761 MARATEA PORTO S.BIAGIO
near Maratea, Basilicata (Italia)
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Itinerary description
Dal centro paese seguendo la segnaletica verticale biancorossa del percorso SMP si scende al porto prendendo via Tocco, via Sospiro e la strada/scalinata Piedi li Cirasi e si risale per stessa strada. Poi per salire al Cristo redentore si seguono i segnali del sentiero religioso. A ottobre 2023 i sentieri sono tutti ben segnalati e puliti dalla vegetazione infestante.
Percorso ad anello da Maratea passando per:
- Santa Maria Maggiore (5.8 km)
- Grotta di San Michele o dell'Angelo (8.2 km)
- Basilica di San Biagio (8.9 km)
- Chiesa Madonna degli Ulivi (9.6 km)
- Madonna delle Grazie (10.4 km)
Estratto da wikipedia:
Maratea (AFI: [maraˈtɛa][10][11], Marathia in dialetto marateota, [maraˈtia][10]) è un comune italiano di 4 711 abitanti[7] della provincia di Potenza, unico centro della Basilicata ad affacciarsi sul Mar Tirreno, più precisamente sul golfo di Policastro.
Il 10 dicembre 1990 il Presidente della Repubblica Italiana Francesco Cossiga ha insignito il comune con il titolo onorifico di "Città"[12], titolo di cui comunque Maratea già si vantava in base a un decreto del 1531 firmato da Carlo V d'Asburgo.
Nel 2023 Maratea è stata inserita tra i Borghi più belli d'Italia[13].
Il territorio di Maratea si estende per poco meno di 68 km². Ha per confini indicativi a nord il comune di Sapri in Campania e Rivello, a sud quello di Tortora in Calabria, a est Trecchina e da dopo di essa il resto della provincia di Potenza e a ovest il mare.
Ciò rende Maratea l’unico comune della propria provincia ad affacciarsi sul mare e l’unico della Basilicata sul Tirreno.
La costa si stende per circa 32 km, variegata da insenature, grotte, scogli, secche e spiagge per lo più ciottolose. Grosso modo al centro della costiera si trova il porto. Lungo il tratto meridionale della costa si distingue invece la piccola isola di Santo Janni.
Numerose le grotte sparse nel territorio, a catasto ne risultano 132 tra marine e terrestri[15]. Tra queste si segnala la Grotta di Marina con molte stalattiti e stalagmiti.
Il territorio marateota è per lo più costituito da rilievi, con pochi pianori e terrazzamenti su cui insistono gli insediamenti antropici. Montagne e colline bagnano per lo più i costoni direttamente sul mare, creando pittoreschi panorami e scorci visivi.
Classificazione sismica: zona 2 (sismicità medio-alta),[16], ordinanza PCM n. 3274 del 20/03/2003.
Geologia e morfologia
Il caratteristico contrasto di mari e monti della costa marateota
La storia della geologia del territorio di Maratea è iniziata durante l'Anisico e il Miocene inferiore.
Esso evidenzia diverse zone succedute attraverso episodi di metamorfismo durante l'Appiano, i cui depositi terrigeni più antichi si presentano fortemente tettonizzati. Questa conformazione si è originata tra il Langhiano e il Tortoniano e ha interessato i depositi accostandoli, sovrapponendoli ed elevandoli sino alla formazione della dorsale carbonatica che caratterizza l'area.
I depositi presso la costa sono formati da calcilutiti, calcareniti grigie e brune con marne, e calcari conglomeratici.
La dorsale è allungata in direzione appenninica, da nord-ovest a sud-est, delimitata verso il mare e verso l'interno da versanti ripidi che dalla costa si innalzano sino a raggiungere i 1 505 metri con il monte Coccovello[17].
Orografia
La gran parte del territorio di Maratea è costituito da montagne e colline, con una sola area pianeggiante in prossimità della foce del fiume Noce e del confine con la Calabria. Il territorio comunale è compreso tra 0 e 1 505 metri di quota, culminando nella cima del Monte Coccovello, al confine con il comune di Rivello.
I rilievi montuosi della zona nord presenta episodi orografici plastici e di alto livello paesaggistico, con i versanti montuosi che calano direttamente sul mare. I rilievi sono costituiti per lo più da calcari dolomitici[18], e le pareti rocciose presentano caratteristiche variazione cromatiche, passando dal verde boschivo al rosso della nuda roccia calcarea. I principali monti di questo sistema sono[19]:
Il monte più alto di Maratea, il Monte Coccovello
Monte Coccovello: alto 1 505 m, è il rilievo più alto del territorio. Il monte poggia su una vallata con il monte Cerrita, detta I Pozzi, di paesaggio tipicamente montano. Il monte allunga un versante verso il mare, con delle punte dette monte Spina e Serra del Tuono, che arrivano ad affacciarsi sulla costiera.
Monte Cerrita: alto 1 083 m, detto anche Cerreta o Angiuleddi, è un grande rilievo che distende un fianco lungo tutta la vallata del torrente Fiumicello. Il versante meridionale del monte è spoglio di vegetazione, che si riduce a gariga, mentre quello settentrionale ospita qualche piccolo bosco.
La parte centrale è caratterizzata da un sistema montuoso a forma di Y, anch'esso costituito da formazioni di calcare dolomitico. I rilievi di questo sistema sono:[19]
Monte Crivo: alto 1 277 m, si distingue per la sua struttura con tre punte, con quella centrale caratterizzata dalla presenza di una croce votiva in ferro battuto. Ai piedi del monte si apre una faglia che con un fenomeno di sackung crea una lenta e costante frana che fa scivolare, nel corso dei secoli, la valle sottostante verso il mare[20].
Monte San Biagio: alto 623 m, è il prolungamento sul mare del sistema montuoso del monte Crivo, con la sua caratteristica conformazione allungata verso il mare è l'episodio montuoso più rilevante del territorio di Maratea. Sebbene non altissimo, la sua posizione, al centro del territorio, rende la sua cima un notevole punto panoramico sulla costa e sull'entroterra. Sulla sua cima ospita le rovine dell'antica Maratea detta «Castello», la grande statua del Redentore e la basilica del santo da cui prende il nome.
Serra Capeddera: alta 1 067 m, sovrasta il settentrione della frazione Brefaro.
Serra Pollino: alta 1 099 m, sulla cima ospita il santuario della Madonna di Trecchina.
Monte Maiorino: alto 1 003 m, poco distante dal precedente. Ha dei versanti molto boscosi.
La parte più meridionale del territorio apre grandi vallate attraversate da torrenti alluvionali. Le formazioni montuose, di grande valore paesaggistico, costituiscono tre piani di visione: la costa rocciosa, con al largo le isolette della Matrella e di Santo Janni, la zona costiera quasi pianeggiante, caratterizzata da un verde boschivo e le pareti rocciose perpendicolari alla costa. Solo due gli episodi montuosi notevoli:[19]
Bosco di ogliastri sulla punta omonima della costa di Maratea, nello sfondo il monte San Biagio, con in cima la statua del Redentore, e l'abitato di Marina
Monte Rotonda: alto 852 m, si trova tra Massa e Brefaro. La cima del monte ospita un piccolo bosco.
Serra di Castrocucco: alta 743 m, ha una caratteristica forma a piramide. Sul lato nord, che ospita per lo più garighe e una solitaria pineta. Il lato ovest, più boscoso, posa sul mare due promontori: uno ospita un bosco di cedri, l'altro la Torre Caina. Il versante sud ospita, su un costone roccioso, il Castello di Castrocucco. La parte settentrionale del monte si prolunga in piccole vette.
Idrografia
Nel territorio di Maratea scorre un solo fiume, il Noce, la cui foce segna il confine con la Calabria.
Molti i torrenti che scorrono tra i monti del territorio, ma solamente quello detto Fiumicello, che sfocia in mare presso l'omonima frazione, non ha carattere stagionale o alluvionale. I più lunghi corsi d'acqua sono di questo tipo sono il canale di Montescuro, che scorre alle falde del Coccovello, e quello del Carròso, che nasce presso Brefaro e sfocia nel Noce[19].
Il reticolo idrografico della zona a nord del monte San Biagio è scarsamente sviluppato in superficie, ma ben presente nel sottosuolo[21], che nella valle di Maratea dà origine a numerose sorgenti, tra le quali si ricordano quella di Sorgimpiàno, di San Basile, e di Cavalero[19].
La zona a sud presenta invece un più evidente reticolo superficiale, con numerosi torrenti alluvionali che scorrono in profondi valloni verso il mare o verso il Noce.
Percorso ad anello da Maratea passando per:
- Santa Maria Maggiore (5.8 km)
- Grotta di San Michele o dell'Angelo (8.2 km)
- Basilica di San Biagio (8.9 km)
- Chiesa Madonna degli Ulivi (9.6 km)
- Madonna delle Grazie (10.4 km)
Estratto da wikipedia:
Maratea (AFI: [maraˈtɛa][10][11], Marathia in dialetto marateota, [maraˈtia][10]) è un comune italiano di 4 711 abitanti[7] della provincia di Potenza, unico centro della Basilicata ad affacciarsi sul Mar Tirreno, più precisamente sul golfo di Policastro.
Il 10 dicembre 1990 il Presidente della Repubblica Italiana Francesco Cossiga ha insignito il comune con il titolo onorifico di "Città"[12], titolo di cui comunque Maratea già si vantava in base a un decreto del 1531 firmato da Carlo V d'Asburgo.
Nel 2023 Maratea è stata inserita tra i Borghi più belli d'Italia[13].
Il territorio di Maratea si estende per poco meno di 68 km². Ha per confini indicativi a nord il comune di Sapri in Campania e Rivello, a sud quello di Tortora in Calabria, a est Trecchina e da dopo di essa il resto della provincia di Potenza e a ovest il mare.
Ciò rende Maratea l’unico comune della propria provincia ad affacciarsi sul mare e l’unico della Basilicata sul Tirreno.
La costa si stende per circa 32 km, variegata da insenature, grotte, scogli, secche e spiagge per lo più ciottolose. Grosso modo al centro della costiera si trova il porto. Lungo il tratto meridionale della costa si distingue invece la piccola isola di Santo Janni.
Numerose le grotte sparse nel territorio, a catasto ne risultano 132 tra marine e terrestri[15]. Tra queste si segnala la Grotta di Marina con molte stalattiti e stalagmiti.
Il territorio marateota è per lo più costituito da rilievi, con pochi pianori e terrazzamenti su cui insistono gli insediamenti antropici. Montagne e colline bagnano per lo più i costoni direttamente sul mare, creando pittoreschi panorami e scorci visivi.
Classificazione sismica: zona 2 (sismicità medio-alta),[16], ordinanza PCM n. 3274 del 20/03/2003.
Geologia e morfologia
Il caratteristico contrasto di mari e monti della costa marateota
La storia della geologia del territorio di Maratea è iniziata durante l'Anisico e il Miocene inferiore.
Esso evidenzia diverse zone succedute attraverso episodi di metamorfismo durante l'Appiano, i cui depositi terrigeni più antichi si presentano fortemente tettonizzati. Questa conformazione si è originata tra il Langhiano e il Tortoniano e ha interessato i depositi accostandoli, sovrapponendoli ed elevandoli sino alla formazione della dorsale carbonatica che caratterizza l'area.
I depositi presso la costa sono formati da calcilutiti, calcareniti grigie e brune con marne, e calcari conglomeratici.
La dorsale è allungata in direzione appenninica, da nord-ovest a sud-est, delimitata verso il mare e verso l'interno da versanti ripidi che dalla costa si innalzano sino a raggiungere i 1 505 metri con il monte Coccovello[17].
Orografia
La gran parte del territorio di Maratea è costituito da montagne e colline, con una sola area pianeggiante in prossimità della foce del fiume Noce e del confine con la Calabria. Il territorio comunale è compreso tra 0 e 1 505 metri di quota, culminando nella cima del Monte Coccovello, al confine con il comune di Rivello.
I rilievi montuosi della zona nord presenta episodi orografici plastici e di alto livello paesaggistico, con i versanti montuosi che calano direttamente sul mare. I rilievi sono costituiti per lo più da calcari dolomitici[18], e le pareti rocciose presentano caratteristiche variazione cromatiche, passando dal verde boschivo al rosso della nuda roccia calcarea. I principali monti di questo sistema sono[19]:
Il monte più alto di Maratea, il Monte Coccovello
Monte Coccovello: alto 1 505 m, è il rilievo più alto del territorio. Il monte poggia su una vallata con il monte Cerrita, detta I Pozzi, di paesaggio tipicamente montano. Il monte allunga un versante verso il mare, con delle punte dette monte Spina e Serra del Tuono, che arrivano ad affacciarsi sulla costiera.
Monte Cerrita: alto 1 083 m, detto anche Cerreta o Angiuleddi, è un grande rilievo che distende un fianco lungo tutta la vallata del torrente Fiumicello. Il versante meridionale del monte è spoglio di vegetazione, che si riduce a gariga, mentre quello settentrionale ospita qualche piccolo bosco.
La parte centrale è caratterizzata da un sistema montuoso a forma di Y, anch'esso costituito da formazioni di calcare dolomitico. I rilievi di questo sistema sono:[19]
Monte Crivo: alto 1 277 m, si distingue per la sua struttura con tre punte, con quella centrale caratterizzata dalla presenza di una croce votiva in ferro battuto. Ai piedi del monte si apre una faglia che con un fenomeno di sackung crea una lenta e costante frana che fa scivolare, nel corso dei secoli, la valle sottostante verso il mare[20].
Monte San Biagio: alto 623 m, è il prolungamento sul mare del sistema montuoso del monte Crivo, con la sua caratteristica conformazione allungata verso il mare è l'episodio montuoso più rilevante del territorio di Maratea. Sebbene non altissimo, la sua posizione, al centro del territorio, rende la sua cima un notevole punto panoramico sulla costa e sull'entroterra. Sulla sua cima ospita le rovine dell'antica Maratea detta «Castello», la grande statua del Redentore e la basilica del santo da cui prende il nome.
Serra Capeddera: alta 1 067 m, sovrasta il settentrione della frazione Brefaro.
Serra Pollino: alta 1 099 m, sulla cima ospita il santuario della Madonna di Trecchina.
Monte Maiorino: alto 1 003 m, poco distante dal precedente. Ha dei versanti molto boscosi.
La parte più meridionale del territorio apre grandi vallate attraversate da torrenti alluvionali. Le formazioni montuose, di grande valore paesaggistico, costituiscono tre piani di visione: la costa rocciosa, con al largo le isolette della Matrella e di Santo Janni, la zona costiera quasi pianeggiante, caratterizzata da un verde boschivo e le pareti rocciose perpendicolari alla costa. Solo due gli episodi montuosi notevoli:[19]
Bosco di ogliastri sulla punta omonima della costa di Maratea, nello sfondo il monte San Biagio, con in cima la statua del Redentore, e l'abitato di Marina
Monte Rotonda: alto 852 m, si trova tra Massa e Brefaro. La cima del monte ospita un piccolo bosco.
Serra di Castrocucco: alta 743 m, ha una caratteristica forma a piramide. Sul lato nord, che ospita per lo più garighe e una solitaria pineta. Il lato ovest, più boscoso, posa sul mare due promontori: uno ospita un bosco di cedri, l'altro la Torre Caina. Il versante sud ospita, su un costone roccioso, il Castello di Castrocucco. La parte settentrionale del monte si prolunga in piccole vette.
Idrografia
Nel territorio di Maratea scorre un solo fiume, il Noce, la cui foce segna il confine con la Calabria.
Molti i torrenti che scorrono tra i monti del territorio, ma solamente quello detto Fiumicello, che sfocia in mare presso l'omonima frazione, non ha carattere stagionale o alluvionale. I più lunghi corsi d'acqua sono di questo tipo sono il canale di Montescuro, che scorre alle falde del Coccovello, e quello del Carròso, che nasce presso Brefaro e sfocia nel Noce[19].
Il reticolo idrografico della zona a nord del monte San Biagio è scarsamente sviluppato in superficie, ma ben presente nel sottosuolo[21], che nella valle di Maratea dà origine a numerose sorgenti, tra le quali si ricordano quella di Sorgimpiàno, di San Basile, e di Cavalero[19].
La zona a sud presenta invece un più evidente reticolo superficiale, con numerosi torrenti alluvionali che scorrono in profondi valloni verso il mare o verso il Noce.
Waypoints
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Information
Easy to follow
Scenery
Moderate
Lungo il percorso di salita al cristo redentore si gode di splendidi panorami