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25/04/2023 Gor della Cuna (colline del Prosecco)

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Author

Trail stats

Distance
7.2 mi
Elevation gain
1,821 ft
Technical difficulty
Moderate
Elevation loss
1,821 ft
Max elevation
1,682 ft
TrailRank 
71
Min elevation
685 ft
Trail type
Loop
Time
5 hours 55 minutes
Coordinates
2061
Uploaded
May 9, 2023
Recorded
April 2023
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near Farra di Soligo, Veneto (Italia)

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Itinerary description

Bella passeggiata sopra Farra di Soligo, giornata non bella purtroppo, nuvolosa e con qualche scroscio di pioggia, ma che ci ha regalato comunque belle emozioni grazie ad un paesaggio splendido, a volte surreale ed inaspettato a due passi dalla frenetica civiltà.

IN ESTREMA SINTESI
Distanza totale: 11 Km (3.7↑ 4,3↓ 3↔)
Altitudine massima: 485 m
Altitudine minima: 162 m
Dislivello assoluto: 303 m
Totale salita: 465 m
Totale discesa: 396 m
Tempo totale: 5h 30′ (soste incluse)

Parcheggio a Farra di Soligo. Quota 165 mt.
Parcheggiamo l’auto in via Cal Nova in prossimità della vecchia chiesa di Santo Stefano limitrofa a quella arcipretale che è in fronte strada sulla SP32. Pioviggina, ci dirigiamo dritti al bar al di là della SP32 per un buon caffé poi torniamo sui nostri passi e ci dirigiamo in salita lungo la stessa via fino a trovare, un centinaio di metri più avanti del parcheggio, via San Rocco che prendiamo a sinistra. La percorriamo tutta fino ad incrociare via Rialto attraversata la quale troviamo via san Nicolò (0.3 km, 5′, 170 mt). Sulla nostra destra dopo un centinaio di metri dall’inizio della via si erge Villa Savoini indicata da una tabella insieme a quella del Gor della Cuna. Via San Nicolò rientra nella SP32 ma poco prima svoltiamo in via Faverel (0.77 km, 166 mt, 10′) che ad un certo punto fa una svolta a destra e proprio qui si deve lasciare l’asfalto e prendere il sentiero numero 3 (0.81 km, 167 mt, 13′) come indicato da una tabella un po’ consumata. Ci inoltriamo finalmente nella natura, fresca, umida e lussureggiante. Fin da subito il sentiero mostra il suo vero volto piuttosto selvaggio, alcune funi fanno da scorrimano in un ripido tratto reso viscido dalla pioggia, alla nostra destra scorre intanto silenzioso e dolce il rui Stort. Sbuchiamo dal buio del bosco in una radura dove arriva dalla nostra destra una sterrata sempre da via Faverel, è solo un attimo, ci rituffiamo nel bosco ombroso e poco più avanti cozziamo contro il primo spettacolo di giornata, la cascatella (1.5 km, 180 mt, 27′) che si trova in tutti i post relativi a questo percorso. E’ un luogo tranquillissimo, non è una cascata rumorosa, l’acqua scorre accarezzando la roccia come a non voler disturbare la quiete che pregna questo sentiero e solo alla fine si stacca da essa e con un piccolo saltino si tuffa nella pozza sottostante. Il sentiero riprende luce e si alza bruscamente aggirando la cascata ed in breve ci si porta al di sopra della stessa rendendo visibile il punto d’ingresso dell’acqua di nuovo immersi nell’ombra del bosco. Si cammina per un buon tratto lungo il rio Stort e si possono notare frequenti scivoli come quello della cascata in cui l’acqua scorre silenziosamente, ma molto più piccoli. Il percorso sbuca nuovamente all’aperto in prossimità dell’intersezione (2 km, 216 mt, 42′) con la traccia proveniente da via San Giorgio. Proseguiamo a sinistra risalendo spazi aperti che permettono di ammirare il caratteristico panorama di queste zone dove infiniti vigneti occupano tutto lo spazio possibile. Aggiriamo una collinetta alla nostra sinistra e ci dirigiamo dritti verso un rudere superato il quale è necessario prendere la traccia centrale. Il sentiero è indicato chiaramente da una tabella (2.5 km, 258 mt, 1h) ma per qualche motivo proseguo lungo la stradina bianca a sinistra, più evidente, rendendomi conto poco dopo di aver sbagliato direzione, c’è una stradina anche a destra quindi il percorso giusto è quello al centro, il più ripido ed evidenziata tra l’altro da numerose spighe viola di Salvia Nemorosa. Risaliamo il pendio mentra alla nostra sinistra il panorama ci mostra le torri di Credazzo. Il sentiero rientra nel bosco e poco più avanti raggiunge il secondo punto più fotografato di questo tour, la casetta di Gianni (2.8 km, 318 mt, 1 10′) una vera e propria bomboniera immersa nel verde. Questo luogo sulle carte è indicato come Vanal e qui è presente una sorgente d’acqua. Ci divertiamo a perlustrare i dintorni della casa, si vede che il proprietario si è divertito ad ottimizzare gli spazi circostanti, la legnaia, il laghetto per raccogliere l’acqua, panche, tavolini, insomma un angolo di paradiso nella più totale tranquillità, un luogo per meditare e riposare. Riprendiamo il cammino e di nuovo usciamo dal bosco dove il sentiero offre ampie panoramiche verso la pianura, raggiungiamo una tabella (3.1 km, 328 mt, 1h 20′) che indica verso destra, il naturale proseguimento del sentiero 3 del Gor della Cuna che arriva diretto a forcella Xocco, noi però procediamo dalla parte opposta fino ad innestarci su un’ampia traccia che sale da sinistra, proseguiamo quindi a destra (3.3 km, 310 mt, 1h 25′) ed alle nostra spalle si aprono ampie e spettacolari vedute verso la pianura. Superata una casetta aperta rientriamo nel bosco e prendiamo a destra ad un bivio (3.6 km, 340 mt, 1h 40′) raggiungiamo così la casa Ai Pertegar a quota 405 mt come è scritto nell’edificio. Proseguiamo dritti, anche se vi è una traccia che procede in direzione opposta ma non so dove porta, fino a raggiungere il sentiero delle Vedette su cui ci inseriamo procedendo a destra (4 km, 420 mt, 1h 46′). Alla nostra sinistra si aprono ampie radure che portano alla cima del Pertegar (486 mt) la cima più alta da queste parti ed ottimo punto panoramico che purtroppo non possiamo raggiungere in quanto proprietà privata, anche se la dicitura proprietà privata mi sembra un po’ abusata da queste parti, c’è ovunque. Proseguiamo quindi dritti fino a raggiungere la forcella.

Forcella Xocco (4.5 km, 423 mt, 2h 5′)
La forcella funge da enorme crocevia per diversi sentieri segnalati da tabelle che li identificano con un numero di colore diverso. In particolare nella foto si può vedere l’indicazione del sentiero 3 Gor della Cuna quello da noi percorso e che abbiamo lasciato al chilometro 3 circa come indicato precedentemente e che quindi arriva direttamente qui per vie brevi ed anche più ripide. Interessante la mappa dei sentieri che ho sfruttato anche per questo articolo e la tabella esplicativa sul sentiero delle Vedette che stiamo percorrendo e che funge da virtuale limite fitoclimatico. In breve raggiungiamo Col Serafin (4.9 km, 459 mt, 2h 15′) dove troneggia un enorme castagno ai cui piedi abbondano i ricci dei frutti ormai vuoti, scendiamo velocemente fino a forcella Colesie (5.4 km, 421 mt, 2h 26′) altro crocevia di sentieri, nelle tabelle sono indicati il numero 2, 4, 5 e 6. Noi proseguiamo sul numero 4, il sentiero alpino o delle Vedette, che sale verso il Col Vinal. Raggiungiamo la cima e come dice la tabella “godetevi il panorama” anche se oggi purtroppo non è possibile, ma qualcosa possiamo ammirare sia verso nord che verso sud. Sempre sul sentiero numero 4 procediamo in discesa verso la successiva forcella, inizia a piovere, cerchiamo quindi un posto riparato sperando che smetta e per fare una pausa pranzo, la prima baracca è chiusa non c’è modo di entrare, torniamo quindi indietro verso un pianoro con una baracca aperta ma con un tetto (5.9 km, 420 mt, 2h 42′) dove ci infiliamo per fare uno spuntino. Facciamo quattro chiacchiere, ma il freddo ci sprona a riprendere il cammino, scendiamo sul versante sud, più riparato e la temperatura cambia subito in meglio. Usciamo dal bosco (6.45 km, 372 mt, 2h 56′) innestandoci su una strada sterrata sulla quale proseguiamo dritti, procedendo a destra si scende verso borgo Grotta e poi Farra di Soligo tramite una strada bianca. In corrispondenza dell’innesto si aprono nuovamente bei panorami verso le dolci colline decorate dai vigneti del Prosecco, anche il nostro sentiero diventa una strada bianca, e poco prima della forcella San Martino mi colpisce il bosco improvvisamente costituito solo da abeti, poco diffusi in questa zona, ma la spiegazione si trova su una tabella poco più avanti sulla quale è scritto che trattasi di un impianto artificiale dovuto al rimboschimento della zona dopo la prima guerra mondiale.

Forcella San Martino (6.9 km, 360 mt, 3h 5′)
Anche questa forcella è un crocevia di sentieri, il 5 a nord ed il 6 a sud del Col Maor che noi invece scavalchiamo percorrendo il sentiero numero 2, delle Vedette, segnalato da un piccolo pezzo di legno fissato su un paletto, è l’ultimo colle che ci divide da via Collagù, raggiunta la sua sommità (7.25 km, 438 mt, 3h 15′) si apre il panorama verso sud e la pianura, sempre tutto grigio. Da Col Maor scendiamo agevolmente fino a raggiungere un’altra traccia, ci fa da riferimento una casa aggirata dal percorso tramite un’ampia esse che il sentiero disegna nel suo sviluppo riprendendo a salire verso quello che è identificato nella mappa come osservatorio, ne sono incuriosito e voglio vedere di cosa si tratta, ma nulla di importante, un rudere a tutti gli effetti (8.2 km, 409 mt, 3h 38′) abbandonato e poco curato, un possibile punto di osservazione nel periodo della prima guerra situato sul culmine del col Collagù, ma forse un semplice distaccamento del santuario di Collagù come spiegato nella tabella informativa che troviamo poco più avanti. Torniamo sul sentiero e proseguendo a sinistra giriamo intorno al Collagù, tralasciamo un primo bivio sulla destra mentre il secondo (8.6 km, 349 mt, 3h 52′) sempre sulla destra lo prendiamo per scendere verso il santuario.

Santuario di Collagù (8.9 km, 327 mt, 4h)
La giornata si apre così come il panorama verso la pianura, il sole illumina e riscalda finalmente i vigneti, il sentiero diventa strada bianca ed improvvisamente compare il viale del santuario ed in fondo inequivocabile la sagoma dello stesso, terza foto più gettonata nei post di questo percorso. Devo dire che merita una sosta ed un giretto nei dintorni, il santuario è piccolo, ma carino, vi sono anche degli affreschi sotto il porticato esterno, ma anche la posizione non è male, padroneggia sulle zone circostanti e sottostanti il cui primogenio verde primaverile si accende sotto i raggi del sole che ormai ha preso il sopravvento. Ora nei miei piani c’era l’intenzione di rientrare verso Farra tramite il sentiero delle Crepe e nelle mappe si vedono diverse possibilità di passaggio tra la strada bianca ed il sentiero, ma non avevo fatto il conto con la proprietà privata ed i cani. La cosa migliore secondo me a questo punto è proseguire dietro al santuario. Noi invece proseguiamo lungo la strada, superiamo il ristoro Collagù situato subito sotto al santuario. Proseguiamo fino a raggiungere un crocevia dove una tabelle indica per il centro di Farra di Soligo, svoltiamo a destra, non l’ho indicato nei waypoint, ma non si spuò sbagliare, all’incrocio vi è inoltre una bellissima casetta. Scendiamo per via Collagù fino a raggiungere un primo punto di attraversamento (10 km, 221 mt, 4h 30′) che però decidiamo di non prendere, non ricordo perché, ma non ci aveva convinto e quindi proseguiamo la nostra discesa fino al secondo punto (10.6 km, 180 mt, 4h 40′) che si può vedere dall'alto scendendo. Sul bivio c'è il cartello di proprietà privata ma siamo passati lo stesso, il problema è che dopo pochi metri è inziato un concerto di latrati di tutti i cani della zona, talmente forte ed insistente che abbiamo desisitito onde evitare fastidiose soprese. Ce ne siamo tornati quindi con la coda tra le gambe sulla strada bianca e siamo scesi fino alla SP32 dove ci ha accolto il traffico della provinciale, pochi passi e si può svoltare a destra in via Vivaldi per allontanarsi dal fastidioso rumore delle auto di passaggio e dall’aria venefica, poi in via Aldo Moro ed in breve nuovamente all’auto.

Farra di Soligo (11km, 165 mt, 5h 30′)
Uno sguardo verso l’alto ad ammirare un’ultima volta queste splendide colline, come spesso succede, mi riprometto di tornarci, con la sensazione di dover ancora vedere qualcosa da queste parti.

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Waypoints

PictographWaypoint Altitude 689 ft
Photo ofParcheggio/Partenza. Quota 165 mt.

Parcheggio/Partenza. Quota 165 mt.

Parcheggiamo l’auto in via Cal Nova in prossimità della vecchia chiesa di Santo Stefano limitrofa a quella arcipretale che è in fronte strada sulla SP32.

PictographWaypoint Altitude 686 ft
Photo ofVia San Rocco

Via San Rocco

A 200 metri dal parcheggio, si prende via San Rocco sulla sinistra.

PictographWaypoint Altitude 705 ft

Via San Nicolò (0.3 km, 5′, 170 mt)

Al termine di via San Rocco si attraversa via Rialto e si prende via san Nicolò

PictographWaypoint Altitude 692 ft

Via Faverel (0.77 km, 166 mt, 10′)

Via San Nicolò rientra nella SP32 ma poco prima si svolta in via Faverel

PictographWaypoint Altitude 709 ft
Photo ofInizio Gor della Cuna (0.81 km, 167 mt, 13′)

Inizio Gor della Cuna (0.81 km, 167 mt, 13′)

Alla prima svolta a destra di via Faverel si deve lasciare l’asfalto e prendere il sentiero numero 3 indicato dalla tabella, Gor della Cuna

PictographWaypoint Altitude 719 ft
Photo ofCascatella (1.5 km, 180 mt, 27′) Photo ofCascatella (1.5 km, 180 mt, 27′)

Cascatella (1.5 km, 180 mt, 27′)

Pacata e silenziosa accarezza la roccia con amore e nel tempo la forgia.

PictographWaypoint Altitude 879 ft
Photo ofStradina da via San Giorgio (2 km, 216 mt, 42′)

Stradina da via San Giorgio (2 km, 216 mt, 42′)

Il sentiero esce dal bosco sbuca nuovamente all’aperto in prossimità dell’intersezione con la traccia proveniente da via San Giorgio.

PictographWaypoint Altitude 1,001 ft
Photo ofBivio al centro (2.5 km, 258 mt, 1h) Photo ofBivio al centro (2.5 km, 258 mt, 1h) Photo ofBivio al centro (2.5 km, 258 mt, 1h)

Bivio al centro (2.5 km, 258 mt, 1h)

Superato il rudere è necessario prendere la traccia centrale. Il sentiero è indicato chiaramente da una tabella, ma ci sono due vie più evidenti che possono fuorviare. Il percorso giusto è quello al centro, il più ripido ed evidenziato tra l’altro da numerose spighe viola di Salvia Nemorosa.

PictographWaypoint Altitude 1,168 ft
Photo ofCasetta di Gianni (2.8 km, 318 mt, 1 10′) Photo ofCasetta di Gianni (2.8 km, 318 mt, 1 10′)

Casetta di Gianni (2.8 km, 318 mt, 1 10′)

Una vera e propria bomboniera immersa nel verde.

PictographWaypoint Altitude 1,240 ft
Photo ofBivio a sinistra (3.1 km, 328 mt, 1h 20′)

Bivio a sinistra (3.1 km, 328 mt, 1h 20′)

La tabella indica verso destra, il naturale proseguimento del sentiero 3 del Gor della Cuna che arriva diretto a forcella Xocco, noi però procediamo dalla parte opposta fino ad innestarci su un’ampia traccia che sale da sinistra

PictographWaypoint Altitude 1,191 ft
Photo ofBivio a destra (3.3 km, 310 mt, 1h 25′)

Bivio a destra (3.3 km, 310 mt, 1h 25′)

Innestati sulla strada che sale da Farra proseguiamo a destra

PictographWaypoint Altitude 1,358 ft
Photo ofBivio a destra (3.6 km, 340 mt, 1h 40') Photo ofBivio a destra (3.6 km, 340 mt, 1h 40') Photo ofBivio a destra (3.6 km, 340 mt, 1h 40')

Bivio a destra (3.6 km, 340 mt, 1h 40')

Superata una casetta aperta rientriamo nel bosco e prendiamo a destra ad un bivio raggiungiamo così la casa Ai Pertegar a quota 405 mt come è scritto nell’edificio

PictographWaypoint Altitude 1,411 ft

Innesto su sentiero delle Vedette (4 km, 420 mt, 1h 46′)

La traccia arriva sul sentiero delle Vedette che prendiamo verso destra

PictographWaypoint Altitude 1,388 ft
Photo ofForcella Xocco (4.5 km, 423 mt, 2h 5′) Photo ofForcella Xocco (4.5 km, 423 mt, 2h 5′)

Forcella Xocco (4.5 km, 423 mt, 2h 5′)

La forcella funge da enorme crocevia per diversi sentieri segnalati da tabelle che li identificano con un numero di colore diverso.

PictographWaypoint Altitude 1,506 ft
Photo ofCol Serafin (4.9 km, 459 mt, 2h 15′)

Col Serafin (4.9 km, 459 mt, 2h 15′)

PictographWaypoint Altitude 1,381 ft
Photo ofForcella Colesie (5.4 km, 421 mt, 2h 26′)

Forcella Colesie (5.4 km, 421 mt, 2h 26′)

Altro crocevia di sentieri, nelle tabelle sono indicati il numero 2, 4, 5 e 6

PictographWaypoint Altitude 1,480 ft
Photo ofCol Vinal (5.6 km, 450 mt, 2h 36') Photo ofCol Vinal (5.6 km, 450 mt, 2h 36')

Col Vinal (5.6 km, 450 mt, 2h 36')

Raggiunta la cima come dice la tabella godetevi il panorama

PictographWaypoint Altitude 1,391 ft

Baracca pranzo (5.9 km, 420 mt, 2h 42')

E' una baracca aperta utilizzata dai cacciatori ma ha un tetto tetto che ci ripara da un improvviso piovasco, ci infiliamo per fare uno spuntino

PictographWaypoint Altitude 1,230 ft
Photo ofBivio a sinistra (6.45 km, 372 mt, 2h 56′) Photo ofBivio a sinistra (6.45 km, 372 mt, 2h 56′)

Bivio a sinistra (6.45 km, 372 mt, 2h 56′)

Ci innestiamo su una strada sterrata sulla quale proseguiamo a sinistra, procedendo a destra si scende verso borgo Grotta e poi Farra di Soligo tramite una strada bianca

PictographWaypoint Altitude 1,171 ft
Photo ofForcella San Martino (6.9 km, 360 mt, 3h 5') Photo ofForcella San Martino (6.9 km, 360 mt, 3h 5')

Forcella San Martino (6.9 km, 360 mt, 3h 5')

Anche questa forcella è un crocevia di sentieri, il 5 a nord ed il 6 a sud del Col Maor che noi invece scavalchiamo percorrendo il sentiero numero 2, delle Vedette, segnalato da un piccolo pezzo di legno fissato su un paletto

PictographWaypoint Altitude 1,437 ft
Photo ofCol Maor (7.25 km, 438 mt, 3h 15')

Col Maor (7.25 km, 438 mt, 3h 15')

PictographWaypoint Altitude 1,355 ft
Photo ofOsservatorio (8.2 km, 409 mt, 3h 38') Photo ofOsservatorio (8.2 km, 409 mt, 3h 38') Photo ofOsservatorio (8.2 km, 409 mt, 3h 38')

Osservatorio (8.2 km, 409 mt, 3h 38')

Un rudere a tutti gli effetti abbandonato e poco curato, un possibile punto di osservazione nel periodo della prima guerra situato sul culmine del col Collagù, ma forse un semplice distaccamento del santuario di Collagù come spiegato nella tabella informativa che troviamo poco più avanti

PictographWaypoint Altitude 1,148 ft

Bivio a destra (8.6 km, 349 mt, 3h 52')

Si prende il sentiero o strada sterrata che porta al santuario

PictographWaypoint Altitude 1,089 ft
Photo ofSantuario di Collagù (8.9 km, 327 mt, 4h) Photo ofSantuario di Collagù (8.9 km, 327 mt, 4h) Photo ofSantuario di Collagù (8.9 km, 327 mt, 4h)

Santuario di Collagù (8.9 km, 327 mt, 4h)

Merita una sosta ed un giretto nei dintorni, il santuario è piccolo, ma carino, vi sono anche degli affreschi sotto il porticato esterno

PictographWaypoint Altitude 755 ft

Bivio 1 x Crepe da verificare (10 km, 221 mt, 4h 30')

Sulla mappa è segnata una traccia che collega al sentiero delle crepe

PictographWaypoint Altitude 623 ft
Photo ofBivio 2 x Crepe (10.6 km, 180 mt, 4h 40') Photo ofBivio 2 x Crepe (10.6 km, 180 mt, 4h 40')

Bivio 2 x Crepe (10.6 km, 180 mt, 4h 40')

Qui è evidente la sterrata sulla destra che risale i vigneti ma anche il cartello proprietà privata e dopo 100 metri i latrati dei canoi inziano a farsi sentire

PictographWaypoint Altitude 541 ft

Innesto su SP32

Ala fne della strada bianca si arriva alla strada provinciale 32 si prosegue a destra

PictographWaypoint Altitude 545 ft

Via Antonio Vivaldi

Andando dritti sulla provinciale si arriva alla chiesa ma noi svoltiamo a destra in via Vivaldi per allontanarci dal traffico

PictographWaypoint Altitude 551 ft

Via Aldo Moro

Ormai a pochi passi dall'auto

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