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23 - Da Tursi a Policoro

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Trail stats

Distance
14.45 mi
Elevation gain
879 ft
Technical difficulty
Moderate
Elevation loss
1,391 ft
Max elevation
824 ft
TrailRank 
31
Min elevation
72 ft
Trail type
One Way
Time
6 hours 26 minutes
Coordinates
628
Uploaded
March 8, 2024
Recorded
January 2023
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near Tursi, Basilicata (Italia)

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Itinerary description

Dalla cattedrale ripartiamo lungo via Roma prima, e via Eraclea poi, e al primo ponte pedonale attraversiamo il canale di Pescogrosso. Proseguiamo sul marciapiede di viale Sant’Anna fino a quando non arriviamo al campo sportivo. Ora, ripassiamo dall’altra parte del canale per immetterci su un sentiero che, da destra, sbuca sulla SP Rabatana di Tursi.
Teniamo la destra e, al primo incrocio, seguiamo per Policoro, sulla provinciale Tursi-Policoro. Dopo 500 metri sulla sinistra prendiamo il sentiero che si snoda (con un buon dislivello!) nei calanchi che attraversano Croce d’Anglona. La giornata è molto calda e amminare in questo paesaggio arido, a tratti lunare, trasmette una strana sensazione: è come se fossimo in un deserto. Dopo un po’ (per fortuna!) rispuntiamo sulla strada rovinciale e più avanti seguiamo le indicazioni per il Santuario di Santa Maria d’Anglona. Il sito si erge su un colle a metà tra i fiumi Sinni e l’Agri, sulle rovine della leggendaria città greca di Pandosia. Lo spettacolo del luogo regala una vista completa sulle valli e sui borghi che la circondano: da Colobraro a Valsinni, da Rotondella a Nova Siri, da Montalbano a Policoro. Poi, all’orizzonte, dove il giallo paglierino dei calanchi si innesta nella sabbia chiara del litorale, e il blu intenso dello Ionio si mescola a quello pastello del cielo, lo spettacolo diventa sublime, quasi metafisico. Ma, Santa Maria d’Anglona è anche un vero e proprio gioiello di architettura medievale, dal suo portale strombato in stile romanico, alle preziose opere che internamente custodisce. Dopo una bellissima pausa, ripartiamo verso valle e, appena usciti dal bosco che circonda il luogo sacro, sulla sinistra prendiamo una strada sterrata che rispunta nuovamente sulla provinciale. Con le ore calde e l’asfalto rovente, attraversiamo distese di campi coltivati con ogni primizia, con serre stracolme della famosa (e dolcissima) fragola Candonga, regina indiscussa dell’agricoltura lucana. Dopo 2 km di asfalto bollente (in prossimità di un grosso capannone agricolo e di un maneggio) svoltiamo a sinistra seguendo il sentiero sterrato che per 4 km ci toglie letteralmente dal fuoco della provinciale. Ogni centimetro di questa terra è messo a coltura, e ogni frutto e ortaggio che spunta da questo florido terreno sembra quasi chiamarci per essere gustato. Dopo un’ora ritorniamo sulla provinciale, che abbandoniamo dopo qualche metro per tornare a camminare in una nuova distesa di campi lavorati. Ecco dimostrata l’importanza della Piana di Metaponto, terra molto più che florida che già dall’antichità era conosciuta per la sua abbondanza. E così, passando nei tratturi che separano le varie aziende agricole, arriviamo su viale Matera e poi via Cristoforo Colombo. È l’ultimo tratto, quello che costeggia il Parco Archeologico di Siris Herakleia, che passa davanti il Museo Nazionale Archeologico della Siritide e che infine, arriva nel centro urbano della moderna Policoro. Città nata sulle rovine dell’antica Herakleia, affacciata sullo Ionio e punto di arrivo del nostro viaggio. Adesso è tutto vero: il nostro cammino è giunto al termine! In quest’ultimo atto sensazioni disparate fanno capolino nel mio animo e si mescolano fino a diventare irriconoscibili, dalla malinconia alla gioia, dall’eccitazione alla tristezza. Abbiamo attraversato decine di borghi, guadato numerosi fiumi, ammirato molteplici paesaggi, scalato imponenti cime, valicato innumerevoli valli e goduto delle prelibatezze della tavola lucana. Ora, nell’ultimo passo di quest’avventura, siamo molto stanchi e la fine di questo viaggio dovrebbe sì rallegrarci, ma in realtà prevale un retrogusto amaro! Cosi, per consolarci, camminiamo per altri 6 km, quelli che separano il centro di Policoro dal mare. Per avere l’idea precisa della traversata che abbiamo compiuto, iniziata sulla costa tirrenica e terminata sulla costa jonica, dalle impervie calette di Maratea fino alle paradisiache spiagge di Policoro. E, davanti a questa distesa di sabbia dorata non ci resta che tuffarci in quest’acqua cristallina per ricordare ancora una volta chi ha ispirato tutto questo. Sì, ti sarebbe piaciuto.
Ciao Fabio

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