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28/02/2020 Casera Bur per sentiero (amacata 2020)

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Trail stats

Distance
1.78 mi
Elevation gain
1,293 ft
Technical difficulty
Easy
Elevation loss
26 ft
Max elevation
5,509 ft
TrailRank 
56
Min elevation
4,298 ft
Trail type
One Way
Time
one hour 49 minutes
Coordinates
504
Uploaded
February 7, 2022
Recorded
February 2020
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near Caracoi Agoin, Veneto (Italia)

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Itinerary description

Devo fare una premessa, ho inserito 4 traccie relative all'amacata 2020. Si tratta di un'esperienza particolare che con i miei amici facciamo in corrispondenza di ogni anno bisesto, in sostanza si dorme in amaca all'aperto la notte tra il 28 ed il 29 febbraio.
Non è quindi una vera e propria escursione, ma c'è comunque il cammino, se pur breve, lungo qualche sentiero, che ho quindi riportato.

Per l'annata 2020 la scelta per il bivaccamento è ricaduta su casera Bur. Per sicurezza contatto anche l’ufficio turisitico il quale mi dice che non ci sono problemi di sorta. Tale casera si trova nella zona di Alleghe, la partenza è prevista da Caracoi Agoin, un piccolo paesino dal quale abbiamo fatto anche un'escursione al Sasso Bianco, molto bella che documenterò a tempo debito.

IN ESTREMA SINTESI
Distanza totale: 2,9 km (1,8↑ - 0,6↓ - 0,5↔)
Altitudine massima: 1635 m
Altitudine minima: 1235 m
Dislivello assoluto: 400 m
Totale salita: 401 m
Totale discesa: -46 m
Tempo totale: 1h 50' (soste comprese)

Caracoi Agoin. Quota 1240 mt.
Partiamo con calma giovedì mattina verso le ore 9, una bella tirata fino ad Agordo dove ci fermiamo per bere un caffè e per fare un po' di spesa. Il più della strada è fatto, superiamo Alleghe e poco più avanti sulla sinistra attraversiamo il ponte che porta a Santa Maria delle Grazie, lasciamo anche il piccolo paesino ed inziamo a salire lungo la strada che porta a Caracoi che raggiungiamo in circa quindici minuti. Quando arriviamo mi torna tutto in mente, il parcheggio auto, la segnaletica, il Civetta. Paolo è estasiato dal posto, dal panorama, vuole comprare casa, ma non trova un’agenzia aperta, che disdetta. Organizziamo un primo giro con l’essenziale, poi arrivati alla casera in base a ciò che troveremo decideremo cosa portare al secondo round. Non ci resta che incamminarci tra i ruderi di Caracoi Agoin. Siamo stracarichi, ognuno di noi porta due zaini, uno dietro ed uno davanti, ma il sentiero è bello per il momento, il primo intoppo arriva quando ci apprestiamo a superare il torrente Rue de Molin (0.7 km, 1304 m, 15') in prossimità di una svolta a sinistra, qui sono evidenti i segni lasciati da Vaia, dobbiamo aiutarci passandoci gli zaini, il terreno è ghiacciato e sconnesso, qualche cadute è inevitabile. Superato l'ostacolo proseguiamo per un tratto su buon sentiero fino al secondo intoppo proprio in prossimità dell’incrocio con la forestale che sale verso Bramezza (1.1 km, 1375 m, 30'). Qui troviamo una serie di abeti sul sentiero, non sono lì per via di Vaia ma da chi sta facendo pulizia nei boschi, ad essi infatti sono collegate delle funi di acciaio che servono a trasportare i tronchi a valle. Superiamo comunque l'ostacolo e proseguiamo sulla comoda strada che porta a Bramezza senza tuttavia rinunciare a fare qualche pausa per rifiatare e goderci il panorama.
Giunti a Bramezza (1.7 km, 1452 m, 50') in pieno centro è disponibile aperta a tutti 24h un’ampia fonte di acqua potabile, anche qui breve pausa per ammirare la contrada ed il Pelmo che spunta silenzioso e maestoso all’orizzonte. Superato il paesino sempre sulla strada forestale troviamo alla nostra sinistra una traccia (2.1 km, 1513 m, 1h 15') che sale dritta e ripida, è un bellissimo canalone, sembra quasi una pista da bob dove al posto della neve ci sono gli aghi di pino, anche qui però troviamo degli ostacoli, i primi facili, qualche albero di traverso che superiamo passandoci sotto, poi più in alto il percorso si complica. Io decido di passare fuori traccia in mezzo al bosco, gli altri insistono sul sentiero incuneandosi sotto gli abeti dove rimane comunque uno spiraglio per passare anche se scomodo. Finalmente esco dalla zona dissestata ed essendo in anticipo sul gruppo che sento brontolare in mezzo agli alberi decido di andare avanti a perlustrare, ora la strada è bella pulita ed ampia e vedo davanti a me un’altra fonte d’acqua con un cartello in prossimità di un curvone verso sinistra (2.5 km, 1600 m, 1h 40'). L’istinto mi spinge a proseguire, superato un tratto molto ripido, l’ultimo, si apre davanti a me un panorama fiabesco, casera Bur, ci siamo, ma tentenno, torno indietro ad avvisare? Ma no perché, cammino veloce verso la meta, il Civetta illumina di riflesso il versante ormai all'ombra, apro la porta, tutto ok. Poso gli zaini e torno velocemente verso i miei compagni che ritrovo in prossimità della fonte e a cui porto la lieta novella.

Casera Bur (2,9 km, 1635 mt, 1h 50′).
Entriamo, a sinistra ciò che una volta era la stanza adibita a fare il formaggio, il focolare ai suoi lati ha ancora i legni girevoli dove venivano appesi i pentoloni, mentre un varco senza porta dà accesso ad uno stanzino dove ci sono ancora gli scaffali in cui venivano riposte le forme.  A destra tramite una porta si accede alla zona cucina-pranzo dotata di stufa economica, un tavolo con due panche per otto persone, una credenza, e la scala che porta alla zona notte. Ovviamente non ci sono luce, acqua e gas, bisonga essere autonomi. La zona notte è molto rustica, non c'è nulla, qualche materasso leggero è tutto quello che offre, inoltre la parte sopra non è ben isolata dall'esterno, ci sono evidenti fessure ovunque oltre ad un numero non ben definito di alveari non popolati in questa stagione, insomma scaldare di sopra è impossibile. La prima operazione che organizziamo è l'accensione dei fuochi, tutti e due, cucina economica prima di tutto. Mentre i beati Paoli restano a presidiare la casera il resto dell truppa scende per un secondo giro a recuperare il resto di materiale dalle auto. Decidiamo di percorrere la strada forestale per capire se arriva fino a Bramezza perché se così fosse la risalita sarebbe molto più agevole, quindi arrivati al curvone con la fonte invece di andare verso destra sul sentiero teniamo la sinistra. Effettivamente la strada fa un ampio giro allontanandosi in un primo momento, ma poi dopo un secco tornate con un ulteriore incrocio riprende nuovamente verso Bramezza, molto più agevole per di qua, al ritorno seguiremo questa strada. Superiamo il ponticello sul torrente, molto più semplice senza gli zaini, e subito dopo c'è un passaggio particolare e molto bello che all'andata non avevo fotografato causa impedimenti vari, infine all'altezza dell'ultima casa di Bramezza inquadro anche lo spalaneve predisposto per ogni evenienza con tanto di cavi per la batteria pronti all'uso. Ci ricarichiamo le spalle e via verso la casera prima che faccia buio. Arrivati a Bramezza inzia il momento magico del tramonto, la luce è molto particolare, il Civetta ed il Pelmo sono spettacolari, ogni minuto cambiano tonalità. Purtroppo nel massimo splendore siamo ancora in mezzo al bosco, me ne accorgo da un fugace bagliore rosaceo che dura qualche minuto, eccolo penso fra me, è il momento topico ma sono nel fitto del bosco, e solo guardando il cielo in alto si nota il cambiamento di colore. Quando arriviamo alla casera è tutto finito, il sole si è già nascosto. Sono easusto. Mi sono portato sul groppone due zaini pieni di legna, credo 30/40 chili in tutto, e li ho sentiti tutti nonostante la breve distanza e le diverse pause. Mi scarico dal peso e con Paolo cerchiamo un posto per la notte. Non ci sono alberi in piano, bisognerebbe scendere fino alla fonte dove c'è ul bel pianoro, ma un avvallamento di fianco alla stalla sembra il posto ideale per adagiarsi, una specie di amaca naturale. Dentro la stalla troviamo delle assi di legno che utilizziamo per metterci sopra i teli di nylon. La cuccia è così composta: telo di nylon sotto, materassino, sacco a pelo, telo di nylon sopra. Preparato il letto torniamo dentro a predisporre la cena. Bruno è impegnatissimo con la polenta, sul fuoco ci sono anche lo spezzatino ed il pane per le bruschette. In sostanza la cena è composta da un antipasto di patatine,  bruschette e sopressa, primo piatto di spezzatino di cavallo, polenta e formaggi vari. Immancabili i bagigi, una bossa da 5 litri di vino, birre ed acqua. La cosa più bella in ogni caso è il dopo cena, quando ognuno di noi si lascia andare raccontando gli aneddotti più inusuali, magari aiutato da un buon sigaro, e così tra una risata e l'altra, tra chi si dispera e chi fuma, passiamo la mezzanotte e decidiamo che è ora di andare a dormire, qualcuno si dirige di sopra, altri escono alla ricerca del loro giaciglio nel buio della notte fresca ed asciutta. Abbiamo stimato un -7 facendo riferimento alla tempertaura di Alleghe indicata dal meteo, ma dopo circa un quarto d'ora mi sento a mio agio, il telo sopra di me è già coperto da migliaia di piccolissime goccioline prodotte dal mio respiro, sento i miei amici che si muovono in cerca della sistemazione ottimale, poi null'altro, il silenzio, il buio, sento che sto per addormentarmi, sarebbe un fatto eccezionale.

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Waypoints

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Photo ofPartenza da Caracoi Agoin Quota 1240 mt Photo ofPartenza da Caracoi Agoin Quota 1240 mt Photo ofPartenza da Caracoi Agoin Quota 1240 mt

Partenza da Caracoi Agoin Quota 1240 mt

Bel paesino

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Photo ofPonticello sul Rue De Molin (0.7 km, 1304 m, 15') Photo ofPonticello sul Rue De Molin (0.7 km, 1304 m, 15') Photo ofPonticello sul Rue De Molin (0.7 km, 1304 m, 15')

Ponticello sul Rue De Molin (0.7 km, 1304 m, 15')

Attraversamento del torrente Rue de Molin

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Photo ofBivio a destra (1.1 km, 1375 m, 30′) Photo ofBivio a destra (1.1 km, 1375 m, 30′) Photo ofBivio a destra (1.1 km, 1375 m, 30′)

Bivio a destra (1.1 km, 1375 m, 30′)

Innesto sulla forestale che sale a Bramezza, proseguiamo a destra

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Photo ofBramezza e fonte d'acqua (1.7 km, 1452 m, 50′) Photo ofBramezza e fonte d'acqua (1.7 km, 1452 m, 50′) Photo ofBramezza e fonte d'acqua (1.7 km, 1452 m, 50′)

Bramezza e fonte d'acqua (1.7 km, 1452 m, 50′)

A Bramezza è presente una fonte d'acqua

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Photo ofBivio a sinistra (2.1 km, 1513 m, 1h 15′) Photo ofBivio a sinistra (2.1 km, 1513 m, 1h 15′)

Bivio a sinistra (2.1 km, 1513 m, 1h 15′)

Traccia che sale a sinistra dritta e ripida, una specie di canalone. La forestale prosegue dritta, conviene quella se non si vuole fare troppa fatica, si allunga un pochino il percorso.

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Photo ofBivio a sinistra con fonte d'acqua (2.5 km, 1600 m, 1h 40')

Bivio a sinistra con fonte d'acqua (2.5 km, 1600 m, 1h 40')

Un'altra fonte d'acqua con un cartello in prossimità di un curvone verso sinistra

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Photo ofCasera Bur (2,9 km, 1635 mt, 1h 50′). Photo ofCasera Bur (2,9 km, 1635 mt, 1h 50′). Photo ofCasera Bur (2,9 km, 1635 mt, 1h 50′).

Casera Bur (2,9 km, 1635 mt, 1h 50′).

Casera Bur è costituita da tre stanze. Sotto una stanza d'ingresso con focolare. A destra la zona pranzo con cucina economica, tavolo e due panche per oto persone comode. Credenza e qualche accessorio. Di sopra la zone notte con qualche rete, poco isolata e piena di alveari vuoti nel periodo invernale.

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