croce del Monte San Mauro.
In realtà la Croce è posta sulla “cima escursionistica” che non è la più alta.
Quella più alta sta sopra una cintura rocciosa che si aggira con il viàz scelto per la discesa.
Dopo il primo strappetto dalla Forcella Valpiana, si nota un po’ più in alto sulla destra un gran bollo rosso: è il punto di uscita o ingresso est del viàz che contorna a nord la cima del Monte San Mauro.
Dalla Croce della “cima escursionistica” si torna brevemente alla selletta che divide le due cime del San Mauro; verso nord (direzione opposta alla provenienza) è molto evidente una traccia che scende alla base della fascia rocciosa in parte con “impronta aperta” e in parte fra i mughi: questo è il punto di uscita o ingresso ovest del viàz.
Il viàz non è difficile nella “scala cenge”, ma è sicuramente difficile se valutato nella scala escursionistica generale.
Svariati tratti abbastanza esposti e pure in profondità, però si appoggiano sempre completamente tutti e due i piedi.
Qualche tratto è ben protetto dai mughi.
In questo passaggio ho trovato i frequenti tagli di mughi in buono stato di manutenzione: “non c’è da litigare con i baranci”, si cammina abbastanza agevolmente accompagnati da bolli rossi e qualche ometto.
Per chi ha esperienza – se si procede con attenzione – è un viàz divertente senza momenti di ansia.
Se si segue il tracciato di questa registrazione GPS per la propria prima volta sul San Mauro, non bisogna sottovalutare la discesa dalla Forcella Valpiana per il vallone della via normale.
Non è facile capire a un primo colpo d’occhio dall’alto quanto può essere scivoloso quel tappeto erboso senza averlo mai calpestato.
Oggi ho calzato i ramponcini anche qui, a Dicembre 2016 non li avevo e ho rischiato con una pessima scivolata.
Dopo i primi metri in alto, ci sono delle tracce che passano vicino a rocce con bolli rossi e ometti, ma poi si passa invariabilmente su “qualche spezzone di sole loppe”, e la troppa confidenza in questi tratti può essere MOLTO PERICOLOSA.
Infine si rientra nel sentiero che fa il Giro del San Mauro e si torna velocemente alla Chiesa: tratto facile e segnato con solo un cavo con funzione di corrimano su una placca un po’ inclinata.
Per il Giro del San Mauro eventualmente vedi itinerario → Alpi Feltrine: Giro Orario del Monte San Mauro e Giazzèra (o Giazèra) di Ramezza partendo dall’imbocco Val Fraina in Val Canzoi.
Waypoints
Waypoint
2,308 ft
01 - Parcheggio presso 'Serbatoio Mutten' dell'Acquedotto di Feltre in località Case al Zot
Waypoint
3,032 ft
02 - Fine stradette forestali e inizio sentiero lungo il CAI 819
Waypoint
4,593 ft
04 - Forcella di San Mauro
Waypoint
5,472 ft
09 - Aggiramento costola per immissione nel finale della via normale verso Forcella Valpiana
Waypoint
5,963 ft
13 - Sella fra le due cime del Monte San Mauro e inizio-fine a ovest del Viàz Nord della Cima del Monte San Mauro
Waypoint
5,903 ft
19 - Grande bollo rosso che marca a est l'inizio-fine del Viàz Nord della Cima del Monte San Mauro
Comments (4)
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Information
Easy to follow
Scenery
Difficult
Bella escursione
Ciao Fabio,
grazie per la valutazione positiva e anche solo per la valutazione in sé, perché conferma che il percorso a oggi è in buono stato e si può fare.
Buon cammino! 😉
Ciao ZioMario, se l'abbiamo fatto oggi assieme al amico Cromazio è sicuramente grazie alla tua precisissima DESCRIZIONE soprattutto della prima parte ( vedi il famoso FAGGIO ).
Nonostante la bella giornata di sole ☀ di oggi, anche Cromazio al rientro sul vallone si è fatto una bella scivolata.... Un forte saluto da entrambi.
Quando faremo il video con il drone te lo segnaleremo.
Alla prossima....
Grazie Fabio, non vedo l’ora di gustarmi il video!
Ciao. 😀