Alpi Feltrine: Bosc dei Boi (Bosco dei Buoi) sul Tre Pietre dalla Val Canzoi, e anello per la Chiesa di Sant’Agapito
near Montagne, Veneto (Italia)
Viewed 1558 times, downloaded 21 times
Trail photos
Itinerary description
Itinerario ad anello con almeno un paio di aspetti interessanti.
Il numero uno è sicuramente l’accesso alle creste ovest del Monte Tre Pietre direttamente dalla Val Canzoi, inoltrandosi inizialmente nella laterale Val Fosserla.
È un tratto assai selvaggio e, sorprendentemente, in gran parte segnato: segnato, però, al livello minimo di questo tipo di itinerari.
Serve attenzione a non sbagliare nulla perché sarebbe facile finire in angoli della montagna poco raccomandabili dal punto di vista escursionistico.
Il secondo aspetto, “più tranquillo” ma sempre interessante, è il collegamento tra la Val Canzoi e la Val di Sant’Agapito passando per la zona di Culogne (o Cullogne), e che si snoda su tre tratti di sentieri collegati brevemente da stradette forestali.
Nel complesso è un itinerario da fare per il piacere di camminare ed esplorare.
L’unico punto veramente panoramico è all’arrivo sulla cresta ovest del Monte Tre Pietre, ma … oggi c’era la nuvola assassina che ha nascosto quasi tutto: però garantisco che è bello, l’ho visto altre volte.
**********
È chiaro che a colpo d’occhio si può pensare a una traversata del Monte Tre Pietre a partire dalla Val Canzoi – consiglio, però, di farsi prima l’anello della via normale del Monte Tre Pietre, poi questa escursione, e se rimane la voglia si può provare la gran traversata.
**********
La descrizione dell’itinerario sarà lunga, ma la giornata sarà divertente solo se non si fanno errori!
Ho indicato la valutazione “difficile” quasi solo per l’orientamento: tecnicamente è appena più che medio.
**********
Un’alternativa di salita al Bosc dei Boi dalla Val Canzoi è quella dell’itinerario Alpi Feltrine: Bosc dei Boi (Bosco dei Buoi) per la Costa dei Tei dalla Val Canzoi alla Valle di Sant’Agapito.
Identificazione Casera Col de Pedena
Nell’itinerario Alpi Feltrine: Collesei in Val Canzoi dal Ponte Umin ho indicato come Casera di Col Pédena un’altra casera ben diversa nella stessa zona, com’è indicata anche nella cartina Tabacco 023.
La Casera Col de Pedena di questo itinerario è quella indicata nella cartina “CENSIMENTO CALCHÈRE IN VAL CANZOI” che si trova in bella mostra al parcheggio di Ponte Umin.
Probabilmente la Casera Col de Pedena giusta è quella di questo itinerario, ma è difficile avere certezze sulla toponomastica di dettaglio di questa zona.
Aldo De Zordi, nelle sue due belle guide a cui faccio spesso riferimento, identifica con lo stesso nome queste due casere ben diverse che stanno ai due lati contrapposti della Val Fosserla / Val del Piavon.
Comunque sia, l’importante è non far confusione di itinerari in fase di programmazione.
Percorrenza dal parcheggio di Ponte Umin in Val Canzoi alla Casera Col de Pedena
Dal parcheggio si svolta a sinistra al grande Crocifisso che si trova quasi subito e si passa poi accanto alla restaurata Calchèra Patachìn – oggi ho trovato dei lavori in corso che stanno alquanto allargando la prima parte di sentiero dopo la calchèra, “promuovendola” di fatto a stradetta forestale.
In pochissimi minuti si arriva a un bivio dove si svolta secchi con tornante sinistro salendo sul fianco della Val Fosserla, si prosegue verso un paio di ruderi nel bosco e poi a una casa parzialmente ristrutturata.
Qui, dopo l’area della casa, il sentiero riprende quasi in piano con l’evidenza dei primi segnavia a bande viola-blu.
Si arriva a un bivio dove bisogna seguire il ramo di sinistra in salita il cui imbocco è compreso tra due segnavia viola-blu su tronchi di alberelli.
Più avanti ancora una freccia blu tra due bande viola (messa in basso e non troppo visibile) indica di svoltare a destra e attraversare l’impluvio di un piccolo torrentello oggi in secca.
Ora c’è un breve tratto, di neanche 100 metri in linea d’aria, molto importante per l’orientamento.
In successione si trovano:
- Ometto molto evidente su roccione in centro sentiero
- Piccolo covolo sulla sinistra
- Covolo ben più grande sempre sulla sinistra
Ora si sale per circa 200 metri di dislivello in modo abbastanza diretto sempre con discreta evidenza di sentierino.
Quando comincia a spianare si dovrebbe individuare un bel bollino rosso a sinistra e poco dopo uno a destra su roccia muschiata: questo bollino di destra è all’esatto punto di svolta a destra per la continuazione verso il Monte Tre Pietre.
Per visitare la Casera Col de Pedena, bisogna deviare verso sinistra attraversando il piano che doveva essere un bello slargo prativo prima del rimboschimento naturale dopo l’abbandono.
A metà tragitto si trova un segnavia rosso ad angolo che fa svoltare correttamente per trovare i ruderi.
In tutto sono circa 60 metri in linea d’aria, forse 80/100 camminati tutti in piano vista la percorrenza ad angolo.
Non ho cercato la calchèra che, incredibilmente, stava in un posto simile secondo la cartina “CENSIMENTO CALCHÈRE IN VAL CANZOI” che si trova a Ponte Umin.
Dalla Casera Col de Pedena alla forcelletta di scollinamento sulle creste ovest del Monte Tre Pietre
Ritornati al bollino su roccia muschiata si inizia a salire in diagonale ripida ed esposta.
Poi si svolta a sinistra e si va sempre ripidi su traccia intuibile anche con forte ricrescita di erba come in questo passaggio di fine maggio – c’è una discreta frequenza di bollini rossi, più o meno visibili.
Un solo brevissimo tratto di sentiero “asportato” dallo sradicamento di un grande albero, ma si aggira facilmente.
A quota 1.060 circa, prima di un tornantino sinistro … c’è stato l’incontro con il cucciolo di camoscio descritto a parte.
Dopo il “tornante del cucciolo” si ripassa la dorsale dall’altro lato in corrispondenza di un bollo rosso, quindi tratto di traverso e poi RIPIDISSIMO, ma breve, canaletto erboso dove si sperimenta “l’arrampicata vegetale”: è il passaggio più ripido dell’escursione.
Si arriva su un piccolo praticello aperto per un nuovo scavalcamento della dorsale da sinistra a destra direzione salita, e poi avanti su tracce più esili e con meno bollini rossi: c’è pure qualche viuzza creata da animali che può generare confusione, ma in generale non è difficile da capire.
A quota 1.320 circa c’è uno sbiaditissimo bollino rosso sulla destra prima di un tratto confuso da ramaglie varie a terra – non è un problema se non si individua: ho aggirato un po’ a occhio le ramaglie sulla destra per poi rientrare al centro del dolce vallone boschivo.
A quota 1.361 del mio GPS ho trovato l’ultimo evidentissimo bollo rosso.
Nella guida di De Zordi c’è scritto: «Qui il sentiero si disperde nel bosco a quota 1.370».
Qui il bosco è rado con più di un avvallamento in cui poter procedere in salita.
Siccome non vedevo in lontananza per il forte sviluppo stagionale del fogliame, per cercare visuali migliori ho fatto prima un largo arco verso sinistra, poi uno più piccolo verso destra, ma non servono a nulla: dall’ultimo evidente bollo rosso andate su più o meno diritti che va bene.
Poco sotto i 1.500 metri di quota (1.486 da registrazione GPS di giornata) si arriva sotto l’alta fascia rocciosa finale, in un punto d’angolo che crea due distinte diagonali di salita a destra e sinistra: si va a sinistra.
Qui basterebbe dire «seguite la fascia rocciosa e arriverete alla forcella di cresta», ma ci sono alcune particolarità.
Si inizia stando attaccatissimi alla fascia rocciosa dove si riesce a camminare spostando, di tanto in tanto, qualche ramo di mugo con le mani.
Il “quasi camminamento” porta di fronte e sotto un primo saltino roccioso (oggi umido) che sembra far evitare un muro di mughi – questo salto è da evitare: se ci si sposta un 2/3 metri a sinistra sotto un paio di mughi, riprende un comodo corridoio naturale che consente di progredire nuovamente senza difficoltà.
Si arriva a un secondo salto roccioso che dà la stessa impressione del primo.
Siccome in guida c’era scritto che, a un certo punto, o si sale un passaggio di 3 metri di II°-III° o si aggira più faticosamente tra i mughi, ho provato a salirlo.
In realtà l’uscita è friabile e l’ho evitata a sinistra, per poi riscendere più avanti sul molto ripido a ritrovare la traccia a bordo fascia rocciosa – qui mi sono girato indietro per capire meglio, e mi sembra che un aggiramento da sotto fin dall’inizio sia più semplice e neanche tanto faticoso.
Fatto questo si continua su corridoi vicini, ma non attaccati, alla fascia rocciosa, e si infila – sempre in buona pendenza – il canalino finale che porta alla forcelletta di scollinamento sulle creste ovest del Monte Tre Pietre (quota 1.631 da registrazione GPS di giornata).
La forcelletta è nei mughi, abbastanza larghi, e darebbe una bella visuale verso il Monte Tre Pietre senza nebbia come oggi.
Discesa dalla forcelletta di scollinamento sulle creste ovest del Monte Tre Pietre al Bivacco Casera Bosc dei Boi o Bosco dei Buoi
Questa è breve ma serve molta attenzione per chi non è mai stato sul Monte Tre Pietre.
Il senso generale è che bisogna aggirare il torrioncino di destra della forcelletta di arrivo e tornare, quasi in piano, esattamente nella direzione contraria dell’arrivo ma, chiaramente, dall’altro lato della cresta.
Dunque, dalla forcelletta si scende diretti nei radi mughi fino all’inizio del bosco vero: SONO SOLO UNA DECINA DI METRI CIRCA DA FARE IN QUESTO MODO.
Si incrocia il sentiero della via normale per il Monte Tre Pietre, e oggi (un po’ casualmente) sono finito contro un evidente segno rosso su tronco d’albero (e ce n’è un altro sbiadito dall’altro lato del gruppetto di alberi).
Tutto facile come orientamento?
Non esattamente, perché siamo nel tratto di via normale ben noto per labilità e confusione di tracce che creano problemi nonostante segni rossi e piccoli ometti.
Dal segno rosso la traccia a terra è più evidente nella prosecuzione di sinistra verso la vetta, verso destra non si vede molto.
Il suggerimento migliore è: dopo i pochi metri che servono per uscire dai mughi fino al limite del bosco, girate a destra per la prima traccia (anche molto incerta) che vedete senza perdere ulteriore quota.
Si aggira subito una piccola gobba e si dovrebbero vedere tracce discontinue in mezzo agli arbusti: mantenete la quota anche se la traccia migliore porta un po’ in basso verso un bel praticello.
Se si arriva al praticello, niente di grave, basta risalire pochissimi metri e ci si ritrova.
Se si mantiene bene la quota, avvicinandosi pure al filo di cresta, si trova quasi subito il sentierino buono che porta fino alla testata del grande pendio prativo che scende al Bivacco Casera Bosc dei Boi o Bosco dei Buoi.
Dalla forcella di scollinamento, in tutto si torna indietro di circa 80 metri in linea d’aria: sono piccoli spazi, ma c’è il rischio di perdere delle mezze ore se non si fa bene questo micro settore.
Dalla testata del grande pendio prativo si può scendere diretti liberamente al bivacco, attraversando nel finale il rado boschetto che lo anticipa.
C’è chiaramente una traccia logica per chi sale al Monte Tre Pietre, ma in discesa non vale la pena cercarla.
Rientro dal Bivacco Casera Bosc dei Boi o Bosco dei Buoi a Ponte Umin in Val Canzoi, passando per la Chiesa di Sant’Agapito in Valle e Culogne o Cullogne
Dal bivacco alla Chiesa di Sant’Agapito si segue semplicemente il Sentiero Corrado De Bastiani nella diramazione verso destra-ovest.
È veramente un bel sentierino boschivo tutto segnato con bande giallo-rosse molto vivaci.
Ci sono svariati passaggi originali e un po’ tecnici per la categoria normali sentieri escursionistici.
Arrivati alla bella Chiesa di Sant’Agapito si abbandona il Sentiero Corrado De Bastiani che continua a scendere sulla sinistra, e si prosegue diritti nel largo camminamento delimitato da staccionata di legno.
Ora in successione:
- Bivio dopo neanche 100 metri lineari: seguire a destra in salita il sentierino un po’ meno evidente
- Altro bivio dopo circa 80 metri di dislivello in salita: seguire a sinistra in discesa verso la freccia "Sentiero Tematico Antiche Cave di Pietra"
- Lungo e bel tratto di sentiero in saliscendi leggero, con un solo breve smottamento superabile con minima attenzione
- Continuazione su mulattiera e stradetta sterrata, lasciando perdere la deviazione a destra del "Sentiero Tematico Antiche Cave di Pietra"
- Arrivo a un grande slargo prativo sulla sinistra in corrispondenza di un gruppo di ruderi sulla destra
- Abbandono della stradetta per largo sentiero che si imbocca al di là dello slargo prativo – non è visibile dalla stradetta questo imbocco, ma attraversando il prato si trova facilmente
- Lunga diagonale di discesa su largo sentiero fino a Case Camelìn, attraversando una stradetta asfaltata e poi una larga mulattiera dove si trovano due edicole con Immagini Sacre
- Poco dopo Case Camelìn, si entra (svoltando a sinistra) in una stradetta e poi su un tratto del sentiero denominato “Troi de le Vane”, e avanti fino all’immissione in stradetta asfaltata appena sopra Culogne o Cullogne (qui si va verso destra)
- Meno di 200 metri di stradetta asfaltata e, a un bivio, si va a sinistra su sterrata forestale
- 100 metri circa e, a un bivio di stradette sterrate forestali, si va a destra
- Tratto più lungo e si arriva a una sorgente ben fruibile sulla destra, dopo aver passato i ruderi delle Casere Bandiera che si trovano a sinistra della stradetta
- Poi altro bivio con strada cementata che continua a destra in salita: si segue sempre il fondo sterrato di sinistra
- Tratto più lungo, 500/600 metri circa, fino alla fine della sterrata forestale in una piazzola con grande ometto
- Dall’ometto inizia il sentiero finale: in 3 minuti di dolce saliscendi si arriva all’ultimo bivio, da seguire a sinistra in discesa fino al parcheggio di Ponte Umin in Val Canzoi – se si manca questa svolta, si arriva lo stesso ma è più lunga e meno intuitiva
Waypoints
01 - Parcheggio Ponte Umin in Val Canzoi
03 - Bivio nella parte iniziale della Val Fosserla: seguire verso sinistra
05 - Bivio importante in Val Fosserla: seguire segnavia a bande viola-blu verso sinistra
06 - Svolta a destra con passaggio piccolo impluvio segnata da freccia in basso a bande viola-blu
07 - Uscita verso sinistra da sentiero segnato a bande viola-blu pochi metri dopo un grande covolo
08 - Ruderi Casera Col de Pedena (raggiungibili con breve deviazione da traccia di salita)
09 - Bollo rosso su roccia muschiata alla prosecuzione su traccia ripida dal piano di Col de Pedena
11 - Punto foto a → Cucciolo di Camoscio in Val Canzoi / Val Fosserla - prima parte
Punto foto “Cucciolo di Camoscio”
Salendo lungo il ripido sentiero dopo Casera Col de Pedena, a quota 1.060 circa nei pressi di un tornante sinistro, ho visto spuntare una “testolina” tra l’erba alta a fianco della buona traccia di sentierino.
Poco lontano c’era anche la mamma, che si è subito spostata di un 10/15 metri circa per nascondersi e osservare da dietro un gruppetto di alberi.
Subito mi ha assalito “l’ansia da prestazione” (che, come noto, è un fattore di tempo 😊) pensando di non riuscire a scattare una foto del lieto evento.
E cosa mi combina il cucciolo mentre io ero nel pieno delle manovre di estrazione e accensione fotocamera?
Si è avvicinato a testa bassa e sederino alto – proprio come fanno i cuccioli di cane – per farsi accarezzare!
Confesso che non ho rispettato le regole di distanziamento sociale e l’ho brevemente accarezzato.
Poi si è messo a zampettare a destra e a sinistra di fronte a me sul ripido pendio, e avrei volentieri consumato la scheda di memoria della fotocamera.
Alla fine ho scattato velocemente 10 foto in tutto, e me ne sono andato per lasciarlo alle cure della mamma: non si reggeva molto bene sulle zampe, era proprio cucciolo!
Riprendendo il cammino, ho cercato di formulare qualche ipotesi per spiegare questo comportamento del cucciolo, e ne ho trovate due:
- In quel momento emanavo un’irresistibile empatia naturale
- In quel momento emanavo (causa sudore e stanchezza) il tipico odoraccio da vecchio camoscio
12 - Punto foto a → Cucciolo di Camoscio in Val Canzoi / Val Fosserla - seconda parte
15 - Bollo rosso sbiaditissimo prima di un tratto confuso per ramaglia varia a terra
22 - Segnavia rosso sulla via normale di salita al Monte Tre Pietre che proviene dal Bivacco Casera Bosc dei Boi
23 - Testata grande pendio prativo di inizio discesa verso il Bivacco Casera Bosc dei Boi o Bosco dei Buoi
25 - Punto foto scendendo per il Sentiero Corrado De Bastiani verso la Chiesa di Sant'Agapito in Valle
26 - Punto foto scendendo per il Sentiero Corrado De Bastiani verso la Chiesa di Sant'Agapito in Valle
27 - Punto foto scendendo per il Sentiero Corrado De Bastiani verso la Chiesa di Sant'Agapito in Valle
28 - Punto foto scendendo per il Sentiero Corrado De Bastiani verso la Chiesa di Sant'Agapito in Valle
29 - Punto foto scendendo per il Sentiero Corrado De Bastiani verso la Chiesa di Sant'Agapito in Valle
31 - Bivio poco dopo la Chiesa di Sant'Agapito in Valle: seguire a destra in salita
32 - Bivio: seguire a sinistra in discesa con freccia 'Sentiero Tematico Antiche Cave di Pietra'
33 - Smottamento a passaggio impluvio-canale lungo il 'Sentiero Tematico Antiche Cave di Pietra'
34 - Continuazione su stradetta e abbandono 'Sentiero Tematico Antiche Cave di Pietra' che sale a destra
35 - Uscita da stradetta forestale verso sentiero a sinistra traversando un ampio slargo prativo
36 - Rientro da sentiero su stradetta-mulattiera poco sotto Case Camelìn e poi tratto del Troi de le Vane
37 - Immissione verso destra in breve tratto asfaltato poco sopra Culogne o Cullogne
38 - Bivio a fine breve tratto asfaltato: seguire a sinistra
39 - Bivio stradette forestali sterrate: seguire a destra
41 - Bivio: seguire a sinistra su continuazione sterrata e non a destra su cemento
42 - Fine stradetta forestale sterrata su piazzola con ometto e inizio sentiero finale di rientro a Ponte Umin
43 - Bivio sentiero di rientro a Ponte Umin in Val Canzoi: seguire a sinistra in discesa per rientro più veloce
Comments (1)
You can add a comment or review this trail
Bella e intrigante questa "passeggiatina"!!!
Cosa hai regalato a quel tenerissimo, piccolo camoscio per averti fatto da fotomodello??!