Alpe Baite Dassola da Campo - Val Tartano - Valtellina LO

In Valtellina, alla fine della superstrada, venendo da Lecco sulla S. 36, alla rotonda, prendere per la Val Tartano, risalita l’ardita strada che si arrampica sul versante prima di svoltare nella valle con ben 12 tornanti, forse qualcuno in più, si incontra Campo, 1040 m. Superate le case iniziali, la Chiesa e un area di parcheggio sulla sinistra si svolta, e nei pressi della zona sportiva si trova un altro parcheggio. Da quando è stato realizzato il “ponte nel cielo”, ponte sospeso che collega i due versanti della Val Tartano, Campo è stata investita da un flusso notevole di turismo e il Paese ne beneficia. Si ritorna a piedi sulla strada in direzione di Tartano e subito passata la prima curva finite le case, un palo di segnaletica stradale viene usato anche per i classici cartelli dei sentieri CAI. Indicano oltre la località e la quota di partenza, 1080, le diverse mete e l’Alpe Dassola in ore 2,20 sentiero 160. Imboccato il percorso inizia presto a farsi sentire per la pendenza, si passa da un ultima vecchia casa circondata da fiori coltivati, qualche curva nel bosco di latifoglie e poi in rimonta continua su una mulattiera tra antichi e nuovi sassi mobili che rendono la camminata ancora più gravosa. Un lungo traverso, altre curve e si arriva ad un evidente palina metallica, segnaletica CAI. Ci si trova in località Curnelècc a 1421 m. qui proseguendo dritti sulla mulattiera viene indicata l’Alpe Piazzo, sulla sinistra si stacca un sentiero (finalmente) e il cartello a freccia riporta l’Alpe Dassola in ore due (lasciamo perdere le incongruenze dei segnalatori, secondo i quali i 340 m. circa di dislivello si sarebbero dovuti fare in 20 minuti). Il sentiero inizialmente traversa nella direzione opposta alla mulattiera poi vince una costa ripida con innumerevoli tornanti nel bosco più rado, un ultimo tratto verso sud, e alla scritta località Scalòta, supera il crinale portandosi in un'altra valle. Ora il sentiero taglia il pendio lungamente in piano in un fitto bosco di conifere alla fine del quale si aprono tratti di pascolo e solchi di acqua torrentizia, una vegetazione più bassa, nel giusto periodo numerose le piante di lamponi. Occorre prestare attenzione poiché il pascolo ancora attivo cancella tracce di sentiero, bisogna cercare la segnaletica rappresentata da una freccia rossa o/e il numero 160 in campo bianco sui tronchi d’albero. Ci si innalza ancora e in vista del tetto di una baita si ritrova la traccia del sentiero oppure si raggiunge la baita, Casera Dassola, direttamente per il prato, si consiglia di riprendere il sentiero poiché passa dall’impressionante Larice Monumentale. A lato della Casera, 1737 m. un tronco d’albero vecchio scavato a formare un abbeveratoio, segnaletica e sentiero evidente traversa un ripido prato in direzione di una baita in pietra malmessa che si distingue sul crinale, una targa indica di trovarsi all’Alpe Dassola, Dàsula, a quota 1758 m. si svolta a destra lasciando altri ruderi di case in pietra e per il prato in un ultimo tratto ripido e circondata da una staccionata si perviene alla ben sistemata Baita Linda. La posizione è spettacolare. Dalla dorsale la vista spazia sulla Valtellina e sulle cime delle Alpi Centrali sull’altro lato la conca racchiude boschi di aghiformi e sopra chiusa dalla rocciosa elevazione della Cima Dassola, 2166 m. Volendo il sentiero 160 vi condurrà in cima.
(2021-09-11)

Tempo: 5/5,30 h – 2,30 h in salita e 2 h discesa
Difficoltà: E escursionistica
Dislivello: 740 m.