Ai confini del PNALM .Valle Jovana. Sasso della Mira - Portone di Preccia - Montagna di Preccia - Ruderi di Torre Jovana
near San Lorenzo, Abruzzo (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
In autunno i colori del PNALM rendono ogni tipo di escursione dieci volte più bella di quelle fatte nelle altre stagioni.
Questa volta si è scelto un angolo un po' remoto ai confini del Parco Nazionale d'Abruzzo con l'obiettivo di far visita al Sasso della Mira, al Portone di Preccia e al Monte di Preccia partendo dalla Valle Jovana. Questa è incastonata dalla dorsale del Monte Preccia a Ovest e da quella della Serra Sparvera ad Est e attraversata dal Fosso Jovana che raccoglie le acque che scendono dalle dorsali dei monti limitrofi per condurle al Lago di Scanno.
Per raggiungere la Valle Jovana e l'agriturismo sul fondo di questa, nostro punto di partenza, si deve percorrere una sterrata poco adatta alle utilitarie dal fondo basso. Se volete comunque fare questo anello potete scegliere una comoda alternativa, ovvero iniziare tranquillamente l'escursione dalla Strada Regionale 479 lasciando l'auto all'edificio "Casa cantoniera Mimola" molto vicino alla traccia o proseguire per qualche centinaio di metri essendo nel primo tratto facilmente percorribile.
Si parcheggia all'Agriturismo che si trova in un piccolo borgo antico nato intorno al XV secolo, dal carattere agricolo e pastorale è contraddistinto dai ruderi di una fortificazione, "Torre Jovana", una piccola chiesa "San Lorenzo" e poche vecchie case.
Il sentiero n°47 indica la direzione per il Sasso della Mira. Superato il Fosso Jovana in secca, sale prima su ampi pascoli poi zigzagando all'interno di una stupenda faggeta sino a raggiungere la carrareccia dei boscaioli che mette alle spalle la maggior parte del dislivello della traccia. Qui un cartello riporta l'incrocio tra il sentiero 26 per il Sasso della Mira e il 47 da dove veniamo. Si cammina in piano fino al cartello con l'incrocio per il sentiero 44 e da questo punto tra vecchi stazzi, tagli di bosco e pascoli si ha un'anticipazione del panorama che andremo a gustare sul Sasso.
Si raggiunge una radura, Coppo Lungo, con il cartello che indica la direzione per la vetta e salendo per poche centinaia di metri si arriva ad un affaccio meraviglioso tra degli enormi sassi calcarei. Siamo sul Sasso della Mira 1713m. Si domina tutta la valle, l'occhio può spaziare sulla dorsale Sparvera da dietro la quale spunta il bianco Monte Amaro e in senso antiorario il Monte Genzana con sotto Frattura Vecchia, Villalago e sopra la dorsale della Montagna Grande e quella della Terratta, in fondo ad est naturalmente appaiono le vette del Gran Sasso oltre a quelle relativamente più vicine del Sirente e di Celano. Puntando ad ovest ecco apparire il Marsicano e il Monte Godi a chiudere verso sud/ovest la Serra di Chiarano e delle Gravare e infine il Monte Pratello.
Si scende per un breve tratto per lo stesso sentiero anche se volendo si può proseguire sulla cresta per raggiungere l'attacco del percorso che scende al Portone di Preccia.
La traccia è segnata da frecce rosse e risulta molto accidentata, non adatta a coloro che non hanno dimestichezza con pendii scoscesi e terreni friabili, ci si aggrappa ai tronchi e si scavalca qualche tronco per arrivare con la massima prudenza al faraglione che rappresenta la parte più suggestiva di tutta l'escursione. Di chiara formazione marina viene facile immaginare come il mare una volta lo sferzasse con le sue onde essendo quest'area bagnata dal grande Oceano di Tetide nel lontano Cretaceo.
Si sale con energia per raggiungere di nuovo la quota che ci permette di riprendere il sentiero segnato e passare sul versante nord del Monte di Preccia.
Il sentiero è quello per San Liborio. Si attraversa una bellissima faggeta con bolli sempre evidenti e all'ennesima rampetta il cielo si apre e finalmente uscendo dal bosco si ha una grande visuale sul Campo Rotondo, la Serra Capramorta e quella di Ziomas.
Alle nostre spalle la cima di Preccia, questa si raggiunge fuori sentiero attraversando basse radure di ginepro. La cima è circondata da un fitto groviglio di arbusti e offre da un altro angolo i panorami poco sopra descritti.
Si scende per riprendere una pista pastorale, andando a sinistra dovrebbe sbucare sulla strada per l'Agriturismo ma non essendone certi prendiamo a destra e dopo aver incontrato lo Stazzo Pagliaccio continuiamo a scendere per il sentiero 26.
La strada percorsa il mattino in auto è la nostra destinazione ma per raggiungerla facciamo un paio di tagli per accorciare la via, seguiamo la strada bianca e ancora un taglio ci permette di risparmiare almeno un chilometro abbondante sbucando nel borghetto di Jovana dove una fresca fonte ci disseta prima del viaggio di ritorno.
Questa volta si è scelto un angolo un po' remoto ai confini del Parco Nazionale d'Abruzzo con l'obiettivo di far visita al Sasso della Mira, al Portone di Preccia e al Monte di Preccia partendo dalla Valle Jovana. Questa è incastonata dalla dorsale del Monte Preccia a Ovest e da quella della Serra Sparvera ad Est e attraversata dal Fosso Jovana che raccoglie le acque che scendono dalle dorsali dei monti limitrofi per condurle al Lago di Scanno.
Per raggiungere la Valle Jovana e l'agriturismo sul fondo di questa, nostro punto di partenza, si deve percorrere una sterrata poco adatta alle utilitarie dal fondo basso. Se volete comunque fare questo anello potete scegliere una comoda alternativa, ovvero iniziare tranquillamente l'escursione dalla Strada Regionale 479 lasciando l'auto all'edificio "Casa cantoniera Mimola" molto vicino alla traccia o proseguire per qualche centinaio di metri essendo nel primo tratto facilmente percorribile.
Si parcheggia all'Agriturismo che si trova in un piccolo borgo antico nato intorno al XV secolo, dal carattere agricolo e pastorale è contraddistinto dai ruderi di una fortificazione, "Torre Jovana", una piccola chiesa "San Lorenzo" e poche vecchie case.
Il sentiero n°47 indica la direzione per il Sasso della Mira. Superato il Fosso Jovana in secca, sale prima su ampi pascoli poi zigzagando all'interno di una stupenda faggeta sino a raggiungere la carrareccia dei boscaioli che mette alle spalle la maggior parte del dislivello della traccia. Qui un cartello riporta l'incrocio tra il sentiero 26 per il Sasso della Mira e il 47 da dove veniamo. Si cammina in piano fino al cartello con l'incrocio per il sentiero 44 e da questo punto tra vecchi stazzi, tagli di bosco e pascoli si ha un'anticipazione del panorama che andremo a gustare sul Sasso.
Si raggiunge una radura, Coppo Lungo, con il cartello che indica la direzione per la vetta e salendo per poche centinaia di metri si arriva ad un affaccio meraviglioso tra degli enormi sassi calcarei. Siamo sul Sasso della Mira 1713m. Si domina tutta la valle, l'occhio può spaziare sulla dorsale Sparvera da dietro la quale spunta il bianco Monte Amaro e in senso antiorario il Monte Genzana con sotto Frattura Vecchia, Villalago e sopra la dorsale della Montagna Grande e quella della Terratta, in fondo ad est naturalmente appaiono le vette del Gran Sasso oltre a quelle relativamente più vicine del Sirente e di Celano. Puntando ad ovest ecco apparire il Marsicano e il Monte Godi a chiudere verso sud/ovest la Serra di Chiarano e delle Gravare e infine il Monte Pratello.
Si scende per un breve tratto per lo stesso sentiero anche se volendo si può proseguire sulla cresta per raggiungere l'attacco del percorso che scende al Portone di Preccia.
La traccia è segnata da frecce rosse e risulta molto accidentata, non adatta a coloro che non hanno dimestichezza con pendii scoscesi e terreni friabili, ci si aggrappa ai tronchi e si scavalca qualche tronco per arrivare con la massima prudenza al faraglione che rappresenta la parte più suggestiva di tutta l'escursione. Di chiara formazione marina viene facile immaginare come il mare una volta lo sferzasse con le sue onde essendo quest'area bagnata dal grande Oceano di Tetide nel lontano Cretaceo.
Si sale con energia per raggiungere di nuovo la quota che ci permette di riprendere il sentiero segnato e passare sul versante nord del Monte di Preccia.
Il sentiero è quello per San Liborio. Si attraversa una bellissima faggeta con bolli sempre evidenti e all'ennesima rampetta il cielo si apre e finalmente uscendo dal bosco si ha una grande visuale sul Campo Rotondo, la Serra Capramorta e quella di Ziomas.
Alle nostre spalle la cima di Preccia, questa si raggiunge fuori sentiero attraversando basse radure di ginepro. La cima è circondata da un fitto groviglio di arbusti e offre da un altro angolo i panorami poco sopra descritti.
Si scende per riprendere una pista pastorale, andando a sinistra dovrebbe sbucare sulla strada per l'Agriturismo ma non essendone certi prendiamo a destra e dopo aver incontrato lo Stazzo Pagliaccio continuiamo a scendere per il sentiero 26.
La strada percorsa il mattino in auto è la nostra destinazione ma per raggiungerla facciamo un paio di tagli per accorciare la via, seguiamo la strada bianca e ancora un taglio ci permette di risparmiare almeno un chilometro abbondante sbucando nel borghetto di Jovana dove una fresca fonte ci disseta prima del viaggio di ritorno.
Waypoints
Comments (4)
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Buongiorno, grazie per l'accuratezza della descrizione del percorso.
La discesa al Portone e da fare con attenzione cercando di non perdere i segni rossi, altrimenti si può finire in situazioni poco gestibili.
Grazie a te per la recensione positiva!
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Information
Easy to follow
Scenery
Difficult
Ottima traccia e splendida escursione in particolare il Sasso della Mira e il Portone di Preccia nonostante le difficolta' a scendere dovute alla ripidita'.Solo per il tratto di discesa all'Arco io metterei difficolta' (difficile).
Grazie per la recensione!