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23/07/2022 Rinfreddo - Col Quaternà - Passo Monte Croce Comelico

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Author

Trail stats

Distance
11.99 mi
Elevation gain
3,005 ft
Technical difficulty
Moderate
Elevation loss
3,816 ft
Max elevation
8,481 ft
TrailRank 
61
Min elevation
5,563 ft
Trail type
One Way
Time
8 hours 6 minutes
Coordinates
3407
Uploaded
August 5, 2022
Recorded
July 2022
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near Malga di Londo, Veneto (Italia)

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Itinerary description

Secondo giorno sul Comelico, notte al rifugio Rinfreddo.

IN ESTREMA SINTESI
Distanza totale: 20,7 Km (8,2↑ 10,6↓ 1,9↔)
Altitudine massima: 2533 m
Altitudine minima: 1636 m
Dislivello assoluto: 646 m
Totale salita: 990 m
Totale discesa: -1235 m
Tempo totale: 6h 54′ (soste incluse)

Mi alzo poco dopo le sei, vedo luce fuori dalla finestra ed esco a fare qualche foto. Subito fuori dalla terrazza del rifugio è presente una tabella con l’indicazione di tutte le cime presenti di fronte a noi di cui provvedo ad effettuare una panoramica. La luce è particolare, il sole ormai ha illuminato le cime, ho perso l’alba insomma, ma qualcosa non mi convince, passano cinque minuti ed i miei dubbi iniziano a schiarirsi quando in fondo sulla destra vedo avanzare delle nubi preoccupanti. E’ vero che nel pomeriggio è prevista pioggia, ma nel pomeriggio appunto, adesso sono da poco passate le sei. Torno dentro vado a svegliare i mie compagni e scendo. La colazione è ottima, non ci sono affettati e formaggi, ma le uova sode si, dall’Austria ci spiega Olga, poi le solite cose in abbondanza, pane, fette biscottate, marmellate, miele, caffè, latte, assaggini di dolci di Olga la quale procura ad Antonio una tazzina di panna appena arrivata dalla malga qui a fianco, a metri zero e dal sapore sublime ed unico dice Antonio. Il tempo di fare colazione, arriva anche un ciclista salito dal passo con l’intenzione di fare il giro del Quaternà. Dopo aver chiesto qualche informazione esce verso la sua meta e poco dopo arriva il diluvio universale, questione di minuti, è quasi incredibile la velocità con cui è cambiato il tempo. Vento e pioggia dominano per una buona mezzora, inizio a mettere in previsione il fatto di dover tornare a casa, poi dopo un’oretta circa, così come questo temporale è arrivato se ne va, velocemente, ed il cielo inzia a mostrare il suo vero colore. L’aria è pulita e limpida, ci prepariamo velocemente e ci mettiamo in cammino sul sentiero 149 che parte in salita sulla destra rispetto all’ingresso del rifugio, da cui ci allontaniamo dubbiosi, temendo nuovi scrosci, ma dopo pochi minuti di cammino il meteo sembra virare a nostro favore e l’azzurro prende il sopravvento. Il sentiero 149, che è in realtà una strada bianca, interseca il sentiero 173 in località La Ponta (1.8 km, 2053 mt, 25′) dove numerose tabelle ci indicano di proseguire a sinistra per il Quaternà sul sentiero 173. Da qui inzia il tratto più ripido, non subito un po’ più avanti, prima ci possiamo godere qualche bella visuale verso il Quaternà, Croda Rossa e Paterno, Padola. Superato il tratto più ripido reso evidente dai numerosi tornanti che cercano di mitigare la salita raggiungiamo un’altra intersezione, segnalata da tabelle, con il sentiero 148 (3.73 km, 2321 mt, 1h 10′) noi proseguiamo a sinistra sul 148. Superiamo l’ultimo tratto di salita che porta alla base del Col Quaternà, dove una scritta dipinta su un masso indica la direzione per la salita alla cima, la cui traccia è comunque evidente, proseguendo dritti si scende al passo Silvella. Notiamo fin da subito gli evidenti segni della guerra, ma decidiamo di salire subito e di soffermarci durante la discesa. Dal masso con la scritta (4.06 km,2385 mt, 1h 21′) si vede benissimo la croce di vetta, la salita è breve, dieci quindici minuti, non ci sono particolari difficoltà o tratti esposti, solo qualche passaggio da fare con attenzione perché scivoloso.

Col Quaternà (4.42 km, 2503 mt, 1h 34′).
Ci godiamo lo spettacolare panorama. Dopo esserci rifocillati scendiamo verso la sella divagando in giro, senza seguire il sentiero, per osservare i resti delle trincee e dei baraccamenti, di cui si scorgono qua e là i rottami, qualche trave, dei pezzi di lamiera arrugginiti, rovistiamo un pochino senza trovare nulla di importante. Alla base della discesa è presente una madonnina di alluminio, collocata qui nel 1967 da Padre Alberto Panerati, un Salesiano di Don bosco, in questo luogo ha pregato anche Giovanni Paolo II, un po’ più indietro infatti c’è una targa a ricordo dell’evento. Appena scesi di qualche metro la vista si apre libera verso il passo Silvella, che raggiungiamo in breve tempo incrociando alcuni ciclisti che stanno risalendo a piedi accompagnando le bici, stanno percorrendo la Pedalonga, segnalata anche da alcune tabelle. Arriviamo a Passo Silvella (5.64 km, 2329 mt, 2h 12′) dove ci fermiamo un attimo per discutere sul prosieguo dell’escursione, qui termina il sentiero 148. Decidiamo di salire alla sella dei Frugoni tramite il sentiero 160, che è invitante nel primo tratto, qua e là dai prati giungono i fischi delle marmotte, ce ne devono essere veramente molte in questa zona, e facendo un po’ di attenzione non è difficile scorgerle. Raggiungiamo in breve quota 2410 circa dove la pendenza cambia bruscamente, lo si deduce ovviamente a vista ma anche dalla presenza dei numerosi tornantini che addolciscono la pendenza. Il Col Quaternà si erge maestoso ora dietro di noi, nascondendo le ben più importanti cime del gruppo del Popera, mentre verso ovest Punta Tre Scarperi cerca di ostacolare un fronte temporalesco che dovrebbe arrivare nel pomeriggio. Raggiungiamo il pianoro della sella (7.04 km, 2530 mt, 2h 46′) alla nostra sinistra la caserma dei finanzieri che decidiamo di perlustrare dopo, ci dirigiamo invece senza indugio verso l’Austria.

Sella dei Frugoni (7.11 km, 2530 mt, 2h 50′).
Mettiamo i piedi in suolo austriaco. spettacolare la vista sotto di noi del lago di Obstanser e dell’omonimo rifugio sovrastato dal Robkopf (2603 mt). Non si vede anima viva. In lontananza non ci sfugge l’inequivocabile vetta del Grobglockner (3798 mt) che spicca su tutto con il suo biancore, in sostanza l’unica zona bianca insieme al suo limitrofo Hofmannspitze (3722 mt) ed alla sequela di cime over 3000 alla loro immediata sinistra. Guardiamo da lontano cima Vanscuro e monte Cavallino, la prima doveva essere la nostra meta, ma decidiamo di non andare oltre e torniamo sui nostri passi. Facciamo una capatina alla caserma dei finanzieri, luogo cupo che non si presta ad una pausa pranzo, per cui decidiamo di trovarci un posticino tranquillo vicino alla sella dei Frugoni dove possiamo godere del panorama da entrambi i lati. Dopo un meritato panino e qualche sorso d’acqua torniamo giù verso il passo Silvella, ci accompagnano il Quaternà che è sempre al suo posto, cespugli di Anemone Alpino, marmotte curiose, malfidenti ed attente, ed i numerosi tornanti che pian piano ci riportano a quota 2329 del passo Silvella (8.9 km, 2329 mt, 3h 30′). Nei pressi del passo vi è un monumento ai ciclisti con alcune regole e consigli per gli stessi, mi piace molto il logo sopra il cartello con le regole. Ancora una panoramica verso il Popera prima di lasciare il Silvella prendendo il sentiero 146 che scende verso malga Nemes. Mentre scendiamo inquadro il Quaternà da una nuova angolazione, poi rimango ammaliato uno splendido esemplare di Hieracium Aurantiacum o falco rosso-arancio dalle bellissime sfumature, ed infine raggiungo anch’io le tabelle con le indicazioni per il sentiero 159 verso malga Coltrondo (9.53km, 2245 mt, 3h 41′). Il sentiero scorre in quota o in leggera discesa e nella prima sua parte è molto panoramico, poi ci si immerge in un mare di rododendri, credo che nel periodo di fioritura deve essere uno spettacolo, poi arrivano i primi larici e faggi, che infine diventano bosco sempre piuttosto rado comunque perché siamo ancora alti. Il sentiero aggira delle alture denominate i Fornatti, poco sopra i 2000, troviamo anche delle mucche che occupano il sentiero e non ne vogliono sapere di spostarsi per cui dobbiamo inventarci un aggiramento in mezzo ai cespugli, poi si raggiunge una evidente vecchia vasca di raccolta dell’acqua (11.6 km, 2065 mt, 4h 25′) segnata anche sulla carta, nei pressi della quale dovrebbe esserci anche un ex forte di cui però non troviamo traccia. Poco più avanti invece i resti di quella che fu credo una teleferica con alcunde indicazioni. Sulla carta si vedono due tracce che non trovano riscontro sul terreno, proseguiamo per l’unico ed evidente percorso. Il panorama si apre sulle dolomiti di Sesto, il cielo è splendido e non non ci sono piogge in arrivo, in breve raggiungiamo il sentiero 156 (12.72 km, 1908 mt, 4h 43′) che arriva da malga Nemes, l’innesto è indicato da tabelle. Superiamo un piccolo dosso ed appare davanti a noi malga Coltrondo (12.9 km, 1884 mt, 4h 46′). Dalla malga per l’ormai nota strada asfaltata già percorsa ieri raggiungiamo il rifugio Rinfreddo.

Rifugio Rinfreddo (13.8 km, 1887 MT, 5h).
Lungo la strada troviamo anche Annarita, seduta all’ombra ed insieme ci riportiamo al rifugio. C’è un po’ di movimento, vedo Olga indaffarata a preparare i famosi piatti di affettati e formaggi a fornire birre per chi ha sete, riscuotere alla cassa, servire i clienti, pulire i tavoli, insomma è proprio vero, fa tutto lei. Anche noi beviamo un paio di birrozzi, poi dopo un’oretta ci rimettiamo in moto per tornare al passo, non dopo un ultimo vano tentativo di convincere Olga ad ospitarci in rifugio per l’inverno, ma anche con la promessa di riempirlo non ne vuole sapere. Partiamo con un sole che spacca le pietre, giunti alla malga Coltrondo (14.7 km, 1879 mt, 5h 14′) con mio sutpore ed anche gioia ritrovo il murales appena dipinto libero dalle impalcature, merita delle foto, una ravvicinata ed una panoramica. Scendiamo lungo la strada aslfatata fino alle tabelle che indicano per il lago dei rospi (15,08 km, 1854 mt, 5h 20′) dove prendiamo a destra lasciando la strada ed inoltrandoci nel bosco. Camminiamo per un breve tratto sempre sul sentiero 149 ma dentro al bosco, poco più avanti di nuovo a sinistra (15.3 km, 1851 mt, 5h 23′) sulla strada bianca che scende più dolcemente verso il passo fino a trovare un ampio crocevia con tabelle dove teniamo la destra (15.7 km, 1811 mt, 5h 29′) prendendo la strada bianca che porta al lago dei Rospi. Mi soffermo ancora una volta in questo luogo tranquillo e fatato (16.9 km, 1740 mt, 5h 52′) poi proseguiamo, superiamo le tabelle che indicano la salita al Rinfreddo per il sentiero 149 (17.1 km, 1735 mt, 5h 55′) i due ponticelli sul torrente Padola e le tabelle che indicano la discesa verso Valgrande, noi teniamio la destra per il passo (17.6 km, 1706 mt, 6h 5′). Da questo punto si riprende a salire, la strada aggira il Col della Croce e proprio durante la salita inziano a farsi sentire i primi brontolii, il maltempo sta arrivando, per nostra fortuna un pelino in ritardo. Superiamo anche le tabelle di indicazione per il biotopo di monte Covolo e malga Nemes (17.9 km, 1722 mt, 6h 10′) proprio lungo la salita che scorre sul versante nord del Col della Croce mi giro per l’ultima foto ad immortalare il Quaternà e le creste di confine. Poco più avanti appena iniziata la discesa dal Colle, arrivano le prime gocce, poco dopo il bivio con le indicazioni per il 131 (19.3 km, 1761 mt, 6h 33′) che riporta al passo indossiamo gli indumenti per la pioggia che ci accompagnerà fortunatamente con dolcezza fino all’auto, temevo arrivasse un diliuvio come stamattina, e non sbagliavo a preoccuparmi visto la grandine trovata poco più avanti scendendo in auto dal passo.

Passo monte Croce (20 km, 1637 mt, 7h).

P.S. Riflessioni e spunti a posteriori.
Si può accorciare notevolmente il tragitto parcheggiando l’auto a malga Coltrondo. Arrivando la sera, come nel nostro caso, il parcheggio lo si trova vuoto, ed è gratuito. Il rifugio Rinfreddo è ad un chilometro, 15 minuti. Tale soluzione evita anche di dover percorrere due volte la strada dal passo alla malga Coltrondo, però il lago dei Rospi una capatina la merita.

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Waypoints

PictographWaypoint Altitude 6,191 ft
Photo ofPartenza da Rifugio Rinfreddo Photo ofPartenza da Rifugio Rinfreddo Photo ofPartenza da Rifugio Rinfreddo

Partenza da Rifugio Rinfreddo

Partiamo tardi a causa di un improvviso temporale che ci ha bloccato per un'ora

PictographWaypoint Altitude 6,739 ft
Photo ofBivio La Ponta (1.8 km, 2053 mt, 25') Photo ofBivio La Ponta (1.8 km, 2053 mt, 25') Photo ofBivio La Ponta (1.8 km, 2053 mt, 25')

Bivio La Ponta (1.8 km, 2053 mt, 25')

Dal rifugio si arriva a questo primo bivio dove proseguiamo a sinistra sul 173

PictographWaypoint Altitude 7,618 ft
Photo ofInnesto su sentiero 148 (3.73 km, 2321 mt, 1h 10') Photo ofInnesto su sentiero 148 (3.73 km, 2321 mt, 1h 10') Photo ofInnesto su sentiero 148 (3.73 km, 2321 mt, 1h 10')

Innesto su sentiero 148 (3.73 km, 2321 mt, 1h 10')

Il 173 sale ripido fino all'intersezione con il 148 dove proseguiamo a sinistra.

PictographWaypoint Altitude 7,825 ft
Photo ofBivio per salire al Quaternà (4.06 km,2385 mt, 1h 21') Photo ofBivio per salire al Quaternà (4.06 km,2385 mt, 1h 21') Photo ofBivio per salire al Quaternà (4.06 km,2385 mt, 1h 21')

Bivio per salire al Quaternà (4.06 km,2385 mt, 1h 21')

La salita termina alla base del Quaternà dove un masso indica la traccia di salita alla cima raggiungibile in 15 minuti.

PictographWaypoint Altitude 8,212 ft
Photo ofCima Quaternà (4.42 km, 2503 mt, 1h 34') Photo ofCima Quaternà (4.42 km, 2503 mt, 1h 34') Photo ofCima Quaternà (4.42 km, 2503 mt, 1h 34')

Cima Quaternà (4.42 km, 2503 mt, 1h 34')

Vetta molto panoramica a 360°. Per la discesa optiamo per un fuori sentiero per orvistare nei resti delle della grande guerra.

PictographWaypoint Altitude 7,641 ft
Photo ofPasso Silvella (5.64 km, 2329 mt, 2h 12') Photo ofPasso Silvella (5.64 km, 2329 mt, 2h 12') Photo ofPasso Silvella (5.64 km, 2329 mt, 2h 12')

Passo Silvella (5.64 km, 2329 mt, 2h 12')

Scendiamo fuori dal sentiero per un buon tratto, rovistando tra i resti della prima guerra mondiale, il passo è a pochi minuti, si scende dal quaternà prendendo a sinistra dopo averi superato la madonnina di alluminio. Da qui prendiamo il sentiero 160

PictographWaypoint Altitude 8,317 ft
Photo ofBivio per ex caserma finanza Photo ofBivio per ex caserma finanza

Bivio per ex caserma finanza

Poco prima della sella dei Frugoni. Il senitero 160 che sale da passo Silvella nel primo tratto dolcemente poi più ripido raggiunge il pianoro di sella Frugoni. A sisnitra si vede la caserma dei finanziero, a destra in pochi passi si raggiunge l'Austria.

PictographWaypoint Altitude 8,314 ft
Photo ofSella dei Frugnoni (7.04 km, 2530 mt, 2h 46') Photo ofSella dei Frugnoni (7.04 km, 2530 mt, 2h 46') Photo ofSella dei Frugnoni (7.04 km, 2530 mt, 2h 46')

Sella dei Frugnoni (7.04 km, 2530 mt, 2h 46')

PictographWaypoint Altitude 8,310 ft
Photo ofEx caserma finanza Photo ofEx caserma finanza Photo ofEx caserma finanza

Ex caserma finanza

A due passi da sella Frugoni. Torniamo al passo Silvella sempre sul 160 ed al passo Silvella prendiamo a destra il sentiero 146.

PictographWaypoint Altitude 7,365 ft
Photo ofBivio per sentiero 159 (9.53km, 2245 mt, 3h 41') Photo ofBivio per sentiero 159 (9.53km, 2245 mt, 3h 41') Photo ofBivio per sentiero 159 (9.53km, 2245 mt, 3h 41')

Bivio per sentiero 159 (9.53km, 2245 mt, 3h 41')

In pochi minuti raggiungiamo le tabelle che indicano il sentiero 159

PictographWaypoint Altitude 6,260 ft
Photo ofInnesto su sentiero 156 (12.72 km, 1908 mt, 4h 43') Photo ofInnesto su sentiero 156 (12.72 km, 1908 mt, 4h 43') Photo ofInnesto su sentiero 156 (12.72 km, 1908 mt, 4h 43')

Innesto su sentiero 156 (12.72 km, 1908 mt, 4h 43')

Dopo circ 3 km arriviamo sul 156. Il 159 è un bel sentiero più o meno in piano o leggera discesa, nella prima parte scorre su prati, poi immerso nei rododendri, poi in un labile bosco di larici e faggi. Verso la fine ci dovrebbe essere un ex forte, ma noi non l'abbiamo trovato.

PictographWaypoint Altitude 6,181 ft
Photo ofMalga Coltrondo (12.9 km, 1884 mt, 4h 46')

Malga Coltrondo (12.9 km, 1884 mt, 4h 46')

La malga Coltrondo è a duecento metri dalle tabelle, due minuti.

PictographWaypoint Altitude 6,191 ft
Photo ofArrivo al Rifugio Rinfreddo (13.8 km, 1887 mt, 5h)

Arrivo al Rifugio Rinfreddo (13.8 km, 1887 mt, 5h)

Dalla malga Coltrondo per strada asfaltata raggiungiamo in dieci-quindici minuti il rifugio Rinfreddo

PictographWaypoint Altitude 6,191 ft
Photo ofPartenza pomeriggio dal Rifugio Rinfreddo Photo ofPartenza pomeriggio dal Rifugio Rinfreddo

Partenza pomeriggio dal Rifugio Rinfreddo

Dop ocirca un'ora di pausa durante la quale ci rifocilliamo con una birra, prendiamo gli zaini che avevamo lasciato qui e salutiamo Olga.

PictographWaypoint Altitude 6,168 ft
Photo ofParcheggio Malga Coltrondo (14.7 km, 1879 mt, 5h 14') Photo ofParcheggio Malga Coltrondo (14.7 km, 1879 mt, 5h 14')

Parcheggio Malga Coltrondo (14.7 km, 1879 mt, 5h 14')

Arrivati alla malga Coltrondo gioisco nel vedere che il dipinto è stato liberato dall'impalcatura. Da qui proseguiamo sul 149 che è la strada asfaltata che scende verso Padola.

PictographWaypoint Altitude 6,086 ft
Photo ofInnesto su sentiero 149 (15,08 km, 1854 mt, 5h 20') Photo ofInnesto su sentiero 149 (15,08 km, 1854 mt, 5h 20')

Innesto su sentiero 149 (15,08 km, 1854 mt, 5h 20')

Dopo 300 metri circa si può abbandonare la strada per proseguire sul sentiero 149 nel bosco

PictographWaypoint Altitude 6,076 ft

Bivio scorciatoia per il passo (15.3 km, 1851 mt, 5h 23')

Restando sul sentiero si arriva poco dopo il lago dei Rospi, il tragitto è più breve ma più ripido, noi optiamo per la strada bianca che fa un giro più ampio ma meno ripido

PictographWaypoint Altitude 5,945 ft
Photo ofBivio destra (15.7 km, 1811 mt, 5h 29')

Bivio destra (15.7 km, 1811 mt, 5h 29')

Seguiamo le indicazioni per passo Monte Croce

PictographWaypoint Altitude 5,702 ft
Photo ofLago dei Rospi (16.9 km, 1740 mt, 5h 52')

Lago dei Rospi (16.9 km, 1740 mt, 5h 52')

Luogo tranquillo e fatato

PictographWaypoint Altitude 5,696 ft
Photo ofArrivo scorciatoia prima menzionata (17.1 km, 1735 mt, 5h 55')

Arrivo scorciatoia prima menzionata (17.1 km, 1735 mt, 5h 55')

qui arriva il sentiero 149 diretto diaciamo, quello che attraversa il bosco

PictographWaypoint Altitude 5,676 ft
Photo ofPonticello

Ponticello

La foto si riferisce al percorso di andata

PictographWaypoint Altitude 5,610 ft
Photo ofSecondo ponticello

Secondo ponticello

La foto si riferisce al percorso di andata

PictographWaypoint Altitude 5,597 ft
Photo ofBivio per prati di Montecroce (17.6 km, 1706 mt, 6h 5')

Bivio per prati di Montecroce (17.6 km, 1706 mt, 6h 5')

Bivio con il sntiero che scende a prati di Montecroce, teniamo la destra

PictographWaypoint Altitude 5,653 ft
Photo ofBivio per biotopo (17.9 km, 1722 mt, 6h 10')

Bivio per biotopo (17.9 km, 1722 mt, 6h 10')

Bivio sul tornante con le indicazioni per il biotopo di monte Covolo, da qua si può raggiungere malga Nemes

PictographWaypoint Altitude 5,784 ft
Photo ofInnesto su sentiero 131 (19.3 km, 1761 mt, 6h 33') Photo ofInnesto su sentiero 131 (19.3 km, 1761 mt, 6h 33')

Innesto su sentiero 131 (19.3 km, 1761 mt, 6h 33')

Le foto sono del giorno precedente, della salita, qui aveva già inziato a gocciolare e la macchinetta era al riparo.

PictographWaypoint Altitude 5,381 ft

Passo monte Croce (20 km, 1637 mt, 7h)

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