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21 - Da Noepoli a Colobraro

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Trail stats

Distance
18.9 mi
Elevation gain
2,913 ft
Technical difficulty
Difficult
Elevation loss
2,949 ft
Max elevation
2,109 ft
TrailRank 
28
Min elevation
646 ft
Trail type
One Way
Time
8 hours 56 minutes
Coordinates
792
Uploaded
March 8, 2024
Recorded
January 2023
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near Noepoli, Basilicata (Italia)

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Itinerary description

Appena lasciamo il centro storico di Noepoli giriamo a destra (su via dei Lucani) per immetterci sulla strada comunale di Manche Porticelli. Proseguiamo verso valle fino ad incrociare la SS92, dove seguiamo le indicazioni per Senise. Questa lenta discesa ci dona prospettive incantevoli sulla valle del Sinni, che cambiano da tornante a tornante, da Chiaromonte che si erge in lontananza verso ovest, a Senise che si manifesta davanti a noi, all’invaso di Montecotugno che domina e catalizza la nostra vista e il paesaggio circostante. A valle, attraversiamo (con attenzione!) la SS742 e proseguiamo seguendo le indicazioni per l’Arena Sinni. Iniziamo un percorso che si snoda per 12 Km su questa strada di servizio che costeggia l’invaso. La maestosa diga è come una sorta di mare interno, che dona a tutto il complesso paesaggistico colori e toni che lo rendono un posto unico nel suo genere. L’asfalto si snoda tra la terra argillosa, costantemente accompagnato da alberi di conifere sulla sinistra e campi coltivati a destra. È un percorso molto bello, sia per la nostra vista che per il nostro animo. Dopo aver superato l’Osservatorio Avifaunistico, oasi ricreativa per gli appassionati di ornitologia e di birdwatching (qui hanno trovato habitat ideale germani reali, fischioni, volpoche, ballerine gialle, aironi cenerini, cormorani, nibbi reali, etc.), ci avviamo per una breve salita verso Timpa di Castelmarino. Arrivati in cima è obbligatorio fare un commento a questo panorama eccezionale. A destra, il corso del Sinni si snoda e scompare in questo paesaggio selvaggio che ha modellato nel corso dei millenni; in alto, accovacciato su un cucuzzolo che domina il territorio sottostante, scorciamo Colobraro, meta della tappa odierna; poi, davanti a noi e a sinistra, risaltano due colori: il celeste e l’ocra. È davvero molto bello, ma bisogna ripartire! Proseguiamo verso valle, e a destra e sinistra masserie antiche e moderne sono circondate da campi che ospitano alberi di ulivo, albicocche e percoche, ma soprattutto sono ricolmi dei famosi (e deliziosi) Peperoni “Cruschi” di Senise. Arrivati a valle, transitiamo dietro lo sbarramento e attraversiamo il letto del fiume (ormai secco). Ora, un grande respiro è d’obbligo perché ci aspetta la risalita verso Colobraro! Giriamo subito a destra e passati sotto il cavalcavia della statale, ci ritroviamo sulla SS104 (ormai dismessa e disastrata), seguendo le indicazioni per Valsinni. Restiamo su questa storica direttrice, che un tempo collegava il Tirreno e lo Ionio, e dopo 3 km facciamo attenzione ad una strada secondaria che letteralmente si inerpica sulla sinistra. La imbocchiamo e proseguiamo sul tratturo che attraversa Petto della Serra. Dopo 2 km (e tanta fatica!) ritorniamo sull’asfalto e giriamo a sinistra sulla SP154. Un ultimo sforzo, un’ultima salita, infine Colobraro: il paese della magia!

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