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639 CASTELLO E PONTE TIBETANO

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Trail stats

Distance
3.79 mi
Elevation gain
1,178 ft
Technical difficulty
Easy
Elevation loss
1,178 ft
Max elevation
3,373 ft
TrailRank 
98 4.7
Min elevation
2,594 ft
Trail type
Loop
Time
2 hours 9 minutes
Coordinates
797
Uploaded
June 13, 2021
Recorded
June 2021
  • Rating

  •   4.7 2 Reviews

near Roccamandolfi, Molise (Italia)

Viewed 9540 times, downloaded 196 times

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Itinerary description

Oggi salita alle rovine del castello di Roccamandolfi e al ponte tibetano di recente inaugurazione. Coincidenza con sentiero cai 140 biancorosso.

Estratto da wikipedia
Roccamandolfi è un comune italiano di 896 abitanti[1] della provincia di Isernia in Molise.
Indice

1 Geografia fisica
1.1 Territorio
1.2 Clima
2 Origini del nome
3 Storia
3.1 Dal medioevo al 1700
3.2 Dal 1700 ai giorni nostri
4 Monumenti e luoghi d'interesse
4.1 Santuario di San Liberato
4.2 Chiesa dei Santi Martiri
4.3 Chiesa di S. Giacomo il Maggiore
4.4 Castello Longobardo-Normanno
4.5 Croce Viaria
4.6 Parco Trainara
4.7 Tre Croci
4.8 Piazza Marconi
4.9 Ponte Tibetano
4.10 Ponte di San Bernardino e Macchialonga
5 Società
5.1 Evoluzione demografica
5.2 Dialetto roccolano
5.3 Tradizioni e folclore
5.3.1 La pesatura
5.3.2 Festa di San Liberato
5.3.3 Giornata del pastore
5.3.4 Festa di S. Giacomo il Maggiore
5.3.5 Festa di San Donato
6 Amministrazione
7 Note
8 Altri progetti
9 Collegamenti esterni

Geografia fisica
Territorio

Roccamandolfi si trova nell'estremo sud-est della provincia di Isernia, confina con la provincia di Campobasso e con tre comuni della provincia di Caserta: San Gregorio Matese a Sud-Est, Letino a Sud e Gallo Matese a Ovest-Sud Ovest. Nel suo territorio si trova il monte più alto (2050 m.s.l.s.m.) del Massiccio del Matese: Monte Miletto
Clima

Attualmente Roccamandolfi non conosce più il freddo rigido che provocava nevicate eccezionali fino a qualche decennio fa, al contrario il clima estivo raggiunge e supera ormai i 35 °C ogni anno. Il clima però è secco e l'aria si mantiene più fresca che nei paesi limitrofi anche in piena estate.
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Roccamandolfi.
Origini del nome

L'etimologia di Roccamandolfi è di origine longobarda[4], ovvero Rocca di Maginulfo, appartenente alla famiglia reale, che ricopriva la carica di Castaldo d'Aquino al termine del IX secolo. Per corruzione linguistica in seguito il toponimo divenne Roccamandolfi.
Storia
Dal medioevo al 1700

Sotto i Longobardi il luogo era parte della Contea di Bojano; con i Normanni il borgo venne aggregato alla Contea di Molise. Castellano di Roccamandolfi fu il conte Carlo Pannone (poi diventato Pandone). Nella ricca storia feudale del maniero ricordiamo che:

Nel 1195 vi trovò rifugio Ruggero di Mandra, conte di Molise, il quale l'anno seguente, resistette ai limiti del possibile all'assedio della rocca da parte delle truppe imperiali, finché non fu costretto ad arrendersi;
Nel 1220 l'imperatore Federico II ordinò l'abbattimento di tutte le fortezze che potevano rappresentare un pericolo per il potere imperiale, tra cui Roccamandolfi. Il coevo castellano, Tommaso da Celano, conte di Molise disubbidì e cominciò la strenua difesa del maniero insieme con la consorte ed i figli. Il conte decise però di uscire dalla rocca una notte per riconquistare il castello di Celano. La consorte, Giuditta, stante la insostenibile situazione della prolungata difesa, cedette però le armi nel 1223. La Rocca Maginulfi venne distrutta dal conte di Acerra, Tommaso I d'Aquino, per volere del re. L'annesso borgo fu riedificato più a valle (in località “Casale”), dove sorge l'odierna Roccamandolfi.

Passati questi accadimenti, sia il castello che il villaggio perdettero ogni rilevanza strategica: cominciò così la compravendita del feudo da parte dei vari nobili della città di Napoli. Carlo I d'Angiò concesse Roccamandolfi a Tommaso d'Evoli (1269), a Berengario di Tarascona (feudatario di Castelpizzuto) nel 1272, e quando questi decedette a Fulcone di Roccafolia (1278). I Roccafoglia lo detennero sino al 1391 (con una breve parentesi degli Artois). I Gaetani ne divennero feudatari nel corso della prima metà del Quattrocento, sino al 1456, quando Giacomo Gaetani lo alienò ai Cennamo, indi passò ai Perez[5].

I Perez possedettero Roccamandolfi sino all'anno 1543, quando Francesco Perez la alienò al barone Giovanni Luigi Rizzo, patrizio napoletano, che la conservò sino al 1549. Questa famiglia possedeva anche nello stesso periodo (1541) il sopra citato feudo di Castelpizzuto (con Adriana, consorte di Ottavio Galeota)[5]. Nel 1549 il feudo di Roccamandolfi venne venduto all'asta. Nuovo proprietario fu un altro patrizio napoletano, Giambattista d'Afflitto dei conti di Trivento. Roccamandolfi cambiò velocemente proprietà, con l'alienazione alla potente famiglia napoletana di Sigismondo Pignatelli nel 1586. I Pignatelli, successivamente duchi di Roccamandolfi, conservarono il feudo fino 1806 con l'eversione della feudalità.
Dal 1700 ai giorni nostri

Nel 1780 la duchessa Anna Pignatelli ottenne dal Papa Pio VI il corpo di San Liberato Martire da venerare presso la Chiesa di San Giacomo Maggiore (21 marzo 1780). Roccamandolfi è famoso per essere stato, tra i molisani, la patria di molti uomini dediti al brigantaggio postunitario. Ciò che è meno noto è che a Roccamandolfi era nato già nel 1799 un tipo di brigantaggio legato alla politica più che all'esasperazione e alla rivolta. Emblematico è in questo senso il brigantaggio di Sabatino Lombardi detto il Maligno che da latitante, per sfuggire alla condanna per alcuni omicidi (di cui peraltro solo uno era stato da lui commesso certamente), divenne una delle forze dei sanfedisti filoborbonici e antigiacobini. La prova certa è che le forze occupanti francesi fecero numerose incursioni nei monti del paese alla ricerca di un ribelle proprio in quel periodo.

Durante la prima e seconda guerra mondiale, Roccamandolfi subì la stessa sorte di molti altri centri italiani, bombardamenti, incursioni di soldati stranieri ed altro. Nel 1962 la RAI ha registrato un servizio giornalistico sulla Roccamandolfi degli anni sessanta. La comunità cittadina, come tutta quella molisana, è stata duramente colpita dalla più grave sciagura mineraria mai verificatasi negli Stati Uniti d'America, a Monongah, nella Virginia Occidentale, il 6 dicembre 1907: diverse delle 959 vittime della catastrofe erano emigranti provenienti da Roccamandolfi.
Monumenti e luoghi d'interesse
Santuario di San Liberato

A Roccamandolfi è presente un santuario che custodisce le reliquie di San Liberato Martire da oltre 200 anni. È un santo molto venerato in tutta la città e nei paesi limitrofi, e molti pellegrini, durante i giorni dedicati a lui, si recano sul posto come segno di devozione.
Chiesa dei Santi Martiri

Un'altra chiesa presente a Roccamandolfi è quella dei Santi Martiri, detta semplicemente "Dei Santi" in cui tra le altre, sono presenti le statue di San Sebastiano, sant'Anna e san Donato. A quest'ultimo, fin dai tempi antichi considerato il protettore degli epilettici (l'epilessia in dialetto molisano si chiama "il mal di San Donato") era dedicata una fiera di bestiame e una grande festa. Oggi, dietro l'altare della piccola chiesa resta ancora lo strumento col quale gli abitanti del paese e dei borghi limitrofi venivano a pesare i propri figli, offrendo, per la loro benedizione da parte del Santo, un quantitativo di grano pari al peso dei bambini in questione.
Chiesa di S. Giacomo il Maggiore

Il Santuario di San Liberato è un tempietto ricavato nell'abside della Chiesa di San Giacomo Maggiore, ma attualmente l'intero edificio sacro è considerato sia "Santuario di San Liberato" che "Chiesa di San Giacomo il Maggiore", in cui sono conservate, quindi, anche alcune reliquie del Santo Apostolo.
Castello Longobardo-Normanno

Sulla sommità del colle su cui è costruito il paese sono presenti i ruderi di un castello normanno costruito su una preesistente fortezza longobarda. Il castello è stato oggetto di studi approfonditi anche in tempi recenti (2006).
Croce Viaria

All'entrata del borgo, in quella che era anticamente l'unico ingresso del paese è presente un'interessante croce viaria, la quale, insieme alla devozione per S. Giacomo il Maggiore, fanno pensare che Roccamandolfi sia stata una delle mete, o delle tappe per i pellegrini che si recavano a Santiago di Compostela. Probabilmente fu eretta nel secolo XIV per volere dei sovrani angioini al termine di una vittoriosa "caccia" a un gruppo di eretici asserragliati tra le rovine del castello normanno.
Parco Trainara

Nella zona bassa del centro abitato è presente un piccolo parco, fino a qualche anno fa intitolato ai roccolani emigrati in tutto il mondo. Questo parco consiste in una piazzetta antistante un'antica fontana da cui sgorgano le acqua del Matese, da un mosaico pavimentale che rappresenta lo stemma comunale e da un baldacchino di cemento che indica il luogo dove è possibile raccogliere l'acqua. Di fronte al parco, a testimonianza dell'abbondanza di acqua della zona si trova il Lavatoio Pubblico (Fontana Grotte, in roccolano La Rotte), un abbeveratoio del '700 che reca a lato una lapide ora quasi illeggibile in cui sono indicati il sindaco che volle l'opera e la data di costruzione della stessa, e un'altra fontana ben conservata.
Tre Croci

In località Tre Croci, ovvero poco prima di giungere al castello attraverso la strada Roccamandolfi-Longano, in un appezzamento di terra sul ciglio della strada è installato un altare campestre sul quale si celebra la Messa con cui si accolgono i pellegrini di Pietravairano che arrivano il primo venerdì di giugno attraversando il Matese per venerare San Liberato martire.
Piazza Marconi

La Piazza Marconi è un modesto spazio del borgo. La sua importanza storica consiste nel fatto che per anni ha rappresentato il luogo d'incontro serale della popolazione del paese. Siccome si trova alla fine delle scale d'accesso agli uffici municipali e alla chiesa principale, era il luogo in cui furono esposti i corpi dei famosi briganti di Roccamandolfi, una volta arrestati e giustiziati (vedi la storia-leggenda di Sabatino Maligno).
Ponte Tibetano
Nei pressi del Castello è stato installato da qualche anno un ponte metallico sospeso in aria per scopi principalmente turistici. Si tratta di una passerella sospesa, lunga 234 metri e che raggiunge i 140 metri di altezza sul livello del suolo

Waypoints

PictographWaypoint Altitude 0 ft
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Roccamandolfi (850m)

PictographWaypoint Altitude 2,702 ft
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448

PictographWaypoint Altitude 2,886 ft
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449

PictographCastle Altitude 0 ft
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Il Castello

PictographCastle Altitude 3,357 ft
Photo of450 Photo of450 Photo of450

450

PictographBridge Altitude 3,078 ft
Photo ofPONTE Photo ofPONTE Photo ofPONTE

PONTE

PictographWaypoint Altitude 2,843 ft
Photo of451 Photo of451 Photo of451

451

PictographWaypoint Altitude 2,644 ft
Photo of452 Photo of452 Photo of452

452

Comments  (3)

  • Photo of leogas
    leogas Jun 20, 2021

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    Dalla modernità di un ponte in metallo, sospeso nel vuoto grazie a cavi di acciaio, ai ruderi quasi millenari di un castello 👍

  • Photo of storm11
    storm11 Aug 4, 2021

    I have followed this trail  verified  View more

    Bel percorso bene segnalato consiglio di farlo Il 15_8_2021 dovrebbe entrare in funzione il volo dell'angelo.

  • Photo of luca berni
    luca berni Aug 4, 2021

    Grazie della segnalazione. Ciao

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