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Al rifugio Garibaldi presso il lago di Venerocolo (gruppo dell’Adamello)

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Author

Trail stats

Distance
7.18 mi
Elevation gain
4,354 ft
Technical difficulty
Moderate
Elevation loss
282 ft
Max elevation
8,367 ft
TrailRank 
32
Min elevation
4,286 ft
Trail type
One Way
Moving time
3 hours 26 minutes
Time
4 hours 3 minutes
Coordinates
2130
Uploaded
July 17, 2021
Recorded
July 2021
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near Pontagna, Lombardia (Italia)

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Itinerary description

Escursione classica sul gruppo dell’Adamello, riservata ad escursionisti con buona resistenza, in considerazione della fatica che impongono la lunghezza del percorso e l’altitudine; per contro il tracciato non riserva particolari difficoltà, dato che per buon tratto è asfaltato e che per il resto richiede la normale prudenza dovuta per ogni itinerario di montagna.
Tradizionalmente il percorso inizia da malga Caldea (m 1584) che sarebbe raggiungibile anche in auto e dove si trova anche un piccolo parcheggio (una decina di posti): occorre tuttavia un fuoristrada, salvo che si vogliano rischiare le sospensioni; noi abbiamo preferito lasciarla lungo la strada di fondo valle, poco oltre il bivio di cui diremo subito, e iniziare da lì la camminata: fatti i conti ci è costato quasi sei chilometri in più tra andata e ritorno, ma tutto sommato ci sembra la soluzione consigliabile…
Comunque, percorsa la strada che da Temù si inerpica per una valle laterale, seguendo le indicazioni per malga Caldea e rifugio Garibaldi, raggiungiamo il bivio ben segnalato dove inizia a sinistra la strada forestale, piuttosto dissestata, che sale lungo il fianco boscoso della montagna e in un paio di chilometri, dopo alcuni tornanti e un paio di torrenti guadati, raggiunge appunto malga Caldea.
Da qui inizia la strada asfaltata di proprietà dell’Enel, asfaltata ma piuttosto ripida, che con diversi tornanti raggiunge la palazzina di guardia della diga di sbarramento del laghetto d’Avio (m 1902); da qui, svoltando leggermente a destra, la strada prosegue quasi pianeggiante costeggiando il laghetto ed in successione il lago d’Avio (m 1910); circa a metà del lago si imbocca il sentiero sulla destra che continua a costeggiarlo da posizione un po’ più elevata ed in prossimità della diga di sbarramento del lago Benedetto (m 1932) si innesta sull’alta via dell’Adamello (sentiero n. 1), lungo la quale si procede sempre sul fianco del bacino artificiale; all’altezza della testata del lago il sentiero si fa più ripido e scosceso e con alcune svolte supera un paio di torrenti che formano suggestive cascate, fino a sbucare sull’ampia conca della valle del Venerocolo, ad oltre 2000 metri; verso sud sono chiaramente visibili la diga che forma il Pantano dell’Avio, cui formano corona le principali vette del gruppo dell’Adamello: i Corni di Premassone (m 3076) a destra ed il monte Adamello (m 3539) a sinistra; dove tuttavia inizia il sentiero diretto al Pantano noi proseguiamo invece lungo il n. 1 verso est, attraversando la conca dove la vegetazione è ormai diradata tra le formazioni rocciose.
Si raggiunge così all’estremità orientale della conca un ulteriore gradone da risalire con ripetute svolte e ripide pendenze: questo tratto, faticoso anche perché si svolge ad oltre duemila metri di altitudine e si raggiunge dopo un paio d’ore di cammino, è significativamente noto come il Calvario…
Finalmente la salita termina in prossimità di alcune costruzioni ed una chiesetta e a pochi metri di distanza, sulle sponde del lago di Venerocolo (m 2542), raggiungiamo finalmente il rifugio Garibaldi (m 2548), dove rifocillarci e riposare prima di ridiscendere per il medesimo tracciato.

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