Abbateggio: l'anello dalla Valle Giumentina per Riga di Caramanico
near Pagliari, Abruzzo (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
ECOMUSEO DEL PALEOLITICO
ABBATEGGIO: UNO DEI BORGHI PIU' BELLI D'ITALIA
IL PREMIO NAZIONALE DI LETTERATURA NATURALISTICA PARCO MAJELLA
ABBATEGGIO STORIA & NATURA
VALSIMI: LE MINIERE DELLA MAIELLA E IL RICORDO COLLETTIVO
GUIDA TURISTICA
DEPOSITI LACUSTRI DELLA VALLE GIUMENTINA
Abbateggio è un borgo della provincia di Pescara, situato a breve distanza dalla via Tiburtina Valeria, all'altitudine di 450 m s.l.m..
Il suo aspetto è quello di un piccolo paese montano arroccato all'ombra della Maiella; Le case del borgo sono costruite con la tipica pietra bianca della Majella, lavorata a mano secondo la fiorente tradizione degli scalpellini locali. Con i suoi circa 400 abitanti rappresenta un punto di riferimento nazionale per cultura, letteratura e tradizioni. Ogni anno infatti Abbateggio ospita il prestigioso "Premio Nazionale di Letteratura Naturalistica Parco Majella" dedicato agli scrittori della penna verde.
Ma Abbateggio è importante anche per la sua natura e i suoi paesaggi unici, frutto della millenaria interazione fra uomo e ambiente: le tracce di questo connubio si perdono nella preistoria, come testimonia il sito Paleolitico di Valle Giumentina, e proseguono fino ai giorni nostri con l'architettura montana in pietra a secco e la tipica coltivazione del farro, che è al centro di una manifestazione volta alla riscoperta e alla tutela di questo antico cereale.
Abbateggio è anche una culla di spiritualità che ha dato i natali a Mariano di Abbateggio, uno dei monaci della cerchia di Celestino V.
Waypoints
Contrada Sant'Elia di Caramanico
Le contrade e i borghi sono collegate da strade bianche, mulattiere e sentieri che consentono di percorre i boschi e le valli tra le più suggestive della Maiella. Con le loro case in pietra, conservano ancora intatto l'assetto rurale. Posti al confine tra la Valle Giumentina, la Valle dell'Orfento e la valle dell'Orte, consentono di poter godere di panorami unici come la Maiella e il monte Morrone. Giunti a Sant'Elia si percorre un breve tratto di strada in asfalto prima di prendere il sentiero per Riga all'inizio del quale è posta la fontana intitolata a Sant'Elia e a San Valentino.
Fontana lungo la strada asfaltata in contrada Riga
Giunti a Riga si percorre di nuovo un breve tratto asfaltato lungo il quale troviamo anche una grossa fontana. Le fontane sono uno degli elementi più caratteristici dei borghi e delle contrade pedemontane della Maiella. Poche decine di metri dopo imbocchiamo il sentiero che ci riconduce alla Valle Giumentina seguendo l'indicazione per Piano Valli.
Fonte Cianti
Gli abbeveratoi sparsi in abbondanza sulla fascia pedemontana della Maiella svolgono un ruolo importantissimo in quanto consentono agli animali al pascolo e agli animali selvatici di potersi dissetare.
Fonte del Prato
In alcuni dei fontanili sparsi nella Valle Giumentina e nelle zone limitrofe è possibile ammirare in primavera e in estate diverse specie di tritone. La particolarità di questo abbeveratoio è quella di essere alimentato da una risorgiva e questo ha consentito lo sviluppo di condizioni ambientali favorevoli affinché i tritoni potessero viverci come in un piccolo stagno. I tritoni sono piccoli anfibi di dimensioni diverse a seconda della specie. Nel fontanile della valle Giumentina vivono il tritone crestato e il più piccolo tritone appenninico, quest'ultimo un endemismo dell'Italia peninsulare.
Fonte Sant'Elia e San Valentino
Un degli elementi più caratteristici dei borghi e delle contrade pedemontane della Maiella sono i fontanili che in passato svolgevano una funzione molto importante. Nelle masserie e nei casali, infatti, non esisteva l'acqua corrente e i fontanili erano l'unico modo per rifornire di acqua le popolazioni che abitavano in queste zone. Le fontane non fornivano solo l'acqua potabile per le persone e per il bestiame, ma spesso erano costruite in modo tale che vi si potesse lavare anche la biancheria.
Inizio sentiero per Piano Valli che riconduce alla Valle Giumentina
Giunti in contrada Riga si percorre un breve tratto di strada in asfalto per poi riprendere il sentiero per tornare alla Valle Giumentina. Da contrada Riga l'indicazione da seguire è per Piano Valli.
Panorama sulla Maiella, la Valle dell'Orte e il Morrone
Lungo il sentiero sono molti i punti panoramici dai quali si possono scorgere diverse cime del massiccio della Maiella, il Morrone e le valli circostanti.
Partenza-Arrivo
Dal Borgo di Abbateggio si raggiunge la valle Giumentina con l'auto in circa cinque minuti. Dopo aver imboccato una strada sterrata e percorso meno di 100 metri troviamo un'edicola con scene sacre e una croce in ferro dove un'ampio spazio permette di lasciare l'auto e di iniziare il percorso.
Sentiero su muro a secco
La presenza abbondante di pietra sulla Maiella ha determinato l’interazione più vistosa tra l’uomo e l’ambiente. L’elemento lapideo, da ostacolo per la coltivazione della terra, si è trasformato in risorsa grazie allo spietramento, cioè la raccolta delle pietre per recuperare spazi da destinare alle colture. Dapprima l’operazione di spietramento ha prodotto cumuli di materiale litico, alcuni dei quali ancora visibili; in seguito le pietre sono state reimpiegate, senza bisogno di lavorazione, per la costruzione di muretti di terrazzamento e delle caratteristiche capanne in pietra a secco, conferendo un’impronta inconfondibile al paesaggio. Queste ultime erano ripari spontanei sorti in grande quantità soprattutto nel XIX secolo, in seguito all'occupazione dei terreni di media ed alta montagna a scopo agricolo più che pastorale: esse rappresentavano il modo più razionale ed economico di sfruttare la risorsa inesauribile rappresentata dalle pietre tolte dai campi, in modo da coniugare l’utilità all'occupazione del minor spazio possibile. I muretti di pietra a secco nascono, come le capanne, dalla necessità di liberare dalle pietre i terreni pedemontani adibiti ad uso agricolo. Nel momento in cui i terreni pianeggianti erano stati tutti occupati, si pose la necessità di recintare e terrazzare i pendii più difficili da coltivare. I terrazzamenti seguono l’andamento delle curve di livello e sono anch'essi costruiti a secco senza leganti o malte; la grande stabilità, che ha consentito loro di resistere praticamente intatti fino ad oggi, è dovuta ad una particolare struttura che facilita il drenaggio dell’acqua.
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