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27/10/2019 Rifugio Tissi (Agordino)

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Trail stats

Distance
12.56 mi
Elevation gain
4,298 ft
Technical difficulty
Difficult
Elevation loss
4,298 ft
Max elevation
7,638 ft
TrailRank 
67
Min elevation
3,737 ft
Trail type
Loop
Time
8 hours one minute
Coordinates
3426
Uploaded
February 9, 2022
Recorded
October 2019
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near Listolade, Veneto (Italia)

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Itinerary description

Splendido percorso che in autunno regala emozioni particolari grazie agli spettacolari colori della zona in particolare dei piani di Pelsa. Ho messo difficile per la lunghezza, 20km, ma il sentiero è assolutamente semplice e non presenta alcuna difficoltà e regala fantastici panorami sulla parete del Civetta e sulle dolomiti.

IN ESTREMA SINTESI
Distanza totale: 20.2 km (8.8↑ – 9↓ – 2.4↔)
Altitudine massima: 2281 m
Altitudine minima: 1135 m
Dislivello assoluto: 1146 m
Totale salita: 1287 m
Totale discesa: -1329 m
Tempo totale: 8h (soste comprese)

Capanna Trieste. Quota 1135 mt.
Vestizione lunga, siamo all’ombra e fa fresco, ma la giornata è splendida, il sole promette temperature degne d’inizio primavera e quindi è necessario studiare bene l’abbigliamento a cipolla. Superato il rifugio l’asfalto lascia il posto alla ghiaia e poi alle pietre trasformando il percorso nella più classica delle strade bianche è il sentiero 555 che resterà tale fino al Vazzoler, fin da subito i colori autunnali cominciano a dare spettacolo. Nonostante siamo ancora all’ombra il contrasto tra il bianco della strada ed il verde, giallo, marrone delle piante è notevole, a tratti la vegetazione si dirada lasciando intravedere le torri del Civetta dove il sole già illumina le pareti in netto contrasto con il bosco ancora assopito nella luce mattutina. Una cascata bianca e spumosa si nasconde tra alcuni larici che gli fanno da guardia mentre il sentiero inizia a salire come un serpente al cospetto della Torre Trieste che sopra le nostre teste sembra intavolare una sfida con la vicina Torre Venezia (a sinistra) su chi arriva più in alto. Al terzo tornante scopriamo che il dottor Ginetto si è fatto la capanna (1.4 km, 1345 m, 30′), è il momento giusto per voltare le spalle e cominciare a rendersi conto di cosa offre il panorama in questi luoghi ed in questa stagione. Spunta la Torre Venezia che sembra voler dirigere i colori del bosco nel placido e costante susseguirsi delle stagioni, e la Torre Trieste la osserva, immobile ed autoritaria dall’alto dei suoi 2458 metri. Tornante dopo tornate continuiamo a salire senza troppa fatica e sempre buttando lo sguardo a valle dove il sole ha ormai acceso i larici. Al terz’ultimo tornante superiamo il bivio con con l’AV1 (2.1 km, 1460 m, 43′) che ora scorre in comune con il 555. Davanti a noi in fondo alla strada bianca la luce del sole e la Torre Venezia ci indicano la via, ma prima un ultimo sguardo alla valle che a breve non vedremo più, ora anche il suo versante est è illuminato, li dove corre l’alta via numero 1 tra Cima Nevere (2621 m) ed il Cimon dei Zoldani (2494 m) in alto ed il col Palazin ed il col de L’Ors in basso, dove i larici così fitti e biondi sembrano i riccioli di un putto, a queste montagne gli mancano solo le ali per volare, stupendo! Il sopraggiungere del sole è un taglio netto, come un interruttore, e così mentre la Torre Trieste orchestra i suoi legni raggiungiamo quota 1524 in corrispondenza dell’ultimo tornante che segna l’inizio del Pian delle Taie proprio sotto la Torre Trieste ed il Castello della Busazza. Alla fine del pian delle Taie un sentiero sulla destra (3.3 km, 1620 m, 1h 20′), il 558, porta proprio sotto la Torre e poi verso altezze ardite, noi proseguiamo dritti attraversando i torrenti Val dei Cantoi, subito dopo il bivio, e delle Mede (3.9 km, 1685 m, 1h 30′) privi di acqua, da qui in breve arriviamo al rifugio Vazzoler.

Rifugio Vazzoler. Quota 1714 m. Distanza 4,3 km. Tempo 1h 35′.
Il rifugio edificato sul Col Negro di Pelsa domina la val Corpassa che fa da confine naturale tra i contrafforti del versante sud della Civetta ed il gruppo della Moiazza. Pausa ristoratrice e soprattutto visione del panorama in questo luogo che ha qualcosa di magico e la cui bellezza lascia senza parole, in particolare in questa stagione. Osservare, pensare, riflettere, gioire, il silenzio in questo caso è d’oro come i larici illuminati dal sole e regala delle emozioni uniche. E’ difficile rendere con una foto ciò che vede l’occhio, ne ho scattate diverse, ma nessuna mi regala le forti emozioni vissute in quei momenti guardando il panorama verso la casera di Pelsa, un tripudio di colori, caldi ed avvolgenti. Alle spalle del rifugio sulla destra domina la Busazza (2894) e davanti a tutti la Torre Trieste (2458), alla sinistra del rifugio la Torre Venezia ed i suoi gendarmi, ho letto in un post che sulla Torre Venezia è possibile scorgere o immaginare il volto della Bianca Signora non so da quale angolazione lascio immaginare a voi. Riprendiamo il cammino puntando al Tissi e scaldati dal sole sul sentiero numero 560 che gira intorno alla Torre Venezia salendo dolcemente fino al Col del Camp ed alle case Favretti (5.6 km, 1827 m, 2h 20′) dove oltre ai bellissimi prati è presente una fonte d’acqua, occorre avere pazienza, è proprio un filo d’acqua, ma non abbiamo fretta. Da qui è possibile ammirare la Torre Venezia con un’altra visuale la quale mette in risalto la possenza del monolite. Aggirata la Torre si supera prima il Pian di Pelsa e quindi si accede al pianoro delle Forzeléte dal quale è finamente visibile il Tissi, lontanissimo, la distanza spaventa, oltretutto in questo tratto incontriamo un gruppo di persone che stanno procedendo in senso opposto, ci dicono che stanno rientrando, volevano arrivare al Tissi, ma secondo loro è troppo tardi. Il pianoro è veramente carino, si trova poco sotto i 2000 metri e si presterebbe anche ad un pernottamento in tenda, altrettanto meraviglioso è il versante nord della Civetta che inzia a mostrare tutta la sua imponenza. Alla fine del pianoro sulla sinistra si stacca il sentiero 567 che porta al bivacco Col Mandro (6.8 km, 1954 m, 2h 50′), proseguiamo dritti fino a raggiungere un bivio (8.5 km, 1970 m, 3h 20′) che permette di salire al col Rean da due lati uno più ripido e diretto, quello di sinistra, e l’altro più dolce. Scegliamo la sinistra e dopo pochi metri la scelta ci regala uno stupendo scorcio panoramico, è un anteprima di ciò che vedremo in cima, una specie di avviso per cuori deboli, della serie preparatevi. Mentre aspettiamo gli altri per ricompattarci con Luca mi diverto a riconoscere più cime possibile, inequivocabile la Tofana di Rozes ed alla sua sinistra l’Averau, ancora più a sinistra le creste frastagliate sono i Fanis, davanti il col Dei Bos, ancora più a sinistra il Lagazuoi, si intravede anche il rifugio, infine le Conturines, può bastare. Da questo punto parte anche un snetiero, il 563, che scende fino a Masarè e quindi ad Alleghe, deve essere assai ripido. Continuiamo a salire, la fatica si fa sentire a questo punto della giornata, ma all’improvviso ecco il Tissi con il suo meraviglioso cuore.

Col Rean. Quota 2281. Distanza 10 km. Tempo 4h 10′.
Neppure lo sforzo di togliere lo zaino, è talmente grande la sopresa, lo stupore, la meraviglia, che prendo la macchinetta ed inizio a scattare, non credo ai miei occhi, complice il meteo favorevole certo, ma il punto di osservazione è eccezzionale, mi spiace ma vi dovete sorbire la carrellata, inziamo dalla regina, la Marmolada con punta Penia (3343), l’Ombretta (3011), il Sassolungo (3181), il Piz Boé (3152), il Sass Pordoi (2950), i SetSass (2390) ed ancora verdeggiante il Col di Lana (2452, ci dobbiamo andare) una montagna innevata si rivela essere il Grande Mèsule (3479) sul confine italo-austriaco, sotto i nostri piedi Alleghe con il suo lago, alle nostre spalle il Pelmo (3172) e la strepitosa parete della Civetta.
Certo soprattutto oggi con un tempo così me ne starei seduto ad osservare per delle ore, ma il sole sta calando, la luce sta cambiando, è ora di rientrare, a malincuore ci avviamo in discesa questa volta utilizzando l’altro percorso, più dolce. Prima però una foto ricordo con il cuore del Tissi. Il sentiero come dicevo scende dolcemente da questa parte lungo la parete nord della Civetta, davanti a noi un’infinità di Larici accendono i pendii con i loro colori accesi, sembra che qualcuno abbia preparato queste montagne per il Natale e si sia dimenticato le luci accese, ma non vi è bisogno di addobbarle sono già spettacolari al naturale. Arriviamo al bivio di salita al Tissi proprio con il sopraggiungere delle prime ombre. Per un po’ il sole va e viene, tratti in ombra si alternano a tratti al sole che illumina e riscalda le pareti, ma quando raggiungiamo la piana delle Forzèlete del sole non vi è più traccia. Nel pianoro ormai la luminosità scarseggia e l’ambiente è rischiarato dalla luce riflessa della Civetta nei cui versanti spicca qualche isolato, coraggioso ed impavido larice, anche loro stanno aspettando il tramonto. Alle nostra spalle ci saluta il Tissi, che lo zoom permette di avvicinare, poi il sole ci saluta illuminando la Torre Venezia, i contrafforti della Civetta, la Moiazza, il Framont, davanti a noi i piani di Pelsa ci regalano contrasti cromatici degni di un Van Gogh. Scendiamo verso le case Favretti, senza fretta, guidati dalla Torre Venezia, annichiliti dalle virate cromatiche dei larici, abbagliati dalle pareti della Moiazza, le raggiungiamo. Da questo punto si torna dentro il bosco, la luce cala ulteriormente, le roccie iniziano a virare il loro colore verso il caratteristico rosa dolomitico, lentamente l’ombra della sera spegne pian piano le pareti della Moiazza, eccola risalire anche cima della Sasse (2878) e la Torre Trieste (2458), solo la Busazza (2894) a sinistra risplende orgogliosa ed abbagliante e per ora immune, ma è solo questione di tempo, ben presto la notte stenderà anche su di lei il suo velo scuro, ormai ci siamo, gli ultimi metri li percorriamo con la torcia accesa è buio pesto quando arriviamo alla macchina.

Capanna Trieste. Quota 1135 metri. Tempo 8h (soste comprese).

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Waypoints

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Photo ofRifugio Capanna Trieste. Quota 1135 mt. Photo ofRifugio Capanna Trieste. Quota 1135 mt. Photo ofRifugio Capanna Trieste. Quota 1135 mt.

Rifugio Capanna Trieste. Quota 1135 mt.

Partenza da quota 1135 metri. Si sale lungo un ampia strada bianca fino al Vazzoler

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Ponticello torrente Corpassa

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Photo ofCapanna dottor Ginetto (1.4 km, 1345 m, 30') Photo ofCapanna dottor Ginetto (1.4 km, 1345 m, 30') Photo ofCapanna dottor Ginetto (1.4 km, 1345 m, 30')

Capanna dottor Ginetto (1.4 km, 1345 m, 30')

In uno dei tornati del percorso in splendida posizione panoramica verso la val Corpassa.

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Bivio (2.1 km, 1460 m, 43')

Intersezione con il sentiero 554 ed AV1

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Photo ofBivio (3.3 km, 1620 m, 1h 20') Photo ofBivio (3.3 km, 1620 m, 1h 20') Photo ofBivio (3.3 km, 1620 m, 1h 20')

Bivio (3.3 km, 1620 m, 1h 20')

Alla fine del Pian delle Taie intersezione con il sentiero 558 che porta proprio sotto la Torre Trieste e poi verso altezze ardite

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Torrente Val dei Cantoi

Subito dopo il bivio precedente

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Torrente Val delle Med (3.9 km, 1685 m, 1h 30')

Ormai nei pressi del Vazzoler, i torrenti tutti in secca in questo periodo.

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Photo ofRifugio Vazzoler (4,3 km, 1714 mt, 1h 35'). Photo ofRifugio Vazzoler (4,3 km, 1714 mt, 1h 35'). Photo ofRifugio Vazzoler (4,3 km, 1714 mt, 1h 35').

Rifugio Vazzoler (4,3 km, 1714 mt, 1h 35').

Sotto il Vazzoler c'è anche un giardino botanico. Posto bellissimo. Il rifugio ovviamente in questo periodo era chiuso.

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Photo ofTorrente Val de Foram Photo ofTorrente Val de Foram Photo ofTorrente Val de Foram

Torrente Val de Foram

Poco prima delle case Favretti.

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Photo ofCase Favretti (5.6 km, 1827 m, 2h 20') Photo ofCase Favretti (5.6 km, 1827 m, 2h 20') Photo ofCase Favretti (5.6 km, 1827 m, 2h 20')

Case Favretti (5.6 km, 1827 m, 2h 20')

Abbiamo sbirciato all'interno di una dell case, bellissima, beato il proprietario, il posto è meraviglioso, c'è pure una fonte d'acqua.

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Bivio x bivacco Col Mandro (6.8 km, 1954 m, 2h 50')

Dopo il pianoro delle Forzeléte, il sentiero 567 scende verso Cencenighe Agordino passando per il bivacco Col Mandro.

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Ruderi Cason di Col Rean

Non so, non li ho visti ma sono segnati sulla carta.

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Photo ofBivio (8.5 km, 1970 m, 3h 20') Photo ofBivio (8.5 km, 1970 m, 3h 20')

Bivio (8.5 km, 1970 m, 3h 20')

Qui il sentiero si biforca e permette di salire al Tissi ed al Col Rean per due strade diverse, quella a sinistra è più ripida, ma il dislivello è lo stesso. La prima foto è verso valle.

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Photo ofBivio (9 km, 2022 m, 3h 30')

Bivio (9 km, 2022 m, 3h 30')

Intersezione con il sentiero 563 che scende ad Alleghe. Punto panoramico che annuncia cosa vedremo una volta giunti al Tissi.

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Photo ofCima Col Rean (10 km, 2281 mt, 4h 10'). Photo ofCima Col Rean (10 km, 2281 mt, 4h 10'). Photo ofCima Col Rean (10 km, 2281 mt, 4h 10').

Cima Col Rean (10 km, 2281 mt, 4h 10').

Spettacolare terrazza panoramica.

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Photo ofRifugio Tissi Photo ofRifugio Tissi Photo ofRifugio Tissi

Rifugio Tissi

Subito sotto al Col Rean a pochi metri.

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Bivio trans Civetta

Intersezione con il 560 anche AV1 che sale fino al lago Coldai. Questo punto ed il successivo si trovano nel ramo di destra che noi abbiamo scelto per la discesa.

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Forcella Coll Rean (11 km, 2017 m, 5h 30')

Da qui passa sempre il 560 che prosegue verso forcella Col Negro e lago di Coldai, ma anche la trans Civetta e variante alta del 560 che prosegue anch'essa ai punti prima indicati. Questo punto ed il precedente si trovano nel ramo di destra che noi abbiamo scelto per la discesa.

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