741 VIGNE DELLA VALPOLICELLA
near Rugolin, Veneto (Italia)
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Itinerary description
Oggi si parcheggia a Rugolin, frazione di Marano di Valpolicella e si fa in senso orario un giro tra i vigneti seguendo i segnali biancorossi del cai, 231, 232 e 235. Il terreno è molto vario, asfalto non trafficato, sterrato, sassoso, carrareccia, ma comunque la pista da seguire è sempre ben evidente e segnalata ai bivi. Solo in un punto, dopo Marano, in prossimità di un gruppetto di case superata la prima casa sulla sinistra anziché continuare diritto si sale su a sinistra verso via Toari.
Estratto da wikipedia
La Valpolicella (Valpolesèla in veronese) è la zona collinare che precede l'inizio delle Prealpi Veronesi, nella Regione Veneto. Essa comprende il territorio di sette comuni, tutti appartenenti alla provincia di Verona. La valle, che si estende per 240 km²,[2] confina a sud con il fiume Adige, è delimitata ad est dalle colline di Parona e di Quinzano e dalla Valpantena, mentre a nord si protrae fino ai monti Lessini. A ovest è invece separata dalla valle dell'Adige dal monte Pastello.
Rinomata fin dai tempi di Roma antica per la viticoltura, e in particolare per il vino Amarone della Valpolicella, è altresì importante per l'estrazione del marmo rosso di Verona. Dal punto di vista architettonico, il paesaggio della Valpolicella è adornato di ville venete di grande pregio ed è abbellito da capitelli votivi, chiesette, pievi, contrade e corti, che arricchiscono il territorio con testimonianze di anni di storia.
Indice
1 Geografia
1.1 Confini e paesaggio
1.2 Geologia
1.3 Idrografia
1.4 Clima
2 Toponimo
3 Storia
3.1 Preistoria
3.2 Storia antica
3.3 Storia medievale
3.4 Storia moderna
3.5 Storia contemporanea
4 Flora e fauna
5 Territorio e demografia
5.1 Urbanistica
5.2 Evoluzione demografica
6 Arte e cultura
6.1 Arte
6.2 Letteratura
6.3 Istruzione
6.4 Biblioteche e centri documentazioni
6.5 Musei
7 Economia
7.1 Il marmo
7.2 Agricoltura
7.3 Industria e servizi
8 Trasporti e vie di comunicazione
8.1 Strade
8.2 Linee ferroviarie
8.3 Autobus
9 Monumenti e luoghi d'interesse
9.1 Le ville
9.2 Chiese e pievi
9.3 Altri luoghi di interesse storico-naturalistico
10 Sport
11 Eventi
12 Enogastronomia
12.1 Vini
13 Note
14 Bibliografia
14.1 Fonti antiche
14.2 Fonti moderne
15 Voci correlate
16 Altri progetti
17 Collegamenti esterni
Geografia
Confini e paesaggio
Con il toponimo Valpolicella si indicano comunemente: le tre vallate dei torrenti (chiamati in dialetto "progni") che scendono dai Lessini a occidente di Verona, i monti che le separano e una larga zona d'alta pianura terrazzata che accompagna l'Adige dalla chiusa di Ceraino (presso Rivoli Veronese) fino a Parona. I confini verso monte sono incerti: è assente un limite naturale tra la Valpolicella e la Lessinia, dato che la prima è una regione per motivi storici più che geografici. Geograficamente si potrebbe intendere come confine il bacino del progno di Fumane fino al monte San Giovanni, includendo quindi Breonio ed escludendo parte di Sant'Anna d'Alfaedo.
Vista della Valpolicella collinare da Gorgusello (nel comune di Fumane)
Nella Valpolicella si possono distinguere tre zone, nettamente diverse per natura morfologica, geologica e per la vegetazione presente. La parte posta più a nord è caratterizzata da una zona montuosa (costituita da calcari cretacei) che va a formare l'ampio pianoro dei Lessini. Qui sono presenti ampi prati dove in estate è facile trovare capi di bestiame portati al pascolo. La zona è povera di grandi corsi d'acqua; ciononostante il paesaggio risulta diviso in gradini e ripiani alternati da cavità carsiche scavate nel corso di millenni.
La zona collinare, disposta subito più a sud di quella montana, è formata da propaggini meridionali parallele ai monti che, con dossi allungati, vanno a dividere le già citate tre valli dei progni. Questa zona è quella più classica per la coltivazione della vite, che avviene spesso su particolari terrazze artificiali realizzate in pietra e denominate (nel dialetto veneto) "marogne". Nella zona più bassa è coltivato intensamente anche l'ulivo. Come nella zona montana, anche qui sono presenti calcari cretacei costituiti da ampi strati di basalto.
Veduta da Castelrotto con uliveti e vigneti verso: Pedemonte, Arbizzano, Cengia, Campagnole, Quar e Montericco
Nella parte più meridionale della Valpolicella troviamo una zona pianeggiante venutasi a formare dai sedimenti delle alluvioni, sia del fiume Adige che da quelle dei tre progni. La recente bonifica e l'opera d'irrigazione ne hanno fatto un luogo fertile che vanta coltivazioni di ortaggi, pescheti e ciliegeti di grande pregio, oltre che dei classici vigneti.
A partire dal 1950 il paesaggio della valle è stato teatro di radicali trasformazioni, dovute a un'intensa e disordinata attività edilizia conseguente alla crescita economica e industriale del dopoguerra. Comuni locali e soprintendenza hanno fatto ben poco per attenuare e regolamentare questo fenomeno che ha rappresentato un vero sfregio per la bellezza della vallata e che ancora oggi la minaccia[3].
Panorama della bassa Valpolicella
La parte della Valpolicella che più ha pagato questa "cementificazione" è stata quella mediana. Essa è attraversata dalla strada provinciale sul percorso Parona-San Pietro in Cariano-Sant'Ambrogio, appartenente al primo tratto della soppressa ferrovia Verona-Caprino-Garda. La strada, studiata inizialmente perché fosse un'arteria di interesse panoramico e turistico, ha visto sorgerle a ridosso costruzioni di ogni tipo e destinazione. Anche la collina non è rimasta immune al problema: a Negrar, in particolare, sono sorte alcune vaste zone residenziali che ne hanno snaturato il paesaggio, tanto da arrivare a far coniare il neologismo "negrarizzazione" a indicarne il fenomeno[4].
Geologia
Il primo periodo in cui si può classificare la storia geologica della valle è quello definito come "marino" ed è datato oltre 100 milioni di anni fa. A questa fase risalgono i vari depositi calcarei, di diverse colorature, ricchi di reperti fossili. Questi depositi hanno poi reso possibile la formazione dei marmi che oggigiorno vengono qui estratti[5].
Nel secondo periodo si verifica l'emersione delle terre dal mare: è caratterizzato, nello strato inferiore da calcari compatti (oggi utilizzati per la produzione di cemento) mentre in quello superiore da pietre, ricche anch'esse di fossili, le cosiddette "pietre di Prun"[6]. L'intensa attività vulcanica dell'era terziaria origina a diversi strati di tufi e basalti.
Proprio a seguito del periodo dell'emersione delle terre, durato oltre 20 milioni di anni, la morfologia del territorio si evolse. Il successivo periodo neozoico, grazie al fenomeno delle glaciazioni, contribuì al modellamento e alla sagomatura delle colline. Fondamentale anche l'azione del fiume Adige che, grazie a vaste alluvioni, creò dei depositi superficiali; e infine l'erosione, compiuta dai numerosi torrenti, originò diverse strette insenature nella roccia, il cosiddetto "vaio".
Idrografia
Le cascate di Molina
A sud, la Valpolicella è delimitata dal fiume Adige, che rappresenta il maggior corso d'acqua della zona. La valle è poi caratterizzata dalla presenza di numerosi progni, dalla portata incostante nel corso dell'anno, che nei millenni hanno partecipato alla modellazione delle valli che la compongono.
La valle di Fumane è percorsa dal progno di Fumane (che si forma dal vaio di Vaiara e dalla sengia Canala, localizzati sopra Molina e dal progno di Spiazzo e dal rio di Mondrago) a cui si aggiunge il torrente che scorre nel vaio di Lena che scende da Cavalo. Nella vallata di Marano e di Negrar troviamo i relativi e omonimi progni che raccolgono le acque provenienti da numerosi corsi d'acqua posti nell'alta Valpolicella[7].
Clima
Il clima della Valpolicella è complessivamente buono durante tutto il periodo dell'anno, soprattutto durante la stagione invernale, grazie alla protezione a nord dei monti Lessini e alla buona esposizione al sole verso sud, tanto da farlo avvicinare molto a quello di tipo mediterraneo, testimoniato dalla presenza di numerosi cipressi ed ulivi. Le peculiarità climatiche del luogo sono certamente influenzate dalla sua conformazione fatta di valli poste in una direzione nord-sud.
Nei mesi invernali la temperatura generalmente risulta più bassa nelle zone pianeggianti rispetto alla collina e raramente scende di molti gradi sotto lo zero. D'estate le temperature massime si aggirano mediamente tra i 25-30 gradi e le minime tra i 18 e i 20, con una lieve differenza tra la collina, generalmente più fresca e ventilata, e la zona pianeggiante[8].
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Estratto da wikipedia
La Valpolicella (Valpolesèla in veronese) è la zona collinare che precede l'inizio delle Prealpi Veronesi, nella Regione Veneto. Essa comprende il territorio di sette comuni, tutti appartenenti alla provincia di Verona. La valle, che si estende per 240 km²,[2] confina a sud con il fiume Adige, è delimitata ad est dalle colline di Parona e di Quinzano e dalla Valpantena, mentre a nord si protrae fino ai monti Lessini. A ovest è invece separata dalla valle dell'Adige dal monte Pastello.
Rinomata fin dai tempi di Roma antica per la viticoltura, e in particolare per il vino Amarone della Valpolicella, è altresì importante per l'estrazione del marmo rosso di Verona. Dal punto di vista architettonico, il paesaggio della Valpolicella è adornato di ville venete di grande pregio ed è abbellito da capitelli votivi, chiesette, pievi, contrade e corti, che arricchiscono il territorio con testimonianze di anni di storia.
Indice
1 Geografia
1.1 Confini e paesaggio
1.2 Geologia
1.3 Idrografia
1.4 Clima
2 Toponimo
3 Storia
3.1 Preistoria
3.2 Storia antica
3.3 Storia medievale
3.4 Storia moderna
3.5 Storia contemporanea
4 Flora e fauna
5 Territorio e demografia
5.1 Urbanistica
5.2 Evoluzione demografica
6 Arte e cultura
6.1 Arte
6.2 Letteratura
6.3 Istruzione
6.4 Biblioteche e centri documentazioni
6.5 Musei
7 Economia
7.1 Il marmo
7.2 Agricoltura
7.3 Industria e servizi
8 Trasporti e vie di comunicazione
8.1 Strade
8.2 Linee ferroviarie
8.3 Autobus
9 Monumenti e luoghi d'interesse
9.1 Le ville
9.2 Chiese e pievi
9.3 Altri luoghi di interesse storico-naturalistico
10 Sport
11 Eventi
12 Enogastronomia
12.1 Vini
13 Note
14 Bibliografia
14.1 Fonti antiche
14.2 Fonti moderne
15 Voci correlate
16 Altri progetti
17 Collegamenti esterni
Geografia
Confini e paesaggio
Con il toponimo Valpolicella si indicano comunemente: le tre vallate dei torrenti (chiamati in dialetto "progni") che scendono dai Lessini a occidente di Verona, i monti che le separano e una larga zona d'alta pianura terrazzata che accompagna l'Adige dalla chiusa di Ceraino (presso Rivoli Veronese) fino a Parona. I confini verso monte sono incerti: è assente un limite naturale tra la Valpolicella e la Lessinia, dato che la prima è una regione per motivi storici più che geografici. Geograficamente si potrebbe intendere come confine il bacino del progno di Fumane fino al monte San Giovanni, includendo quindi Breonio ed escludendo parte di Sant'Anna d'Alfaedo.
Vista della Valpolicella collinare da Gorgusello (nel comune di Fumane)
Nella Valpolicella si possono distinguere tre zone, nettamente diverse per natura morfologica, geologica e per la vegetazione presente. La parte posta più a nord è caratterizzata da una zona montuosa (costituita da calcari cretacei) che va a formare l'ampio pianoro dei Lessini. Qui sono presenti ampi prati dove in estate è facile trovare capi di bestiame portati al pascolo. La zona è povera di grandi corsi d'acqua; ciononostante il paesaggio risulta diviso in gradini e ripiani alternati da cavità carsiche scavate nel corso di millenni.
La zona collinare, disposta subito più a sud di quella montana, è formata da propaggini meridionali parallele ai monti che, con dossi allungati, vanno a dividere le già citate tre valli dei progni. Questa zona è quella più classica per la coltivazione della vite, che avviene spesso su particolari terrazze artificiali realizzate in pietra e denominate (nel dialetto veneto) "marogne". Nella zona più bassa è coltivato intensamente anche l'ulivo. Come nella zona montana, anche qui sono presenti calcari cretacei costituiti da ampi strati di basalto.
Veduta da Castelrotto con uliveti e vigneti verso: Pedemonte, Arbizzano, Cengia, Campagnole, Quar e Montericco
Nella parte più meridionale della Valpolicella troviamo una zona pianeggiante venutasi a formare dai sedimenti delle alluvioni, sia del fiume Adige che da quelle dei tre progni. La recente bonifica e l'opera d'irrigazione ne hanno fatto un luogo fertile che vanta coltivazioni di ortaggi, pescheti e ciliegeti di grande pregio, oltre che dei classici vigneti.
A partire dal 1950 il paesaggio della valle è stato teatro di radicali trasformazioni, dovute a un'intensa e disordinata attività edilizia conseguente alla crescita economica e industriale del dopoguerra. Comuni locali e soprintendenza hanno fatto ben poco per attenuare e regolamentare questo fenomeno che ha rappresentato un vero sfregio per la bellezza della vallata e che ancora oggi la minaccia[3].
Panorama della bassa Valpolicella
La parte della Valpolicella che più ha pagato questa "cementificazione" è stata quella mediana. Essa è attraversata dalla strada provinciale sul percorso Parona-San Pietro in Cariano-Sant'Ambrogio, appartenente al primo tratto della soppressa ferrovia Verona-Caprino-Garda. La strada, studiata inizialmente perché fosse un'arteria di interesse panoramico e turistico, ha visto sorgerle a ridosso costruzioni di ogni tipo e destinazione. Anche la collina non è rimasta immune al problema: a Negrar, in particolare, sono sorte alcune vaste zone residenziali che ne hanno snaturato il paesaggio, tanto da arrivare a far coniare il neologismo "negrarizzazione" a indicarne il fenomeno[4].
Geologia
Il primo periodo in cui si può classificare la storia geologica della valle è quello definito come "marino" ed è datato oltre 100 milioni di anni fa. A questa fase risalgono i vari depositi calcarei, di diverse colorature, ricchi di reperti fossili. Questi depositi hanno poi reso possibile la formazione dei marmi che oggigiorno vengono qui estratti[5].
Nel secondo periodo si verifica l'emersione delle terre dal mare: è caratterizzato, nello strato inferiore da calcari compatti (oggi utilizzati per la produzione di cemento) mentre in quello superiore da pietre, ricche anch'esse di fossili, le cosiddette "pietre di Prun"[6]. L'intensa attività vulcanica dell'era terziaria origina a diversi strati di tufi e basalti.
Proprio a seguito del periodo dell'emersione delle terre, durato oltre 20 milioni di anni, la morfologia del territorio si evolse. Il successivo periodo neozoico, grazie al fenomeno delle glaciazioni, contribuì al modellamento e alla sagomatura delle colline. Fondamentale anche l'azione del fiume Adige che, grazie a vaste alluvioni, creò dei depositi superficiali; e infine l'erosione, compiuta dai numerosi torrenti, originò diverse strette insenature nella roccia, il cosiddetto "vaio".
Idrografia
Le cascate di Molina
A sud, la Valpolicella è delimitata dal fiume Adige, che rappresenta il maggior corso d'acqua della zona. La valle è poi caratterizzata dalla presenza di numerosi progni, dalla portata incostante nel corso dell'anno, che nei millenni hanno partecipato alla modellazione delle valli che la compongono.
La valle di Fumane è percorsa dal progno di Fumane (che si forma dal vaio di Vaiara e dalla sengia Canala, localizzati sopra Molina e dal progno di Spiazzo e dal rio di Mondrago) a cui si aggiunge il torrente che scorre nel vaio di Lena che scende da Cavalo. Nella vallata di Marano e di Negrar troviamo i relativi e omonimi progni che raccolgono le acque provenienti da numerosi corsi d'acqua posti nell'alta Valpolicella[7].
Clima
Il clima della Valpolicella è complessivamente buono durante tutto il periodo dell'anno, soprattutto durante la stagione invernale, grazie alla protezione a nord dei monti Lessini e alla buona esposizione al sole verso sud, tanto da farlo avvicinare molto a quello di tipo mediterraneo, testimoniato dalla presenza di numerosi cipressi ed ulivi. Le peculiarità climatiche del luogo sono certamente influenzate dalla sua conformazione fatta di valli poste in una direzione nord-sud.
Nei mesi invernali la temperatura generalmente risulta più bassa nelle zone pianeggianti rispetto alla collina e raramente scende di molti gradi sotto lo zero. D'estate le temperature massime si aggirano mediamente tra i 25-30 gradi e le minime tra i 18 e i 20, con una lieve differenza tra la collina, generalmente più fresca e ventilata, e la zona pianeggiante[8].
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Waypoints
Waypoint
810 ft
055
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Brev Luchein… 👏👏👏
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Easy to follow
Scenery
Moderate
Bel percorso sulle colline veronesi
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Scenery
Easy
Grazie! Bel percorso, con belle vedute sulla valle
Da consigliare
Bene, mi fa piacere che ti sia piaciuto
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Easy to follow
Scenery
Easy
Grazie per l'ispirazione, è il secondo giro che ti copio :-) ho preso la tua versione te l'ho cambiata leggermente per saltare Marano e salire al Santuario di Santa Maria Valverde, secondo me merita
Molto bene. Buone gite!!